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mercoledì 13 settembre 2017

C'era un padre (reg. Yasujirō Ozu - 1942)

La storia di Romano Perri sembra uscita dalla penna di Edmono De Amicis: un bambino battezzato col solo riconoscimento della madre ma con padrini i tutto rispetto, in giovane età lascia Platì per l’America. Lì diventato un personaggio noto per le sue cariche pubbliche decide che la sua paternità deve essere ormai legalizzata anche perché il padre lo ha seguito nella sua migrazione in quella terra. Non resta che il riconoscimento sia trascritto, finalmente, in forma completa nei registri della parrocchia d’origine. Ufficio che toccherà allo zio Ernesto il giovane.




September 20 / 1979

Reverendo Padre,

Non ho avuto l’opportunità né la fortuna di conoscervi, ma spero in un migliore futuro, onde io possa, durante una mia visita in Italia, giungere a adempire questo mio sentimento.
Nel frattempo, mi rivolgo a Voi pregandovi caldamente di inviarmi un certificato di “Battesimo”.
Il certificato mi è di bisogno per ragioni personali e religiose.
Certamente Voi potrete constatare (ed io vorrei correggere), che, in data della mia nascita a Platì il 24 Agosto 1928, il mio nome risultava il seguente … ovvero: Agostini Romano Pasquale Giosofatto – figlio di N.N. e di Agostini Rosetta …, per ragioni consapevoli allora a tutto il paese di Platì e che certo abusava la mia innocenza ed indubbiamente anche quella dell’amato (defunto) mio papà.
Comunque: Dopo la mia emigrazione in America (1948) io fui legittimato da mio padre, seguendo la lunga attesa e agognata unione di matrimonio dei miei cari genitori.
Da allora, il mio nome legale rimane: Perri Romano Pasquale Giosofatto – figlio di Perri Pasquale e di Agostini Rosetta.Nacqui a Platì il 24 Agosto 1928. Fui battezzato il 21 Aprile 1929 (N. 261). Il mio padrino fu Portolesi Francesco fu Saverio, quale procuratore del Rev.mo/ Abate Mittiga Giosofatto.
Nuovamente, mio caro Padre in Dio, caldamente Vi prego di favorirmi con la Vostra bontà al più presto tempo possibile. Queste mie informazioni potranno essere verificate da mia zia Anna Perri vedova Catanzariti (sorella di mio padre) tuttora residente in Platì in via 4 Novembre No. 6.
Includo solo qualche piccolezza per le spese postali, conosciute le ulteriori spese, il tutto sarà rimborsato.
Cordialità infinite. Dio Vi benedica sempre Reverendo Padre e Vi sia costantemente vicino.
Devotissimo
Romano Perri

ROMANO PERRI
NOTARY PUBLIC
COMMOWEALTH OF PENNSYLVANIA


Per tutti coloro a cui ciò può interessare,
IL PARROCO DI S. MARIA DI LORETO in PLATI' (RC)
Visto il Registro dei Battezzati,
 C E R T I F I C A
che al Volume n° 16, pag. 80, n.° prog. 261, si legge quanto segue:
" L'anno del Signore 1929, il giorno 21 del mese di aprile, io sottoscritto arciprete di questa Chiesa di Santa Maria di Loreto, con licenza dell'Ecc.mo Vescovo, ho battezzato nella sua casa un bambino nato alle ore due del 24 agosto 1928, da ROSETTA AGOSTINI di fu Luigi, di questa Parrocchia, al quale furono imposti i nomi:
ROMANO - PASQUALE – GIOSOFATTO.
Padrino è stato Portolesi Francesco di fu Saverio, quale procuratore del rev. mo Abbate D. Giosofatto Mittiga.
In fede, mi sottoscrivo: Arc. Antonio Pipicelli. "
Il presente certificato è valido per gli usi consentiti dalla legge.
Platì, 12 ottobre 1979.
IL PARROCO
f.to sac. Ernesto Gliozzi


Sac. Ernesto Gliozzi .
89039 Platì. (RC)
            Carissimo amico e compaesano,
                                                                  sono spiacente di non poter
rilasciare il certificato richiestomi col Cognome da lei desiderato ed assunto in seguito a legittimazione da parte del padre,  poiché nel registro dei Battezzati ciò non risulta.
Sarò ben lieto di poterLa accontentare, qualora avrà la cortesia di inviarmi un documento probatorio, che allegherò agli Atti.
Sono contento di averLa conosciuta e di sapere che occupa un posto importante nello Stato civile degli Stati Uniti.
A Sua disposizione per quanto Le potrà in seguito occorrere,
distintamente La saluto.


