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mercoledì 25 giugno 2014

Ballata di un soldato ( reg. Grigori Chukhrai - 1959)





                                                                            Bari 19 maggio 1942 XX

Mio caro zio,
la vostra cartolina-lampo mi raggiunse alla stazione di Noci, allorché stavo pigliando il treno per recarmi a Bari. Mi avete tolto dall’incubo che mi tormentava da tanti giorni. Era un susseguirsi di cattivi pensieri che mi  assillava. Ma ora mi sono tranquillizzato completamente, anche perché ho pure ricevuto posta sia da Platì, che da Locri. Ernesto mi dice che si sente male per  “risentimenti appendicolari”. Ditemi voi effettivamente di cosa si tratta, perché ciò che lui mi scrisse mi fa stare in pensiero.
Stamattina ho pure ricevuto il vaglia che mi avete mandato a Locri. Non vi nascondo che esso è arrivato molto a proposito, perché devo fare delle spesuccie in vista della mia partenza.
Siamo qui n attesa di imminente imbarco per raggiungere il distretto di Argirocastro. Non sono affatto preoccupato per questa partenza, che del resto era nelle previsioni. Non so precisamente quando si parte, ma pare che non ci si tratterrà molto qui. Magari la posta me la potete indirizzare  a Noci oppure all’indirizzo che c’è sulla busta.
Allorché sono partito da Noci, sia dai superiori che dai compagni, ho ricevuto un vero plebiscito d’affetto. Il mio capo-ufficio, al momento del commiato stava quasi per piangere e mi disse parole che mai dimenticherò. Mi fece un elogio di fronte ai compagni dicendo che in me perde il suo braccio destro e il suo più fido e capace collaboratore. Perfino l’Aiutante Maggiore in “I” mi rivolse bellissime parole, incitandomi a compiere sempre il mio dovere, siccome ho fatto fin’ora, e che lui sa quello che valevo al Comando.
Tutte queste manifestazioni di affetto, caro zio, mi hanno riempito di orgoglio mi hanno commosso.
Esse son valse a rifondere in me maggiore coraggio ed incitarmi a compiere sempre e dovunque il mio dovere di italiano e fascista, in questo momento che la patria ha bisogno dei nostri maggiori sforzi per il raggiungimento della immancabile vittoria. Ed io vi prometto, zio, che il mio dovere lo farò sempre ed a tutti i costi. Anzi mi spiace che da me si richiede così poco sacrificio.
Sto benone e il morale è altissimo.
Vi abbraccio unitamente alla zia e vi bacio la mano.
                                                                                                                             Vostro aff.                      Peppe                         

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