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giovedì 29 maggio 2014

Storia immortale Pt. 6


Platì
Nel 1492 (1505) Ferdinando D’Aragona (il Cattolico ?) con suo diploma concesse al Principe di Cariati la foresta Barbara e questi (Carlo Spinelli ?) a sua volta concesse a quei naturali il diritto di allignare con orti e casa franca. Da qui ha l’origine del paese che da prati, prateria, ebbe il nome di Platì.
Nel 1556 pare che si chiamava “ casale Barbatano “.
La chiesa fu edificata nel 1756 dal Parr: Tolentino Oliva. Dal dicembre 1817 al 1824 rimase vacante e venne retta da economi sino all’Arcip: Francesco Oliva.
Vi era inoltre la chiesa di S. Pasquale, quella di S. Nicola di patronato della famiglia Zappia con l’onere di tre messe settimanali.
Nella matrice vi erano i seguenti benefici: Cappellania del Rosario di patronato della famiglia Perri, eretta dai coniugi Antonio Oliva e Teresa Barletta con istrumento 29 Dicembre 1831 dal notaio Gliozzi di Ardore e dotata di beni rustici. La cappellania dell’Annunziata anch’essa della famiglia Perri con l’onere di due messe settimanali; quella del S.S.mo fondata da Martino Oliva con una messa settimanale; il beneficio di S. Giuseppe fondato da Tomaso Zappia, di S. Antonio di Padova e della Immacolata i cui beni furono aggregati alla Parrocchia. 
Nella Cappella del Rosario vi è l’istituzione dei luigini, fatta dal Sac. Gliozzi
Sac. Ernesto Gliozzi sen.

Penso che questi appunti fossero destinati al Canonico Oppedisano che stava compilando la sua      
" Cronistoria della Diocesi di Gerace ".


1 commento:

  1. Per quanto riguarda il nome barbatano, lo stesso è riferito a Cirella in altre pubblicazioni come: il "Catalogo dei monasteri e dei luoghi di culto tra Reggio e Locri" Di Domenico Minuto e la stessa cronistoria di Oppedisano. Pasquale Catanzariti

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