                                           f.to sac. Ernesto Gliozzi.



August 30 / 1980

Reverendo e Caro Padre Ernesto,
Il latore del presente: “Luigi Zappia”, è amico e nostro compaesano, da me rivisto durante un suo breve soggiorno qui negli Sati Uniti.
Colgo l’occasione del suo ritorno nella nostra bella Italia e nel nostro amato paesello, con la mia preghiera ch’egli abbia a recarLe i miei più sinceri saluti ed ossequi uniti ai miei più dovuti ringraziamenti a Lei Reverendo Padre, per avermi prontamente assistito con il certificato di Battesimo da me richiesto nell’Ottobre dell’anno scorso.
Sebbene il certificato di Battesimo risultava originale dal Registro dei Battezzati, nondimeno mi fu utile per ragioni personali. Io, caldamente ed immensamente La ringrazio Caro Padre.
La prego pertanto, di voler accettare l’incluso e umile contenuto, poiché munito di tutto cuore, per una tazza di caffè in mio onore.
Speranzoso di poterLa qualche giorno incontrare e personalmente conoscerLa, cordialmente La saluto.
Romano Perri
542 Neely Street,
Baden PA, 15005

Nota - Per parte mia, sono molto soddisfatto ogni qualvolta posso utilizzare un titolo di regista giapponese, specialmente se lo trovo nella filmografia di  Yasujirō Ozu.

lunedì 11 settembre 2017

Ricorda il mio nome - Fa la cosa giusta!


Gino e la zia Amalia, prima e dopo la cura

Caro Saro
Sapevo già che su tutto quello che stavo scrivendo ti saresti soffermato sul titolo; eppure avevo avvisato il lettore su cosa significa un titolo in quel contesto generale. Ma tu ignori le strategie che un autore attua ogni volta che scrive. Ignori anche le tue strategie!
Quello che oggi ti voglio dire, è che trascuri quanto il paese sia cambiato dalla nostra infanzia ad oggi, un alias nel nostro tempo è un riconoscimento dinastico, non un offesa: se vai a Platì e per indicare Raimondo aggiungi Cocciularu o Parlinu non c’è offesa di merito, e poi l’alias in questione si riferiva a tuo padre e non a te che dal paese disti … anche con il cuore. Perché il cuore non ti avrebbe permesso le azioni mediatiche che sono, quelle sì un offesa, ai mie morti, di cui molti parenti tuoi.
L’etica di un buon blogger o facciabucchiano è quella di non offendere nessuno, anche perché molti non possono difendersi, per quanto di criminale abbiano fatto; tu con i tuoi maneggi, caro Saro, offendi chi, in silenzio o a voce alta, ha qualcosa da portare avanti su un paese massacrato e ora tra i massacratori ci sei pure tu.
Saro, fa la cosa giusta, per ogni personaggio da te offeso, accendi un cero, come François Truffaut in La camera verde (La chambre verte) del 1978, per una volta l'Australia rifletterà Platì, dal 1492 ad oggi... una storia infinita.

Ginareiu i barva

domenica 10 settembre 2017

Il carro armato dell'8 settembre (reg. Gianni Puccini - 1960)



