(MF) - Il giorno quattro ultimo scorso, la cometa «H» è stata
perfettamente visibile in Platì, con tutta la sua sbiadita cosa. Questo
nonostante le notizie ufficiali che fissavano per il trenta aprile l’ultima
data in cui l’astro poteva essere visto. Ignoriamo le ragioni di questa
inopportuna proroga.
MICHELE FERA
GAZZETTA DEL SUD, 10 maggio 1957 In realtà la cometa apparsa nel cielo platiese fu la Arend-Roland.
Il film di Leo Carax parte dall'apparizione della cometa per svolgere la trama dove è inclusa la canzone di David Bowie.
Sulle assolate spiagge joniche tra Brancaleone e Bianco gruppi
di famiglie di Ferruzzano e Staiti scendono al mare per la stagione dei bagni.
Nascono così, con paletti e frasche di
erbe veri accampamenti con cucine all’aperto e giacigli per riposare. Questa è
una usanza veramente pittoresca che consente a numerose famiglie di vivere un
paio di mesi a contatto con la natura una vita sana, riposante e - perché no? –
particolarmente economica.
Foto e testo : GAZZETTA DEL SUD, 28 luglio 1957
Di questi tempi di villeggiature costose, voglio ricordare una
villeggiatura che nessuno ha mai descritto, la villeggiatura dei paesani lungo
i monti e i colli che guardano il mare Jonio. Erano venti chilometri per
arrivare al mare, ma senza diligenza né autobus la distanza era molta, e a
piedi o sulle cavalcature, un viaggio pieno di incontri, di paesaggi diversi, perché c'erano
i colli bianchi abbaglianti di creta, ma c'erano pure i giardini di aranci col
loro verde umido quasi di musco, gli alti uliveti; e infine si sboccava sul
letto del torrente, il mare veniva incontro con le sue onde bianche come un
armento, e non arrivava mai, e tornava indietro, e le fronde dure dei pioppi
tremavano alla brezza crepitando in un sordo concerto.
Corrado Alvaro, Stagione sull’ Jonio.
"Una voce pulita e
democristiana, un look da bravo ragazzo, una dote di scrittura spaventosa e un
tale ... agli arrangiamenti":
in terra ciurramica (nelle foto le 2020 primizie) tale frutto è dettopricocu: l'antico popolo di quelle contrade lo trasfigurava dal francese invasore dai giorni dei Vespri.
Buon appetito e grazie dell'invito.
Nessuno può competere con Herbert - Führer - von Karajan
Avanti
di noi qui sottoscritti testimoni si sono presentati, il Signor Don Francesco
Gliozzi fu Domenico possidente domiciliato in questo Comune di Platì, ed i
Signori Marando Saverio fu Saverio Sarto, Francesco, Rosa, Giuseppa e Francesco
Marando fu Antonio nonché Antonio Marando fu Giuseppe tutti domiciliati in
detto comune ed a noi sottoscriventi testimoni ben noti. Essi Marando
asseriscono possedere da veri e legittimi padroni, in solidum ed indivisum, un
fondarello in contrada Sanello alberato di gelsi bianchi ed alberi fruttiferi,
il quale viene limitato dagli eredi Don Francesco Fera, Don Pasquale Oliva, con
esso Gliozzi e Fiume Sanello.
Quale
fondarello essi sopra detti Marando per loro precisi bisogni si sono risoluti
di venderlo, come di fatto lo vendono al detto Don Francesco Gliozzi fu
Domenico per il prezzo e valore di Lire Italiane settantadue e centesimi
venticinque, tanto valutato dal perito di comune accordo Saverio Murabito fu
Tommaso.
Lo
vendono perciò franco e libero di qualunque peso, censo, ipoteca o servitù ad
eccezione ed contributo fondiario.
Perciò
essi più volte detti Marando si obbligano solidalmente garentire l’acquirente
Signor Gliozzi da qualunque molestia o pretenzione che si potesse da chiunque
avanzare, nonché ai danni ed interesse che le potrebbero venire arrecate.
Quale
somma di Lire settantadue e centesimi venticinque, dichiarano essi Marando
aversela ricevuta dall’acquirente Signor Gliozzi in tanti biglietti di banco
aventi corso forzoso nel Regno e perciò si dichiarano ben contenti e
soddisfatti, e cedono da questo momento tutti i loro dritti azione e raggione
ad esso ripetuto Signor Gliozzi, immettendolo da questo momento nel legale e
pacifico possesso per fare quell’uso che meglio le piace.
