Di loro si è persa la memoria?
giovedì 20 marzo 2014
mercoledì 19 marzo 2014
Help! (reg. Richard Lester - 1965)
Ill mo
Signor Commissario
Platì
Papalia Rosa fu Giuseppe, moglie di Miceli Graziano e
madre di due soldati, avendo il marito ammalato e una numerosa famigliola,
domanda un sussidio straordinario – non potendo bastare il sussidio governativo
assegnato al marito.
Tanto spera di ottenere
Della S. V.
Devotissima
Papalia Rosa
Preg. mi
Signori Componenti il
Comitato di A. C.
Platì
Zappia Domenico fu Antonio che ha due figli militari, si rivolge alle
S. V. per avere un sussidio, avendo la moglie perfettamente cieca ed essendo
egli nella miseria con numerosa famiglia.
Tanto spera dalle S. V. Ill.m
Zappia Domenico fu Antonio
Platì 9 – 12 - 1916
Domanda
Sussidio
Al
Comitato
assistenza
Si fa certo da me, sottoscritto
Medico Chirurgo, che Caterina Zappia nata Ielasi è da parecchi mesi che soffre
di prosopalgia , nevralgica del quinto, tale da renderla in uno stato
deplorevolissimo, in cui l’inferma, nell’attualità, trovasi, poiché tal
processo morboso, ribelle a qualsiasi metodo curativo, ha avuto per effetto
alterazione dei nervi ottici onde l’ammalata è divenuta cieca, e, come tale, è
impossibile ella sia abile al lavoro.
In fede, si rilascia il
presente a richiesta della stessa Zappia in carta informe per uso militare.
Platì, 10 Dicembre 1916
Dottor Papalia
Vincenzo
Concesse
lire quindici
una volta
tanto 12/12 916
Aricò
Il post di oggi è per Michele Papalia seguitorissimo di questi lavori.
per ricordare il Dottor Vincenzo Papalia, medico condotto di Platì, medico della famiglia Gliozzi, poeta e scrittore.
lunedì 17 marzo 2014
Viva l'Italia (reg. Roberto Rossellini - 1961) / Future vision - Jonathan Wilson
Noto (SR), la Cattedrale. Riprese di Salvatore Carannante
Leggere fa l'uomo completo, scrivere lo fa preciso, fotografare lo fa poeta. William Saroyan
domenica 16 marzo 2014
Storia Immortale Pt 3
7
La parrocchia possiede cinque
apprezzamenti di terreno, ed una polizza di L. 1260, proveniente dall’esproprio
del fondo Romeo. Il parroco percepisce il supplemento annuo di congrua in L.
3500.
Dalla platea dei beni del 1838 risulta che l parrocchia possedeva beni
in contrada Cuculo, Spalasi, Carbonello, Barrosa, S. Apollinare, Sagliarello. A
Tresilico in contrada Donnelena. A Mesignadi in contrada Romeo, Cimarella
Barboni, o Lenzicella.
8
Il numero degli abitanti,
comprese le campagne, è di 4348, con 596 abitanti in più del precedente
censimento.
La chiesa non è consacrata, non
ha canonica, non ha suppellettili preziose. Il progetto per le riparazioni
occorrenti alla chiesa, pur essendo stato approvato, non può essere
momentaneamente finanziato per mancanza di fondi.
Le processioni che vi hanno
luogo sono: quella di S. Paolo; di S. Giuseppe; S. Nicola; S. Antonio di
Padova; S. Cuore di Gesù; SS. Rosario; S. Filomena; S. Lucia; e S. Rocco. La
statua di S. Rocco nel luglio del 1931 si è dovuta restaurare perché deturpata
da un principio d’incendio verificatosi in chiesa nel gennaio di quell’anno.
Serie
cronologica dei Curati
1568 Francesco Silvestro
Cappellano del fondaco – Alf. Alaface di S. Cristina – 1652 Ascenzio Pelle –
1654 Gabriele Barbaro – 1678 Francesco Perre – 1738 Francesco Oliva primo
parroco di Motta Platì – 1756 Stefano Oliva primo arcipr. – Nic. Ant.
Sangiorgio – 1824 Francesco Oliva – Filippo Oliva – 1897 Saverio Oliva – 1920
Antonio Pipicelli.
