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mercoledì 4 marzo 2015

Papà ma che cosa hai fatto in guerra? Pt. 13

 

 

Adorato Papà

Mi è piaciuta tanto la vostra cartolina che l’ho voluta con me anche la notte. Ma io vedeva in essa qualche cosa più bella della signorina vestita da bersagliere; vedeva in essa il vostro carattere, il vostro amore. Vorrei diventare io un forte soldato, se sapessi che vi potrei dare il cambio e farvi ritornare in mezzo alla famiglia. Faccio quel che posso. Vi sogno col pensiero, vado a scuola e voglio un poco più bene alle sorelline e il fratellino. La mamma è contenta di me e lo zio pure. Vi chiedo la S. B. anche a nome di Rosina, Caterinuzza ed Ernestino.
Vogliatemi sempre bene.
Vostro
Ciccillo


Adorato Papà
Io vi ringrazio delle bellissime cartoline che mi avete mandato e vi prometto di essere sempre più buono e meritarmi tutto il vostro amore. Mi dispiace che voi siete lontano e più mi addolora il pensiero che voi state in collera per noi. Non ò che fare e cerco di consolare la mamma che anche piange per la vostra lontananza. Ella vi ringrazia con me di quanto manifestate di amarla. Rosina è buona e vuole scrivervi ed io l’aiuto per una bella letterina. Le vostre cartoline le conserverò con me e mi sono un ricordo ed un incitamento a studiare ed essere diligente per piacere a voi e per mio bene.
Vi bacio caramente con la mamma con le sorelline e il fratellino
Vogliatemi bene
Vostro aff.mo figlio
Ciccillo



martedì 24 febbraio 2015

Il Re e il Monsignore (reg. Pierre Chevalier - 1963)




  Il Procuratore Generale del Re presso la Corte d’Appello della Calabria.
  Vista la precedente Bolla rilasciata dal Vescovo di Gerace in data 2 Maggio 1882 con la quale il Sacerdote Filippo Gliozzi da Platì è nominato Parroco della Chiesa sotto il titolo di S. Nicola de Canalibus in S. Nicola d’Ardore.
  In virtù di Regia Delegazione Concede il Regio Placet alla Bolla suddetta; salvo le leggi dello Stato e le ragioni dei terzi . Con dichiarazione che in quanto al giuramento di cui è senno nella ripetuta provvisione; non s’intende irrogato pregiudizio ai dritti  Sovrani, né rimane l’investito Gliozzi ne alcun modo prosciolto dall’ubbidienza dovuta al Re, allo Statuto ed alle leggi del Regno.
Catanzaro 10 Giugno 1882

N° 1026
Del Registro
Il Segretario
Papalia

Franciscus Xaverius Mangeruva
Sacrae Theologiae Doctor
Dei et Apostolicae Sedis gratia
Episcopus Hieracensis

       Dilecto Nobis in Christo Reverendo Sacerdoti Saeculari Philippo Gliozzi terrae  Platì huius Diocesis Hieracensis salutem et benedictionem in Domino.
       Vitae, morunque onesta, laudabile Ecclesiae servitium, mumera confessarii utriusque sexus, Concionatoris , Oeconomi coadiutoris Ecclesia Platì ab anno 1852, usque modo laudabiliter exercita, aliasque laudabilia probitatis et virtutum merita, super quibus apud Nos fidedigno commendarsi testimonio….

       Datum Hieracii ex Episcopali Curia dia 2. Mens Maii 1882. Pontificatus  in Christo Patri set Domini Nostri Leonis Divina Provvidentia Papae XIII anno V. Praesulatus vero Nostri anno X. Feliciter amen
                                                              
                                                               + Franciscus Xaverius Episcopus Hieracensis

Felix Lombardo Pro = Cancellarius
     



lunedì 23 febbraio 2015

Camicia Nera (reg. Giovacchino Forzano - 1933)



Sig. Gliozzi Luigi fu Francesco
   P L A T I’
                                                                                                                                 

                Con la presente vi nominiamo nostro Vice Delegato per codesto centro.

