L’anno milleottocento settanta
nove del giorno ventitre Aprile in Platì.
Ad istanza di Mastro Francesco Mittiga di Rocco di condizione calzolaio
domiciliato e residente in Platì, Mandamento di Ardore, e per gli effetti della
presenta procedura eligge la sua dimora nella propria casa di abitazione in
Contrada Capicanali.
Io Zappia Filippo usciere comunale addetto all’ufficio della
Conciliazione del Comune di Platì ove domicilio e dimoro. In virtù di sentenza
contumaciale emessa dal Signor Conciliatore di Platì in data sette Settembre
mille ottocento settantasei estratta in forma esecutiva il giorno quattordici
Settembre mille ottocento settantasette. Contro.
Antonio Ciampa fu Vincenzo di condizione muratore domiciliato e residente in
Platì. Detta sentenza venne debitamente notificata e precettata pel ministero
di me medesimo in data otto Novembre Settembre mille ottocento settantasette
colla spesa di centesimi sessantacinque. Con detta sentenza esso ripetuto
Ciampa venne condannato a pagare prontamente allo attore Mittiga la somma di
lire venti, e le spese del giudizio = In virtù del sopra cennato titolo, e per
la somma di lire venti più lire due, e centesimi sessanta cinque per spese
giudiziarie, più centesimi sessantacinque per notifica e precetto del otto
Novembre Settembre mille ottocento settantasette, più centesimi settantacinque
del precetto di pari data che in una sono lire venti quattro e centesimi cinque;
per quale somma io sopradetto usciere ho pignorato e messo nelle mani della
giustizia le robe tutte che si trovano nelle mani del sarto Francesco Miceli fu
Domenico domiciliato e residente in Platì, di pertinenza di Antonio Ciampa fu
Vincenzo debitore pignorato consistente in pantalone o calze, giube o gilé,
nonché roba per fodera di essi abiti, ingiungendo ad esso Miceli che qualora annovera nelle sue
mane gli oggetti pignorati sopra accennate senza ordine della giustizia pagherà
di proprio le somme tutte che lo spettante Mittiga avanza dallo Ciampa = Detta
sentenza venne oggi medesimo e pria di questo atto ripetuto il precetto di
pagamento ad esso Antonio Ciampa colla diffida di pagare immediatamente alla
consegna di esso le somme tutte contenute nel titolo sopradetto le spese fatte;
e che contro venendo si procedeva al pignoramento; e ciò in virtù di Decreto
emesso dal Signor Conciliatore del Comune di Platì in data di oggi stesso
dietro ricorso avanzato dal creditore istante in data di oggi = Nel contempo e sulla medesima istanza di
esso Francesco Mittiga di Rocco di condizione e domicilio come sopra io Zappia
Filippo usciere comunale domiciliato come sopra ho citato il debitore pignorato
Antonio Ciampa fu Vincenzo di condizione e domiciliato come sopra; nonché
Francesco Miceli fu Domenico domiciliato anche come sopra, possessore dei
mobili di pertinenza dello Ciampa; affinché il giorno due Maggio alle ore otto
a. m. con continuazione al bisogno comparissero innanzi al Signor Pretore Mandamentale di Ardore nel solito
locale delle sue ordinarie udienze onde esso Ciampa credendolo di suo interesse assistesse alla
dichiarazione che farà il Miceli; e questi dichiari i mobili che si trovano
nelle sue mani di pertinenza dello Ciampa = Avvertendo esso Miceli che non
comparendo nel luogo, giorno ed ora sopra stabilite a far la dichiarazione sarà
condannato a pagare al Mittiga quanto avanza dallo Ciampa.
Copie separate del presente atto da me fatte scritte ho portato e
lasciato nel domicilio di esso Ciampa e Miceli e questa per esso Ciampa
consegnandola in mano di lui stesso
L’Usciere Comunale
Zappia Filippo
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