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lunedì 1 aprile 2019

La corsa della lepre attraverso i campi [di René Clément,1972]

A volte un ragazzo si sente
Come uno che parte o che muore
E scopre che non conta niente
Che il mondo è più grande di un cuore
Nel cuore il ragazzo coltiva
La rosa più bella che c'è
Chico Buarque + Ennio Morricone, ROTATIVA, (tem como esperar algo menos que magnífico?).
Dedicato a Pasqualino Perri che costruì il futuro e ancora nessuno lo sa, tanto meno a Platì.



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 reproduction subject to citing the source (this blog and the owners).

“I Borboni erano venuti a sapere che sul monte Consolino si trovava in libertà la lepre della scienza ed erano convinti che chi mangiava questa lepre diventava sapiente. Arrivarono da Napoli dei signori e diedero la caccia alla lepre della scienza. La trovarono, la uccisero, l’arrostirono e la mangiarono. Tommaso, nascosto dietro un cespuglio, vide e, appena i signori se ne andarono, affamato com’era succhiò le ossa della lepre rimaste per terra. Quando tornò a scuola, tutti rimasero stupefatti perché conosceva bene ciò che il maestro aveva spiegato mentre era sul monte a fare pascolare le pecore. La scienza si trovava infatti non nella carne della lepre, come avevano creduto i signori mandati dal re ma proprio nelle ossa che il bambino aveva rosicchiato per fame”. 
Corrado Stajano, Africo, Einaudi, 1976 
A proposito di Tommaso Campanella

domenica 31 marzo 2019

Those Who Make Tomorrow [di Kajiro Yamamoto,1946]

This picture belongs to Rosalba Perri ,
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Mio padre diceva che era nato il giorno di Pasqua mentre venivano sciolte le campane.
Era in effetti il giorno di Pasqua quel primo aprile del 1934. Lui era il terzo di quelli che sarebbero stati nove figli. Era preceduto da due femmine.
Pasquale Perri è stato un animale sociale: conosceva tutti, si confrontava con tutti. Era preda di grandi entusiasmi a cui a volte seguivano profonde delusioni, ma non si dava mai per vinto. Lo ricordo nella notte scendere di corsa dal treno a Catanzaro perché aveva intravisto il ministro Mancini e andava a salutarlo, o affacciarsi al finestrino dell’auto nel mezzo del traffico di Roma gridando “Bruno!”: aveva riconosciuto in un’auto Bruno Trimboli. Dei platioti, poi, riconosceva i volti anche nella seconda generazione. Era attaccato ai ricordi del paese ed alla famiglia: ai Miceli, ai Caruso e naturalmente ai Perre anche se noi eravamo diventati Perri. Quando andò in visita in Australia, alla fine degli anni ‘70, passò del tempo con loro a Loxton ed a Griffith. In Abruzzo, terra d’adozione per lavoro, ha promosso attività politiche e culturali sempre all’avanguardia come gli incontri a Popoli fra la sezione socialista ed un gruppo di giovani dell’SPD della Baviera. Lasciata la politica, si è dedicato alla scuola ed alla formazione degli insegnanti.


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Di seguito una parte estratta degli articoli che “Il Centro” gli ha dedicato per quattro giorni consecutivi dopo la sua scomparsa.

Il Centro
PESCARA CRONACA
Mercoledì 20 settembre 2000
Pasquale Perri, considerato da tutti un formidabile precursore dell’autonomia scolastica, inventore tra l’altro dei corsi per stranieri e dello sportello aperto per i genitori, era nato a Platì, in provincia di Reggio Calabria, il primo aprile del 1934. A 29 anni si era trasferito sull’Adriatico, portando con sé la famiglia e una passione per il calcio che da giovane lo aveva visto anche sui campi. In Abruzzo, in seguito, si sarebbe laureato in Filosofia, a l’Aquila.
Aveva cominciato ad insegnare a Popoli, dove era rimasto per molti anni. In seguito era stato a San Valentino e poi a Farindola, dove aveva avuto il primo incarico come direttore didattico. A Pescara era arrivato nel ’90, dirigendo per un anno il settimo circolo, quindi a partire dal ’91, il terzo. È nella elementare “Luigi Illuminati” che ieri gli insegnanti commossi si sono riuniti in un consiglio di circolo straordinario,
“Era un entusiasta del suo lavoro”, lo ha ricordato Rosalba, la maggiore dei quattro figli: oltre a lei, Giuseppe, insegnante al liceo classico, Fabio e Isabella. Perri lascia anche la moglie Anna, insegnante in pensione e la nipotina Lidia, figlia di Giuseppe, nata solo un mese fa.
“Era un grande innovatore, efficiente, capace di risolvere i problemi senza indugiare: perdiamo una persona importante” ha commentato l’assessore alla Pubblica Istruzione, Carlo Masci, che aveva spesso collaborato con lui. “Era uno dei colleghi più autorevoli”, ha commentato Antonio De Duonni, direttore del settimo circolo, “colto, competente: alla scuola ha dato moltissimo”.
ROSALBA PERRI


