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lunedì 7 marzo 2011

La Messa è Finita (reg. Nanni Moretti, 1985)

zio Ciccillo 06/03/1908 - 27/03/1974


Per Te, carissimo zio Ciccillo, fin dall'infanzia, ho provato passsione per la musica: quando chiamavi a raccolta per la messa con le note della Marcia alla Turca di Mozart o con La Gazza Ladra di Rossini.
In quei 78 giri della Voce del Padrone, neri come la tua tunica,  pesanti e duri come lastre di lavagne,
i baratri nei solchi del disco ormai facevano parte aggiunta della composizione originale, e chissà quante
malanove hanno ricevuto da parte delle puntine del giradischi Geloso, che poi erano chiodini dorati come
quelle che usava lo zio Peppino quando inchiodava le scarpe.
Le tue messe, anche quelle solenni o cantate, alla chiesa del Rosario erano per niente noiose e per niente infinite, tant'è che il fedele adulto se ne usciva in pace con il Padreterno per aver adempiuto ad un precetto che poteva essere aggiunto agli altri peccati in confessionale o i piccoli scappare a giocare nei casalini aspettando che la mamma preparasse il ragù di carne,  e noi nipoti di nonna Lisa o nonna Maria correvamo in cucina per avere i jancareii di pane ammorbiditi e intinti nel soffritto prima che la mamma versasse il pomodoro.
Quei pomeriggi nella sacrestia,quando impastavi e cuocevi le ostie, come passerotti noi pargoletti eravamo là
che attendevamo i ritagli per mangiarceli golosamente. Oppure i primi lunedì o venerdì di ogni mese quando il ricavato delle offerte della messa  lo davi tutto ai chierichetti.
Tutti hanno dimenticato le "Rogazioni", processioni mattutine per la buona riuscita delle seminagioni. Io ti vedevo passare dal balcone di casa con i fedeli e non capivo cosa accadeva, pensavo impaurito ad un accompagnamento, ma non vedevo la bara.
Quando ho capito sono saltato anch'io, come Lord Jim di Conrad, dalla barca. Per molti sono diventato un eremita, ho preso pure  la zappa e adesso mi rivolgo al Sole, alla Luna e alla Madre Terra,le sole certezze, per aver anche qualche cosa da donare.
Zio Ciccillo, da molto non ci sei pù tu e non c'è più tutto questo, solo il ricordo, destinato a svanire presto.

5 commenti:

  1. A precindere dal testo che segue alle immagini di Zio Ciccillo, poesia e basta, la prima foto con te e Giovanni sulle sue gambe così felici della vostra infanzia è qualcosa di bellissimo.

    Ti guardo nel tuo ridere di cuore e penso alle tante, troppe, volte che ormai è difficile vederti così o forse concederti così.
    Avrei voluto conoscerti allora, ma sarei dovuto essere più grandetto di qualche anno.
    Vale.

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  2. siamo cresciuti come due gemelli
    ho dovuto fare cinquant'anni per accorgermi che sei un grande...
    fratellone

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  3. Zio Ciccillo in questa foto sembra Philippe Noiret :)
    Visitare il tuo blog è ogni giorno un momento speciale
    Caterina

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  4. Vorrei, se non sfatare, almeno mit(t)igare la leggenda di un Luigi solitario e musone. Il Mittiga, al pari di certi strumenti musicali singolari ed esotici, necessita per un uso fecondo di mani sapienti e amiche che sappiano come ricavare da una semplicità, spesso solo apparente, la sinfonia di tutte le sue possibili sfumature. Assieme al sorriso, allora, si vedranno affiorare l'entusiasmo per le cose, il disinteresse più caloroso e l'intelligenza irriverente che, sono convinta, lo accompagnano fin da quando bambino si 'scialava' sulle ginocchia dell'amato zio.
    Certo, ogni tanto rompe un po' le balls... ma va bene così. Malepennui!:-)

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  5. Bellissima foto. Sembri proprio tu da bambino! E pure sdentato!

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