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venerdì 14 novembre 2014

Ettore lo fusto (reg. Enzo G. Castellari - 1971)






Platì, 22 Novembre 1895.
Nel N. 328 del giornale “Il Pungolo Parlamentare” ho letto una corrispondenza da Platì, non firmata e
sotto lo pseudonimo di Ettore.
In essa si dice,fra I' altro, che da certuni si è cercato denigrare I' assistente Scaramuzzini , dipingendolo quasi un Nerone. Non varrebbe proprio la pena di riandare al tempi antichi per pescare un personaggio tanto terribile! E che ci entra Nerone incendiatore di Roma, caro e più terribile Ettore... non Fieramosca?  Vorreste dire forse Silla o Giulio Cesare, non è vero?  Oh! che perla di storico, letterato e critico!
D' altronde chi ha cercato denigrare il vostro Scaramuzzino, e chi vi ha dato occasione di ficcare l! naso e fare l' avvocato delle cause perdute dove non vi appartiene?
Se si è  fatta qualche denunzia sulla imparzialità dello assistente in parola, essa è stata firmata e si sono
raccontati fatti veri, indiscutibili, e che si è sempre pronti a provare, non dinanzi ad un Ettore in erba, storico, letterato e critico... nascosto sotto l' ombra di un pseudonimo, ma dinanzi a persone rispettabili e competenti, quale si è il Maggiore Comm. Chiarle, il quale non andrebbe certamente a confidare le lagnanze ricevute da onesti cittadini ad un Ettore qualsiasi, più o meno terribile.
 Infatti lo Scaramuzzino ebbe lo incarico dl fare restaurare le case dei poveri , danneggiati dal terremoto, con equanimità e imparzialità senza guardare ne amici , né conoscenti , nè compari di sorta.  Se ciò fece o pur no, potranno giudicare le Autorità competenti.
Intanto invito formalmente il corrispondente Ettore a farci sapere chi dopo sia , e poi sarà padrone di sfogare la sua bile , senza ragione, contro questi o quel gentiluomo , di lodarlo oggi e di biasimarlo domani, senza curarsi né di carattere, nè di figure grottesche che si possono fare in tali occasioni.
Lo invito ancora, quando scrive corrispondenze, di fare i nomi di coloro  i quali intende parlare, senza parlare, senza servirsi di frasi strampalate  e di luoghi comuni, quali sarebbero: “ il primo venuto e coloro i quali ” ecc. Soltanto così gli si può rispondere, a viso aperto, senza maschera e senza pseudonimi.
Se poi non persuadessero queste ragioni, ci sono altre ancora più persuasive, e che si è sempre pronti di dare al terribile Ettore, in ogni tempo e in ogni luogo.
Metta costui la sua firma, e mandi il giornale alle persone che crede di offendere che per altro sono
sempre i superiori a qualsiasi insinuazione.
Diavolo , ci vuol tanto ad essere leali gentiluomini?
FRANCESCO OLIVA fu ROSARIO


Pubblicato sulla Gazzetta di Messina e delle Calabrie

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