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mercoledì 19 novembre 2014

La spada e la croce (reg. Carlo Ludovico Bragaglia - 1958)



Autore di questo poema incompiuto è G. Fuggiasco poeta di San Luca (l'antica Potamia) amico dello zio Ernesto il vecchio di cui ho già pubblicato Inaugurazione ( Allegoria futuristica in veste passatisteggiante )All’Amico Grantassa. Sicuramente siamo in pochi a conoscerlo, visto che nel suo paese si sono perse le tracce del poeta come dei suoi componimenti. La composizione dovrebbe risalire agli anni venti o trenta del secolo scorso.



Polsiade

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Argomento
____.____

  Al tempo dello storico potamese, Don Antonio Zigàla de’ Scalamoginis, visse in Potamia l’eroe di questa leggenda, Nababbo Barbasotto.
Costui aveva fatto voto, mentr’era nelle lande d’oltremare, di recarsi a Polsi e fare delle fotografie della Madonna e del Santuario. Rimpatriato, infatti, dopo tanti anni, mantenne la parola, e si recò con un aiutante e colla camera oscura, a Polsi.
La fama del suo viaggio tosto si sparse, e il Guardiano del Convento l’attendeva ansioso. Appena egli lo vide coll’aiutante e con quell’incomprensibile arnese, lo scambiò per un miliardario che fosse ivi giunto con un tesoro chiuso in quella specie di scrigno. Ma, deluse le speranze, non volle sapere di fotografie e  mise fuori fotografo e aiutante! Questi, andando via, giurò di vendicarsi; ma al primo attacco frontale, siccome le truppe del Padre Guardiano furono guidate dal famigerato Papà Candela, egli perdette la pugna; ma non disperò, ritentando, con leve di malcontenti, l rivincita.

Canto I.
____.____
1

  Canto i monti, ed il silvano
Convento che da Polsi prende il nome:
le foreste che avvolgono l’arcano
santuario nel fitto di lor chiome:
le grasse mandrie e il Padre Guardiano, (1)
e i questuanti (2) con le opime some:
l’acqua delle viole … (3) e, pian pianino,
il chiuso in botti e fusti ottimo vino! … (4)
____.____

 O Musa, o tu che assisti ogni cantore
che a Marte, o Bacco, o a Venere s’inchini,
prendi sull’ali tue questo mio core
ed issalo con te sugli Appennini ! …
Fagli gustare il gaudio del pastore
E la fede che muove i pellegrini ...
Onde, all’ombra d’un tempio cotanto,
alto rimbombi l’umile mio canto!

1)   A quel tempo, era Padre Guardiano il Rev. Franco Galàpan, uomo austero, che non amava gli
       Scherzi. Ecco, la causa delle complicazioni avvenute
(2)  Questuanti ce n’eran molti, ma chi veramente si distinse fu Fra Rosario. Il quale visse in
       Odor dio santità, pur fra le tentazioni di Zane I e Zane II tiranni di S. Luca.
(3)  Celebre fontana dall’acqua profumata, che il citato guardiano costruì pei forestieri astemii.
(4)  Si allude alle varie specie di eccellente vino, custodito dal convento. Lo storico de’ Scalamoginis, che ne era un buon intenditore, l’à
       ripetutamente gustato e decantato! V. sue opere minori.






2

  Fu già dal tempo del buon Re Ruggero
Che questi luoghi apparvero fatati:
si genuflesse il bove (1) in sul sentiero
e accosservi i pastori costernati! … (2)
Una croce era al fondo del mistero
e i monaci si son quindi adunati!
ecco perché risale a quel momento
la fondazion del celebre convento! (3)

____.____

 Da quel dì sempre fur beati e puri
questi monti; e l’Abbate don Vitale
aiutò i Potamesi in tutti i duri
travagli con la fé che non ha eguali  …
Vi stette in saio irsuto Fra Mercuri,
e vi tornò la Vergine; cui l’ale
aveano messo per portarla via
al Santo Salvator di Potamia

(1)  Si allude alla miracolosa adorazione del bove.
(2)  I pastori, come si vede, si mostrarono da meno del bove, perché si
       costernarono. I pastori attuali non tralignano dai loro antenati.
(3)  Su tale fondazione si ‘possono leggere altri storici locali, più antichi e
       accreditati dello de’ Scalamoginis.
(4)  C’è la leggenda che la Vergine era stata portata altrove, ma
       Essa è tornata, di sorpresa e nascostamente al primo posto.