This picture belongs to Perre blood, unauthorised reproduction is prohibited.

My father used to say that he was born on Easter day while bells were untied.
It was, in fact, Easter day that 1st, April 1934. He was the third child of a family that was going to be of 9 children.  He was the first boy.

Pasquale Perri was a people person: he knew everybody, he would meet everybody and talk to everybody. He was subject to great enthusiasms often followed by deep disappointments, but he would never give up. I recall him in the middle of the night leaving in a hurry a train at Catanzaro’s railway station because he had glimpsed Mancini, Secretary of Health, just to say hello to him, or lean out of the car’s window, in the middle of Rome’s, traffic shouting “Bruno!” because he had recognised in another car Bruno Trimboli. Of Platì’s townsfolks he would recognize the faces even in second generations. He was devoted to his Platì’s memories and the family: the Micelis, the Carusos and, naturally, the Perres although we had changed the surname to Perri. When he visited Australia at the end of the seventies, he spent time with them in Loxton and Griffith. In Abruzzo, where he moved for work, he promoted political and cultural activities which were always progressive and radical such as the meeting between the socialists of a small town in Abruzzo, Popoli, and the young politicians of Baviera’s SPD. When he left politics, he focused on education and teacher’s training.
The following is an extract of one of the pieces that the newspaper “Il Centro” wrote in the four days after his death.

Il Centro
Pescara Section
Wed, 20th September 2000
Pasquale Perri, acknowledged by all to be a powerful forerunner of school autonomy, originator of literacy courses for foreigners and of the point of contact for parents in schools, was born in Plat’, province of Reggio Calabria, 1st April 1934. At the age of 29 he moved on the shores of the Adriatic bringing with him his family and a passion for soccer, a sport he had played in his younger years. In Abruzzo, he would also take his degree in Philosophy at L’Aquila’s University,
He started teaching in Popoli where he was a resident for many years. Then he taught also in San Valentino and Farindola where he had his first assignment as school admin and educational manager. In Pescara he arrived in 1990, managing the 7th Educational District, then the first. Yesterday in the Elementary School “Luigi Illuminati” a meeting was held by all teachers o commemorate.
“He was an enthusiast in his job”, this is how his eldest daughter, Rosalba, described him. Besides her, he had Giuseppe who teaches in the local Lycèe, Fabio and Isabella. He also leaves his wife, Anna, a retired teacher and a granddaughter, Lidia, born only a month ago.
“He was a great trendsetter, efficient, capable in problem solving without delay: we are losing an important person”, said Councillor to Education Mr Carlo Masci who had often cooperated with him. “He was one of the most influential colleagues” added Mr Antonio De Duonni, Head of the 7th Disctict, “well-read and competent, he has given so much to the Educational system”.
ROSALBA PERRI





giovedì 28 marzo 2019

LE RAGAZZE [di Mai Zetterling, 1968]

da sinistra: 
con la treccia Rina Mittiga,Pina Miceli, Caterina Caminiti (figlia di Ernestina),
 Rosella Caminiti sorella di Caterina e Tota Oliva

Tra la foto ed il film (Mai Zetterling è stata attrice e regista di talento naturale) citato ci sono circa dieci anni, con il brano musicale in seguito, trenta, con i nostri giorni il calcolo fatelo da voi per evitarmi un incidente diplomatico.

la foto appartiene a Pina Miceli che ne ha fatto anche il riconoscimento dei volti, la sua riproduzione è soggetta alla citazione della fonte.

mercoledì 27 marzo 2019

Il silenzio degli innocenti ...