Per quanto io ne possa capire colui che ha fatto della decontestualizzazione un proprio marchio artistico è il Tarantino del cinema americano. Egli decontestualizza di tutto dalle situazioni ai suoni per poi restituirli a nuova vita e colori nelle sue creazioni. Insomma l’avete capito: è quello che faccio con i titoli dei film applicati in un contesto ben diverso.
Non è così per quanto avviene nel comunismo webbiano. Mi sono lamentato altre volte con mio sommo rincrescimento. E non ho concluso niente. Così si continua a copy and paste tranquillamente decontestualizzando quanto un gruppo di amici hanno creduto opportuno per migliorare i crediti morali di un paese secondo solo ai Comuni rinascimentali. E Google non è uno scaffale o terra di nessuno dove razziare. L’onestà sta nel citare la fonte, essendo materiali privi di copyright. E mister Google o suo compare Youtube ti avvisano subito quando stai per infrangerlo.
Ora che …  prenda delle foto dal blog e le colorizzi alla maniera di Ted Turner che colora Ombre Rosse (Stagecoach, 1939) per spanderlo nel suo canale televisivo, non mi rincresce, ma che egli scriva nel suo foglio facciabucchiano, a didascalia di una foto dei miei nonni Rosario Mittiga con la moglie Mariuzza Trimboli, che poi erano suoi zii, provenendo noi da un unico ceppo genealogico, mi da, se credete, del malessere.
Oggi a lui e a quanti credono di poter scippare i materiali dell’Associazione Culturale Santapulinara avrei voluto proporre un accomodamento tra galantuomini. Tempo sprecato, in Australia si stanno preparando alla bella stagione.
Ma c’è un riflessione che voglio aggiungere.  È lo scarso valore di iniziative del genere le quali si soffermano solo ad una visione superficiale, quanto mai lacrimevole, delle immagini, che richiamano solo ricordi infantili.  Non capisco perché tra le tanti testimonianze pubblicate si nega la parte che vede in primo piano circostanze sacrali, atti giudiziari e notarili, testamenti, cronache di stampa, racconti, poesie, attualità … che andrebbero divulgati con maggior premura visto che sono le opere e il giorni di quanti in paese hanno vissuto, più di me che, lì abbandonando la mia anima, sono scappato in cerca di un vago miraggio. E tutto questo anche per far luce sulla scelta delle vie del sangue di cui i platiesi ancora non hanno detto la loro.
Sin qui io.


mercoledì 6 settembre 2017

Fiat Voluntas Dei (reg. Amleto Palermi - 1936)


Al Rev. Arc.
Sac. Don Ernesto Gliozzi
Platì
(R. C.)

Mitt. Gioacchino Bonfà
Reggio Cal.

O Bonitas!
Seminario Pio XI  14 – X - 46
Caro Arciprete
Le pecorelle di Dio sono affamate, sono assetate … Aspettano, aspettano ma il pastore che sappia muoverli ai pascoli dell’eterna verità e alle sorgenti vive del divino amore non lo vedono spuntare … Povere pecorelle di Dio …! Al solo pensarlo, credetemi mi sento spezzare il cuore. Povere ed affamate pecorelle, parlo così perché le conosco bene e conosco anche i loro bisogni. Povere pecorelle …! Possibile che nessuno è disposto di andare a saziarle e dissetarle? Fiat voluntas Dei!
Caro Don Ernesto prego sempre per quelle povere pecorelle e anche per voi affinché vogliate andarci.
Ha vinto la Democrazia Cristiana e giorno 16 c.m. faranno il sindaco. Se è lecito vorrei sapere qualche cosa.
Vostro aff.mo
All. Gioacchino Bonfà

Gioacchino Bonfà (1921 – 2015), al tempo della lettera seminarista presso il Seminario Pio XI di Reggio, è stato parroco di Samo dal 1951 dopo lo zio Ernesto.

lunedì 28 agosto 2017

Tutti i colori del buio (reg. Sergio Martino - 1972)


Questo ritratto di Micu l'orbu è opera dello zio Ernesto il giovane.

venerdì 25 agosto 2017

Poeti al chiaro di luna - lu sensu e la catasta



Un pastore intelligente ma illetterato       
 ad un dottore ricco di libri, ma saccente:

E' su' poeta e lu sensu m' abbasta,
Ogni cosa chi vogghiu 'a ndaju lesta;
Vu' chi ddi libri ndaviti na catasta,
Non ndi cacciati mai 'nu vers' i testa.

E' un appunto (ora dedicato ai nuovi poeti platioti) dello zio Ernesto il giovane; non so da dove l'abbia tratto o se è una cosa già vulgata altrove, fate un po voi a scoprire la provenienza.
Nella foto posterizzata qualcuno di vostra conoscenza.

