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mercoledì 13 marzo 2019

Cimitero senza croci - True detective

"When the last light warms the rocks
And the rattlesnakes unfold
Mountain cats will come to drag away your bones"

Far From Any Road - The Handsome Family


Giovedì Santo, pioggia fitta, buona per chi coltiva, a terra cresceva una speranza: piselli e fave. Erano appena trascorse ventiquattro ore che il citofono squillò di nuovo energicamente, e nuovi agenti in divisa si rivelarono ai piedi della scala con nuovi obblighi. Il magistrato non ritenendosi soddisfatto dal precedente atto volle essere sicuro di sé. Se il primo era un decreto di ispezione di cose e luoghi ora era un decreto di sequestro onde acquisire la prova dell’avvenuto seppellimento del cadavere del sequestrato. Mentre la zia Amalia era in totale stato di confusione, lo zio Ernesto appariva calmo, i suoi pensieri erano rivolti all'imminente rito dei Sepolcri e alla processione del Venerdì Santo al Calvario del giorno dopo.



N.__________ R.G. notizie di reato
N.__________ R.
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il TRIBUNALE di Lamezia Terme
DECRETO
ISPEZIONE DI LUOGHI E COSE
- artt. 53 e segg. c.p.p. -
IL Pubblico Ministero Dr Luciano D’Agostino
Visti gli atti del procedimento n. ___
Nei confronti di Ignoti e persone in corso di identificazione
per i reati di sequestro di persona a scopo d’estorsione ed altro
ritenuta la necessità di acquisire al procedimento la prova dell’avvenuto seppellimento del cadavere del sequestrato che per ragioni di cautela processuale allo stato non s’intende nominare, per non pregiudicare il sieguo delle indagini che sono in corso
In quanto occorre svolgere ulteriori approfondimenti istruttori, assicurando che il fondo e i luoghi non vengano in alcun modo alterati; ritenuto che occorrerà piantonare lo stesso a cura dei NAPS di Bovalino fino a nuovo e diverso ordine.
Visto l’art. 253 c.p.p.
DISPONE
il sequestro di quanto sopra indicato delegando per l’esecuzione Ufficiali di Polizia di NAPS di Bovalino che cureranno la consegna di copia del presente provvedimento all’interessato Don Ernesto Gliozzi Parroco di Platì
Platì, lì 16/04/92 ore 10,30
IL PUBBLICO MINISTERO
PROCURATORE DELLA REPUBLICA
                                                                                                                                 Dott. Luciano D’Agostino


QUESTURA DI REGGIO CALABRIA
Nucleo Anticrimine della Polizia di Stato
SQUADRA P. G.
B O V A L I N O
OGGETTO: Relata di notifica.
L'anno 1992 addì 16 del mesa di Aprile alle ore 17,15 in
Platì in ctd. Salsi
Innanzi a noi sottoscritti Ufficiali ed Agenti di P.G.: V.S.
Angelo PELLEGRINI, V.S. Claudio GREGORI, coadiuvati dagli Ag.
Maurizio COLELLA E Agostino MIGNOGNA è qui presente
GLIOZZI ERNESTO NATO A PLATÌ IL 12/04/1915 E RESIDENTE
IN VIA F.LLI SERGI N.6 IDENTIFICATO TRAMITE C. I. N.° 16971241
RILASCIATA IL 25/11/1991 DAL COMUNE DI PLATÌ
 al quale, mediante consegna di una copia nelle proprie mani
gli viene notificato, il retroscritto atto
Di quanto sopra è state redatto il presente verbale che previa letture e conferma viene sottoscritto dai verbalizzanti e dall'interessato.

