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venerdì 25 marzo 2011

Non ci Resta che Piangere (reg. R. Benigni e M. Troisi - 1984)

Platì 27 marzo 1977

L'ultima processione di zio Ciccillo per le strade del paese. Dopo dopo quasi 50 anni, in queste foto, tutti abbiamo qualcuno in più cui piangere. Pure contrario a tutti gli slogan o i battimani, vedendo queste foto o ricordando l'ultima uscita di casa dello zio Ernesto con il paese che applaude con calore, voglio dire, e per sempre, Grazie Platì.

14 commenti:

  1. è strano riconoscere tutti e, nello stesso tempo, rendermi conto che i volti che sto guardando sono profondamente diversi da quelli che ricordo.
    non ci resta che piangere, dici.
    non ho avuto un attimo di esitazione, leggendo il titolo, prima di guardare le foto che non avevo mai visto (...!!!...)
    il dolore sul volto dello zio ernesto, prima, e di tutti gli altri poi, mi hanno fatto tornare in mente il mio, quel giorno. e ancora urlo che non è vero, che arriverò lì e lui girerà l'angolo e rientrerà a casa.
    è stato il mio primo vero dolore.
    il primo abbandono.
    entro in casa, adesso, e sul tavolino rotondo, davanti al camino, c'è ancora la coroncina del rosario della zia amalia. in cucina, i piatti sul lavello. i letti appena rifatti.
    le piante sulla scala sono morte. ci ho provato a farle resistere, per qualche mese, ma non ce l'ho fatta. le piante esigono la presenza di qualcuno.
    qualcuno tornerà?
    siamo soli, gino?

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  2. Sì, siamo soli. Tutti. Sempre. Fino alla fine.
    Conviene abituarsi.

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  3. Mi piacerebbe sapere se Pe.ggio è solo il contrario di me.glio!!!
    per me sono le iniziali del mio nome (gi.glio, ci.glio, a.glio, lu.glio... io fra tutti la migliore!!!!!), combinate insieme dallo zio ciccillo, che ho portato sempre con me dall'età della ragione (???!!!...)
    è la mia carica in tutti i momenti bui, sapere che porto nel nome questa forza, nonostante.
    e credo, sempre di più, che ci sia SEMPRE, "fino alla fine" ma anche prima e dopo, un'anima comune che ci lega.
    lo zio ciccillo e lo zio ernesto, la zia gemma e valentino, giancarlo e tarcisio, cettina, paola, gino, lisa, raimondo e persino l'abominevole uomo delle nevi sono dentro di me.
    non sono sola. mai.
    vedi un pò che si scatena, dietro un funerale...
    vi voglio bene!

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  4. Quando due persone si incontrano e percorrono un pezzo di strada insieme, non per questo smettono di essere sole. Semplicemente, danno origine a una terza entità, che è il loro rapporto. Quasi sempre destinato a dissolversi, come tutto. Come noi. La fiducia nelle anime comuni, nei sentimenti universali impigrisce e smorza la voglia di aprirsi al mondo hic et nunc. Ed è proprio lì che la ragione deve darci lo slancio, la forza necessaria a scuoterci dal torpore che le abitudini, anche quelle dell'anima, finiscono inevitabilmente col provocare. La verità è selettiva.

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  5. sono viva, aperta, pigrissima e molto selettiva.
    a volte piango. di slancio e con forza.
    tu probabilmente non lo ritieni utile al tuo "hic et nunc", ma questo non è un problema mio.
    potrei anche dire che mi dispiace saperti solo/a, ma non è vero.
    e mi intriga assai la "varietà" scatenata da questo funerale mai dissolto, sempre presente in noi che abbiamo amato e amiamo zio ciccillo e la vita. qui, ora e sempre.
    continuo a volervi bene, marilisa

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  6. Per fortuna, il tuo dispiacere non è necessario perché il gusto del mio hic et nunc mi regala più compagni di viaggio (e di giochi) di quanti possa desiderarne. Mi compiaccio piuttosto nel vedere finalmente scritto 'nero su rosa' che ami la vita e che sei viva. Ricorda che non sarà per sempre. Lo slancio e la forza delle tue lacrime ti auguro di riuscire a trasfonderli in qualcosa che permetta alla piega delle tue labbra di puntare decisa verso il nord. Io non vi voglio bene, ma la vostra felicità mi riguarda. A prescindere dallo zio Ciccillo.

