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giovedì 18 febbraio 2021

La rosa misteriosa [di Francis Ford -1914]


FRANCISCO XAVERIO MANGERUVA
EPISCOPO DESIDERATISSIOMO HJERACII
EXCIPE. QUI SUMMUM PASTOREM FORTITER ARDES,
VERSUS, QUOS ILLI CANDIDO AMORE SACRO


 
SAC. GIUSEPPE FERA-ITALIANI DA PALTI' (REGGIO CALABRIA)

 LEONE XIII
AD UNA ROSA PUDICA
RICORRENDO IL MESE DI OTTOBRE

Rosa pudìca, fra le spine nata,
Tu qui sul verde poggio sei ridente,
E come nell’aprile arrubinata!


Quando di autunno torbido e furente
Il vento spoglia agli alberi le fronde,
Euro sprezzi ridendo e Noto algente!


Dal semiaperto tuo sen si diffonde
Un odore bellissimo e fragrante,
Che siepi rende, o cara, e vie gioconde.


Non lascivo deturpi il tuo sembiante,
O con immonda mano e scelerata
Osi toccarti 'l fior tutto raggiante.


 Di rie sozzure giovana imbrattata,
 Del tuo Vermiglio fior non mai corona
 Sopra il suo biondo crin metta intrecciata!

 Nota Il sacerdote Giuseppe Fera, è stato il secondogenito di Francesco, speziale, e Giuseppa Italiani. Nipote di Michele, ferraro, e Candida Nirta, era nato a Platì il 5 marzo del 1845. Alla missione apostolica unì la passione per il bel poetare con il gusto neoclassico che andava in quei tempi. Di lui restano due Elegie in latino dedicate al vescovo Francesco Saverio Mangeruva ed un tempestivo poemetto intitolato Un sospiro su Casamicciola pubblicato nell’agosto 1883 a seguito del terremoto che colpì l’isola di Ischia e le zone circostanti nel luglio di quell’anno. A questa succinta biografia di don Giuseppe Fera possiamo solo aggiungere che fu nipote dell’arciprete rettore del Santuario di Polsi don Domenico Fera (1792-1856).

Il testo originale in apertura riportato lo devo a Francesco di Raimondo.




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