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giovedì 4 dicembre 2014

Farewell, My Lovely (reg. Dick Richards - 1975)

Da Ciurrame a Bovalino





 E per di più questa Calabria è una terra di molteplici ricordi e interessi. Una terra di grandi uomini.
 Nel 1737 l'erudito Aceti riuscì a citare più di duemila celebrità calabresi: atleti, generali, musicisti, centenari, inventori, martiri, dieci pontefici, dieci re, nonché una sessantina di donne in vista. Una terra di pensatori. Il vecchio Zavarroni, nato nel 1705, ci dà un elenco di settecento scrittori calabresi; e io, per conto mio, non aggiornerei volentieri il catalogo. La sola Biblioteca Calabra, acquistata di recente a Napoli, contiene Dio sa quante voci, quasi tutte moderne.
E chi racconterà dettagliatamente le sue naturali attrattive? Dice un altro antico scrittore:
«Quivi trovansi ogni genere di Frumento, di Vini vari, e grande abbondanza di tutti i tipi di Frutti, Olio,Miele, Cera, Zafferano, Cotone, Anice e Semi di Coriandolo. Cresce la Gomma, la Pece, la Trementina, il liquido di Storace. In tempi antichi non v'erano molti Metalli, ma oggi se ne trovano in abbondanza, essendovi quasi dappertutto diverse specie di Miniere, come Oro, Argento, Ferro, Marmo, Alabastro, Cristalli, Marcassite, tre generi di Creta bianca, Vermiglio, Allume, Zolfo, e il Quarzo che, essendo di quinto grado, non scalfisce il Ferro ed è di colore nero. Qui crescono la Canapa, e il Lino di due tipi, quello chiamato maschio e quello chiamato femmina; qui cade la Manna dal Cielo, cosa assai rara in verità; e sebbene non vi si raccolga Seta in abbondanza, oserei tuttavia dire che mai non ve n'ebbe il simigliante in tutto il resto d'Italia. Vi sono anche bagni, caldi, tepidi e freddi, per curare molte malattie. Vicino al mare, come sul Mediterraneo, vi sono bei giardini di Aranci, Limoni e Cedri di diversi tipi. Il paese è bagnato da molti fiumi. Vi sono sui colli dell'Appennino, folte foreste di alti Abeti, Lecci, Platani, Querce, dove cresce il bianco fungo odoroso che splende nella notte. Qui cresce la pietra Frígia, che ogni mese dà una resina delicata e salubre e la pietra Aetites, che da noi si chiama pietra Aquilína. In questa provincia si può fare ottima caccia di creature svariate, come i Cinghiali, i Cervi, le Capre, le Lepri, le Volpi, i Porcospini, le Marmotte. Vi sono anche bestie feroci quali i Lupi, gli Orsi, le Lonze, che hanno l'0cchio pronto e le parti posteriori maculate di colori diversi. Questo tipo di animale fu portato dalla Francia a Roma per il passatempo di Pompeo il grande e i Cacciatori affermano che quest’animale ha una memoria così debole che, pur mangiando con voracità, se gli capita di guardarsi indietro non si ricorda più del proprio cibo e se ne parte alla ricerca di altro.››
 Norman Douglas, Old Calabria


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