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lunedì 21 marzo 2011

Il Grande Paese (reg. William Wyler 1958)



Fra la terra e il contadino,dalle nostre parti, ma forse anche altrove, è una storia dura e seria, è come tra marito e moglie. E’ una specie di sacramento. Non basta comprarla, perché una terra sia tua. Diventa tua con gli anni, con la fatica, col sudore, con le lacrime, con i sospiri. Se hai terra, nelle notti di maltempo tu non dormi; anche se stanco a morte, tu non riesci a dormire, perché non sai quello che sta succedendo alla tua terra; e al mattino corri subito a vedere. Se un altro ti piglia la terra , magari pagandola col denaro, è come se ti portasse via la moglie; e, anche venduto, un pezzo di terra conserva per molto tempo il nome del vecchio padrone.
Ignazio Silone, op. cit.

1 commento:

  1. quanto è vera questa storia della terra!! pur essendo di un'altra generazione mi sembra di sentire una certa nostalgia dentro, nostalgia di terre che la famiglia non possiede più..perchpè la famiglia ormai è sparsa per il mondo. eppure io non c'ero quando diluviavia su quegli appezzamenti, non c'ero alla raccolta di olive...ma c'ero quando i nonnni raccontavano...adesso vivo di quei racconti.

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