Powered By Blogger

venerdì 2 settembre 2011

Lettere d'amore (reg. Martin Ritt - 1990)


Quando la mamma si chiamava Rina e papà Franco





Mia cara Rina
Sembra strano per manifestarti un sentimento s’amore, dover usare la penna. Io non me lo so spiegare e penso con ragione al tuo carattere che non ti vuoi spiegarti. Io son pienamente convinto che tu mi vuoi bene, ma però penso che il tuo bene non può arrivare al mio, per la ragione semplicissima, per me sono anni, dico anni, che il mio amore a dei battiti speciale per te, mentre in te sta nascendo  questo sentimento, ora è vero? Tu cara mia se ti sei accorto questo amore a me mi a assorbito, e vivo semplicemente per te. E una tua parola un tuo sorriso mi solleva e mi fa vivere in una voluttà indescrivibile. Io nei tempi passati prima che mi spiegavo, pensavo che se tu non accettavi questo amore per me non cera gusto di vivere per certo ti accorgi il periodo di fidanzamento che sarebbe, per gli altri i migliori tempi, per noi invece passano lenti, che ciò una rabbia che certe sere o i nervi  e come. Smetto perché non so se ò perduto il tempo a non potertela consegnare mentre ti mando pensieri e saluti cari accompagnati dun bacetto.
Dicendomi il tuo per sempre
Franco




Mia cara sorella
Forse, o senza forse, non ci riuscirò a scrivere su questo foglio tutto quello che ti vorrei dire perché le parole adatte a formularti gli auguri per tale circostanza mi ci trovo di più a ripeterle col cuore che con le labbra e il cuore tante cose sa più sentirle che esprimerle.
Mia cara Cata, non ti potrò accompagnare all’altare, come faranno le altre nostre sorelle, ma non per questo mi dovrai credere lontana, ché anzi ti sarò più vicina che mai. La prima visita, e la più bella, te la farò la mattina del prossimo giovedì alle ore sei: sai come? Coll’inviarti la Santa Comunione: poi durante il giorno ti seguirò col pensiero e con l’affetto. Nell’ora della cerimonia ti vedrò nel candore d’un velo, simbolo della tua anima pura, o mia buona sorella, e m’inginocchierò anch’io presso l’Ospite dei Tabernacoli per innalzare a Lui la mia preghiera implorante su te e sul tuo sposo le più elette benedizioni. La sera di quel giorno invece sarà meglio ch’io diverta ad altro il mio pensiero, per non dover pensare la casa nostra senza te: questo pensiero mi da una stretta al cuore e non voglio pensarci…
Saluti a tutti i vostri, a voi e a te sorella mia auguri di ogni bene.
Ti bacia col solito immutabile affetto la tua sorella
M.Gemma

Roma1/2/947

1 commento:

  1. Non sapevo e mi commuovo con lacrime sincere,specie al pensiero di Cata così timida e riservata e al pensiero di Ciccio sicuramente focoso ma contenuto sl cospetto di quella che per tutti era una SANTA

    RispondiElimina