Platì
Nel 1492 (1505) Ferdinando D’Aragona (il Cattolico ?) con suo diploma
concesse al Principe di Cariati la foresta Barbara e questi (Carlo Spinelli ?)
a sua volta concesse a quei naturali il diritto di allignare con orti e casa
franca. Da qui ha l’origine del paese che da prati, prateria, ebbe il nome di
Platì.
Nel 1556 pare che si chiamava “ casale Barbatano “.
La chiesa fu edificata nel 1756 dal Parr: Tolentino Oliva. Dal dicembre
1817 al 1824 rimase vacante e venne retta da economi sino all’Arcip: Francesco
Oliva.
Vi era inoltre la chiesa di S. Pasquale, quella di S. Nicola di
patronato della famiglia Zappia con l’onere di tre messe settimanali.
Nella matrice vi erano i seguenti benefici: Cappellania del Rosario di
patronato della famiglia Perri, eretta dai coniugi Antonio Oliva e Teresa
Barletta con istrumento 29 Dicembre 1831 dal notaio Gliozzi di Ardore e dotata
di beni rustici. La cappellania dell’Annunziata anch’essa della famiglia Perri
con l’onere di due messe settimanali; quella del S.S.mo fondata da Martino
Oliva con una messa settimanale; il beneficio di S. Giuseppe fondato da Tomaso
Zappia, di S. Antonio di Padova e della Immacolata i cui beni furono aggregati
alla Parrocchia.
Nella Cappella del Rosario vi è l’istituzione dei luigini, fatta dal
Sac. Gliozzi
Sac. Ernesto Gliozzi sen.
Penso che questi appunti fossero destinati al Canonico Oppedisano che stava compilando la sua
" Cronistoria della Diocesi di Gerace ".
Per quanto riguarda il nome barbatano, lo stesso è riferito a Cirella in altre pubblicazioni come: il "Catalogo dei monasteri e dei luoghi di culto tra Reggio e Locri" Di Domenico Minuto e la stessa cronistoria di Oppedisano. Pasquale Catanzariti
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