                Vogliate prendere accordi col nostro delegato, camerata Marando Domenico, onde possiate mettervi subito al lavoro-
                Saluti fascisti
.   
     IL COMMISSARIO
         (Dr. Ezio Milesi)




 Sig. Gliozzi Luigi fu Francesco
 P L A T I’
                                                                                                                                                             ^^^^^^^^^^^^
Oggetto:
Credito al piccolo commercio
                                ^^^^^^^^^
Riscontriamo la Vostra lettera di cui all’oggetto in data 3 corr. E Vi alleghiamo un modulo di domanda che trasmetterete al più presto debitamente riempito.
IL DIRETTORE                                                                IL PRESIDENTE                           
Dott. A.Abbadessa                                                               Rag. F. Romeo
                                                                                                                                       

domenica 22 febbraio 2015

Casualities of War (reg. Brian De Plama - 1989)




Signori
   Non siete qui venuti per accompagnare la salma d'una madre, morta di dolore?  E non debbo io rappresentare colui che è assente e che domani si aggirerà per le stanze vuote in traccia di sua madre?
Oh dolente per sempre il figlio, a cui non è dato di tergere con ardenti baci, la fronte gelida della morente genitrice e che dovrà piegare la fronte stanca sopra una muta croce che custodisce un tesoro e questo tesoro è invisibile! …
Io so bene che i morti si fanno accompagnare dai vivi verso l’ultima dimora; so pure che questo tributo di ossequio è l’indice della loro virtù, il termometro che misura il grado di stima che essi godettero in vita.
Se così non fosse voi non sareste venuti in largo stuolo a salutare la Signora Grazia Fera né io mi permetterei di profferire verbo che suonasse malamente o che stridesse come una finzione.
Se forti legami di parentela non me lo impedissero, vi direi come la morta che piangiamo fosse d’una tempra forte, alla maniera evangelica, intemerata nella fede sino allo scrupolo, sollecita e zelante nelle pareti domestiche, sino all’eroismo, paziente nei dolori sino al martirio. Vi svolgerei questi tre punti del mio tema, ma il tempo incalza né voi siete disposti a sentirmi. Come un avvocato che difende una causa giusta, come un oratore che parta ad una comunità devota, voi mi dispensate di tracciare nuovi argomenti e mi spingete sopra un altro tema; sopra il tema della guerra, che è assillante, vivo, palpitante … Ebbene anche Grazia Fera è vittima di una guerra.
Quante madri muoiono di dolore!
Se alla lunga lista dei delitti commessi dai nostri nemici dovessimo aggiungere anche le madri dal cuore spezzato, che si vedono rapiti i figli per lunghi anni, che vivono una lenta agonia nelle case deserte, attorno ai focolari spenti, e tendono l’orecchio ad ogni rumore di passi, e tremano ad ogni notizia, sotto l’incubo della sciagura imminente. Se il martirio di questa madre si potesse descrivere si vorrebbe altro che un discorso funebre …  si vorrebbero dei volumi! Voi sapete che, in mezzo a noi la Signora Grazia Fera fu una delle più provate dal dolore.
Non appena il maggiore dei figli conseguì la laurea, viene chiamato alle armi, scoppia la Guerra Libica e là è mandato; ritorna dopo circa due anni e non ha tempo ancora di riposarsi che scoppia la Guerra Mondiale. Questa assorbisce tutti, parte anche il secondo e la povera madre rimane a piangere da sola con le figlie.
Chi può dire le giornate di ansie, di trepidazione, di sconforto? Si ammala e viene chiamato dal fronte ad assisterla il medico, viene anche chiamato il maestro,, ma essa non li riconosce! Inutilmente si esprimeranno tutti i ritrovati della scienza: ella è già freddo cadavere!
Questa è la storia breve e dolorosa. E questo è il mio pensiero. Che se il giorno della Giustizia umana ed eterna, i colpevoli di questa immane tragedia dovranno pagare le vittime delle sanguinose battaglie, delle incursioni barbare degli areoplani, dei crudeli disastri marittimi, si dovrà giungere  anche la lunga lista delle madri che ebbero il cuore trafitto dalla spada del dolore e morirono di una morte lenta, lenta inesorabile come Grazia Fera. O voi tutti che accompagnate questa morta, scopritevi. Salutate in lei la madre di tutti i soldati, perché tutte le madri la rassomigliano. Salutate la buona, la pia, l’affettuosa madre e pregate Iddio perché la riceva nella sua gloria.
Addio, dunque, o Madre, permetti che ti chiamo così, perché mi sento affratellato ai tuoi figli, dall’amicizia tenera e anche dalla comunanza del dolore. Addio Madre, riposa in pace. Ci giunga, lassù la gioia d’una Pace che ci auguriamo vicina.
Platì 29 – 8 –1918