Si
obbligano infine essi Marando fare la presente per atto Notariale ogni qual
volta le viene richiesta dall’acquirente Signor Gliozzi.
Platì
undici Febbraio Milleottocento ottantadue
Papalia
Antonio Testimone
Caruso
Domenico Testimone
Francesco
Marando testimonio per Antonio Marando
Giuseppe
Zappia Testimone per Antonio Marando fu Giuseppe
Mura divelte, spigoli
interi di case capovolte si susseguono rosi
dal tempo e fanno
pensare al capriccio terrificante di un gigante
Platì, 21 marzo
Partendo dalla contrada «angelica» si arriva alla zona dove sorgeva Pandore dopo mezz'ora, di marcia su, per una erta, faticosissima. L'argilloso «lacco» rende i piedi gravosi come piombo
I primi gruppi di macerie appaiono a metà del cammino rivestiti dalle ortiche e dai licheni. Mura divelte, spigoli interi di case capovolte, si susseguono rose dal tempo, e fanno pensare al capriccio terribile di un gigante.
Dalla vetta dell'aspra collina di Pandore si domina una grande distesa di questi ruderi dalle pose più strane e più tragiche.
Unico segno di vita il volo silenzioso di qualche farfalla, lo strisciare cauto di qualche lucertola tra le pietre sconnesse.
Scavata in un'enorme roccia sospesa sull'abisso, una vasca di pietra sembra aspettare ancora di essere adibita alle antiche mansioni della pigiatura dell'uva; la improvvisa catastrofe che seminò la morte tutt’intorno, niente ha potuto contro la sua durezza: Solo è riuscito corroderla il gocciare lento e continuo del tempo.
Quale terrificante spettacolo si offrì ai Pandurioti il giorno in cui la gigantesca frana sconvolse la loro dura ma pacifica vita di contadini? Solo lo scrittore Francesco Perri poteva riuscire a descrivere la scena apocalittica di quel momento.
Ecco cosa si legge in «Emigranti», la sua opera più famosa:
«E' caduta la quercia grande -- disse Varvaro; Ma all'invito angoscioso delle donne che rientrasse e chiudesse la porta, rispose con un mugolio che le fece agghiacciare.
Varvaro guardava. intorno in quella oscurità rotta da un chiarore debolissimo che veniva da dietro le nubi addensate, e non credeva quasi ai suoi occhi. Qualche cosa di misterioso avveniva intorno e pareva cambiasse lentamente la disposizione delie cose; Quel paesaggio che egli conosceva in ogni arbusto, quasi in ogni sasso, nel quale si sarebbe mosso ad occhi chiusi, si trasformava. Un'altra quercia accanto a quella caduta si era inclinata su di un fianco e cigolava sinistramente come una barca sul punto di affondare. E intorno quella altri alberi sembrava s'incurvassero a terra, perdendo la loro disposizione verticale. Di alcuni i rami toccavano il suolo. Una macea che si trovava parallela alla casa ora appariva spostata a sinistra e tutta a gobbe.
… Poiché in quel punto la campagna era tutta sparsa di case e di capanne, si udivano giungere col vento delle voci concitate, delle grida lunghe di spavento, dei pianti, e nel buio si vedevano muoversi luci rossastre come di tizzoni agitati! Poi si cominciarono a udire muggiti, e un abbaio lungo di cani che si rispondono e si eccitavano nella notte da ogni angolo della contrada».
Molto probabilmente il Perri, vissuto a Careri, cioè nella ona più instabile della Calabria, fu testimone di qualche scena se non identica, analoga a quella che descrisse con tanta veridicità. Nel brano che abbiamo citato non c’è infatti nessuna esagerazione; Le «filese», le terribili frane dei nostri paesi, quando si muovono provocano effetti stranissimi e paurosissimi.
Si legge ancora nel Perri, op. cit.:
« … la casa di Varvaro sembrava che camminasse; e si sprofondava: il terreno davanti all'uscio che normalmente era all'altezza della soglia, ora era lì un buon palmo più alto. E intanto il crepitio del letto diventava sempre più frequente... ebbero appena il tempo di varcare la soglia che uno scricchiolio potente investì la casa, e i muri si aprirono come un frutto di melograno troppo pieno di chicchi, ingoiando il tetto.
