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giovedì 29 marzo 2018

Uno sbirro dalla faccia d’angelo (reg. Richard Bennett, 1976)


Platì / La criminalità si previene soprattutto penetrando culturalmente nel tessuto sociale
Insegnare che un Carabiniere non è uno sbirro
Saranno istituiti corsi per educare i giovani al rispetto della legalità

PLATI’ – Un’ora e mezza circa di riunione per sottoscrivere – simbolicamente ma non solo - <<l'armistizio›› tra la maggior parte della popolazione platiese, quella sana postasi da tempo alla ricerca del riscatto civile e sociale, e le istituzioni; nella fattispecie le forse dell’ordine.
Potrebbe essere cosi sintetizzata la seduta del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica della provincia di Reggio Calabria convocata nel Palazzo municipale di Platì ieri mattina alle 10.30 sotto la presidenza del prefetto Luigi Caselli. Un solo punto all’ordine del giorno del Comitato: l'episodio che il 25 agosto scorso che vide protagonisti, per le strade. del centro aspromontano, due carabinieri in servizio nella locale
Stazione rimasti vittime di un’aggressione effettuata da alcuni platiesi che tentavano di impedire la cattura di Antonio Trimboli, un ventunenne sul cui capo pendevano due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla Procura Distrettuale Antimafia di Torino.
Alla riunione del Comitato  hanno partecipato il questore di Reggio Calabria, Ennio Gaudio; il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Massimo Cetola; il comandante del gruppo della Guardia di Finanza, tenente colonnello Tindaro Scaffidi Lallaro; i capitani Avagliano  e Piller, rispettivamente comandanti delle compagnie  dei Carabinieri e delle Fiamme Gialle di Locri; il dott. Labate e  il dott. Bonfiglio, dirigente del Commissariato di Polizia di Bovalino il primo e della Squadra Mobile di Locri il secondo; il procuratore capo della Repubblica del Tribunale locrese, Rocco Lombardo ed il suo sostituto Nicola Gratteri. Con loro anche il sindaco di Platì, Francesco Mittiga, e l’assessore comunale Ciampa.
«Siamo qui -  ha detto il prefetto Caselli  per dimostrare che le Stato non vuole  essere assente da Platì. Condanniamo quanto accaduto, ma non possiamo commettere l'errore di criminalizzare un'intera collettività. Sappiano comunque tutti che non potremo tollerare che si ripeta in futuro quanto è successo nei giorni scorsi››.
Dello stesso avviso il Questore Gaudio ed il procuratore Lombardo per i quali resta la «durissima condanna per quanto verificatosi››.
In merito ai fatti del 25 agosto il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica non ha deciso di adottare provvedimenti immediati. «La presenza delle forze dell'ordine a Platì -- ha confermato il colonnello Cetola  è sufficiente, intensificheremo solo l'attività di controllo del territorio››.  
A precise denunce e richieste del sindaco Mittiga, il prefetto Caselli ha annunciato che nel centro aspromontano saranno istituiti corsi parascolastici per «educare i giovani al rispetto della legalità››. Droga, inserimento nel sociale, devianze varie saranno i temi che verranno trattati da personale della Prefettura reggina coadiuvato da assistenti sociali. Si cerca - insomma - di penetrare nel tessuto sociale che, del resto, rappresenta il vero malato platiese abbisognevole di cure.
 Lo ha confermato il primo cittadino manifestando scetticismo per il ripetersi di incontri e di riunioni ai quali, esige, seguano i fatti.
<<Scuole, campo sportivo, biblioteca comunale, strade, acquedotti - ha detto – tutte cose ancora da inventare a Plati; ed il riscatto passa anche attraverso esse! Non tutta Platî - ha aggiunto – è rappresentata da quelle poche persone che hanno aggredito i carabinieri. La maggior parte della popolazione – ha aggiunto respinge quanto è purtroppo accaduto e chiede che la parte malata del paese venga perseguita dalla Giustizia. Ribadiamo la nostra solidarietà all' Arma ed a tutte le forze dell'ordine; sentimento  questo manifesteremo ulteriormente lunedì prossimo nel corso di un Consiglio comunale  aperto al quale parteciperanno diversi rappresentanti istituzionali ed il sottosegretario all'Interno Gasparri››.
Modifiche al Codice penale e di procedura penale nonché al regime carcerario – ha detto il sostituto Gratteri in un breve incontro con la stampa - tra i provvedimenti a breve scadenza per le zone ad alta densità criminale. Rivede l’ordinamento scolastico «bombardando» i bambini a rischio di lezioni e di momenti di incontro per  distoglierli da ogni devianza. «Se un bambino di otto anni chiama un carabiniere “sbirro” `è già troppo tardi. Sarà destinato a fare il corriere della droga!››.
 Antonio Condò
Testo e foto: Gazzetta del Sud  Anno XLIII-Sabato 3 Settembre 1994


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