Sac. Ernesto Gliozzi sen.

segue un breve commento ad opera di Giacomo Tassoni Oliva



Mi piace perché senza sfoggio di paroloni racchiude tutta quanta la sublime poesia di un dolore muto e profondo



venerdì 20 febbraio 2015

Questa terra è la mia terra (reg.Hal Ashby - 1976)




L'Aspromonte merita il nome che porta. È un'agglomerazione incredibilmente aspra di colli e valloni, e la geologia del distretto, come ho saputo molti anni fa dall'amico professor Cortese, rivela un caos assoluto di rocce di ogni età, contorte e aggrovigliate da terremoti ed altri cataclismi del passato; in un punto nelle vicinanze di Scido, si trova un antico torrente di lava. Lasciatosi alle spalle il nucleo più alto del gruppo montagnoso, il viandante si trova sperduto in un dedalo di gole intricate, serpeggianti qua e là senza che si distingua un ben definito sistema di spartiacque. Ruscelli e torrenti scendono a nord o a sud? Chi può dirlo? Il sentiero si snoda entro e fuori valli e burroni, si arrampica sulle alture punteggiate di felci e cisti riarsi dal sole, ridiscende in radure rugiadose orlate di precipizi e sormontate da felceti scoscesi, attraversa torrenti di una limpidezza cristallina, serpeggia di nuovo sotto i pini inerpicandosi in zigzag interminabili solo per svanire ancora una volta nella penombra di abissi più profondi, fiancheggia un ruscello dai bordi precari, finché qualche nuovo ostacolo blocca la via - e così per lunghe, lunghe ore . . .

Norman Douglas, Old Calabria


mercoledì 11 febbraio 2015

Un filo di speranza (reg. François Villiers - 1963)