A Platì ebbero i natali i
seguenti illustri ecclesiastici:
Domenico Fera. – Uno dei più benemeriti Superiori del Santuario di
Polsi, per aver restaurata la chiesa. Scrisse una memoria sul Santuario. E’
morto nel 156
Rosario Oliva. – Fu Canonico Penitenziere a Gerace; insegnò teologia
e filosofia per diversi anni nel Seminario Diocesano. Fu uno dei più dotati
sacerdoti della Calabria.
Giuseppe Fera. – Insigne latinista: Lasciò alcune poesie latine ed
italiane, apprezzate per la purezza dello stile.
In aggiunta
CURATI della Chiesa di PLATI' per ordine cronologico
(dal Libro
dei Matrimoni-vol.2° - a.1848-1890)
Elenco e note redatte dal Canonico Ernesto Gliozzi jr
1° 1568 D. Francesco Silvestro, cappellano del
fondaco
2° D. Alfonso Laface, da
S.Cristina, col titolo di Rettore
3° 1652 D. Ascensio Pelle, da
S. Cristina, con lo stesso titolo
4° 1654 D. Gabriele Barbaro
5° 1678 D. Francesco Perre, da Platì, col titolo di
Parroco
6° D. Nicola Tolentino Oliva, da Platì, col titolo di
Parroco
7° D. Nicola Antonio Sangiorgio
8° 1756 D. Stefano Oliva, dottore Teologo, da Platì,
prima Parroco e poi Arciuprete
9° D.Francesco Oliva fu
d:Gregorio, da Platì,. Arciprete
vacante dal 5.12.1817
10° D. Filippo Oliva fu Michele,
da Platì, Arciprete
11° D. Saverio Oliva.di Giacomo,
da Platì,.Arciprete
12° D. Antonio Pipicelli fu
Antonio, da Natile, Arciprete
13° Mons. Giuseppe Minniti, da
Conddoianni, Arciprete
14° D. Francesco Gliozzi, da
Platì, incaricato
15° Can..Ernesto Gliozzi, da Platì,
Vicario Parrocchiale
16° Gandolfi p. Ambrogio - monfortano - Amministratore Parrocchiale
17° Papaleo p. Umberto - dei Frati Minori Cappuccini - Amministratore
Parrocchiale
18° Di Tullio p. Alessandro - Stimmatino - Amministratore Parrocchiale
19° Falduto d. Fabio, da Siderno, prima Ammistratore Parrocchiale. poi
Parroco.
20° Redaelli p. Enrico, dei Missionari della Consolata - Amministratore
Parrocchiale
I titoli in corsivo sono desunti dalla Cronistoria del Can. Antonio
Oppedisano.
ed inoltre:
Da:"Francesco Russo=Regesto Vaticano per la Calabria" vol.
2°-pag.132
22.marzo 1415-(9118)
Instrumentum oboedientiae praestitae ab universiitate terrae Placiae
(Platì, diocesi di Gerace) D.no Benedicto P.P. XIII, ex declaratione
seu sacro privilegio a
Ferdinando Aragoniae et Siciliae Rege dato Caesaraugustae anno elapso.
AA.,Instr. Miscell.
3885 ( ol.2°)
Da:"Francesco Russo= Regesto Vaticano per la Calabria" vol.5°
aprile 1616 (27745) De
parochiali ecclesia S. Mariae de Laureto, loci Platì,Hieracen
dioc.,cuius fructus XXIIII duc.,vac. per ob.Io Baptistae Attisani, de
mense Augusti anni
praeteriti de.,providetur Michaeli Ricci, pbro dioecesano, approbato,
nemine alio concurrente.
(Ibid.)
lunedì 10 marzo 2014
Storia immortale Pt 2
La chiesa del SS. Rosario e la Statua dell' Immacolata
4
In Plati, oltre la chiesa parrocchiale, vi è
quella di S. Pasquale, che è stata eretta dai fedeli nel 1720; aveva il
beneficio proprio, che in seguito fu
assegnato in sopradotazione alla chiesa parrocchiale. Vi era inoltre la cappellania dell’ Immacolata, i cui
beni, anch’essi furono aggregati alla parrocchia.
Nella chiesa di S. Pasquale, il 1. giugno 1888, fu eretta la
confraternita del SS. Rosario, il cui statuto fu approvato dal Vescovo Mangeruva nello stesso anno, e, per volontà del popolo, la
chiesa pigliò il titolo di Maria SS. del Rosario, Tale chiesa fu riparata nel
1924 e nel 1926 con l’obolo dei fedeli per iniziativa della Confraternita.
