Se lo zio Ciccillo mi ha impresso
l’amore per la musica quello per i libri lo devo a papà Ciccillo, tutt’e due
quest’anno ne avrebbero avuti 114 di anni. Queste passioni sono rimaste sopite
e superate per una passione che definirei vitale: quella per il cinema che devo
allo zio Peppino , u mutu i barva e a
Mimmo Addabbo. Musica e lettura resurrexit per merito di due incontri che feci
negli anni che si susseguirono alla maturità scolastica. A parte libri e
libricini di preghiere della mamma, l’unico libro che ricordo in casa, a Platì,
è Resurrezione di Lev Tolstoi – mi piace scriverlo
così, né alla russa con la J che sembra un’appendice felina,
né all’americana con la Y yankee -.
E’ sulla scrivania di papà, nel
retrobottega, che, poi, era ancora una parte della bottega: di fronte, dove
stava seduto papà, la scaffalatura conteneva le scarpe in vendita, alle spalle
c'era di tutto, dai chiodi di tutte le dimensioni alle cartucce, piombo &
polvere da sparo per i cacciatori.
Papà, è stato, nei tempi
prima dell’entrata in casa della televisione, il lettore della famiglia
- è stato anche un ascoltatore della radio (alla sinistra della
scrivania), la sua passione erano le opere liriche -; molto spesso, dopo cena,
leggeva per gli adulti di casa, dapprima per il nonno, la nonna e le sorelle ancora
signorine, e dopo sposato si aggiunse la mamma, ma già mancava qualche sorella
andata sposa di mariti venuti da fuori. Poco prima di venir meno la zia Amalia
mi ha detto che papà leggeva di tutto, eppure non superò mai la terza
elementare. Qui a Messina preferiva gli editoriali del direttore della
Gazzetta del Sud, il quale col suo anticomunismo alla messinese infusogli dal
suo padrone/padrino/allevatore, Bonino, il re della molitura, lo faceva
arrabbiare e gridare, indirizzandogli, “bestia”!
Quel titolo, Resurrezione,
non l’ho scordato mai: nella copertina del libro era scritto di colore rosso,
in corsivo, di traverso, da sinistra verso destra, dal basso verso l’alto, con
sopra un volto dolorante d’uomo - un Cristo? -.
Ho aspettato anni prima di cominciare
a leggere Tolstoi, e l’ho letto tutto. Devo dire che ho cominciato al momento
giusto con Anna Karerina. Guerra e Pace è il libro
da leggere e rileggere: del resto Cormac Mc Carthy, come ai suoi tempi
Dostoevki, lo definiscono il più grande mai scritto, superiore alla Bibbia e. fidatevi, è così! Mio malgrado,
quello che preferisco è I Cosacchi, una cosetta rispetto all’altro,
ma per dirla con Marcel Proust: “sono le opere da niente che ci fanno
addentrare nei gradi capolavori di uno scrittore”.