lunedì 28 ottobre 2013
giovedì 24 ottobre 2013
Il paese di Dio ( reg. Robert E. Tandey - 1946)
Locri 9 – VIII – ‘38
I.M.I
Mio carissimo Ernesto
La lettera che mi scrivi fa tanto onore a te e tanto piacere a me da obbligarmi a risponderti subito per ringraziarti, per ammirarti, e per congratularmi vivamente con te dei buoni sentimenti nei riguardi dei figliuoli e di Elio. E continuando così, di bene in meglio, il Signore che tutto vede e segna saprà ben compensarti con larghezza divina.
Abbi fede!
Mi rincresce solo la poca frequenza de figliuoli ai Sacramenti. Non so che dire. Prego il Signore che li illumini e li infervori Lui direttamente per sentire profondamente tutta l’importanza della S. Comunione e tu intanto insieme con Elio ricorrete a tutta la santa industria per scuoterli e farli vivere in un’atmosfera sovrannaturale, prevenendo anzitutto qualsiasi possibile caduta nel male.
Sarebbe bene in questi giorni in preparazione della bella festa dell’Assunta fare qualche giorno di ritiro, come gli altri anni; p. es. possibilmente sabato prossimo .L’anno scorso Elio ha invitato il Superiore a predicare il Ritiro; potreste pregarlo anche quest’anno ma se lui non potesse prega tu Elio che glielo predichi lui fermandosi sui punti che egli crederà più necessari.
Ti assicuro che per quanto mi siano strettamente necessari pochi bagni non vedo l’ora di ritirarmi in mezzo a voi, perché non è mai troppa la vigilanza di più persone sull’andamento degli alunni, tanto più a … Polsi. Ma ormai non restano che pochi giorni e ci rivedremo.
A chiusura del ritiro – se lo farete sabato o prima – è bene vi sia la Confessione generale per tutti.
E’ superfluo dirti che anch’io ogni giorno vi ricordo soprattutto colla preghiera e in modo speciale ante Altare Domini. E come non farlo se formiamo tutti una sola famiglia? E’ ormai una santa abitudine quotidiana e più che altro una santa necessità.
Mi rallegro delle buone bottiglie che avete bevuto facendo onore anche al cuore magnanimo di Emanuele… Buon pro ed auguri che questi freschi simposi si ripetano a getto continuo … Ossequiami tanto tanto Elio e digli che gli scriverò sabato.
Assicura il caro superiore che oggi stesso ho scritto a Gerace se possibile fare mandare le copie del manifesto prima del 15. Se la manderanno provvederò io di mandarlo a mia volta coll’autista a S. Luca e consegnarlo al postino. Che dica al postino di farsi vedere all’arrivo dell’automobile e domandare all’autista, almeno da sabato in poi.
E per la fontana perché non insisti presso il superiore? Se non costa molto potrebbe davvero farsi. Rinnova la preghiera anche a nome mio e se hai bisogno di rinforzo rivolgiti ad Elio.
Non altro per ora. Che la Madonna vi tenga tutti stretti a Sé come io vi saluto tutti affettuosamente Rettore
Le fotografia fatta sotto il castagno quel giorno sono tutte più o meno riuscite; ve ne mando due per vederle. Le altre o nulla del tutto figure mosse a causa della macchina che si è mossa.
Di ad Umberto che ieri ho visto a mare sua cognata con la bambina e lo salutano tanto. Non ho detto che fu mandato cogli occhi perché essa non lo sapeva. Salutami ad Umberto e a Salvatore
mercoledì 23 ottobre 2013
Contratto carnale (reg. Giorgio Bontempi - 1973)
Maiali dati a Mussubeiu
Con la presente scrittura privata si è divenuto quanto segue, tra Gliozzi Luigi fu Francesco e Catanzariti Saverio fu Domenico:
Gliozzi Luigi dichiara possedere numero dieci = 10 = maiali cioè quattro troie cinque porcelle femmina e uno maschio cosidetti quest’ultimi frisinghe, detti maiali lo Gliozzi li consegna a metate secondo la consuetudine locali per anni tre a cominciare da oggi = Gli avanzi cioè i porcelli che si otterranno dopo allevati spettano mettà a Gliozzi mettà a Catanzariti e se di bisogno lo Gliozzi deve mettere il mettà cibo per i porcelli allattante = Volendo il Catanzariti ingrassare qualche maiale prima dei tre anni deve far ciò di suo conto ed avrà il terzo di quel maiale che intende ingrassare. Volendo lo Gliozzi aumentare il numero dei maiali il Catanzariti non può reclamare per venderli o dividerli pria del tempo d’anni tre. Se per caso gli rubano uno o più maiali se di giorno vanno a carico di Catanzariti anche di notte se questi non dimostra di non averli abbandonati o qualificare il furto.