(continua)

lunedì 11 marzo 2019

Cimitero senza croci [di Robert Hossein, 1968]

Fatti della vita dimenticati, messi a giacere nelle pieghe della memoria e della coscienza
Corrado Stajano, Patrie Smarrite, 2001


La giornata era cominciata come una qualsiasi giornata primaverile. Il tempo minacciava pioggia, con l’addensarsi ed il raggrupparsi, come truppe militari, di enormi nuvoloni. Era mercoledì santo. Lo zio Ernesto in chiesa aveva officiato la funzione di quel giorno con il lungo ed avvolgente “Passio Secundum Lucam”: lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di Lui” (Lc 23, 27). Insieme a Micuzzu ora stava pianificando la funzione dell’indomani, molto più solenne e partecipata, quella dei Sepolcri. La zia Amalia tornata a casa si affaccendava come suo solito: letti, biancheria, pulizia, cucina; anch’essa era presa dai preparativi della settimana santa avendo altresì l’incombenza di provvedere al Predicatore che in quei giorni officiava i riti caratterizzati da maestosi sermoni. Dall’esterno provenivano i suoni e le voci dei banditori di pollame, vettovaglie, fruttivendoli, con le loro riconosciute cadenze della Piana. A queste si aggiunse un ronzio di camionetta, lo sbattere delle portiere, lo squillo del citofono. “Chi è?” – “Polizia di Sato!”. Cronometrati tutti questi atti accadevano con la precisione loro dovuta, irrevocabile, risoluta. “Un puntino della storia e della geografia. Come quando i presagi disvelano i loro incerti contorni e appaiono nella loro nettezza” Corrado Stajano.



N.__________ R.G. notizie di reato

N.__________ R.
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il TRIBUNALE di Lamezia Terme
DECRETO
ISPEZIONE DI LUOGHI E COSE
- artt. 244, 246 c.p.p. -
Il Pubblico Ministero Dr Luciano D’Agostino
Visti gli atti del procedimento n. ___
Nei confronti di Ignoti
per i reati di sequestro di persona ed altro
Rilevato che, dovendosi
accertare le tracce e gli altri effetti materiali del reato, occorre procedere  a ispezione di un fondo rustico in agro di Platì, nella parte adiacente ai manufatti rurali ivi esistenti di proprietà del parroco di Platì Don Ernesto Gliozzi … dalla Polizia di Stato
in quanto dalle indagini su quei reperti risulterebbe, il fondato motivo di ritenere che in tale fondo possa essere seppellito il cadavere di un sequestrato la cui identità allo stesso non può essere rivelata, onde non pregiudicare le ulteriori indagini, ne mettere in allarme gli eventuali indagati, allo … ignoti … da identificare.
Visto l’art. 246 c.p.p.
P.Q. M.
dispone che si proceda ad ispezione del fondo sopra indicato mediante ausilio del consulente già nominato e personale ausiliario munito di particolare attrezzatura idonea alla ricerca nel sottosuolo del corpo del reato di sequestro di persona e omicidio.
con consegna all'imputato/persona sottoposta alle indagini e in ogni caso a chi abbia l'attuale disponibilità del luogo in cui è eseguita l'ispezione, nell'atto di iniziare le operazioni e sempre che essi siano presenti, di copia del presente decreto.
Si da atto che vengano effettuati rilievi fotografici e tecnici a cura del personale su indicato. Si fa atto oltresì che l’Ufficio è coauduvato da personale della Squadra Mobile di Gioia Tauro e dei NAPS di Bovalino. ' In Platì, lì 15/04/92 ore 10,30
IL PUBBLICO MINISTERO
PROCURATORE DELLA REPUBLICA
Dott. Luciano D’Agostino

V. Si notifichi
A mezzo di personale
Squadra Mobile di Gioia
Tauro
Platì lì 15/04/92 ore 10,30

L’anno 1992 addì 15 del mese di aprile
alle ore 17,30 nella via S. Nicola n.° 15 di
Platì (RC) innanzi noi sottoscritti  agenti
di P. G. appartenenti alla Squadra Mobile di
Gioia T. è presente Gliozzi Ernesto
nato a Platì il 12/04/1915 ivi res. In via S. Nicola
N.° 15 identificato tramite carta di identità
N.° 16971241 rilasciata dal Comune di Platì in
data 25/11/1991. Al quale gli veniva notificato
il presente decreto
Gliozzi Ernesto   Ag. Amedeo Capello

(continua)

domenica 10 marzo 2019

La terra della grande promessa [di Andrzej Wajda,1974]



Atto di notificazione per finito contratto di conduzione di fondo rustico in compartecipazione a grano.