… la campagna intorno si vedeva assai poco e confusamente. Non si udiva che uno scroscio immenso, confuso di acque e di torrenti in piena e in mezzo a quel rovinio si percepiva qualcosa come un movimento strano della terra, come se si spostasse e venisse trascinata in giù da quel rombo tempestoso, con tutti i suoi alberi, le case, le strade, in un caos finale».
Ora la paurosa frana che distrusse la terra dei Pandurioti si è arrestata; ma le crepe dei muri, divelti o sepolti a mezzo nel terreno, sembrano occhi ancora spalancati sulla visione terrificante del cataclisma che circa un secolo fa segnò l’esodo della vita dalla città di Pandore.
Michele Fera
GAZZETTA DEL SUD, 22 marzo 1954
Le foto introduttive fatte nel maggio 1968 sono di Ernesto Gliozzi il giovane, risalgono quando egli curava la Parrocchia di Careri.
La successiva, recentissima, è una cortesia di Caterina figlia di Bruno Trimboli.
L’anno 1936 il giorno due febbraio, in Platì e propriamente
nell’oratorio della Madonna del SS. Rosario, regolarmente convocati per procedere
alla elezione del governo della Confraternita. Sono intervenuti i seguenti
confratelli: Agresta Domenico, Barbaro Rocco, Barbaro Domenico, Ciampa
Domenico, Ciampa Antonio, Lentini Nicola, Marando Domenico, Marando Pasquale,
Mittiga Domenico, Mittiga Giuseppe, Trimboli Rocco, Perre Giuseppe Antonio,
Portolesi Bruno, Pangallo Antonio, Romeo Michele, Sergi Antonio, Sergi
Domenico, Timpani Domenico, Timpani Francesco, Timpani Stefano, Timpani
Pasquale, Zappia Giuseppe.
Recitato il Veni Creator dal presidente Sig. Arciprete Pipicelli,
delegato Vescovile delle presenti elezioni, il segretario fa l’appello dei
confratelli: che su ventisei, risultano presenti ventidue.
Riconosciuto legale
il numero dei votanti il Presidentedichiaraaperta la seduta, invitando
i presenti. Riconosciuto legale il numero dei votanti il Presidente dichiara
aperta la seduta, invitando i presenti a dare il loro voto per la nomina del
governo della Confraternita di M. SS. Del Rosario.
I Si vota per il candidato Timpani Domenico, il quale ha riportato su
ventidue votanti: undici voti favorevoli e sedici contrari.
II Si vota per Perri Giuseppe Antonio il quale su ventidue votanti, ha
riportato nove voti favorevoli e tredici contrari.
III Si vota per Ciampa Domenico, il quale su ventidue votanti, ha
riportato otto voti favorevoli e quattordici contrari.
IV Si vota per Marando Domenico, il quale su ventidue votanti, ha
riportato tredici voti favorevoli e nove contrari.
V Si vota per Zappia Giuseppe, il quale su ventidue votanti, ha
riportato undici voti favorevoli e undici contrari.
VI Si vota per Timpani Francesco, il quale su ventidue votanti, ha
riportato sei voti favorevoli e sedici contrari.
VII Si vota per Mittiga Domenico, il quale su ventidue votanti, ha
riportato dodici voti favorevoli e dieci contrari.
Essendosi riconosciuto che Mittiga Domenico non era in regola con i pagamenti,
si ripete la votazione per la nomina di vice Priore tra Zappia Giuseppe e
Timpani Domenico il quale ultimo ha riportato su ventidue votanti quattordici
voti favorevoli e otto contrari, mentre Zappia Giuseppe su ventidue votanti
undici voti favorevoli e undici contrari.
Espletate le elezioni il Presidente proclama:
Priore: Marando Domenico
Vice Priore: Timpani Domenico
Primo Assistente: Zappia Giuseppe
Letto, approvato e sottoscritto
Marando Domenico
Timpani Domenico
Zappia Giuseppe
Il Presidente dell’Assemblea: Arciprete Antonio Pipicelli
Visto si approva
Gerace Sup. 12 febbr. 934
+Giov. Battista Vescovo
I documenti riportati, e gentilmente concessi, sono custoditi presso:
A Condojanni (Reggio Cal.) sono state celebrate nei giorni
scorsi le nozze della gentile signorina Chiarina Principato di Gaetano,
coll’egregio giovane Giuseppe Zappia da Platì, fratello del collega ed amico
Carlo Zappia collaboratore da Parigi del nostro “Via Veneto” e della “Gazzetta
del Popolo”.
