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giovedì 8 marzo 2012

Francesco Giullare di Dio (reg. Roberto Rossellini - 1950

Giullare

Che bella cosa nascere poeta,
Prete, per giunta, e soprapiù
Cantare le romanze ne la quieta
Ora, di notte, sotto d’un balcone.
Ricordare, d’altronde, a me non vieta
Di nostra Chiesa la santa Inquisizione
Voglio vivere di sogni e di dieta
Come la fata mia, per divozione.
Se fossi nato pria, ne le castella
A tempo di coboldi* e menestrelli: 
Giullare mi faria, co la mandola.
Vorria far impazzir la mia bella
Con le mie serenate e ritornelli
Ne la notte silente, a squarciagola.

*folletto

Platì  Maggio 1908
Sac. Ernesto Gliozzi sen                                                                                                                  

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