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mercoledì 20 aprile 2022

La colomba non deve volare - Nnuzza alla Pietra d' Angela

Del resto l’ambiente nel quale viveva la ragazza era saturo di connessioni simboliche asserite con grande serietà e senza il minimo dubbio”. Ernesto De Martino, La terra del rimorso, 1961

Ritengo il racconto di Saro Zappia, qui apparso,* come il più importante sin ora pubblicati. Se non altro per il suo carattere etnoantropologico, socio-culturale, psichiatrico e psicologico. Chi ha dimestichezza con i testi di Ernesto De Martino o quelli di Sigmund Freud vi trova un’enorme quantità di informazioni che spiegano il carattere, il comportamento e il subconscio di Nnuzza, la protagonista. Tutto questo è confermato da una conversazione con Filippo Zappia, fratello di Saro. Nnuzza di cognome andava Catanzariti ed in casa del Surrosariu era tata e collaboratrice domestica. La casa dove abitava alla Pietra d’Angela l’aveva acquistata da Domenico «u giarruni» Catanzariti, e là trascorse il resto della propria esistenza. Quella dove era nata sul finire del XIX° secolo, all’Ariella, catoiu nel testo citato, era un mono locale di quattro metri per quattro circa, con alle spalle l’aperta campagna. L’episodio, drammatizzato da Saro Zappia, come molti possono ricordare, è realmente accaduto. Se Rosario Zappia si fosse dedicato alla vita letteraria più che a quella forense, forse avrebbe eguagliato Pasqualino Perri se non superato, e noi avremmo avuto un altro generoso letterato a cui far riferimento.

*https://iloveplati.blogspot.com/2022/04/la-colomba-non-deve-volare-di-sergio.html

Questa volta anonimo è il fotografo. 


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