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lunedì 29 dicembre 2014

Papà ma che cosa hai fatto in guerra? Pt. 11



Amato Papà

Vi ringrazio della gioia che mi avete dato inviandomi la letterina che ho ricevuto ieri sera. Mi pareva di essere un uomo fatto e guardavo con pietà Rosina e Caterina le quali sono ancora molto molto ignoranti. Io mi animo a studiare sempre di più per piacere a voi che tanto mi amate. Spero di darvi sempre consolazioni e non in circostanze come queste. Vi bacio con le sorelle ed Ernestino e tutti non desideriamo che la vostra S. B.
                                                                                              Ciccillo


Caro Papà
Ciccillo con quattro sgorbii ha messo superbia e ci disprezza, chiamandoci ignoranti. Io vado a scuola e voglio imparare presto per superarlo e mettergli la saliva al naso. Vi dico che vi voglio bene quanto lui, che sono addolorata, come lui, per la vostra assenza, e come lui, non parlo che di voi sempre. Si associa con me Caterinuzza per protestare contro la presunzione di Ciccillo, il quale, alla fine, è assai più vecchio di noi. Del resto, noi non dobbiamo essere dottoresse ma ci basta sapere fare la calza e manifestare gli affetti ai nostri cari genitori.
  Vorrei vedervi in mezzo a noi, e prego la Madonna che vi faccia ritornare presto e che vi mantenga sempre sano al nostro amore.
Rispondete anche a me che se no, il fratello maggiore, creperà di allegrezza. Vi dono mille baci per me, mille per Caterinuzza e mille per Ernestino. Quelli di Ciccillo ve li dona nel suo foglio imbrattato. Benediteci tutti quanti.
Vostra cara figlia
Rosina

domenica 28 dicembre 2014

Two Mules for Sister Sara (reg. Don Siegel - 1970)

I nostri proprietarii non hanno fattorie nei poderi, dove mettano in serbo i frutti di loro terre; ma e biade, e vini, ed olio, e quanto rende ad essi l'industria agricola e la pastorizia, viene vettureggiato in paese, in cui le stanze a terreno di loro case sono addette ad uso di granai, di canova, di coppaio e via dicendo. Di qui avviene che ogni proprietario debba avere uno o più muli, uno o più mulattieri. Il mulattiere tira all'anno cento e due lire, sei ettolitri di frumento, un paio di calandrelle, due faldelle di lana, il vitto giornaliero, ed il giornale: e dicesi giornale la facoltà, che gli accorda il padrone, di valersi del mulo un giorno in tutto l'anno a suo intero profitto. Settanta poi e due once di panmescolo o inferigno, un tocco di lardone o di cacio al mattino ed alla sera e la minestra con carne od altro al mezzogiorno sono il vitto quotidiano di lui. Queste condizioni variano un pochino secondo le consuetudini dei paesi, e l'indole più o meno liberale dei padroni, ma tali son sempre ad ogni patto che l'uomo nostro può chiamarsene contento. Dal trappeto e dal palmento, dall'ovile e dal podere, dal bosco e dalla carbonaia egli someggia il mosto, l'olio, i caci, le biade, le legna ed i carboni; e la donna e la figliuola che sanno l'ora del ritorno escono alquanto fuori mano dell'abitato, e stannosi li a badarlo; né vi ha volta che passi, che egli di furto non lasci ad esse or la caciola, ora il panierino delle frutta, ora la bracciata dei cepperelli. Aggiungi il po' d'agresto ch'ei fa ciascuna sera sulla profenda, e vedrai, che ove avessero bestie da nolo sempre e facilmente ai loro bisogni apparecchiate, i nostri proprietarii si disfarebbero di buona voglia dei muli e dei mulattieri; che ogni animale profitta non al padrone, ma a chi lo guida, e di mulattieri, che acconciatisi ai servigi di ricche famiglie vennero prestamente in denari, gli esempli son frequenti tra noi.
Vincenzo Padula, Persone di Calabria

La foto che ritrae il signor Ciampa mi è stata concessa da Francesco di Raimondo.
In Italy il film fu intitolato Gli avvoltoi hanno fame.