Francesco Prestia  Platì 21-12 -1921/ 11- 02-1986

martedì 10 febbraio 2015

Ricorda il mio nome

G l i   Alias  (i soprannomi)  di  P l a t ì
                                 

             Libro dei Battezzati- vol.XVII°

-Carbone Saverio(16.9.1934/1-100)di Giuseppe ranco e Portolesi Anna lucìu.
-Portolesi Antonio(23.9.1934/1-101)di Francesco miricriju e Agresta Maria.
-Calabria Elisabetta Ant.(23.9.1934/1-102)di Saverio jhumentaru e Demarco Teresa di Domenico jancu.
-Catanzariti Domenica(29.9.1934/2-104)di Domenico celestino e Catanzariti Domenica di Giuseppe barrosaru.
-Agresta Mariantonia(4.10.1934/2-105)di Domenico ferraro e Barbaro Francesca di Francesco babbeu.
-Romeo Pasquale(21.10.1934/4-110)di Gius.Ant. barisi e Giordano Maria di Giuseppe.
 -Mittiga Caterina(4.11.1934/5-112)di Rosario cinnarella e Stancati Serafina di Gaetano.
-Perre Elisabetta(11.11.1934/5-113) di Rocco ràsula e Perre Anna di Pasq.
-Schimizzi Giuseppa(11.11.1934/5-114)di Antonio tusina e Carbone Domenica di Antonio.
-Sergi Antonia(12.11.1934/6-115)di Antonio perciasipàli e Barbaro Caterina di Francesco zumpanu.
-Sergi Marianna(17.11.1934/6-116)di Giuseppe tinturi e Mittiga Elisabetta di Giosofatto.
-Furore Giuseppa(4.6.1934/7-118)di Francesco janaru e Agresta Giuseppa diGiuseppe.
-Pangallo Domenico(18.11.1934/7-119)di Francesco facciuja e Romeo Giuseppa di Pasquale 'mburcanu.
-Pangallo Caterina(17.11.1934/7-120)di Domenico facciuja e Gliozzi Romeo Assunta di Giuseppe.
-Barbaro Marianna(19.11.1934/8-121)di Giuseppe pillari e Sergi Elisabetta di Domenico perciasipali.
-Barbaro Antonio(22.11.1934/8-122)di Giuseppe mangiafica e Catanzariti M.Loreta di Rocco.
-Grillo Elisabetta(22.11.1934/8.123)di Domenico ingrisi e Sergi Maria di Antonio perciasipali.
-Musolino Maria(25.11.1934/9-125)di Antonio perciasipali e Barbaro Anna di Giuseppe zumpanu.
-Trimboli Giuseppe(1.12.1934/9-126)di Saverio 'i paula e Romeo caterina di Saverio.
-Catanzariti Giuseppa(8.12.1934/11-130)di Domenico celestrinu e Perre Maria di Giuseppe.
-Trimboli Rocco(10.12.1934/11-132)di Francesco piseja e Carbone Caterina di Rocco.
-Barbaro Domenico(11.12.1934/11-133)di Pasquale zumpanu e Musolino Caterina di Domenico.
-Demarco Maria Pia(22.12.1934/12-134)di Francesco jancu e Sergi Caterina di Domenico.
-Trimboli Caterina(23.12.1934/12-135)di Antonio settelampi e Calabria Giuseppa di Domenico.                                                                                                                                                                          
Nella lista l'Alias del nonno Rosario  non l'ho trovato, lo aggiungo io: barva          


Nella foto, sempre una concessione di Francesco di Raimondo, lo zio Ernesto lo si può intravedere sullo sfondo, alla vostra sinistra, come dissolto nella nebbia.
                                

lunedì 9 febbraio 2015

L'inventario (reg. Amos Gitai - 1995)


Inventario delle vacche del Sig.r Don Filippo Oliva fu Arcangelo fatt’oggi 15 Luglio 1862
Vacche figliate a femmina
1.  Bellafatta
2.  Sabatina
3.  Pregata
4.  Russana

Vacche figliate a maschio
5.  Majurana
6.  Paparella
7.  Joculana
8.  Malacera
9.  Cusentina
10.         Bucalella
11.         Cerasola
12.         Avrivella
13.         Capriola
14.         Belladonna

Sterpe (che non hanno figliato)
15 Palumbella
16.  Joculana
17.  Vasciotta
18.  Passaggiera
19.  Marchesa
20.  Zingarella

Giovenche di 3 in 4 anni
21.  Di Joculana
22.  Di Sabatina
23.  Di Capriola
24.  Di Cosentina di 2 in 3 anni
25.  Di Vasciottaidem
26.  Di Bellafatta idem
27.  Di Jncolina idem
28.  Di Bucalella
29.  Di Marchesa di 1 in 2 anni
30.  Di Passaggiera idem

Annicoli
31.  Di Pecora
32.  Di Pregiata
33.  Di Joculana
34.  Di Russana
35.  Di Capriola
36.  Di Vasciotta

Giovenchi di 2 in 3 anni
37 Di Pecora
38.  Di Sabatina
39.  venduta la vacca di pecora
40.  Di Paparella giovenco
Capitale del 1861 513.00
Gudagno 173.20
Per pascolo della Fida 33.60
Usuaria                        06.44
Pascolo di S. Vito         15.00
                                     55.04
Più in S. Barbara          10.00
Più nella stessa Fida    13.00
Da togliersi sul guadagno 73.04

rata dei vaccari   45.08
1.  Rata di Michele Cusenza
2.  Rata di Pasquale Papalia
3.  Rata di DomenicoPostere
4.  porz. di Rosario Cusenza
Eguale                 45.08 .... Papalia i rispettivi conti

