Autore di questo poema incompiuto è
G. Fuggiasco poeta di San Luca (l'antica Potamia) amico dello zio Ernesto il vecchio di cui ho già pubblicato
Inaugurazione ( Allegoria futuristica in veste
passatisteggiante ) e All’Amico Grantassa. Sicuramente siamo in pochi a conoscerlo, visto che nel suo paese si sono perse le tracce del poeta come dei suoi componimenti. La composizione dovrebbe risalire agli anni venti o trenta del secolo scorso.
Polsiade
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Argomento
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Al tempo dello storico
potamese, Don Antonio Zigàla de’ Scalamoginis, visse in Potamia l’eroe di
questa leggenda, Nababbo Barbasotto.
Costui aveva fatto voto, mentr’era nelle lande d’oltremare, di recarsi
a Polsi e fare delle fotografie della Madonna e del Santuario. Rimpatriato,
infatti, dopo tanti anni, mantenne la parola, e si recò con un aiutante e colla
camera oscura, a Polsi.
La fama del suo viaggio tosto si sparse, e il Guardiano del Convento l’attendeva
ansioso. Appena egli lo vide coll’aiutante e con quell’incomprensibile arnese,
lo scambiò per un miliardario che fosse ivi giunto con un tesoro chiuso in
quella specie di scrigno. Ma, deluse le speranze, non volle sapere di
fotografie e mise fuori fotografo e
aiutante! Questi, andando via, giurò di vendicarsi; ma al primo attacco
frontale, siccome le truppe del Padre Guardiano furono guidate dal famigerato
Papà Candela, egli perdette la pugna; ma non disperò, ritentando, con leve di
malcontenti, l rivincita.
Canto I.
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1
Canto i monti, ed il silvano
Convento che da Polsi prende il nome:
le foreste che avvolgono l’arcano
santuario nel fitto di lor chiome:
le grasse mandrie e il Padre Guardiano, (1)
e i questuanti (2) con le opime
some:
l’acqua delle viole … (3) e, pian
pianino,
il chiuso in botti e fusti ottimo vino! … (4)
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O Musa, o tu che assisti ogni
cantore
che a Marte, o Bacco, o a Venere s’inchini,
prendi sull’ali tue questo mio core
ed issalo con te sugli Appennini ! …
Fagli gustare il gaudio del pastore
E la fede che muove i pellegrini ...
Onde, all’ombra d’un tempio cotanto,
alto rimbombi l’umile mio canto!
1)
A quel tempo, era Padre Guardiano il Rev. Franco Galàpan, uomo austero,
che non amava gli
Scherzi. Ecco, la causa delle
complicazioni avvenute
(2)
Questuanti ce n’eran molti, ma chi veramente si distinse fu Fra Rosario.
Il quale visse in
Odor dio santità, pur fra le
tentazioni di Zane I e Zane II tiranni di S. Luca.
(3)
Celebre fontana dall’acqua profumata, che il citato guardiano costruì
pei forestieri astemii.
(4)
Si allude alle varie specie di eccellente vino, custodito dal convento.
Lo storico de’ Scalamoginis, che ne era un buon intenditore, l’à
ripetutamente gustato e decantato! V. sue opere minori.
2
Fu già dal tempo del buon Re
Ruggero
Che questi luoghi apparvero fatati:
si genuflesse il bove (1) in sul
sentiero
e accosservi i pastori costernati! … (2)
Una croce era al fondo del mistero
e i monaci si son quindi adunati!
ecco perché risale a quel momento
la fondazion del celebre convento! (3)
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Da quel dì sempre fur beati e
puri
questi monti; e l’Abbate don Vitale
aiutò i Potamesi in tutti i duri
travagli con la fé che non ha eguali
…
Vi stette in saio irsuto Fra Mercuri,
e vi tornò la Vergine; cui l’ale
aveano messo per portarla via
al Santo Salvator di Potamia
(1)
Si allude alla miracolosa adorazione del bove.
(2)
I pastori, come si vede, si mostrarono da meno del bove, perché si
costernarono. I pastori attuali non tralignano dai loro antenati.
(3)
Su tale fondazione si ‘possono leggere altri storici locali, più antichi
e
accreditati dello de’ Scalamoginis.