Non l’ho mai fatto fino ad oggi data la sobrietà che mi sono imposto - talvolta, non lo nego, venuta meno - sulle pubblicazioni. L’accoglienza che l’omaggio a Tota, merito anche di Rosalba, ha ricevuto, d’altra parte mi forza a ritornare un momento affianco a lei e dirle che in paese e sparsi nel mondo aveva tanti amici cari e “se non ti rivedremo più, perlomeno  tra i banchi della chiesa, sappi che non ti dimenticheremo mai”.

lunedì 25 marzo 2019

Fatti corsari - diem supremum




-Catanzariti Caterina (Mo.25.1.1883/4) di Pasq. e Strangio Francesca. uxor Catanzariti Domenico, iter faciens per montes huius loci Platì, ingenti copia nivis adorta, diem clausit supremum.

-Blefari mf Santa (Mo.25.1.1883/5) di Paolo, da Casignana, iter faciens per montes huius loci Platì ingente copia nivis suffocata clausit suum diem supremum.

Per via di quella grande nevicata sul finire del gennaio 1883 Santa Blefari e Caterina Catanzariti sono entrate nella leggenda come ricordate nel libro dei defunti vol. V. C'è pure chi ha tentato di ricostruire quella vicenda, ancora ignota per le stampe  La foto su carta Ferrania ritrae una sconosciuta comunicanda. Papà nell'inviare la cartolina allo zio Peppino, chissà da quale posto, dimenticò di nominarla. Male per noi!

domenica 24 marzo 2019

L'eternità è un giorno [di Theo Angelopoulos, 1988]

Tibi, dilecto nobis ...





Signori,
Voi comprendete benissimo che colui che vi parla, in questo luogo e in questo giorno, è talmente pervaso dalla commozione da dover fare uso degli occhiali per nascondere, in qualche modo le lacrime; e della scritto per tenere a freno le idee. Sono queste belle impellenze, soavi, che si accalcano, e si spingono, si affacciano, per trovar sollecite, la via d’uscita. Si, vengano pure avanti, in disordine, ché voi saprete bene accoglierle ed apprezzarle come, come avete fatto altre volte.
Già, di per se stesso, l’avvenimento è d’una importanza e d’una bellezza tale che non ha bisogno di una carta qualunque d’accompagnamento. Esso cresce di bellezza e d’importanza quando si voglia considerare che il Novello Unto del Signore è un giovine a noi carissimo, che abbiamo visto nascere, che abbiamo educato, sorretto, incoraggiato ad ascendere l’Altare di Dio, di quel Dio, dico, che oggi e sempre, si è impegnato di fare lieta la nostra giovinezza. Ad Deum qui laetificat iuventutem meam. Ecco perché il Sacerdote non invecchia mai; ecco perché mi sento giovine anch’io, non ostante le lacrime abbiano scavato tutti questi aridi solchi ed i miei occhi si siano accerchiati di nero …Il Sacerdote! Lo stesso che Cristo, perché Unto dal Sacro Crisma com’è Lui, perché s’immola ed immola continuamente ogni mattina, perché su questo Calvario incruento dell’Altare, distende le braccia al soave amplesso dell’Amore. Ed accorrano, a lui, tutti quanti hanno bisogno d’una guida …
Platì il giorno di tutti i Santi
1934
Arcipret. Ernesto Gliozzi

Nota. Il testo riportato è parte di una lunga orazione tenuta da Ernesto Gliozzi il vecchio, il giorno della celebrazione della prima messa officiata dallo zio Ciccillo sull'altare del Duomo di Platì. L'autore del testo ebbe un ruolo decisivo nella formazione del novello sacerdote. La pubblicazione è per ricordare i quarantacinque anni dell'immatura scomparsa dello zio Ciccillo. La prima pagina della Tessera Ecclesiastica era stata redatta da Ernesto Gliozzi il giovane, nel 1957 distaccato in Curia.


mercoledì 20 marzo 2019

Turn! Turn! Turn! - The Byrds

To Everything (Turn, Turn, Turn) There is a season (Turn, Turn, Turn) And a time to every purpose, under Heaven





LA PRIMAVERA
Calabria Martina
Quarta A/elementari

È arrivata la primavera
Con le sue rondini e
Con gli alberi tutti verdi;
con farfalle gialle e colorate,
fiori di ogni colore.
Il vento trascina via
Tutto quanto,
e il sole brilla come un diamante.
È primavera tutto si sveglia.



