ROCCO DE MARCO: Ciao Luigi! Sono contento di vedere come dedichi una buona parte delle tue
energie alla ricerca delle nostre comuni radici. So anche che nel web sono nati
tanti piccoli siti che cercano e pubblicano foto ed aneddoti su Platì e su
tutti i personaggi illustri o umili che fanno parte della memoria collettiva. Ognuno
di noi non può che essere riconoscente verso di te e di chi come te fa
questo lavoro oscuro e certosino. So anche che essendo figli della Magna
Grecia, inconsapevolmente commettiamo gli stessi errori dei nostri antenati che
crearono le polis, ma che furono sempre in guerra tra di loro, come lo furono
poi gli italiani dei Comuni e delle cento città. Del resto ce lo ricorda il
nostro Inno Nazionale “siam calpesti e derisi perché siam divisi”. Luigi, continua
il tuo lavoro, come stai facendo, con l'obiettività dello storico, senza
farti trascinare dalle ideologie o dalle invidie. Spero, e questo è anche
un augurio, che alla lunga si possano unire le tante belle energie di tutti i
Platioti residenti e lontani. Se ritieni utile puoi pubblicare sul tuo
blog queste mie brevi considerazioni.
ROCCO LACAVA: Sono contento per quanto hai saputo produrre e per il nobile intento che ti sei prefisso: l'amore per il tuo paese e la mai dimenticata tua terra. Saluti, Rocco.
NOVELLA: Hai fatto un grande regalo alla famiglia e a tutto il paese!
MARILISA GLIOZZI: E‘ arrivato. Accarezzo la carta e sento la carezza che ritorna... Aria di casa. sogni e vecchie foto che mi hanno accompagnata sempre. nella mia casa di Platì, con Pietra Cappa davanti agli occhi occhi ogni volta che si apriva la porta. e in quelle dei nonni, dove ho raccolto. senza saperlo, tutto ciò che mi porto dentro quel pezzetto di cuore che ancora mi é rimasto. Grazie a Ginocugino, che raccoglie, custodisce, rielabora e ci racconta, in una nuova veste, tutti i nostri "segreti".
"Haec olim fuere, acqua passata" mi sembra la sintesi di I LOVE PLATÌ. Un'acqua anche sedimentata nelle pagine di poesie, documenti, lettere, storie, cronaca, riflessioni. Le microstorie formano una macrostoria del nostro paese Platì che Gino consegna al presente e alla futura memoria. Come un albero genealogico i paesani possono cogliere il passato senza che l'acqua scorra invano. "....... noi siamo le foglie cioè gli abitanti, i rami le nostre case, il tronco il nostro paese cioè Platì......" (Annalisa Agresta 4B 2017,I LOVE PLATÌ pag25) mariamittiga
RispondiElimina