In quanto alla zuoria (?) ghianda la celità (?) per ricovero vanno a spesa comune. Tutt’altro secondo la consuetudine locali.
Letto approvato dal Gliozzi e Catanzariti viene da noi testimoni sottoscritto.
Platì 16 marzo 1913
Pangallo Pasquale
Virgara Francesco Testimoni
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martedì 22 ottobre 2013
Ultime notizie ( reg. Tim Whelan - 1935)
Platì 16. 9. 66
Fratello Carissimo
Prima di tutto mi voglio augurare che gode ottima salute lo stesso ti posso assicurare da tutti noi
Il nostro pensiero è sempre rivolto a te. Io sono stato a Messina e le nostre sorelle e cognati ti salutano tutti anche Rachelina e famiglia ti salutano
Caro Fratello. Come. Risponde ci fai sapere se continue a lavorare nella fabbrica dove lavorave prima.
Caro Fratello la tua venuta per noi è stata un sogno i mie figli sempre ti pensano perché loro di te anno avuto sempre tutte le carezza. Gino il 1.ottobre lo portiamo al seminario
Caro fratello ti ricevi i nostri cari e affettuosi saluti di tutti noi compresa la S. Benedizione dei nostri genitori
Tuo aff fratello
Ciccillo
Caro Saverino
Colgo l’occasione per porgere i salute a te ed a tutta la tua famiglia. Quest’anno non ci avete fatto una visita noi ti ringraziamo delle notizie che ci dai da mio fratello ora aspettiamo con ansia suoi notizie. E ti prego appena riceve la presente di rispondere
Saluti cari per te per i tuoi genitori e fratelli tuo aff
Ciccillo Mittiga
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lunedì 21 ottobre 2013
Corpo celeste pt. 7
Lentamente, come una lampada che si spegne dopo aver diffuso tutta la sua luce, il buon vecchio chinò il capo sul petto stanco, del quale aveva esaurito i tesori d’una sconfinata bontà nella lunga vita prodigata ai suoi fedeli e s’addormentò. S’addormentò nel sonno senza fine che gli schiuse le porte della luce eterna, ma il suo ricordo è rimasto. Non come l’eco sonora d’una tromba guerriera, ma come il tenue profumo d’una viola che resta dopo la morte del fiore. Nessuno di noi potrà dimenticarlo, perché tutti noi ricevemmo dalla sua mano pura il lavacro della vita novella, tutti noi ricevemmo dalla sua bocca modesta ed inesauribile di fede, la parola del conforto, nelle più tristi contingenze della vita. E ognuno di noi, nella penombra misteriosa del Tempio deserto, rievocherà la sua dolce immagine patriarcale e udrà – perenne – la sua voce echeggiante maestosa nel cantar gloria imperitura al Creatore.
PROF. ROSARIO FERA
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venerdì 18 ottobre 2013
48° fanteria (reg. Ernst Marischka - 1955)
Bari 25 gennaio 941 XIX
Carissimo Ernesto
Non puoi immaginare con quanta ansia ho atteso la tua lettera e con quanta maggiore ansia attendo quella da casa, che ancora non vedo arrivare, malgrado, di lettere, a casa, ne abbia scritto ben quattro. Oggi, ricevendo la tua, mi sono risollevato dal torpore e dalla malinconia che mi tormentavano, a causa della mancanza di vostre notizie.
Tu credi che io ti abbia detto una “frottola “ dicendoti che sono stato assegnato in distrettuale: niente affatto invece! Sono stato assegnato al Reparto Distrettuale di Argirocastro e resto qui a Bari durante tutto il periodo di istruzioni, che – ripeto – sarà di due o tre mesi. Ciò vuol dire che fra due o tre mesi sarò dislocato in Albania. Ciò non deve impressionarti, perché i distrettuali sono impiegati esclusivamente in lavori di ufficio e quindi dovrebbe succedere veramente una catastrofe perché io dovessi andare in combattimento. Mi credi ora? E poi come hai potuto menomamente pensare che io mentissi con te?