Questi invece protagonisti e  versi della serata del 13 agosto 2017:

Trimboli Rocco 1943 "o facci di na parma lavurata"

Barbaro Giuseppe  (1947) "Ricordi"

Perre Francesco (1959) "u carciri"

Perre Giuseppe (1981) "li turmenti"

Papalia Francesco (1990) "U linsitu

Trimboli Giuseppe (2000) "Peni e doluri"

mercoledì 23 agosto 2017

Annata di pregio (reg. Egidio Eronico - 1993)




Con la presente scrittura privata, da valere come pubblico istrumento, tra i signori: 1°) OLIVA PASQUALE fu Filippo, nella sua qualità di TUTORE DEL FRATELLO OLIVA FRANCESCO fu Filippo; 2°)  GLIOZZI FRANCESCO di Luigi; entrambi residenti e domiciliati in Platì (provincia di Reggio Cal.), si addiviene alla stipula del seguente contratto:
1°) Il sig. Oliva, nella sua specificata condizione di tutore del fratello Oliva Francesco, cede in fitto all’altro costituito sig. Gliozzi Francesco i fondi “PALUMBO” e “LACCHI DI SOPRA” di proprietà dell’interdetto Oliva Francesco e specificatamente cede l’esclusivo frutto degli ulivi esistenti nei suddetti fondi e che nel loro insieme vengono così descritti e delimitati: FONDO PALUMBO: limitante con Oliva Pasquale, Oliva Giuseppe, fiume di Platì e Comune di Platì. FONDI LACCHI DI SOPRA: limitante con Oliva Giuseppe, Oliva Pasquale,, con lo stesso Oliva Giuseppe (contr. Floccari). Resta convenuto che i frutti degli altri alberi e della terra, esistenti in detti fondi, restano di esclusiva proprietà dello Oliva. 2°) La durata del presente contratto di fitto viene fissata in tre bienni, con l’inizio della data della firma del presente contratto e termine al 30 giugno 1962, epoca in cui ha termine l’annata olearea; 3°) L’estaglio per il fitto di cui al presente contatto viene convenuto a corpo e non a stima, per la complessiva somma di L. 650.000, (Lire Seicentocinquantamila) per ogni biennio, da pagarsi in due rate annuali di L. 325.000, entro il 31 dicembre di ogni anno. 4°) Il sig. Oliva, nella qualità di tutore del fratello Francesco, all’atto della stipula del presente contratto immette il sig. Gliozzi nel possesso dei fondi sopramenzionati, per la sola parte riguardante le olive, la cui potatura e pulitura rimane in facoltà del sig. Gliozzi. 5°) Il sig. Gliozzi si obbliga di rispettare i contratti di coltura in atto esistenti nel fondo Palumbo; detti contratti vengono consegnati al ig. Gliozzi temporaneamente e cioè per tutta la durata del presente contratto. 6°) Il sig. Oliva riserva per sé e quindi esclude dal presente contratto l’orto del fondo Plaumbo tenuto in colonia da Ielasi Rocco. 7°) La potatura eventuale degli alberi di ulivi resta a carico del sig. Gliozzi ed il legno ricavato viene diviso in due parti uguali tra i costituiti. 8°) A titolo di anticipo del primo biennio di fitto, il sig. Gliozzi versa la sig. Oliva, nella sua qualità di tutore del fratello Francesco, la somma di L. 325.000 (trecentoventicinquemila), corrispondente all’intero canone del primo biennio  di fitto, mentre si obbliga a versare i rimanenti canoni alle epoche stabilite e cioè il 31 dicembre degli anni 1957 – 1958 – 1959 – 1960 – 1961. In caso di mancato o ritardato pagamento dei canoni il sig. Gliozzi si assoggetta a tutte le conseguenze di legge. Delle somme ricevute, il sig. Oliva rilascerà quietanza al sig. Gliozzi. 9°) Il sig. Gliozzi si obbliga di versare tutte le imposte, gtasse e contributi a carico dell’interdetto Oliva Francesco, fino alla concorrenza del canone di fitto ed il sig. Oliva si obbliga di accettare a scomputo di detto canone tutte le somme che il sig. Gliozzi dimostra di aver pagate, mediante la esibizione delle relative quietanze esattoriali. 10°) Il sig. Gliozzi si obbliga inoltre di consegnare al tutore Oliva quintali UNO di olio di buona qualità per ogni biennio di fitto senza per questo pretendere alcuna paga. 11°) Allo scadere del presente contratto e cioè al 30 giugno 1962, il sig. Gliozzi deve lasciare i fondi senza che da parte del sig. oliva, tutore del fratello Francesco, si rena necessaria alcuna comunicazione di disdetta e senza aver diritto alcuno sulle olive che andranno in maturazione nell’annata 1962/1963. 12°) Le parti dichiarano di dare al presente contratto tutto il valore legale. Le spese di registrazione rimangono a carico dei contraenti. 13°) Per quanto non previsto nel presente contratto, valgono le disposizioni di legge. 14°) Il presente contratto viene letto, approvato e sottoscritto per accettazione delle parti costituite, oggi quattro novembre millenovecentocinquantasei.