L’anno 1947 (milenovecentoquarantasette), il giorno  di   Novembre in Platì.
Ad istanza dei signori Oliva Giuseppe e Pasquale fu Filippo, quest’ultimo in nome proprio e nella sua qualità di tutore del proprio fratello Francesco – interdetto – residenti e domiciliati tutti in Platì
Io sottoscritto De Marco Francesco di Domenico – Usciere addetto all’ufficio di Conciliazione di Platì.
Ho notificato ai signori Trimboli Rocco di Francesco, Trimboli Bruno di Francesco, Trimboli Antonio di Francesco, Trimboli Francesco fu Domenico, Spagnolo Domenico fu Giuseppe (alias crezzolo), Agresta Michele fu Pasquale, Agresta Rocco fu Pasquale, Agresta Saverio fu Pasquale, Staltari Antonio fu Carmelo (alias fortocchio), Trimboli Pasquale fu Domenico, Campiti Giuseppe fu Giuseppe, Strangio Gaetano di Francesco, Grillo Rocco di Michele (alias griocino), e Romeo Gruno fu Saverio, e Sergi Anna di Domenico.
Residenti tutti e domiciliati in detto Comune di Platì. Che nell’annata agraria 1946-1947 hanno condotto in compartecipazione circa tomolate cinquanta di terra (pari ad ettari diciannove circa) di proprietà di essi istanti, siti nella contrada S. Barbara dell’agro di Platì.
Che per il decreto legislativo del Capo Provvisorio dello Stato 1° aprile 1947 N° 273 (Art. 1) la compartecipazione sarebbe prorogata all’annata agraria 1947-1948. Ma   – presente – che in detto periodo di tempo, per la legge della rotazione agraria, il fondo deve rimanere incolto e quindi lasciato a pascolo, per detto motivo la succitata proroga non si rende applicabile al caso di cui trattasi. E, pertanto, ad impedire che il silenzio degli istanti possa essere interpretato a loro danno, io sottoscritto Usciere della conciliazione di Platì, sulla medesima istanza del signor Oliva
Ho notificato
Ai signori Trimboli Rocco, Trimboli Antonio, Trimboli Bruno, Trimboli Francesco, Spagnolo Domenico, Agresta Michele, Agresta Rocco, Agresta Saverio, Staltari Antonio, Trimboli Pasquale, Campiti Giuseppe, Sergi Anna, Strangio Gaetano, Grillo Rocco e Bruno Romeo, che – respinta fin da ora ogni contraria eccezione – il menzionato contratto di compartecipazione deve intendersi risolto fin dal raccolto granario 1947; e conseguentemente, essi signori cu citati restano licenziati del fondo S. Barbara. E propriamente licenziati dalle terre avute in coltivazione granaria – per la su esposta ragione e giusto le consuetudini locali, con diffida di non ingerirsi più nella conduzione delle ridette terre sotto comminatoria delle sanzioni di legge.
Copia di questo atto, da me Usciere della Conciliazione debitamente collezionata e firmata, sono state notificate alle persone di cui appresso, consegnandola come per ciascuno di essi è indicato.
Trimboli Rocco di Francesco 
Trimboli Bruno di Francesco
Trimboli Antonio di Francesco
Trimboli Francesco fu Domenico
Spagnolo Domenico fu Giuseppe (alias crezzolo)
Agresta Michele fu Pasquale
Agresta Rocco fu Pasquale
Agresta Saverio fu Pasquale
Staltari Antonio fu Carmelo (alias fortocchio)
Trimboli Pasquale fu Domenico
Campiti Giuseppe fu Giuseppe
Strangio Gaetano di Francesco
Grillo Rocco di Michele (alias griocino)
Romeo Bruno fu Saverio
Sergi Anna di Domenico.