(4)
C’è la leggenda che la Vergine era stata portata altrove, ma
Essa è tornata, di sorpresa e nascostamente al primo posto.
3
D’allora in poi la fè sempre più
crescente
sempre più folto popolo qui aduna:
e vengon su dalla Trinacria ardente (1)
e dalla Sila giù discendon bruna! …
Questa devota e multiforme gente,
abbia propizia o avversa la
fortuna,
altro che qui prostrarsi non agogna
salmodiando in cembali e zampogna.
____.____
Ma un dì, l’alpestre pace qui, di botto,
urlava un pellegrin di foggia strana:
da strani lidi giunto, chiotto, chiotto,
s’incamminava alla sagra montana,
nol ravvisate ormai? _ gli è Barbasotto, (2)
l’ardito e prode figlio di Lucana,(3)
che dalle Pampe ancor dell’Argentina
scioglie un voto di Polsi alla Regina! (4)
(1)
Fra i celebri pellegrini giuntivi dalla Sicilia, ci fu un tal Don Luigi.
Di lui Zane I
diceva che fu sparato a Troina e cadde a Potamia.
(2)
Eroe della leggenda qui cantata. Di lui c’è larga messe d’informazioni
nello storico de’ Scalamoginis, suo contemporaneo che lo fa discendere da Cesare.
(3)
Qui alcuni storici dissentono dallo Zigàla: essi presumono altro paese
al posto di
Lucana _ che suona meglio dopo figlio di …
(4)
Questo voto fu la causa di tutti i guai per Barbasotto. Come vedrassi
nel corso della narrazione
4
Il Padre Guardian, quando avvisando
esservi giunto un pellegrin straniero,
smise sue preci, e in men ch’io non vi parlo,
andò incontro all’illustre forestiero!
E l’assillava tormentoso un tarlo,
e il tormentava assillante un pensiero:
“ chi sa che ricco don, s’io non mi gabbo,
asconde, in suo forestier, (1)
questo Nababbo! …”
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E non cessava mai d’ir
contemplando
del nababbo il magnifico forziere:
( una scatola cupa e, a un lato, un blando
vetro chiudente le tenebre vere!) (2)
Il maggiordomo (3) del nababbo,
quando
si vide intorno così oneste ciere, (4)
pensò: “ qui, certamente e senza affanno,
felici passerem qualche buon anno!”
(1)
Il P. Guardiano, scambiò la macchina fotografica di Barbasotto con un
forziere, e da
questo fatale errore seguirono gli altri avvenimenti.
(2)
Circonlocuzione per indicare la camera oscura O, meglio, la camera
oscura
vista da chi la scambia con un forziere.
(3)
L’aiutante del fotografo che, visto dal P. Guardiano, appare
maggiordomo.
(4)
Si allude al primo entusiasmo con cui furono accolti quando furono
creduti
miliardari.
5
Ma, mentre il Guardiano ebbe
allestito
coll’alloggio un pranzetto ricco e ghiotto,
per cementare (1) il nobile
appetito
all’illustre nababbo Barbasotto,
il maggiordomo, ahi duolo inaudito! …
senza volerlo, avea l’incauto rotto,
confessando (2) non essere il
gitante
che un modesto fotografo ambulante! …
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E allora addio pranzetto, e
alloggio addio.
Che il Padre Guardian, da furor preso, (3)
decise far pagar bentosto il fio
all’intruso che sì si fea paleso.
E giva ripetendo : _“ Santo Iddio,
guardate che solenne malinteso ! …”
… e, masticando … mirra e cinnamomo,
(4)
scacciò via Barbasotto e il maggiordomo!
(1)
Cementare = rinforzare Alcuni
malignamente sostengono che la cementazione dell’appetito
fosse stato un metodo culinario per far mangiar poco, in seguito, gli
ospiti … lunghi.
(2)
La confessione fu involontaria. Il povero aiutante non poteva aver
capito ch’erano stati
creduti Cresi, percò parlò sinceramente, e ciò fu la loro ruina.
(3)
Ecco provato che Padre Galàpan non amava gli scherzi! …
(4)
Maniera eufemistica per indicare i moccoli che talora accendono
Gli ecclesiastici, in maniera, però, dolce e sommessa.