Il governo attuale di essa è
affidata al Priore Domenico Marando, degno di lode per la sua molteplice
attività a favore della Confraternita; 1. Ass. è il sig. Ciampa Domenico e 2.
Ass. il sig. Timpani Domenico.
Oltre il sodalizio vi è nella medesima chiesa la istituzione dei
Luigini, fondata dal Sac Ernesto Gliozzi, con autorizzazione dell’Ordinario.
5
Anticamente vi fu la chiesa di
San Nicola di Bari, col beneficio omonimo, di patroni della famiglia Zappia;
aveva l’onere di tre messe settimanali. La chiesa fu diroccata in seguito al
terremoto del 1783, che l’aveva resa pericolante.
6
Rimandiamo alla memoria dei
posteri la data del 28 settembre 1930, in cui si è inaugurato, fra l’entusiasmo
del popolo convenuto n chiesa, e specie dei giovani, il Circolo Maschile
Cattolico, intitolato al Sacro Cuore di Gesù, il cui attuale Presidente è il
giovane studente Mittica Rosario di Francesco.
A breve distanza di si bella data per la cittadinanza di Platì dobbiamo,
con raccapriccio, registrare quella di un sacrilego omicidio, perpetrato nella
notte del 5 dicembre 1930, a scopo di furto, in persona di un umile sacerdote,
Crescenzio Curulli, di anni 75. Un vile delinquente, con ferocia bestiale,
introdottosi furtivamente in casa a scopo di furto, lo strangolava durante il
sonno. Avrebbe mai potuto pensare il povero sacerdote, che chiamato a Platì a
prestare la sua modesta missione di bene, avrebbe dovuto così miseramente
finire i suoi giorni?
Ai funerali di trigesima, che furono una solenne manifestazione di
affetto e di rimpianto per l’umile sacerdote, hanno partecipato il popolo
piangente, e tutte le Autorità cittadine. Anche il Vescovo vi ha partecipato
col suo suffragio, e con sentite parole di rimpianto per la povera vittima.
domenica 9 marzo 2014
Storia immortale (reg. Orson Welles - 1968) Pt 1
Cronistoria
di Platì
Diocesi di
Gerace
a cura del Canonico Antonio Oppedisano
1
Nell’anno 1505, Ferdinando il Cattolico, con suo Reale
Decreto,concesse in feudo a D. Carlo Spinelli una vasta estensione di terreni denominati Prati e S. Barbara. Il feudatario, per suo vantaggio, ha creduto fondare un
villaggio chiamandovi degli abitanti dei luoghi vicini, accordando loro
un suolo franco per costruirvi una propria casetta, ed una piccola estensione di terra
per farsene un giardinetto.
In origine si è edificata una piccola borgata, che fu denominata casale del fondaco, e poi, ingrandita di
più verso il 1704, da Prati fu detta Platì (*);
oggi è congiunta alla Marina da strada rotabile, mentre prima era di difficile
accesso, a causa del fiume che si doveva attraversare in tutta la sua
lunghezza.
E’ posta a 300 metri sul livello del mare.
La Chiesa parrocchiale fu
edificata verso il 1550, ed era governata da economi mantenuti dall’università. Fu
elevata a parrocchia nel 1704, e primo
parroco fu il Sac. Francesco Perre; il Sac.
Stefano Oliva, fu nominato primo
Arciprete dal vescovo Scoppa l’8 marzo 1774
in tempo di S. Visita.
(*) Tale memoria si conservava
nella scheda del fu Notaro Gliozzì e ci fu tramandata dal Sac. Francesco Oliva che fu
Arcipr. di Platl nel 1824.
2
La chiesa era situata nel primo
rione abitato. Nel 1783 fu totalmente distrutta dal terremoto, e dopo alcun
tempo fu riedificata sul posto stesso dove oggi è impiantata, perché più centrale e più stabile per la natura del terreno. Il Marchese di Fuscaldo
la dotò di una congrua di 150 ducati annui, che doveva corrispondere il Reale
Demanio, ed ebbe poscia una sopradotazione in beni fondi, provenienti da Luoghi
Pii, cioè: il beneficio dell'Annunziata di patronato Zappia, con l’onere di due
messe settimanali; quello di S. Giuseppe, della stessa famiglia Zappia; e
quello del SS. mo, fondato da Martino Oliva, con I' onere di una messa settimanale
Vi era la cappella del Rosario, dotata dl beni, ed era ,stata eretta dai
coniugi Antonio Oliva e Teresa Barletta, con istrumento 29 dicembre 1831, del Notaio Gliozzi di
Ardore; il patronato dopo alcun tempo, e passato alla famiglia Perri.
