ALLA PRIMA META’ DEL SECOLO (XX°)
A cura di Francesca Romeo
Sulla discendenza
greca dei platiesi (pratiòti) ritengo non possano esservi dubbi. Si riscontra l’etimologia
greco-classica in almeno il 50% dei vocaboli di uso corrente (rìza, basilicò,
potamàta, camaròpa, stràci, limba etc.), in molti cognomi (Ceravolo, Crupi, Garreffa,
Macrì, Mirarchi, Pangallo, Papalia, Tripepi), nella denominazione di molte località
del territorio (Panareforo, Cromatì, Zìllastro etc.) e nello stesso nome del
paese.
Nell’isola di
Creta, come dimostra il particolare ingrandito della cartina qui riprodotto, esiste
addirittura ancora oggi un paese denominato Platì.
La “fondazione” di Platì, nel senso di primo “insediamento urbano” avente questo nome, è avvenuta in tempi meno remoti.
Nel “Dizionario dei luoghi della Calabria” curato da Gustavo Valente (Ediz. Frama, pag.768) si legge testualmente: «...Si vuole sia stato fondato nel 1557 da Pietrantonio Spinelli per ragioni agricole. Fu feudo della stessa famiglia Spinelli, Principi di Cariati. Nel 1783 fu quasi distrutto dal terremoto.»
L’autore cita a sostegno una copiosa bibliografia.
Annoierei certamente il lettore, se riportassi in questo articolo le contorte e pedanti elucubrazioni sulle vicende e sulle liti dei membri della famiglia Spinelli, che ho scorto in pubblicazioni minori. - Mi limiterò pertanto a esaminare i dati, sicuramente attendibili, ricavati dall'autorevole “Dizionario...” di cui ho detto, e che riguardano Platì nell’arco del nostro secolo e di quello precedente.
Il mio excursus non raggiunge l’epoca attuale, ma si ferma alla prima metà del secolo; se questa rivista avrà fortuna, in un prossimo numero potrò dedicare attenzione, forse anche più accuratamente, ai tempi che stiamo vivendo.
(Per inciso, sorprende che il Valente ometta di menzionare i danni subìti dal paese durante il terremoto del 1908: furono rilevantissimi, e gravi furono le perdite di vite umane).
Dalla fine del settecento alla prima metà del nostro secolo, i dati riguardanti la popolazione di Platì sono riassunti nel prospetto e nei grafici che seguono:
Quanto alla popolazione “attiva”, di circa 2.000 unità, la relativa composizione sarebbe stata, alla fine degli anni Cinquanta, dedita in prevalenza all’agricoltura ed all’allevamento del bestiame, e in minor parte ad altre attività, come dai prospetti e dai grafici che seguono:
I prospetti e i grafici che seguono forniscono molto efficacemente l’immagine “politica” della popolazione e l’individualità degli elettori.
Nel 1946 i cittadini elettori (di età superiore a 21 anni) erano 3.341. - Il referendum si svolse coi risultati riassunti nel prospetto e nei grafici che seguono:
Dalle vicende politiche della Nazione nell‘ultimo cinquantennio, dalla qualità e dalla personalità dei Presidenti della Repubblica succedutisi, dal recente isterismo secessionista, ognuno potrà fare oggettivamente il raffronto tra la cosiddetta “Prima Repubblica” e il preesistente regime monarchico.
Identico numero di elettori e di votanti per l’Assemblea Costituente, coi seguenti risultati:
Nelle
consultazioni popolari dal 1946 al 1968 il numero degli elettori (cittadini di
età superiore a 21 anni) è riassunto nel seguente prospetto e nel grafico
relativo:
Ad esaminare in
dettaglio ciascuna competizione elettorale, dato l’elevato numero di formazioni
politiche partecipanti, non basterebbero le pagine di questa rivista.
PLATI’ NOVEMBRE 1996
A tutt’oggi
il testo ed il lavoro della dottoressa Francesca Romeo, apparsi sulla rivista
di Mimmo Marando, rimangono di primaria importanza per quanti vogliano conoscere, studiare e scrivere, la storia di
Platì. E va ad arricchire le già numerose pubblicazioni sull’argomento qui
apparse.