3

 D’allora in poi la fè sempre più crescente
sempre più folto popolo qui aduna:
e vengon su dalla Trinacria ardente (1)
e dalla Sila giù discendon bruna! …
Questa devota e multiforme gente,
 abbia propizia o avversa la fortuna,
altro che qui prostrarsi non agogna
salmodiando in cembali e zampogna.

____.____

Ma un dì, l’alpestre pace qui, di botto,
urlava un pellegrin di foggia strana:
da strani lidi giunto, chiotto, chiotto,
s’incamminava alla sagra montana,
nol ravvisate ormai? _ gli è Barbasotto, (2)
l’ardito e prode figlio di Lucana,(3)
che dalle Pampe ancor dell’Argentina
scioglie un voto di Polsi alla Regina! (4)

(1)  Fra i celebri pellegrini giuntivi dalla Sicilia, ci fu un tal Don Luigi. Di lui Zane I
       diceva che fu sparato a Troina e cadde a Potamia.
(2)  Eroe della leggenda qui cantata. Di lui c’è larga messe d’informazioni
       nello storico de’ Scalamoginis, suo contemporaneo  che lo fa discendere da Cesare.
(3)  Qui alcuni storici dissentono dallo Zigàla: essi presumono altro paese al posto di
       Lucana _ che suona meglio dopo figlio di …
(4)  Questo voto fu la causa di tutti i guai per Barbasotto. Come vedrassi
       nel corso della narrazione


4

  Il  Padre Guardian, quando avvisando
esservi giunto un pellegrin straniero,
smise sue preci, e in men ch’io non vi parlo,
andò incontro all’illustre forestiero!
E l’assillava tormentoso un tarlo,
e il tormentava assillante un pensiero:
“ chi sa che ricco don, s’io non mi gabbo,
asconde, in suo forestier, (1) questo Nababbo! …”
____.____

 E non cessava mai d’ir contemplando
del nababbo il magnifico forziere:
( una scatola cupa e, a un lato, un blando
vetro chiudente le tenebre vere!) (2)
Il maggiordomo (3) del nababbo, quando
si vide intorno così oneste ciere, (4)
pensò: “ qui, certamente e senza affanno,
felici passerem qualche buon anno!”

(1)  Il P. Guardiano, scambiò la macchina fotografica di Barbasotto con un forziere, e da
       questo fatale errore seguirono gli altri avvenimenti.
(2)  Circonlocuzione per indicare la camera oscura O, meglio, la camera oscura
       vista da chi la scambia con un forziere.
(3)  L’aiutante del fotografo che, visto dal P. Guardiano, appare maggiordomo.
(4)  Si allude al primo entusiasmo con cui furono accolti quando furono creduti
       miliardari.

5

 Ma, mentre il Guardiano ebbe allestito
coll’alloggio un pranzetto ricco e ghiotto,
per cementare (1) il nobile appetito
all’illustre nababbo Barbasotto,
il maggiordomo, ahi duolo inaudito! …
senza volerlo, avea l’incauto rotto,
confessando (2) non essere il gitante
che un modesto fotografo ambulante! …
____.____

 E allora addio pranzetto, e alloggio addio.
Che il Padre Guardian, da furor preso, (3)
decise far pagar bentosto il fio
all’intruso che sì si fea paleso.
E giva ripetendo : _“ Santo Iddio,
guardate che solenne malinteso ! …”
… e, masticando … mirra e cinnamomo,  (4)
scacciò via Barbasotto e il maggiordomo!

(1)  Cementare =  rinforzare Alcuni malignamente sostengono che la cementazione dell’appetito
       fosse stato un metodo culinario per far mangiar poco, in seguito, gli ospiti … lunghi.
(2)  La confessione fu involontaria. Il povero aiutante non poteva aver capito ch’erano  stati
       creduti Cresi, percò parlò sinceramente, e ciò fu la loro ruina.
(3)  Ecco provato che Padre Galàpan non amava gli scherzi! …
(4)  Maniera eufemistica per indicare i moccoli che talora accendono
       Gli ecclesiastici, in maniera, però, dolce e sommessa.