LA PRIMAVERA
Giuseppe Virgara
Quarta B/elementari

La primavera,
così dolce, così sincera,
ha molti fiori che crescono sul prato,
primule, rose, viole, papaveri e tulipani con un fiato
respiro già aria di primavera,
questa è una nuova cera,
poi torna l’estate,
senza più pietate.




I testi fanno parte del corpus di lavori presentati alla Prima edizione 2017 del Premio Letterario "Ernesto Gliozzi" istituito dall' Ass. Santa Pulinara.

martedì 19 marzo 2019

Il silenzio degli innocenti [di Jonathan Demme, 1991]



Come in una panoramica in technicolor e techniscope alla sua sinistra c'era attaccata la casa di zia Annina, con a piano terra l'ufficio del dazio, successivamente la casa Zappia-Galatti e oltrepassando corso Umberto il bar di papà. Di fronte ad esso, sulla via XXIV maggio,  c'era l'ufficio postale e risuperando il corso la casa della signora Fera, quindi un casalino, luogo di invenzioni ludiche; dopo la scalinata che portava al municipio c'era la casa di Raimondo con affiancata quella di don Umberto Romeo e più avanti quella di mastru Cicciu u cruciatu, al secolo Schimizzi; di fronte, oltrepassando la via XXIV maggio, la casa du bumbiu e tornado verso casa mia la falegnameria di lignuduru, più oltre una discesa con il panificio carrarmatu, il bar di Dante De Maio, quindi la Casa. Questo che vi ho circoscritto era il perimetro dei giochi che non bisognava oltrepassare e incorrere nelle sanzioni paterne. (https://iloveplati.blogspot.com/2012/02/la-casa-senza-tempo-reg-andrea-forzano.html). In quel testo avevo dimenticato la casa di Serafina Mittiga che era dirimpetto la casa di don Umberto. Era in questa scenografia, oggi, nella memoria, un fondale di cartapesta, delle mattine estive dei miei anni infantili che Tota, la figlia don Umberto, usciva di casa e salendo a bordo del maggiolino Volkswagen color acqua marina si avviava al mare di Bovalino. Nel suo silenzio, rotto dai suoni cupi del fraseggiare appreso in collegio, Tota era una delle più belle signorine di Platì e la sua educazione da collegio le è rimasta per tutta la sua vita. Quel tempo ormai è un ricordo e Tota è partita per stare accanto ai genitori. Questo è il solo piccolo omaggio che le si offre.

Nella foto Tota, nata Maria Antonia il 24 febbraio 1942, è con Paola Violi.

lunedì 18 marzo 2019

UNDICI UOMINI E UN PALLONE [di Giorgio Simonelli. 1948]


NEL DERBY TRA NUOVA FOLGORE– PLATÌ VINCE IL MALTEMPO
dicembre 10, 2007

NUOVA FOLGORE – PLATI’
NUOVA FOLGORE- Giglio, Nirta G.II, Romeo, Alvaro, Giampaolo, Femia, Nirta G I, Strangio, Giorgi, Mammoliti, Luciano. In panchina: Pizzata R., Costanzo, Strangio, Pizzata F. Allenatore: Scipione Bruno
PLATI’- Tropeano, Marando, Sergi F, Trimboli N, Perre, Barbaro, Trimboli B, Papalia, Trimboli, Carbone, Amante. In panchina: Giampaolo, Agresta, Sangallo, Sergi.
ARBITRO: La Manna di Catanzaro.
SAN LUCA- Piove, non si gioca. Il tanto atteso derby tra Nuova Folgore- Platì è stato rinviato a data da destinarsi per impraticabilità di campo. Il terreno di gioco del comunale di San Luca non ha retto alle precipitazioni ed ai forti venti che si sono abbattuti pomeriggio di ieri sul paese aspromontano, e che hanno costretto cosi le due formazioni a restare negli spogliatoi. L’arbitro designato per il derby dell’Aspromonte, il signor La Manna, dopo aver effettuato un sopralluogo ed aver visto che, il terreno di gioco presentava più di una pozzanghera, il pallone per il forte vento volava troppo ed una volta a terra non rimbalzava bene, ha così deciso insieme alle due società, per il rinvio dell’incontro. ANNALISA COSTANZO