Del resto in questa situazione non mi trovo soltanto io, perché tutta la mia compagnia è formata di distrettuali e dato che siamo quasi tutti impiegati e studenti, c’è molto cameratismo e man mano che i giorni passano questa si fa sempre più stretta, rendendo meno penosa, ma che dico! Ormai la malinconia è sparita dai nostri volti e qui dalla mattina alla sera si fa sempre baccano. Anzi ti dico che l’unica mia preoccupazione è quella di pensare alla mamma che soffre per me, che altrimenti mi sentirei davvero contento, perché qui ho trovato tanti amici che mi vogliono bene, ( c’è uno di Samo anche uno di Locri e uno di Siderno).
Mi sono spiegato ora? Mi credi? Dunque ancora ti voglio ripetere: “ Militare G. Gliozzi – assegnato al Reparto Distrettuale di Argirocastro - avviato al deposito 48° fanteria Bari per il periodo di istruzioni”.
Queste sono le testuali parole che erano scritte sul mio foglio di viaggio che mi hanno dato a Reggio.
Speriamo che questi pochi mesi passino presto perché sono un po’ pesantucci ( specialmente per uno che era abituato ad una vita sedentaria) per le marce che dobbiamo fare. Ma non credere che con ciò mi ammazzi, che anzi mi giovano. Ieri mi hanno consegnato le armi. Ti vorrei dire tante cose, ma mi manca il tempo e lo spazio. Solamente ti dico- e con grande gioia – che fra non molto verrò a licenza. Ti piace questo?
Son molto contento che voi state bene. Anch’io sto molto bene e vi abbraccio e vi bacio con grande affetto.
Tuo Peppe
In questo momento scrivo una cartolina allo zio Ernesto.
Fammi sapere se ti è stato consegnato il mio vestito che ti ho mandato giorni indietro. Ho dimenticato qui le scarpe, il maglione e la cravatta che porterò io.
Ti mando una mia fotografia e ti prego di accettarla.
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u satturi
giovedì 17 ottobre 2013
Seta ed altri stracci - Reloaded
Dichiaro io, qui sottoscritto, di avermi lire quattrocento settanta cinque dal Sig. Luigi Gliozzi fu Francesco per vendita forfait a lui da me fatta, di tutta la fronda serica, di tutta la foglia serica dal mio fondo denominato Lacchi per solo anno attuale o corrente 1913 ( dico anno mille novecentotredici ) e di permettergli a titolo gratuito di far la campagna bacologica per solo detto anno nella bigattiera annessa al fondo suindicato, a condizione però, che egli comprendesse tra gli allevatori dei bachi che egli adibirà anche il mio colono Giuseppe Bova.
Platì, 26 febbraio 1913
Dottor Vincenzo Papalia
dichiaro come sopra
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mercoledì 16 ottobre 2013
O mio Signore - Edoardo Vianello
Il matrimonio trasforma uno svago in un sostegno, la potenza del quale dovrebbe essere, e fortunatamente spesso è, in diretta proporzione del grado di imbecillità che soppianta.
Thomas Hardy, Via dalla pazza folla
O mio Signore
Io ti ringrazio
Di ogni cosa che ho avuto
Come il post di ieri, la musica e l’orchestra è del maestro.
martedì 15 ottobre 2013
Uno sguardo dal ponte (reg. Sidney Lumet - 1962)
Zancle quoque iuncta fuisse
Dicitur Italiae, donec confinia pontus
Abstulit et media tellurem reppulit unda.
e si dice che pure Zancle fosse unita all’Italia, finché il mare ne tolse la continuità,
e l’onda, frapponendosi la staccò dal continente.
Ovidio, Le metamorfosi, op. cit.
lunedì 14 ottobre 2013
Corpoceleste pt.6
In morte dell’Arc: OLIVA
Su quel volto ridente palesava
La bontà del suo cuore, e non invano
L’afflitto i suoi dolori gli mostrava
E il poverello gli stendea la mano
L’orfanello suo padre l’appellava,
Sua valida difesa l’artigiano,
La virtù con l’esempio praticava
E il vizio di ogni cor tenea lontano.
Non è morto … Egli vive in ogni cuore
Educato alla scuola del Vangelo;
Vive e predica ancor virtude, amore
Ai suoi cari su cui veglia dal Cielo,
Da quel luogo di pace dove il Signore
Dei giusti premia quel lor santo Zelo.
Can: Felice Galluzzo
Il canonico Felice Galluzzo è anche qui:
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