lunedì 21 agosto 2017

Creedence Clearwater Revival - Proud Mary



MARIA SS. Dl LORETO: Si venera nella Chiesa Matrice di Platí, a cura dell'Arciprete G. Minniti, che chiede ed accetta con gratitudine qualsiasi offerta per la rinata Chiesa Parrocchiale.





venerdì 18 agosto 2017

Poeti al chiaro di luna - una fotocronaca






Nella leggendaria sala che fu Cinema Loreto di Platì, tra poeti, musici e conferenzieri; ospiti d'onore l'Addolorata con Cristo Risorto.
Le foto sono una cortesia dell'Anonima Fotografica.

lunedì 14 agosto 2017

Le affinità elettive (reg. Paolo e Vittorio Taviani- 1996)



L’infaticabile, e per niente inattivo, Francesco di Raimondo ne ha pensata un’altra, tra le innumerevoli iniziative. E tutti siamo con e per lui per continuare a creare, crescere, credere … in Platì, come tutte quelle persone, uomini e donne, ragazzi e bambine,riconosciuti o sconosciuti per via del tempo trascorso, che vedete nella foto di copertina, ormai un’icona per i platioti di dentro e fuori le mura, ha visto la luce da queste pagine, che con il loro contributo riedificarono una comunità.


Editoriale di
Francesco Violi

...perché siamo anche ciò che abbiamo perso

Perché la mia paura forse è proprio questa: perdere ciò che è stato. Ecco perché la mia ossessione verso il passato: la laurea in storia e archeologia, la raccolta di foto antiche, la passione per la genealogia. Tutto si è tradotto in una continua ricerca del mio passato e il risultato è stato la nascita dell'Associazione Etno-Culturale Santa Pulinara di Platì e poi l'incontro, il rafforzarsi di un'amicizia, la crescita. Pasquale Catanzariti, Michele Papalia e poi Luigi - Gino - Mittiga con la sua esperienza di grande lettore, la cura degli archivi di famiglia prima e la divulgazione dopo al fine di risvegliare il senso critico e la cultura dei platiesi e tenere viva la conoscenza e la coscienza di ciò che ci è appartenuto. Ci portiamo dentro ciò che è stato e che deve essere riscoperto. Come diceva Goethe nel Faust “Quello che tu crediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo”. L'Associazione ha così visto l'aggiunta di Mimmo Catanzariti, Rosario Callipari, Denise Violi, Giuseppe Garreffa, Giuseppe Cusenza, Giuseppe Romeo e altri amici con i loro preziosi contributi di cuore, mente e braccia. Ciò che auspico è un'ulteriore crescita ma soprattutto il plauso di un popolo che ha avuto illustri uomini e donne, dediti alla cultura, che hanno fatto di Platì un grande paese; grandezza da recuperare. Ecco i nostri intenti. Ecco perché ci vedrete leggere ad alta voce, ci scorgerete girare fra le vie con una macchina fotografica a immortalare volti e gesti già vissuti dai nostri padri, ecco perché sentirete parlare dei "pulinarisi", di nuova gente, di un nuovo albero che ha però antiche radici. In queste pagine vi racconteremo cosa abbiamo fatto, leggerete alcuni nostri articoli frutto di studi e ricerche. Questo è un numero speciale, il primo. Queste pagine racconteranno di noi ma soprattutto di voi.