6
Barbasotto che già tanta
acquolina
s’era sentito in bocca scioglier pia
è rimasto di sasso, e la dottrina
l’abbandonò nell’evenienza ria … (1)
Il maggiordomo, in vista a tal ruina,
per poco venir men non si sentia … (2)
Fu così che i due grandi pellegrini
si cangiano in due semplici tapini!
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Allor che Barbasotto “ della
Luna
all’albergo” si vede esser ridotto,
volle tentare ancor sua fortuna,
a al Padre Guardian volse tal motto:
“ O capo del Convento, in cui s’aduna
ogni ben, (3) de permetti a
Barbasotto,
prima di comandarlo all’abbandono,
ch’ei possa meritarsi il tal perdono! (4)
(1) In
un primo tempo egli ammutolì, né lo soccorse la vasta dottrina. Così gli
storici antichi
Lo Zagàla, però, afferma che Barbasotto non era dotto, e spiega questo
passo così: “ in quel frangente
Egli si dimenticò della dottrina cristiana
i cui argomenti l’avrebbero aiutato “ Ciò calza col seguito.
(2)
Perché involontaria causa del proprio male.
(3)
Secondo lo Zagàla ogni ben si riferisce al P. Guardiano. Secondo gli
antichi, invece, al convento.
(4)
Ecco che la Dottrina Cristiana ripiglia possesso di Barbasotto.
7
“ Util vedrai che al santuario
anch’io,
col mio amico, rendermi tosto: (1)
divulgherò pel mondo il luogo pio,
e doppio pioverà qui l’olio e il mosto! .
Una lastra ch’io elabori nel mio
gabinetto, è ben giunta in ogni posto
Infatti, mercé l’arte, da “ tramwista “, (2)
mi fer capo d’azienda, a prima vista!
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“ E tel può dire l’” Officiale Herréro “ (3)
quanto ben visto io fossi agli alti lochi:
quand’ei mi ripuliva il pozzo nero,
e, a viver da signori, eravam pochi …
colle posate tutte argento vero …
col “ mate “ tutto il dì su cento fochi … (4)
Oh Padre Guardian, se m’eri allato
vagliavi allor la forza del mio stato! …
(1)
Qui gli antichi sostengono la interpretazione allegorica: “ egli
prometteva rendersi utile subito …”
Invece lo Zigàla propende per l’interpretazione realistica : “ egli ,
coll’aiutante, volevano “ mpistonarsi “!
(2)
Si allude ai trionfi, dell’altro mondo, di quello cioè argentino.
(3)
E’ il nome di battaglia di un celebre avversario di Barbasotto, detto “
Licinio di ostéra “
Costui, prima, usufruì della protezione di B. e, poi, gli si mise
contro. Secondo
altra versione pare che B. usufruì prima, della protezione di Licinio e,
poi, lo combatté.
(4)
Riscontrare le narrazioni dello Zigàla riguardo “ Le posate d’argento
“ ovvero “ Sbucciando patate ..”
ecc. …
8
“ Per or ti dico sol che, in
tanti modi
gaia ci sapevan rendere la vita:
era quello un paese di “ Bengodi “
e passavamo il dì fra “ zita “ e “zita “! (1)
Io, una volta, così come tu m’odi,
conquistai la più nobil “ senorita “
del luogo, che fu quella donde il motto
mi venne di Nababbo Barbasotto! (2)
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“ Insomma io non ti espongo
altro argomento
per provarti il mio senno e l’arte mia:
dargli un lustro saprò che mai s’oblìa …
Or tu perché d’inedia mi vuoi
spento? …
che mi neghi fin gl’infimi fagioli? … (3)
E, se non piangi, di che pianger suoli? …”(4)
(1)
Metodo argentino di far lucrar poco argento in cambio di molto svago.
(2)
L’aneddoto è alquanto piccante. Rimandiamo il lettore allo storico
Zigàla, o agli altri
antichi, che lo riferirono in modo concorde.
(3)
Nella gerarchia delle vicende del convento, i fagioli pare occupino
l’ultimo
posto. Dal giorno che li à maledetti S. Luciano, il protettore dei
funghi velenosi.
(4)
Il B. per muovere gli affetti, non
isdegna le avvedutezze retorico - letterarie
come qui può vedersi. E ne avrebbe auto frutto se avesse trovato un osso
meno duro di P. Galapàn.