L’Usciere della Conciliazione
Francesco Demarco
Platì 30 – 11 - 1947


Nota. Questo documento oltre gli inediti alias, è significativo per gli usi e il buoncostume di considerare la terra come bene comune, sia del fittavolo come dei conduttori. Ci documenta oltremodo sui vasti possedimenti di quella che fu la famiglia Oliva, il potere che deteneva ancora alla fine del secondo conflitto mondiale. 

giovedì 7 marzo 2019

Una terra ... una casa [di Alan Smithee, 1970]




Innanzi di noi qui sottoscritti la Signora Rachele Lentini fu Pasquale dichiara vendere, come vende, al Sig. Romeo Pasquale di Antonio un pezzo di terra per uso casa dell’estensione di palmi ventitré ed un muro a secco di metri cubi ventidue per il prezzo stimato di lire cento sessanta £ 160.00 limitato da due lati da una stradella da un terzo lo stesso Romeo e da un quarto la venditrice Sig. Lentini.
Tale appezzamento si vende al riportato Romeo franco e libero da ogni censo o servizi eccetto la fondiaria quando gli verrà imposta.
E’ facoltà del Romeo di poter aprire luce ed aperture da tutti è quattro i lati ma però dal lato di oriente dove limita da detta venditrice Sig. Lentini può aprire luce a otto palmi dal suolo attuale ritirandosi la Lentini a debita distanza. Platì 24 febbraio 1907
Rachele Lentini
Timpani Raffaele fu Bruno testimone

P. S.  Per maggior schiarimenti il Romeo si obbliga che tra il suo locale ed il fabbricato di Trimboli Rosario deve restare palmi quattro a favore del Sig. Francesco Lentini ed altri ed il Romeo è facultato aprire aperture a otto palmi d’altezza dal suolo attuale.
Platì 29 – 2 – 1907
Romeo Pasquale accetto
Timpani Raffaele testimone
Luigi Gliozzi Testimone

mercoledì 6 marzo 2019

Atto di violenza [di Fred Zinneman, 1949]



C’è anche chi ha subito un’aggressione tanto al chiuso che all'aperto. E il caso capitato nel 1912 a una fanciulla di Cirella, frazione del comune di Platì. Era andata ad attingere acqua a una fontana cha distava circa duecento metri dall’abitato quando vanne aggredita da un suo compaesano, un negoziante di 25 anni. Riuscì a resistere e ad evitare le estreme conseguenze di quell’assalto.
Ma l'uomo non si diede per vinto. Due giorni dopo, forzata la porta d’ingresso, penetrò nella casa dove la giovane dormiva con una zia.
Anche questa volta non raggiunse il suo scopo. Frustrato, con un colpo di rasoio sfregiò il volto dalla donna. Non riuscendo a violare la verginità ne violò il volto. Perché tanta audacia da parte cli quell'uomo? Perché tanta insistenza? Lei era “figlia dalla colpa”.
Cosi scrivevano i giudici con una definizione che, normale per quei tempi, è agghiacciante e orrenda perché era un marchio d'infamia che avrebbe accompagnato lei e i sui figli per un tempo infinito.
Essere figlia della colpa significa essere già debole sin dalla nascita. Lui “credevasi forte dell‘impunità fidando sull‘autorità di uno zio che funzionava da sindaco in quella frazione del comune”.
Sentendosi forte lui e conoscendo la debolezza della fanciulla non è il caso di parlare di audacia da parte di quel giovane. Quando si arrivò al processo si cercò di diffamare la ragazza insinuando che avesse avuto degli interessi a fare quella denuncia. Ma i giudici della Corte di appello scrissero a questo proposito: “non odio, non risentimento, non scopo di matrimonio, non speculazione essendoci in atti la pruova della di lui assoluta nullatenenza».
Si insinuò anche che non era credibile perché aveva fatto dichiarazioni contrastanti. “Ma di chi è la colpa delle aggiunzioni e di qualche leggiera difformità nelle dichiarazioni della giovane? La colpa certo non è sua, ma del Pretore cha in modo veramente deplorevole menò innanzi le indagini. Non curò egli, che pur con molto ritardo si curò di sentire la parte lesa di raccogliere le minute dichiarazioni”, ma si limitò solo a farsi confermare quelle già rese al brigadiere dei carabinieri “che certo si limitò ad inserirle sommariamente”
Non è la prima volta che ci imbattiamo in critiche dei tribunali o della Corte di appello rivolte al modo come erano state condotte le indagini. E sono sempre casi che rappresentavano un danno per le donne. L'uomo aveva fatto affidamento su quello zio importante in quella piccola comunità, ma quando il giorno dopo lo sfregio si disse «pubblicamente» chi ne era fautore, lo zio non coprì il nipote, anzi, «raccolte le opportune informazioni», lo denunziò ai carabinieri”
Un sindaco che si comportò bene. Ma non tutti i sindaci sono uguali, come si sa.
Enzo Ciconte, Storia dello stupro e di donne ribelli, Rubettino 2014



lunedì 4 marzo 2019

O somma luce [di Jean-Marie Straub, 2011 ]