NUOVA FOLGORE-PLATÌ DI SCENA IL TERZO TEMPO
dicembre 30, 2007

NUOVA FOLGORE- PLATI’ 3-3
NUOVA FOLGORE – Giglio 6, Alvaro A 6, Romeo F 6, Nirta G II 6, Giampaolo G 6, Alvaro G 6, Nirta G 6, Giorgi D 6, Mammoliti 6, Luciano 6. Allenatore: Scipione 6
PLATI’- Amante 6, Marando 6, Carbone 6, Papalia 6, Perre 6, Barbaro F 6, Barbaro S 6, Triboli P. 6,Agresta 6, Trimboli B 6, Sergi 6.
ARBITRO: Siglari di Reggio Calabria 6.5
 MARCATORI: 34’pt Trimboli B(P), 36’pt Luciano(N), 43’ptTrimboli P (P), 44’pt Luciano (N); 24’st Giorgi (N), 28’st Trimboli B. (P).
Espulso: Marando (P)
SAN LUCA: Al comunale di San Luca ieri è andato di scena il terzo tempo. Il derby tra Nuova Folgore e Platì si è chiuso senza vincitori con un “salomonico” 3 a 3. Al di là del risultato, la notizia è che, dopo l’ultima mezzora con qualche accenno di rissa, al triplice fischio l’arbitro ha chiamato le due formazioni a centrocampo per il saluto con la stretta di mano. Match equilibrato fin dalle prime battute, è diventato avvincente solo dopo il gol del vantaggio del Platì, dopo di che è stato un susseguirsi di botta e risposta a suon di gol. Le reti: 34’ Trimboli da una punizione manda in rete, 36’ risponde Luciano su azione, 43’strafalcione del portiere Giglio e Trimboli insacca ed 44’ ancora Luciano. Di Giorgi e Trimboli le marcature realizzate nella ripresa.
AN.CO.

Testi originali qui:

venerdì 15 marzo 2019

Cimitero senza croci - Waiting Around to Die

Sometimes I don't know where
This dirty road is taking me
Townes Van Zandt


Nei decreti disposti dal magistrato e consegnati dagli agenti allo zio Ernesto si affermava di ritenere che in tale fondo possa essere seppellito il cadavere di un sequestrato la cui identità allo stesso non può essere rivelata in quanto dalle indagini su quei reperti risulterebbe, il fondato motivo di ritenere che in tale fondo possa essere seppellito il cadavere di un sequestrato la cui identità allo stesso non può essere rivelata, onde non pregiudicare le ulteriori indagini, ne mettere in allarme gli eventuali indagati. Com'è allora che la stampa conosceva già indagini e identità del seppellito?

Platì / Si cercano i resti di Bertolami rapito nell’83
PLATI’ — Proseguono scavi e sondaggi nei terreni attorno al cimitero di Platì. Le ricerche, disposte dalla Procura della Repubblica di Palmi, sarebbero tese al ritrovamento del cadavere di un imprenditore rapito a Lamezia Terme il 12 ottobre del 1983: Giuseppe Bertolami, che all’epoca aveva 58 anni. Una conferma indiretta a tale ipotesi verrebbe dalla presenza, nel gruppo di magistrati che seguono le ricerche a Platì, di uno dei sostituti procuratori del Tribunale di Lamezia Terme.

Sulle indagini in corso gli inquirenti rimangono abbottonatissimi e rifiutano ogni dichiarazione ufficiale. Nessun commento neppure sulle insistenti voci che accreditano la collaborazione di un pentito che, con le sue dichiarazioni, avrebbe consentito di riaprire le indagini sul rapimento di Giuseppe Bertolami.
Una vasta campagna alla periferia nord di Platì, ed esattamente tutto attorno al piccolo cimitero del paese, è la zona teatro di continui scavi e di sondaggi condotti da agenti del NAPS (Nucleo Anticrimine della Polizia di Stato). Sul posto si alternano anche i magistrati della Procura di Palmi e di Locri, ai quali da ieri si sarebbe aggiunto anche il giudice Domenico D’Agostino, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme. Proprio l’ingresso nelle indagini del giudice D’Agostino sembra confermare l'ipotesi che a Platì si sta cercando il cadavere di Giuseppe Bertolami.
 Paolo Pollicheni
GAZZETTA DEL SUD Venerdì 17 Aprile 1992

