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venerdì 26 ottobre 2012

La fiamma che non si spegne (reg. Vittorio Cottafavi - 1949)

Per come vivo, circondato da morte e resurrezioni senza fine, non mi porta nessun giovamento frequentare, seppure raramente, quei luoghi dove la morte è un affare lucroso di zinco e cemento.
Permane il ricordo di quanti hanno lasciato un solco profondo nella mia vita, parenti ed amici, ma anche coloro che con l’immagine, i suoni e la scrittura ed in vari altri modi hanno fertilizzato quel solco.
Così in questi giorni, in cui la natura si prepara il riposo, all’approssimarsi della sera, accendo un lume ad olio d’oliva, come si faceva nelle nostre case di Platì, per ricordarli tutti, e per qualche sera la fiammella si eleva anche per i dimenticati.

1 commento:

  1. ...... e' un pensiero meraviglioso da stasera lo farò anch'io, perché è vero che coloro che ci hanno lasciati vivono nel ricordo e poco serve la commemorazione rituale che lascia il tempo che trova.La memoria è un flusso senza tempo che ci portiamo dietro volenti o nolenti ma.... ogni tanto vado a cercare i miei cari, le mie amiche e i miei amici ormai lontani e vado a cercare anche la storia indiretta di coloro che hanno fatto di me ciò che sono.

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