Gli attimi di terrore e di panico provocati dalla catastrofe venuta dal cielo, che scosse la terra e provocò lo scatenarsi della fiumara, erano passati ma ancora il cielo era cupo. Noi bimbi ancora non potevamo andare in giro per i troppi detriti ammonticchiati sulle strade. Quel giorno i paesani -  spaventati, stanchi, morsi dal freddo e dall'umidità, senza acqua potabile, si beveva quella piovana bollita, senza di che coprirsi, non avendo speranza che arrivassero aiuti esterni, con le strade di comunicazione interrotte dalle frane - hanno pregato il parroco Don Minniti di portare fuori la Madonna di Loreto in processione. E’ così che ricordo: di essermi trovata appoggiata al muretto, prima del ponte, e scorgere dalla parte opposta la statua della Madonna portata in spalla dai nostri giovani, con i preti, i chierichetti, gli stendardi e una moltitudine di persone dietro. Arrivati alla mia altezza adagiarono la statua sul muretto, girata in opposizione alla montagna. Io che non sono molto credente vi assicuro che ho ancora nella mente quell'attimo: da dietro la montagna un alone si schiarì e un raggio di sole fece capolino, non vi dico quello che successe, gli anziani si inginocchiarono per terra battendosi il petto con le mani, ringraziando la Madonna -secondo loro- per il miracolo ricevuto.
PAOLA VIOLI

La foto è di proprietà degli eredi di Joe Ielasi in Adelaide che l'hanno gentilmente concessa per l'occasione.



domenica 3 marzo 2019

Bella Australia - Un segno d'amore




Joe Catanzariti
Griffith
Australia 29 – 11 – 84

Carissimo Don Ernestino
Vi auguro che la mia presente lettera vi trova di buona salute a voi e i vostri familiari. Io e la mia famiglia stiamo tutti bene.
Con la mia visita a Platì nel mese di Agosto vi avevo promesso che vi mandavo la moneta per aggiustare la finestra rotta alla chiesa, allora qui inchiuso trovate 100,000 per fare questa riparazione. Se questa riparazione è già fatta potete usare la moneta per gli altri bisogni della chiesa.
Penzo che la mia visita nel paese nativo dopo 33 anni con grande gioia, e auguro che la mia visita ha portato qualche raggio di luce e di gioia nei cuori delle persone che ho incontrato all’asilo. Spero e prego che questi incontri possano continuare perché aiuta tanto a crescere nella fede e di vivere il vangelo. Pure può essere un supporto e aiuto personale nel suo e loro apostolato.
Auguro che si può formare un focolare una cella di amore e di luce nella comunità, dove Gesù in mezzo può splendere sempre come una grande luce nell’oscurità un segno di amore fraterno e di unità.
Vi auguriamo un buono e santo Natale con i nostri più cario saluti a voi e famiglia, Domenico Spagnolo le suore e tutti gli amici di Platì.
Vostro fratello in Cristo JOE CATANZARITI

La foto è qui:

https://www.areanews.com.au/story/5067248/faith-family-friends-and-food-the-catanzariti-christmas-video/

giovedì 28 febbraio 2019

Bella Australia [di Vivian Naefe, 2012]