3
La chiesa, parrocchiale,
rimasta vacante il 5 dicembre 1817 per morte dell'investito, non si e provveduta,
per incidenti che esporremo nel volume in preparazione. Finalmente, eliminate
le cause che avevano determinato il provvedimento, fu provveduta nella persona
del Sac. Francesco Oliva.
Per lo stato indecente in cui era stata lasciata la chiesa,
fu restaurata dopo il terremoto del 1894 a spese e cooperazione del Cav. Uff.
Francesco Oliva fu Arcangelo. Trenta
anni dopo, la cappella della titolare fu restaurata dalla generosità del Cav. Michele
Oliva, con una spesa di circa L. 13000, e nel 1926, dalla pia signora Maria Lentini vedova Filippo Oliva, fu decorata
la navata di S. Francesco, con la spesa di circa oltre 13000 lire.
lunedì 3 marzo 2014
Papà, ma che cosa hai fatto in guerra Pt.2
Caro Luigi
Ti ringrazio degli auguri per
il carnovale sebbene debbo aggiungere che questa festa non è portata nel
calendario di quest’anno. Se tu verrai, la quaresima la faremo carnovale e la
tua presenza è il miglior augurio. Per questo ti prego di fare ogni insistenza
coi superiori e ricordare loro le la necessità incombente per la divisione,
dopo la morte della zia, ed altre faccende anche interessanti. Non ti voglio
solleticare di più con questo pensiero, perché immagino come esso ti tormenta
notte e giorno, solo ti prego di essere prudente ed avere pazienza. Speriamo
nella Vergine del Rosario.
Intanto ti chiedo le più care benedizioni per Ciccillo, Ernestino,
Rosina e Caterinuzza, mentre noi tutti ti abbracciamo
P.S. Antonio è partito ieri.
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Papà ma che cosa hai fatto in guerra?
venerdì 28 febbraio 2014
Tamburi lontani ( reg. Raoul Walsh - 1951 )
Tutte le foto, mediocri, sono dell'autore di questo blog, esclusa la prima gentilmente concessa da Francesco di Raimondo e che proviene dall'archivio della Signora Giuseppina Fera; in detta foto vi compare anche il precedente citato blog-auteur e sullo sfondo, nel bagliore estivo, la sua casa .
Il post è dedicato a Michele Trimboli ed al suo maestro Gianni u tamburinaru, come ai suoi collaboratori.
giovedì 27 febbraio 2014
Giorno di gioia ( reg. John Ford - 1927 )
Platì 12 –
9 – 65
Caro
Peppino
Abiamo ricevuto la tua tanta gradita
lettera e tutti gioimmo che ci assicura che stai bene e che godi ottima salute
comi pure la presente ti assicura noi tutti in famiglia in quanto me sono migliorato
in questi giorni scendo in bottega perciò no stari in pensiero anche tua mamma
va molto benone con la bocca come vai? Ai parlato per la dentera pensa di no
trascurarti ieri è venuta Richelina con tutti i suoi e anche tua sorella Pina
con tutta la famiglia e tutti ti salutano caramente sono venute perché ieri
Domenica giorno 12 è stato l’onomastico di tua mamma e si è fatta una bella
festicciola e tutti pensavamo allo lontano Peppino ti raccomando per la tua
salute di no trascurarti e se ai bisogni di qualche cosa scrive no più noi
tutti ti salutiamo e ti abbracciamo caramente e con la S. B.
Tuo affmo
Papà
Salute ai tuoi compagni di stanza e
particolarmente a chi scrive salute per la famiglia Morabito Rosario
Carissimo zio ieri siamo venuti insieme
con la zia rachelina, e mi è dispiaciuto perché non sono stato presente alla tu
partenza saluti e baci dal tuo affezionatissimo nipote Giovanni
Caro zio come state? Noi tutti qui
stiamo bene vi ricordiamo con tanto affetto saluti e baci affezionatissimo Gino
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Once upon a time in Platì
mercoledì 26 febbraio 2014
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