Platì / La criminalità si
previene soprattutto penetrando culturalmente nel tessuto sociale
Insegnare che un Carabiniere non è
uno sbirro
Saranno istituiti
corsi per educare i giovani al rispetto della legalità
PLATI’ – Un’ora e mezza circa di riunione per sottoscrivere
– simbolicamente ma non solo - <<l'armistizio›› tra la maggior parte della popolazione platiese, quella sana
postasi da tempo alla ricerca del riscatto civile e sociale, e le istituzioni;
nella fattispecie le forse dell’ordine.
Potrebbe essere cosi sintetizzata la seduta del Comitato per
l’ordine e la sicurezza pubblica della provincia di Reggio Calabria convocata nel
Palazzo municipale di Platì ieri mattina alle 10.30 sotto la presidenza del
prefetto Luigi Caselli. Un solo punto all’ordine del giorno del Comitato:
l'episodio che il 25 agosto scorso che vide protagonisti, per le strade. del
centro aspromontano, due carabinieri in servizio nella locale
Stazione rimasti vittime di un’aggressione effettuata da alcuni
platiesi che tentavano di impedire la cattura di Antonio Trimboli, un
ventunenne sul cui capo pendevano due ordinanze di custodia cautelare in
carcere emesse dalla Procura Distrettuale Antimafia di Torino.
Alla riunione del Comitato
hanno partecipato il questore di Reggio Calabria, Ennio Gaudio; il
comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Massimo Cetola; il
comandante del gruppo della Guardia di Finanza, tenente colonnello Tindaro
Scaffidi Lallaro; i capitani Avagliano e
Piller, rispettivamente comandanti delle compagnie dei Carabinieri e delle Fiamme Gialle di
Locri; il dott. Labate e il dott.
Bonfiglio, dirigente del Commissariato di Polizia di Bovalino il primo e della
Squadra Mobile di Locri il secondo; il procuratore capo della Repubblica del
Tribunale locrese, Rocco Lombardo ed il suo sostituto Nicola Gratteri. Con loro
anche il sindaco di Platì, Francesco Mittiga, e l’assessore comunale
Ciampa.
«Siamo qui - ha detto
il prefetto Caselli per dimostrare che
le Stato non vuole essere assente da
Platì. Condanniamo quanto accaduto, ma non possiamo commettere l'errore di
criminalizzare un'intera collettività. Sappiano comunque tutti che non potremo
tollerare che si ripeta in futuro quanto è successo nei giorni scorsi››.
Dello stesso avviso il Questore Gaudio ed il procuratore
Lombardo per i quali resta la «durissima condanna per quanto verificatosi››.
In merito ai fatti del 25 agosto il Comitato per l'ordine e
la sicurezza pubblica non ha deciso di adottare provvedimenti immediati. «La
presenza delle forze dell'ordine a Platì -- ha confermato il colonnello
Cetola è sufficiente, intensificheremo
solo l'attività di controllo del territorio››.
A precise denunce e richieste del sindaco Mittiga, il prefetto
Caselli ha annunciato che nel centro aspromontano saranno istituiti corsi parascolastici
per «educare i giovani al rispetto della legalità››. Droga, inserimento nel
sociale, devianze varie saranno i temi che verranno trattati da personale della
Prefettura reggina coadiuvato da assistenti sociali. Si cerca - insomma - di
penetrare nel tessuto sociale che, del resto, rappresenta il vero malato platiese abbisognevole di cure.
Lo ha confermato il
primo cittadino manifestando scetticismo per il ripetersi di incontri e di
riunioni ai quali, esige, seguano i fatti.
<<Scuole, campo sportivo, biblioteca comunale, strade,
acquedotti - ha detto – tutte cose ancora da inventare a Plati; ed il riscatto
passa anche attraverso esse! Non tutta Platî - ha aggiunto – è rappresentata da
quelle poche persone che hanno aggredito i carabinieri. La maggior parte della
popolazione – ha aggiunto respinge quanto è purtroppo accaduto e chiede che la
parte malata del paese venga perseguita dalla Giustizia. Ribadiamo la nostra solidarietà
all' Arma ed a tutte le forze dell'ordine; sentimento questo manifesteremo ulteriormente lunedì
prossimo nel corso di un Consiglio comunale aperto al quale parteciperanno diversi
rappresentanti istituzionali ed il sottosegretario all'Interno Gasparri››.
Modifiche al Codice penale e di procedura penale nonché al
regime carcerario – ha detto il sostituto Gratteri in un breve incontro con la
stampa - tra i provvedimenti a breve scadenza per le zone ad alta densità
criminale. Rivede l’ordinamento scolastico «bombardando» i bambini a rischio di
lezioni e di momenti di incontro per
distoglierli da ogni devianza. «Se un bambino di otto anni chiama un
carabiniere “sbirro” `è già troppo tardi. Sarà destinato a fare il corriere della
droga!››.
Antonio Condò
Testo e foto: Gazzetta del Sud Anno XLIII-Sabato 3 Settembre 1994
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