6

 Barbasotto che già tanta acquolina
s’era sentito in bocca scioglier pia
è rimasto di sasso, e la dottrina
l’abbandonò nell’evenienza ria … (1)
Il maggiordomo, in vista a tal ruina,
per poco venir men non si sentia … (2)
Fu così che i due grandi pellegrini
si cangiano in due semplici tapini!
____.____

 Allor che Barbasotto “ della Luna
all’albergo” si vede esser ridotto,
volle tentare  ancor sua fortuna,
a al Padre Guardian volse tal motto:
“ O capo del Convento, in cui s’aduna
ogni ben, (3) de permetti a Barbasotto,
prima di comandarlo all’abbandono,
ch’ei possa meritarsi il tal perdono! (4)

 (1)  In un primo tempo egli ammutolì, né lo soccorse la vasta dottrina. Così gli storici antichi
        Lo Zagàla, però, afferma che Barbasotto non era dotto, e spiega questo passo così:  “ in quel frangente
        Egli si dimenticò della dottrina cristiana i cui argomenti l’avrebbero aiutato “ Ciò calza col seguito.
(2)  Perché involontaria causa del proprio male.
(3)  Secondo lo Zagàla ogni ben si riferisce al P. Guardiano. Secondo gli antichi, invece, al convento.
(4)  Ecco che la Dottrina Cristiana ripiglia possesso di Barbasotto.


7

 “ Util vedrai che al santuario anch’io,
col mio amico, rendermi tosto: (1)
divulgherò pel mondo il luogo pio,
e doppio pioverà qui l’olio e il mosto! .
Una lastra ch’io elabori nel mio
gabinetto, è ben giunta in ogni posto
Infatti, mercé l’arte, da “ tramwista “, (2)
mi fer capo d’azienda, a prima vista!
____.____

 “  E tel può dire l’” Officiale Herréro “ (3)
quanto ben visto io fossi agli alti lochi:
quand’ei mi ripuliva il pozzo nero,
e, a viver da signori, eravam pochi …
colle posate tutte argento vero …
col “ mate “ tutto il dì su cento fochi … (4)
Oh Padre Guardian, se m’eri allato
vagliavi allor la forza del mio stato! …

(1)  Qui gli antichi sostengono la interpretazione allegorica: “ egli prometteva rendersi utile subito …”
       Invece lo Zigàla propende per l’interpretazione realistica : “ egli , coll’aiutante, volevano “ mpistonarsi “!
(2)  Si allude ai trionfi, dell’altro mondo, di quello cioè argentino.
(3)  E’ il nome di battaglia di un celebre avversario di Barbasotto, detto “ Licinio di ostéra “
       Costui, prima, usufruì della protezione di B. e, poi, gli si mise contro. Secondo
       altra versione pare che B. usufruì prima, della protezione di Licinio e, poi, lo combatté.
(4)   Riscontrare le narrazioni dello Zigàla riguardo “ Le posate d’argento “  ovvero “ Sbucciando patate ..”        
        ecc. …


8

 “ Per or ti dico sol che, in tanti modi
gaia ci sapevan rendere la vita:
era quello un paese di “ Bengodi “
e passavamo il dì fra “ zita “ e “zita “! (1)
Io, una volta, così come tu m’odi,
conquistai la più nobil “ senorita “
del luogo, che fu quella donde il motto
mi venne di Nababbo Barbasotto! (2)
____.____

 “ Insomma io non ti espongo altro argomento
per provarti il mio senno e l’arte mia:
dargli un lustro saprò che mai s’oblìa …
Or  tu perché d’inedia mi vuoi spento? …
che mi neghi fin gl’infimi fagioli? … (3)
E, se non piangi, di che pianger suoli? …”(4)

(1)  Metodo argentino di far lucrar poco argento in cambio di molto svago.
(2)  L’aneddoto è alquanto piccante. Rimandiamo il lettore allo storico Zigàla, o agli altri
       antichi, che lo riferirono in modo concorde.
(3)  Nella gerarchia delle vicende del convento, i fagioli pare occupino l’ultimo
       posto. Dal giorno che li à maledetti S. Luciano, il protettore dei funghi velenosi.
(4)  Il B. per muovere gli affetti, non  isdegna le avvedutezze retorico - letterarie
       come qui può vedersi. E ne avrebbe auto frutto se avesse trovato un osso
       meno duro di P. Galapàn.