Sydney 10/9/49
Donna Bettina Carissima

Scusate che non vi ho scritto prima perché siamo arrivate assai disturbati dal mare che siamo stati 42 giorni in viaggio che ci sembrava che non arrivassimo mai, che le due bambine piccole furono sempre a letto che il mare l’ha battuto di più per ogni giornorovesciando, ringrazio a Dio dopo che siamo arrivati ci abbiamo rimesso subito adesso stiamo bene, voi come state? I vostri figli e vostra cognata come stanno? me li salutate tanto.
io dico la verità l’australia non tanto mi piace perché penso la bella campagnia essendo vicina dei miei genitori e pure di tutti i parenti e amici penso spesso a voi e i vostri figli quei bei giorni essendo assieme a parlare e scherzare tanto.
Io lo dicevo sempre che in australia vado per il bene dei miei figli. Mia cognata come pure mio marito non appena che sono arrivata hanno voluto sapere tanto di voi son dispiaciuti tanto per la morte del vostro caro arciprete sempre lo nominano.
Io me la sento pure perché siamo distante da mia cognata che ci vuole circa un’ora di treno ma lei viene sempre a trovarci, le bambine piccole vanno a scuola dalla mattina alle ore 8 e vengono la sera alle ore 4 ed io sono sempre per lo più sola, Rosa si trova da mia cognata da una settimana l’ha voluto portare per passare pochi giorni in campagna. Non ho altro per ora riceveti tanti saluti a tutti i vostri senza spiegarli uno per uno tanti baci da me e dai miei figlie aff.ma cugina Bettina Sergi

Iolandina Carissima
Aggiungo anch’io qualche parola tanto per chiedervi scusa per la nostra trascuranza a scrivere non fu per mancanza di affetto, ma sapete una finché una si situa non sa cosa deve fare tutto ci sembra estraneo, ci sembra molto difficile di affezionarci con questa terra non sappiamo parlare e ci sembra tanto duro. Mia zia mi ha portato a diversi parti della città per divertirmi a guardare ma io ancora non gusto niente penso sempre la bella compagnia dell’Italia, ma non ho cosa fare non mi resta che pensare. Sono stata da mia zia che lei sta in campagna sono stata una settimana e mi sono divertita di più. Amalia si trova a Samo? Me lo fate sapere perché ho modo le voglio scrivere, non so a chi devo scrivere ho tante lettere da fare e non finisco mai di tutti i momenti che mi trovo libera scrivo sempre. Voi come state? I vostri nipotini stanno bene? Me li baciate tanto. Tanti saluti ai vostri sorelli e famiglia.
Tanti baci a voi che non mi dimentico mai aff. ma Franca Sergi

Gent.ma Signora
Bettina Gliozzi
Via Fratelli Sergi   Platì
Italia P. Reggio Cal.

From Bettina Sergi   N 66
Forbes St. East
Sydney

mercoledì 27 febbraio 2019

La terra è tua l'affitto è mio [di Alan Smithee,1968]



L’anno mille ottocento settantanove, il giorno tredici di aprile in Natile. Colla presente scrittura sinallagmatica, da valere publico istromento, io Sottoscritto D. Ferdinando Scopacasa nella sua qualità di Arciprete di Natile ivi domiciliato da una parte, e dall’altra Antonio Sidore fu Antonio domiciliato in Delianova hanno convenuto e conchiuso il seguente contratto di affitto.
Esso arciprete Scopacasa concede e dona in fitto all’altro costituito Antonio Sidore le terre aratorie ed il Fondo Oltivato siti nel campo di Bruzzano, territorio di Castellaci di pertinenza della Parrocchia di Natile, di cui esso Signor Scopacasa è legittimo rappresentante. Il tutto con i patti e condizioni che seguono;
Primo la durata di questo contratto di fitto sarà di anni sei che si comincia a correre dal primo del mese venturo settembre, e va a terminare a tutto il mese di agosto dell’anno mille ottocento ottanta cinque 1885. Secondo Esso Antonio Sidore sarà tenuto ed obbligato corrispondere ad esso signor Scopacasa, o a chi per lui, l’annuale pattuita e convenuta mercede di fitto in ducati centoquaranta da corrispondersi per ogni mese d’agosto di ciascun anno in Natile colla condizione che esso Antonio Sidore dovrà pagare la Fondiaria per gli … Fondi come sopra fissati, ed escomputassi sul totale dell’affitto come sopra; e che il suddetto fittuario Sidore dovrà per ogn’anno corrispondere il terzo del totale fitto ogni mese di novembre; per questo primo anno per la suddetta condizione del terzo di anticipo in atto consegni al Signor Sopacasa Lire cento settanta cinque 175; ed inoltre Lire trenta nel venturo mese di settembre, consegnandole qui in Natile; come pure al Signor Sidore è tenuto corrispondere al Signor Scopacasa un cafiso e mezzo d’olio, ed un tomolo e mezzo di castagne per ogn’anno colla condizione che non corrispondendo esso Signor Sidore alle sudette condizioni il presente contratto sarà non fatto, cioè come non fatto, casso e nullo. Esso fittuario Signor Sidore è tenuto per ogni due anni coltivare le olive di cinque …, ed essendovi danno cagionato da mano d’uomo sarà tenuto pagarlo
Natile tredici Aprile 1879                                                                       
Ferdinando Arciprete Scopacasa
Sidori Antonino