martedì 23 dicembre 2014

Weihnachtsoratorium (Oratorio di Natale ) BWV 248 - J. S. Bach


I.   M. I-
Roma, 20 - 12 -63
Mamma, Ciccillo,
Rosina, Cata, Ernesto,
Peppe, Amalia ( a Iola ho
scritto or ora) miei

Carissimi, così come vi nomino tutti i giorni nella preghiera voglio nominarvi in questo foglio, scritto nell’approssimarsi della lieta e santa ricorrenza del natale. Tutti così uniti siete nel mio cuore anche se siamo materialmente lontani, ed anche se la metà di voi abitate sotto un tetto che non è quello che vide riuniti nell’infanzia e nella fanciullezza; anzi per voi, Rosina, Cata, Peppe e Iola mi prolungo di più nella preghiera per raccomandare con voi le vostre famiglie che amo col medesimo affetto con cui amo voi.
Vi auguro tutto il bene che si possa godere in questa e nell’altra vita: santità, salute, benessere, pace e serenità sempre.
Il nuovo anno vi apporti tante consolazioni e tante grazie come il vostro cuore desidera.
Oggi ho ricevuto la lettera di Amalia e ieri quella di Rosina, ho scritto ieri un bigliettino ad Ernesto per dire che ho ricevuto il pacco: Da Iola ho avuto gli auguri per Natale, tre giorni fa. Stasera ho telefonato da Berbicone per domandare dell’impermeabile tuo, Ciccillo, e mi hanno risposto che te l’hanno spedito il 10 di questo mese, insieme pure al basco che volevi; spero che tu rimanga soddisfatto.
Non vi meravigliate se vi ho scritto in questa letterina; stando coi piccoli si imitano anche le loro azioni; ho dato una a ciascuna bambina della mia classe per scriverla ai genitori e metterla sotto il piatto del papà il giorno di Natale. ed ha me è venuta la voglia di scrivere su questa. Il papà, mai dimenticato, non ha bisogno di lettere; egli sta nel mondo della verità e vede anche questo che sto scrivendo a voi. Vi mando gli auguri della Superiora, di M(aria)Loreta, di MTarcisia, delle suore e specialmente di suor Eulalia. Io mando auguri, baci affettuosi ed abbracci. A te mamma ti bacio un milione di volte e ti chiedo la santa benedizione. Vostra aff.ma
MGemma




lunedì 22 dicembre 2014

La sinfonia pastorale (reg. Jean Delannoy - 1946)



Il Presepe

La cornamusa mesta
Mette i ragazzi in festa.
Ecco il Presepe, i fiori,
Le greggi ed i pastori,
Il bue e l’asinello,
La grotta e il bambinello

Tutto d’argilla un mondo
Che vi sorride. In fondo
Vi guarda un mandriano
Con una secchia in mano,
Un cacciator che mira
Un pescator che tira.

Ne la grotta vicino
La Madre ed il Bambino.
Un vecchiarello accanto
Mite, soave tanto ...
In alto v’è la stella
Folgoreggiante, bella.

Quel mondo piccolino
Vi dice: - Col Bambino
E’ nato oggi l’Amore
Divino in ogni core;
Ed il Bambino: - Amate,
Vivete ed esultate.

Sac. Ernesto Gliozzzi, il vecchio






E'doveroso aggiungere che il titolo di oggi- oltre che al film - fa riferimento anche al gran romanzo di André Gide.

domenica 21 dicembre 2014

L'ultima corvè (reg. Hal Ashby - 1973)



Il Prefetto della Provincia di Palermo

     Vista la deliberazione del Consiglio di disciplina in data 12 andante con la quale a maggioranza di voti fu deliberata, la incorporazione nella 3a compagnia di disciplina della Guardia di P. S. a piedi Gliozzi Carlo per aver abbandonato il servizio ed anche per cattiva ed incorreggibile condotta.
     Visto l'attestato di medico militare con cui viene dichiarato detto agente inabile al servizio militare.
     Vista la nota del Ministero dell'Interno in data 25 corrente mese N. 9847-3/45114 con la quale riconoscendosi l'inabilità del detto agente si dispone la sua espulsione dal corpo.
     Visto l'art. 27 ed altri del regolamento del Corpo delle Guardie a piedi 21 9mbre 1865
     Decreta
Gliozzi Carlo Guardia di P. S. presso questa Compagnia è espulso dal corpo con la cessazione dello stipendio da domani 1 Aprile 1879 e con tutti gli effetti che porta seco questo provvedimento.
      Il presente decreto verrà trasmesso alla Corte dei Conti per essere registrato ed il Signor Questore locale resta incaricato della esecuzione.
         Palermo 31 Marzo 1879 
Registrato alla Corte dei Conti

domenica 14 dicembre 2014

Lo squadrone bianco (reg. Augusto Genina - 1936)






Al Signor
Luiggi Agliozzi
Platì
Prov. Di Reggio Calabria
                               Italia