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  7. ti conviene abituarti al fatto che non sei solo.
    mai.
    a prescindere dalla tua rabbia.

    un pensiero ai tuoi compagni di viaggio che, poveri, non hanno idea di chi abbiano a fianco, o che, ricchissimi, ti amano, nonostante te.

    io, non che ti interessi, cambio direzione e punto decisamente verso sud!

    buon viaggio e divertiti! marilisa ;-)

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  8. ah! naturalmente non intendevo dire che non è vero che mi dispiace, ma che non è vero che sei solo!!!

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  9. La 'povera' sei tu che dài giudizi... e neanche te ne accorgi. Che sei aggressiva e neanche mi conosci, che pensi di essere profonda e te ne compiaci. Rileggiti e senti la durezza delle tue parole, sentila perché forse è riflesso di quella del tuo cuore e questo sì che è un tuo problema. I miei compagni mi amano, riamati. Come sei finta con i tuoi auguri, i tuoi 'vi voglio bene', le tue faccette, finta anche la tua letterarietà pretenziosa che non sa neanche riconoscere una metafora: il nord della piega delle labbra è il sorriso. Che evidentemente ti è estraneo.

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  10. Ma dov'è Luigi? Cosa ne pensa di questo scambio di idee tra Titani? Io penso ci sia puzza di malinteso... ma non vorrei rischiare bacchettate...

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  11. ho una tale presunzione addosso, da non riuscire a leggere, tra le mie parole, alcun giudizio, e, tra le parole di altri, alcuna metafora.
    mi esprimo in modo così duro che gli spilli con cui (ap)punto le pieghe del mio viso(ci provo, forse?)si spezzano, inservibili.
    sono falsa come una recita scolastica e non ho senso del limite né del possesso.
    non sono capace di tacere, ma lascio a chi ne sa più di me il compito di distiguere e quello di esibirsi in arringhe conclusive.
    continuo ad augurare buon viaggio, ma, questa volta, solo a chi non capisce le metafore.
    resto nel mio sud che non ha bisogno di pieghe, che è una distesa sconfinata di acqua e di sole, che è trasparente e non pretende ragioni.
    il mio sud è nel cuore.

    donatella carissima, non lo vedi?
    luigi è il gatto nero che sta con gli occhi chiusi al sole.
    non dorme. ci ascolta, attento.
    la sua risposta ci regalerà l'emozione che aspettiamo... :-)

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  12. Sicura, sicura che non dorma, Marilisa?:-) L'altro giorno dopo un giro in auto gli è venuta la faccia da bimbo, con gli occhi piccoli piccoli, e se n'è andato a schiacciare un pisolino!
    Luigi non t'arrabbiare perché tanto è tua cugina: segreti che restano in 'famiglia'!

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  13. il giro in auto, si sa, è quello che serve per far addormentare i bimbi... ma puoi essere certa che si svegliano non appena mettono la testa sul cuscino!!! (sighhhhhh!!!);-)))))))

    e ora, due meravigliosi giorni di vuoto...
    quasi quasi mi butto a ciurrame, a vedere cosa fa il gatto!!!

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  14. Di certo, ne sarebbe superfelice... sempre senza darlo troppo a vedere, com'è nella natura sorniona e accattivante dei felini. Tuttavia, i ronron di soddisfazione non mentono. Spero per entrambi che tu sia riuscita a 'buttarti':-).
    Buon fine settimana.
    Tchuss!

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