VIA VENETOHEBDOPONTINS-IMPERTINENZE-
WEEKLEY GOSSIP- CHISTES & C.
Questa pubblicazione è frutto di Francesco di Raimondo
Anthony Germano,
1105 N. Division St., died at 2:15 a.m. today in his home. He had been ill for
the last year.
Born in
Regio Calabria. Platì, Italy, on Sept. 3. 1878. Mr. Germano came to Mishawka
from Italy in 1927. He married Nunziata Sergi in Italy in 1903. He was employed
by the city street department until his retirement in 1955.
Surviving,
besides his widow, are three sons, Frank, Dominic and Joseph, and four great
grandchildren, A daughter, Miss Mary Germano, died on July 1, 1950.
The South Bend Tribune, South Bend, Indiana 03 Oct 1960
Mrs. Nunziata Germano
Word has been received of the death on June 8. in Plati, Italy, of Mrs. Nunziata Germano, 91, formerly of Mishawaka. She was born on March 25, 1887, and had lived in Mishawaka between 1928 and 1962.
As Nunziata Sergi, she married Anthony Germano in Platì. He died on Oct. 3, 1960. She is survived by two sons, Frank Germano of Mishawaka and Joseph Germano of South Bend, six grandchildren and 10 great-grand-children. The South Bend Tribune, South Bend, Indiana 12 Jun 1978
Note - Nunziata Sergi (Annunziata all'anagrafe di Platì) era figlia di Domenico (alias Simone), bracciante e Maria Spagnolo, contadina. Sposò Antonio il 16 febbraio 1904.
Anthony Germano, all'anagrafe Jermanò - difficile definire la paternità in quanto in quel 1878 al comune risultano registrati due Antonio Jermanò figli di due Francesco - era zio di Rocco Germano, anche lui Jermanò, che rivide la luce qui:
festose e cordiali
accoglienze di autorità e popolazioni
I platiesi, sin dall'inizio del
secolo scorso, hanno conosciuto la via dell'emigrazione: sono andati nei Paesi
di tutto il mondo e lì, grazie alla loro iniziativa ed al loro attaccamento al
lavoro, si sono spesso affermati
portando nei luoghi di nuova
residenza lo spirito e l'impronta del carattere calabrese.
Perciò, il tre febbraio 1974 le
popolazioni di Platì hanno vissuto una giornata di attiva solidarietà, di
ideale collegamento con i fratelli d'oltre Oceano: l'On. le A.J. Grassby, ministro
per l'immigrazione del Governo australiano, in occasione di una sua visita
ufficiale al Governo italiano, è stato ospite graditissimo di Platì.
L’illustre ospite ha voluto
direttamente conoscere il Paese di origine dl migliaia dl cittadini, immigrati
od oriundi, che popolano diverse cittadine australiane, particolarmente
Griffith e l'intera Riverina. Assieme alla Sua gentile consorte, lo ha
accompagnato Pietro Callipari, ritornato a Platì dopo 26 anni di assenza, uno
dei tanti platiesi che hanno, con la loro energia ed attività, contribuito allo
sviluppo economico e sociale della Australia. Calde ed affettuose sono state le
accoglienze delle popolazioni di Platì, dei suoi lavoratori, dei giovani, degli
scolari; l’amministrazione comunale interpretando fedelmente la volontà
popolare, ha fatto di tutto per accogliere il rappresentante del Governo australiano
con generosa ospitalità.
Alle porte dell'abitato,
affollato di cittadini e di autorità convenute da tutta la provincia di Reggio
Calabria, era ad attendere l'illustre Ospite un complesso bandistico: al suono
degli inni nazionali australiano ed italiano, il ministro Grassby, la sua
consorte ed il seguito, sono stati accompagnati nella sede del palazzo
Municipale dove il sindaco On. le Francesco Catanzariti gli ha consegnato, tra
gli applausi dei presenti, la chiave d'oro della città.
Dopo la presentazione delle
Autorità provinciali e regionali, il vice sindaco Francesco Prestia ha letto il
messaggio inviato dall'On. le Luigi Granelli, sottosegretario di Stato per gli
affari esteri; successivamente I’assessore comunale, Nicola Sergi, ha letto la motivazione
con cui il Consiglio comunale di Platì, riunito in sessione straordinaria, ha conferito
all'On. le Grassby, la cittadinanza onoraria.
