Dott. GIUSEPPE MITTIGA
Medico Chirurgo
PLATI'
(Reggio Cal.)
29/9/31
Carissimo D. Ernesto
ieri sera, appena ricevuta la vostra lettera, Ciccillo è
venuto da me e vi assicuro che faceva pena a vederlo, dava in ismanie e faceva
come un pazzo, protestando che era vittima della persecuzione ingiustificata
del Rettore.
L'ho calmato e l'ho interrogato minutamente sulla sua
condotta e sulle sue intenzioni: mi ha assicurato che le sue intenzioni non le
ha affatto cambiate e che nulla ha da rimproverarsi riguardo alla sua condotta.
Mi son voluto informare anche da Ernesto, da solo a solo,; egli mi ha
assicurato che Ciccillo ha serbato sempre buona condotta e che nello studio si
porta meglio di tanti altri, tanto che tutti i professori, salvo il Rettore,
sono contenti di lui. A quanto pare il Rettore è affetto da una particolare
antipatia verso Ciccillo; ed infatti, se così non fosse, come si può, così a
cuor leggiero, assumere la tremenda responsabilità di troncare la carriera di
un giovane, con la meschina scusa che il giovane è “ indolente ”. Se anche
fosse indolente, non sarebbe questa una causa che giustifichi il severo
provvedimento adottato.
Interrogate anche
voi Ciccillo ed Ernesto e se Ciccillo non ha torto, occorre che il Vescovo
sappia tutto e provveda.
La miglior cosa
sarebbe che Ciccillo entrasse in un altro seminario, onde non possa sottostare
all'innata antipatia che gli dimostra il Rettore.
A casa non abbiamo
detto niente di quanto sopra.
Vi saluto caramente
insieme
con Rosina
aff.mo vostro
Giuseppino
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