PLATI’. Le operazioni di scavo in un uliveto alla periferia della cittadina calabrese
Il “cimitero” dell’Anonima
Un pentito rivela: vi sono sepolti i rapiti mai liberati
PLATI’. E’ il «cimitero della mafia dei sequestri» quello che si sta cercando affannosamente in queste ore a Platì. Da due giorni i magistrati delle Procure di Palmi e Locri sono attentissimi e scrupolosi nel seguire i lavori di scavo che alcune squadre di operai stanno effettuando in un uliveto a ridosso del cimitero comunale di Platì.
La zona é strettamente sorvegliata da polizia e carabinieri, off-limits per i non addetti, impossibile avvicinarsi. A mettere sulle tracce il procuratore di Palmi Agostino Cordova, e di Locri Rocco Lombardo, sarebbe nuovo pentito della ‘ndrangheta, un ex pezzo da novanta, forse un mamma santissima messo a conoscenza delle cose più segrete della onorata società calabrese, che ora sta vuotando il sacco, andando indietro negli anni.
Le cose che il pentito conosce risaliberro (così nell'originale) ai primi anni Ottanta, i tempi d’oro dei sequestri miliardari, della
«pax mafiosa» che consentiva le cosche di pilotare il voto per le politiche, e di lanciarsi a mani libere nel business, della droga in collegamento con i fratelli del Canada e dell’Australia. A Platì, il pentito avrebbe detto di sapere dove sarebbe la tomba di un ostaggio dell’Anonima, seppellito dopo la sua morte causata dalle sofferenze patite in prigionia.
Circola un nome, quello dell’industriale floro-vivaista Giuseppe Bertolami, rapito all’età di 58 anni il pomeriggio del 12 ottobre 1983
 Filippo Praticò
Avvenire Venerdì 17 aprile 1992

 Platì / Le ricerche ordinate dai magistrati di Palmi e Locri
Se si trovasse il “cimitero” …
Sarebbe confermata la credibilità d’un misterioso informatore
PLATI’ - Sotto una pioggia battente ed un cielo cupo che non aiuta a presagire nulla di buono, agenti dei nuclei anticrimine della polizia di Stato continuano a setacciare la vasta campagna che circonda il cimitero di Platì. Cercano il «cimitero dell’anonima sequestri», forse cercano anche dell’altro, visto che da ieri sono comparsi sul posto anche sofisticati «metaldetector» e tecnici specializzati nel loro uso.
Anche ieri sono stati a Platì i magistrati delle Procure della Repubblica di Palmi e Locri, che hanno disposto le ricerche. In particolare i sostituti Franco Neri e Nicola Gratteri sono rimasti a Platì per l’intera giornata di ieri ed hanno impartito disposizioni sui nuovi accertamenti da condurre. La zona continua ad essere fortemente presidiata dalla polizia che impedisce a chiunque di avvicinarsi.
Paolo Pollicheni
GAZZETTA DEL SUD Sabato 15 Aprile 1992

Sulla ricostruzione del sequestro del Signor Giuseppe Bertolami e le successive indagini, per chi lo volesse, sono disponibili ampi testi nel web, recentissimi come dell’epoca in cui il delitto accadde. Il suo corpo cercato iaffora ‘e ssalis, quando tutto sembrò un macabro scherzo è stato lasciato nell’oblio, ma non dai familiari. Il vasto terreno, Sfales, dopo lo sconvolgimento, rimase incolto per molto tempo e poté ritornare al suo antico stato solo grazie alla tenacia dei coloni. Stampa, Magistrati e Forze dell’ordine “maestri nel rigettare sugli altri la propria responsabilità, la propria assenza, il proprio non fare o il proprio fare eccessivo” (Corrado Stajano) una volta partiti, e sebbene ritornati in paese per altri motivi, le scuse le stanno ancora ragionando. Lo zio avendo ampio diritto di chiedere il risarcimento dei danni provocati, come suo costume mai agì in tal senso. Anzi, la sua abitazione nelle successive indagini condotte sui bunker  fu sempre la prima ad essere visitata, questa volta senza decreti e con ben differente galateo.
 FINE

Tutti I documenti pubblicati sotto il titolo Cimitero Senza Croci is based on true historical events. Dialogue and certain events and characters contained in the text were created for the purpose of dramatization.