Il discorso di benvenuto è stato
fatto dal sindaco On. le Francesco Catanzariti; infine, l'On. le Grassby ha ringraziato,
visibilmente commosso, porgendo i saluti del Governo, del popolo australiano e
suoi personali.
Il ministro Grassby, prima di
lasciare Platì per raggiungere la vicina cittadina di Locri, famosa per i suoi
interessanti reperti archeologici della Magna Grecia, si è lungamente intrattenuto
con i platiesi e con le numerose delegazioni degli altri Comuni calabresi.
Numerosi messaggi sono stati
inviati a parenti o ad amici residenti in Australia con nastri registrati.
Il saluto di arrivederci è stato,
infine, porto all'illustre Ospite nella colazione offerta dall’amministrazione
comunale a Locri nei saloni dell'Hotel Demaco.
Luigi Mandarano segretario capo del comune di Platì
The «Platieses» (people from
Platì), ever since the beginning of this century, have known the way of
emigration to all countries all over the world and, thanks to their initiatives
and devotion to their work, have proven their worth bringing to the places of
new residence the spirit and mark of the Calabrian character. For this reason, the third of February, 1974 the
population of Platì lived a day of active solidarity, of ideal junction with
their countrymen overseas. Hon. A. J. Grassby, Minister of lmmigration of the Australian
Government was a most welcome Guest of Platì. The distinguished guest wanted to visit the town
of origin of thousands of citizens, immigrants and their descendants that
populate several Australian towns, particularly Griffith and the entire
Riverina. He was accompanied by his gracious wife and by Pietro Callipari, who
returned to Platì after 26 years of absence being one of the many «Platiesi»
that have contributed to the social and economic development of Australia with
their energies and activities. The Minister
received a warm welcome by the people of Platì, by its workers, by its students
and children. The Municipal Administration of Platì, faithfully interpreting
the wish of the people, did all they could to welcome the Representative of the
Australian Government with wholehearted hospitality. At the entrance of town,
full of people and Authorities present from all over the province of Reggio
Calabria, a musical band met the eminent Guest playing both the Australian and
Italian anthems while Minister Grassby, his wife and retinue were taken to the
Municipality where the Mayor, Hon. Francesco Catanzariti, handed over to him
the town's golden key, amid applauses. After the introduction to the provincial and
regional Authorities, Vice Mayor Francesco Prestia read the message sent by
Hon. Luigi Granelli, Undersecretary of State to the Italian Foreign Office.
Hence the Muncipal Alderman Nicola Sergi read the Statement of Reasons for
which the town council, gathered in an extraordinary session, conferred the Honorary
Citizenship to Hon. Grassby. The welcome speech was delivered by Hon. Francesco
Catanzariti. At the end Hon. Grassby, clearly moved, thanked all, giving his personal regards and the regards of the Government
and people of Australia. Minister Grassby, before leaving Platì to reach
the near town of Locri, famous for its interesting archaeological findings from
«Magna Graecia» (Great Greece), spent time talking to «Platiesi» and to
delegations from other Calabrian Towns. Plenty of messages were recorded for relatives
and friends residing in Australia. At the end the «goodbye» greetings have been
addressed to the illustrious Guest during a dinner offered by Platì's Municipal
Administration at Demaco Hotel in Locri.
Luigi Mandarano
Chief Secretary to the Commune of Plati
IL CONSIGLIO COMUNALE DI PLATI’
Sindaco: On. le Francesco CATANZARITI
Vice-sindaco: Francesco PRESTIA
Assessori effettivi:
Francesco AGOSTINO, Domenico IEROPOLI, Nicola SERGI
Assessori supplenti: Domenico CATANZARITI, Giuseppe LENTINI
Consigliati di maggioranza: Rocco Antonio AGOSTINO, Giuseppe
BARBARO, Francesco CARBONE, Antonio COSENZA, Michele CREA, Bruno Antonio
MEDIATI, Francesco MUSITANO, Domenico PERRE, Giuseppe ZAPPIA
Consiglieri di minoranza: Biagio CARBONE, Antonio MICELI,
Bruno REITANO, Emilio RIZZO
Testo contenuto nella pubblicazione edita dal Comune di
Platì in occasione della visita del ministro Mr Grassby avvenuta il 1° febbraio
1974.
La pubblicazione è conservata presso la Biblioteca Comunale
“Pietro De Nava” di Reggio Calabria ... and there is no story of Platì or of a "platiese" that can be told by other blood.