Ah,
come tagliava a mezzo i pomodori, come li annusava per saziarsene all’odore,
come li affettava delicatamente e li disponeva nel piatto, rossi e verdi come
smalti coi semi rugiadosi e dorati, e poi versava l’olio a filino dalla
bottiglia, sminuzzava un rametto di basilico quasi bruno, li incipriava
d’origano, li abbelliva con frammenti di aglio, li salava con parsimonia, e poi
mescolava, faceva una montagnola d’essenze che stecchiva all’odore, mentre noi
inghiottivamo a vuoto, avendo davanti i piatti nei quali egli versava i
pomodori prendendoli con un cucchiaio, li umettava dell’olio rimasto e infine
ci diceva di mangiare. “
Mangiate, figli, e divertitevi, perché l’estate è tra noi ... “ D. Zappone, Il mio amico Hemingway e altri racconti citato
da Vito Teti ne Il colore del cibo,
1999, Meltemi.
Nota: l'antipasto, la base è con i biscotti di Platì, è mio; il primo, tagliatelle, è di Antonella che sta a Barcelona; il secondo, baccalà fritto con peperoni ciurrameschi, mio; i cannoli, di vera ricotta a chilometro sotto zero, de Il Fienile che sta a Floresta nel cuore dei Nebrodi. buonappetitoegraziedell'invito