Nota - Questo contratto di affitto è nel corpus di documenti risalenti a don Filippo Gliozzi.

lunedì 25 febbraio 2019

La più bella del reame [di Cesare Ferrario, 1989,]




DECRETO per unire in amministrazione
il comune di Platì con quello di Natile
Nella 1.a Calabria ulteriore

NAPOLI, 15 Settembre 1830
FRANCESCO I PER LA GRAZIA DI DIO RE
DEL REGNO DELLE DUE SICILIE, DI GERUSALEMME ec.
DUCA DI PARMA, PIACENZA, CASTRO ec. ec.
GRAN PRINCIPE EREDITARIO DI TOSCANA ec. ec. ec.
Veduto l’articolo 2 il nostro real decreto de' 25 di gennaio 1820 sulla circoscrizione territoriale de’ nostri reali dominj di qua dal Faro;
Volendo rettificare l’errore corso nel citato real decreto, con cui si disse che il comune di Platì doveva essere aggregato a quello di Natile;
Sulla proposizione del nostro Ministro Segretario di Stato degli affari interni;
Udito il nostro Consiglio ordinario di Sato;
Abbiamo risoluto di decretare, e decretiamo quanto segue.
 ART. 1. Il comune di Platì in provincia di 1.a Calabria ulteriore sarà riunito in amministrazione a quello di Natile.
 2. Tutti i nostri Consiglieri Ministri di Stato Ministri Segretarj di Stato, ed i nostri Ministri Segretarj di Stato sono incaricati della esecuzione del presente decreto.
                                                                                                            Firmato, FRANCESCO.
Il Ministro Segretario di Stato
degli affari interni
Firmato. MARCHESE AMATI.

Il Consigliere Ministro di Stato
incaricato delle funzioni
di Presidente del Cons. de’ Ministri
FIRMATO, MARCHESE TOMMASI.

X.X.X.X.X.X.

FERDINANDO II PER LA GRAZIA DI DIO RE
DEL REGNO DELLE DUE SICILIE, DI GERUSALEMME ec.
DUCA DI PARMA, PIACENZA, CASTRO ec. ec.
GRAN PRINCIPE EREDITARIO DI TOSCANA ec. ec. ec.

DECRETO concernente la riunione de'
comuni di Natile e Platì.
Napoli, 13 Marzo 1831.

Visto il nostro real decreto de' 15 di settembre 1830;
Volendo rettificare l’errore corso nel citato real decreto, con cui si disse che il comune di Platì doveva essere aggregato a quello di Natile;
Sulla proposizione del nostro Ministro Segretario di Stato degli affari interni;
Abbiamo risoluto di decretare, e decretiamo quanto segue.
 ART. 1. A contare dal dì primo di gennaio 1852 in poi il comune di Natile in provincia di Calabria ulteriore sarà riunito in amministrazione a quello di Platì.
 2. I nostri Consiglieri Ministri di Stato Ministri Segretarj di Stato, ed i nostri Ministri Segretarj di Stato sono incaricati della esecuzione del presente decreto.

                                                                                                            Firmato, FERDINANDO.
Il Ministro Segretario di Stato
degli affari interni
Firm. MARC. DI PIETRACATELLA.

Il Consigliere Ministro di Stato
incaricato delle funzioni
di Presidente del Cons. de’ Ministri
FIRMATO, DUCA DI GUALTIERI.



 Ancora una volta Natile venne ricostruito autonomo per decreto il 18 luglio 1836