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giovedì 7 luglio 2011

Finalmente domenica (reg. François Truffaut - 1983)

 E’ notte, con lo zio Peppino che mi tiene per mano sto tornando a casa. Stiamo percorrendo la strada che dalla Chiesa della Madonna di Loreto porta in via XXIV maggio dove è casa. Il buio è solo attenuato da qualche sporadica lampadina messa in alto , agli incroci lungo il percorso. Siamo usciti dal cinema. Quello che ricordo sono solo nebulose immagini in bianco e nero, polvere, cavalli in corsa, volti sudati… Quando ho conosciuto l’opera di John Ford ho spesso pensato che quella sera avevo visto un suo film, magari Il Massacro di Fort Apache.
 E’ sera, prima di cena. La testa la tengo appoggiata sul grembo della mamma che amorevolmente mi sta passando il pettinino contro i pidocchi. La sua voce carezzevole che mi parla è missata con i suoni che provengono dal campanile della stessa chiesa nominata più sopra. Sono canzoni di Rita Pavone, Gianni Morandi, Louiselle, Jimmy Fontana, ma una in particolare mi colpisce, un motivo fischiato: sono i titoli di Per un pugno di dollari.
 E’ domenica. Abbiamo appena pranzato. Sono sotto, in bottega con il mio fratello più piccolo, in attesa che i suoni appena citati ci chiamino al cinema. Papà è seduto alla sua scrivania col capo appoggiato sulle mani chiuse a pugno, si è appena appisolato. Gattonando silenziosamente stiamo cercando di rubare dal cassetto del bancone dove ci sono le monete, le cinquanta lire necessarie per pagare l’intero biglietto di entrata al cinema. Ogni volta papà ci dava solo cinquanta lire  e ci diceva di andare a dire a Mimmo Addabbo che noi dovevamo pagare il biglietto ridotto.
 E’ un’altra domenica, molto luminosa. Assieme agli altri bambini stiamo correndo, sparpagliati,
lungo i vicoli, verso la fiumara o i casalini dove ci ambientavamo il film appena assistito. Questa volta era Il colosso di Rodi.Io ho da subito voluto la parte che in quella pellicola fu di Mimmo Palmara (Ares). Di Dario ( Rory Calhoun ) non ne volevo sapere, era troppo dandy e non lo potevo vedere perché di lui si innamorava Diala ( Lea Massari ). Mimmo Palmara, invece, era tutto muscoli dalla testa ai piedi.
 Fino a quando, anni dopo, non ho visto Per un pugno di dollari questo è stato il mio film culto. Già cominciava a germogliare in me l’idea del cinema, che sarebbe maturata dopo, vedendo l’intera opera di Sergio Leone, sempre nelle sale. Completata da C’era una volta in America, che ha segnato la morte del cinema, il mio cinema, allorché si era affacciato ben altro, che mi avrebbe consegnato a ciò che sono.



 indovinate di chi sono le chitarre, il fischio e l'orchestrazione
SDG

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