9

 Dice, e il Guardian per nulla intenerito (1)
“ Che farci non sappiam dell’arte vostra”
Risponde; e, verso le “ Tre Arie “ (2) il dito
steso, la via del paésel gli mostra!
Il Nababbo avvilito, annichilito
s’avvede che perduta è ormai la giostra …
Onde, gli ordini dati al maggiordomo,
con essolui si squaglia tomo, tomo ! …
____.____

 Squagliossi, è vero, allor; ma dentro il
cor  di trar terribile vendetta ..
E, assente il Guardian, a cielo sereno,
un bel dì vi piombò come saetta …    
Ei di lanzichenecchi tenea a fren
un’orda (3), ma il Cugino di Zuppetta, (4)
che, allor, del Guardian sedeva al posto,
decise fronteggiarlo ad ogni costo!

(1)  Ormai è una verità solare: P. Galapàn non amava gli scherzi! Figurarsi che egli non ammetteva la teoria 
       dei funghi, quando discutevano con S. Luciano intorno alla vita eterna!
(2)  Giogaia di monti a mezzodì del Santuario, nella direzione di S. Luca. Da questa cacciata ebbe origine
       il canto dei pellegrini: “ Torna al tuo paesello – ch’è tanto bello! “
(3)  Squadre di filibustieri al comando di Barbasotto.
(4)  Prelato trappista, chiamato a sostituire temporaneamente P. Galapàn. Mercé la sua avvedutezza
       e tenacia, gli sforzi militari di Barbasotto quella volta fecero fiasco.                


10

 Era già l’alba e, alle turrite mura
di Polsi, s’appressava Barbasotto,
per cingerla d’assedio e di paura,
e guastar del nemico il pianto rotto …
Ma di Zuppetta il consanguineo (1) cura
ben mise alla difesa del ridotto,
chiamando a capo di sua truppa anela
chi in pace e in guerra val, Papà Candela! … (2)

 Papà Candela, ch’à già superato
_____ le astuzie e Cacusenno,
guardò di Polsi il campo trincerato
e, coll’abitual scettro, (3) ai suoi fé cenno:
“ Sieno aperti i valichi, e sia dato
libero ingresso a quei ch’entrar qui denno! …
Fu il lor capo d’alloggio un dì qui scemo?
Or non son io se succo a lui non spremo! … (4)

(1)  Il Prelato Trappista cugino del celebre giureconsulto: Il quale scrive pure intorno agli avvenimenti
       di cui ci occupiamo. Vedere il suo trattato: “ Questi le fatte “.
(2)  Parente del precedente. Egli, come Cincinnato, era prode in pace e prode in guerra; per cui non
       rifiutava nulla, “ fussero frutti di agricoltura, o d’industria, o di guerra “.
(3) Bacchetta magica che Papà Candela portava sempre seco: Lo Ziggàla riferisce che i montanari
      del posto la credevano fatata. Sembra siagli stata regalata dall’amico Gattamelata.
(4)  Papà Candela, fra le altre vittorie, registra anche quella così detta del limone di Carnéra.
       Per maggior schiarimenti rivolgersi ai cronisti del tempo. Si vedrà chiaramente
       essere stato Papà Candela uomo d’azione, tanto ch’ei  dispregiava i libri e coloro
       che li acquistavano. Sostenne in proposito brillanti dispute col Padre Trappista.

11

 Intanto Barbasotto in luccicanti
bardature, e fra eroi dal piglio fiero,
ingresso fé, tra cembali sonanti,
nel turrito convento di Ruggero.
Papà Candela e i suoi, con gai sembianti,
fraternizzaron tosto col Guerriero …
lo quale, in sommo giubil, per più giorni
poggiava le razzìe fatte in quei torni …

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Manca il seguito
12

E pur che faccia, per la congrua lotta,
leve dei malcontenti più vicini:
ha già con sé il Prelato “ Mezzabotta “,
che ancora aspetta i Polisan suini,
insieme con lui che va, a quest’otta,
a la spiaggia di Motta Bovalini …
… poi ci à d’ingengneri una dozzina
dal Citarista al Santacatterina …


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Manca il seguito

Interruzione del manoscritto






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