Addis  Abeba   1  /  6  1937

  Egreggio don Luiggi
Viscrivo questa lettera per darvi notizie della mia buona salute così spero che questa presente trova a Voi insieme contutta la Vostra famiglia quinde carissimo don Luiggi vi farò sapere che miè comunicato mia moglie che voi la volete citare per coranta lire dello mezo cafiso dellolio quinde io micredo che voi avite coscienza perche ricordate vi bene quanto giornate vi ò fatte fora allessa lessi quando zappavimo li olivare quindi io vio fatto cinque giornate e quando viò fatto queste giornate la giornata si pagava a sette lire al giorno quinde viò restato a dare due giornate quindi io queste due giornate che viò restate a dare  io vi li pago puro a sette lire e quinde voi non avete che dire ppiù di me perche io sono uno giusto e licose li voglio giuste quinde io mi maravisglio come voi dite questo perche io lu so che voi site anche una persona considerevole e percio voi non mi dovevivo acchiamare per coranta lire mentre che io vi dovia fatto li giornate quinde io vi devo dare due giornate asette lire sono 14 lire e o ra gli scrivo a mia sposa che vi li porta basta egregio do Luiggi mianno comunicato puro cheavete chiamato a mia sposa perisguardo di vostro cogginodon Rosario Fera quinde di queste fatte a voi nintaressa perche sono conte tra me elui perche voi non potite sapere li conti di me e lue percio di queste fatte non interessate perche a voi non vinta ressa e voi mi dovete scusare cheio parlo cosi basta.
Non mi dilungo ppiu passo ai salute saluto tanto tanto li vostre cognate il Medico e do Micheluzzo  saluto la mia famiglia infine vi saluto a voi contutta lintera vostra famiglia e sono sempre il vostro dipendente
Carbone Francesco

Seccio lonore di scriverme questo e il mio indirizzo
Al Cap. le Magg.
Carbone Francesco
Battaglione di Fanteria
4° Compagnia
Addis Abeba  A. O. I.

Danovo vi saluto

giovedì 11 dicembre 2014

Ricorda il mio nome (reg. Alan Rudolph - 1978)

                                   
                       G l i   Alias  (i soprannomi)  di  P l a t ì
                                    ----------------------------

                                  Libro dei Battezzati- vol.XVII°
-Carbone Saverio(16.9.1934/1-100)di Giuseppe ranco e Portolesi Anna lucìu.
-Portolesi Antonio(23.9.1934/1-101)di Francesco miricriju e Agresta Maria.
-Calabria Elisabetta Ant.(23.9.1934/1-102)di Saverio jhumentaru e Demarco Teresa di Domenico jancu.
-Catanzariti Domenica(29.9.1934/2-104)di Domenico celestino e Catanzariti Domenica di Giuseppe barrosaru.
-Agresta Mariantonia(4.10.1934/2-105)di Domenico ferraro e Barbaro Francesca di Francesco babbeu.
-Romeo Pasquale(21.10.1934/4-110)di Gius.Ant. barisi e Giordano Maria di Giuseppe.
 -Mittiga Caterina(4.11.1934/5-112)di Rosario cinnarella e Stancati Serafina di Gaetano.
-Perre Elisabetta(11.11.1934/5-113) di Rocco ràsula e Perre Anna di Pasq.
-Schimizzi Giuseppa(11.11.1934/5-114)di Antonio tusina e Carbone Domenica di Antonio.
-Sergi Antonia(12.11.1934/6-115)di Antonio perciasipàli e Barbaro Caterina di Francesco zumpanu.
-Sergi Marianna(17.11.1934/6-116)di Giuseppe tinturi e Mittiga Elisabetta di Giosofatto.
-Furore Giuseppa(4.6.1934/7-118)di Francesco janaru e Agresta Giuseppa di Giuseppe.
-Pangallo Domenico(18.11.1934/7-119)di Francesco facciuja e Romeo Giuseppa di Pasquale 'mburcanu.
-Pangallo Caterina(17.11.1934/7-120)di Domenico facciuja e Gliozzi Romeo Assunta di Giuseppe.
-Barbaro Marianna(19.11.1934/8-121)di Giuseppe pillari e Sergi Elisabetta di Domenico perciasipali.
-Barbaro Antonio(22.11.1934/8-122)di Giuseppe mangiafica e Catanzariti M.Loreta di Rocco.
-Grillo Elisabetta(22.11.1934/8.123)di Domenico ingrisi e Sergi Maria di Antonio perciasipali.
-Musolino Maria(25.11.1934/9-125)di Antonio perciasipali e Barbaro Anna di Giuseppe zumpanu.
-Trimboli Giuseppe(1.12.1934/9-126)di Saverio 'i paula e Romeo caterina di Saverio.
-Catanzariti Giuseppa(8.12.1934/11-130)di Domenico celestrinu e Perre Maria di Giuseppe.
-Trimboli Rocco(10.12.1934/11-132)di Francesco piseja e Carbone Caterina di Rocco.
-Barbaro Domenico(11.12.1934/11-133)di Pasquale zumpanu e Musolino Caterina di Domenico.
-Demarco Maria Pia(22.12.1934/12-134)di Francesco jancu e Sergi Caterina di Domenico.
-Trimboli Caterina(23.12.1934/12-135)di Antonio settelampi e Calabria Giuseppa di Domenico.                                                                                                                                                        continua        

Questo è ancora un lavoro di trascrizione su pc (con Windows 95 se non ricordo male) dello zio Ernesto il giovane (nella foto con la zia Amalia, quando reggeva la parrocchia e i parrocchiani di Samo). Queste trascrizioni lo impegnarono non poco, alla veneranda età di ottanta anni; col tempo pubblicherò tutto il file.
Mi pare che il, grazie Don Ernesto, se lo merita!