Redatto dall'Arciprete Don Filippo Gliozzi, amministratore.

domenica 8 febbraio 2015

O. K. Nerone (reg. Mario Soldati - 1951)

Antonella e la madre



  I. M. I.
                                              Roma 7 - 6 - 65

Mia cara mamma, spero che stai bene, tu e tutti i miei fratelli e sorelle. Questo è quello che fa stare bene me, le vostre buone notizie. Io sto bene. Nel cominciare la lettera mi è venuta in mente la mamma di una ragazza sordomuta. Alla domenica quando entra dice alla portinaia : “ Come sta Antonella? “ “ Sta bene “ risponde la suora; no replica quella mi dovete dire, sta benone e allora la signora dice : “ Così va bene, quando mi dite questo per me è un balsamo, mi dite tutto! “ A me domanda sempre: Come va Antonella a scuola?  mi dica che è bravissima, e mi faccia il favore, suora Maria, mi dica che è bravissima. Io questo non glielo posso dire perché nemmeno la carità l’ammette di dire una iperbole così grossa. Antonella è stata più di un mese a studiare sempre, la mattina a scuola e il pomeriggio in camerata: “ Chi fu Nerone ? “ “Nerone fu il primo imperatore che perseguitò i Cristiani “.Tanto che noi a ricreazione ci scherzavamo; e le suore mi domandavano :  Antonella lo sa chi fu Nerone? L’ultima domenica di maggio, siccome hanno il permesso, una volta al mese, di portarle fuori, ho detto alla mamma, dato che avevano la macchina, di andare a farle vedere l’arco di Costantino vicino al Colosseo, così le rimaneva impresso e se lo ricordava più facilmente. La prima ha fatto la fanatica nel parlatorio dicendo che la maestra le aveva detto di condurre la figlia sotto l’arco di Costantino, per approfondire gl studi e poi la sera mi ha detto: “ Sora Maria, siamo state tutta la giornata sotto quell’arco e poi il padre prima di venir via le ha domandato: Antonella dove sta l’arco di Costantino? sta a Frosinone? Matto, risponde Antonella, sta a Roma, Fin qui il resoconto della Signora che aggiungeva: vedi  sora Gemma, vedete com’è brava Antonella! Ogni domenica sarebbe da fare un libro delle cose irreali che dice: hai fatto caso sora Maria quanto è bella Antonella? è la più bella ragazza del mondo., però è da un pò di tempo in qua che dopo aggiunge “ ai miei occhi”. Agli esami è stata promossa Antonella e la mamma quel giorno non entrava nei panni: dico la mamma perché io con lei parlo, ma il padre è un punto peggio, Quando ancora non avevano la macchina venivano col treno, una domenica lei e una domenica lui. Quando toccava al padre al ritorno lei domandava: Come sta Antonella? Sta bene. No, gli diceva la moglie ti devi inginocchiare e dirmelo in ginocchio, e lui si inginocchiava e ripeteva la solita formula. Noi questo l’abbiamo saputo perché Una domenica la signora ha visto che Antonella aveva un po di sfogo alle labbra e ha detto: Ma come Angelino me l’ha detto in ginocchio che stava bene? ora nemmeno quando parla in ginocchio ci devo credere, ed infatti dopo di allora vengono tutti e due; una coppia! E basta con Antonella lo vedi che oggi avevo tempo e voglia di scrivere, con tutto il caldo che fa. Fra qualche giorno ti scrivo da Monteflavio e ti dirò come si sta bene lì. Prego te Ciccillo, Ernesto ed Amalia di farvi vivi e non dimenticarvi di scrivermi, Vi bacio a tutti quanti e chiedo la santa benedizione alla mamma. Vostra aff.ma MGemma.
Ditemi se Duccio e i bambini di Cata sono stati promossi

giovedì 5 febbraio 2015