9
Dice, e il Guardian per nulla
intenerito (1)
“ Che farci non sappiam dell’arte vostra”
Risponde; e, verso le “ Tre Arie “ (2) il dito
steso, la via del paésel gli mostra!
Il Nababbo avvilito, annichilito
s’avvede che perduta è ormai la giostra …
Onde, gli ordini dati al maggiordomo,
con essolui si squaglia tomo, tomo ! …
____.____
Squagliossi, è vero, allor; ma
dentro il
cor di trar terribile vendetta
..
E, assente il Guardian, a cielo sereno,
un bel dì vi piombò come saetta …
Ei di lanzichenecchi tenea a fren
un’orda (3), ma il Cugino di Zuppetta, (4)
che, allor, del Guardian sedeva al posto,
decise fronteggiarlo ad ogni costo!
(1)
Ormai è una verità solare: P. Galapàn non amava gli scherzi! Figurarsi
che egli non ammetteva la teoria
dei funghi, quando discutevano con S. Luciano intorno alla vita eterna!
(2)
Giogaia di monti a mezzodì del Santuario, nella direzione di S. Luca. Da
questa cacciata ebbe origine
il canto dei pellegrini: “ Torna al tuo paesello – ch’è tanto bello! “
(3)
Squadre di filibustieri al comando di Barbasotto.
(4)
Prelato trappista, chiamato a sostituire temporaneamente P. Galapàn.
Mercé la sua avvedutezza
e tenacia, gli sforzi militari di Barbasotto quella volta fecero
fiasco.
10
Era già l’alba e, alle turrite
mura
di Polsi, s’appressava Barbasotto,
per cingerla d’assedio e di paura,
e guastar del nemico il pianto rotto …
Ma di Zuppetta il consanguineo (1) cura
ben mise alla difesa del ridotto,
chiamando a capo di sua truppa anela
chi in pace e in guerra val, Papà Candela! … (2)
Papà Candela, ch’à già superato
_____ le astuzie e Cacusenno,
guardò di Polsi il campo trincerato
e, coll’abitual scettro, (3) ai
suoi fé cenno:
“ Sieno aperti i valichi, e sia dato
libero ingresso a quei ch’entrar qui denno! …
Fu il lor capo d’alloggio un dì qui scemo?
Or non son io se succo a lui non spremo! … (4)
(1)
Il Prelato Trappista cugino del celebre giureconsulto: Il quale scrive
pure intorno agli avvenimenti
di cui ci occupiamo. Vedere il suo trattato: “ Questi le fatte “.
(2)
Parente del precedente. Egli, come Cincinnato, era prode in pace e prode
in guerra; per cui non
rifiutava nulla, “ fussero frutti di agricoltura, o d’industria, o di
guerra “.
(3) Bacchetta magica che Papà Candela
portava sempre seco: Lo Ziggàla riferisce che i montanari
del posto la credevano fatata. Sembra siagli stata regalata dall’amico
Gattamelata.
(4)
Papà Candela, fra le altre vittorie, registra anche quella così detta
del limone di Carnéra.
Per maggior schiarimenti rivolgersi ai cronisti del tempo. Si vedrà
chiaramente
essere stato Papà Candela uomo d’azione, tanto ch’ei dispregiava i libri e coloro
che li acquistavano. Sostenne in proposito brillanti dispute col Padre
Trappista.
11
Intanto Barbasotto in luccicanti
bardature, e fra eroi dal piglio fiero,
ingresso fé, tra cembali sonanti,
nel turrito convento di Ruggero.
Papà Candela e i suoi, con gai sembianti,
fraternizzaron tosto col Guerriero …
lo quale, in sommo giubil, per più giorni
poggiava le razzìe fatte in quei torni …
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Manca il seguito
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E pur che faccia, per la congrua lotta,
leve dei malcontenti più vicini:
ha già con sé il Prelato “ Mezzabotta “,
che ancora aspetta i Polisan suini,
insieme con lui che va, a quest’otta,
a la spiaggia di Motta Bovalini …
… poi ci à d’ingengneri una dozzina
dal Citarista al Santacatterina …
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Manca il seguito
Interruzione del manoscritto