"Sono come un ontano del fiume, le mie radici sono fisse e profonde" Mikio Naruse, 1958
lunedì 28 marzo 2022
martedì 22 marzo 2022
Il signor Bachmann e la sua classe [di Maria Speth - 2021]
Ho resistito per un bel po' di tempo perché la scuola come istituzione mi ha alienato fin dall'inizio. Dieter Bachman
Il
signor Bachmann e la sua classe
(Herr Bachmann und seine klasse) non
è altro che gli ultimi mesi di vita accademica di un maestro fuori dal comune,
come lo era Bruno Cirino nello sceneggiato televisivo Diario di un maestro di Vittorio De Seta del 1973. Dieter Bachmann
ha raggiunto i sessantacinque anni di età e alla fine dell’anno scolastico,
dopo aver consegnato ai suoi alunni le pagelle che per lui non significano
niente, verrà messo a riposo. Il film della regista tedesca Maria Speth ha lo
stesso incedere di un documentario di Frederick Wiseman ma contiene di più: è il
testamento audiovisivo della maieutica di Danilo Dolci, la lezione musicale di The School of Rock (2003) di Richard
Linklater, l’amore pe l’insegnamento del maestro Lopez in Essere e avere (Être et avoir, 2002) di Nicolas Philibert, è,
infine, per andare più a noi, il film di Michele D’Ignazio Mare lento*con molti più soldi e mezzi tecnici, il professor Fabio
Cuzzola quando avrà sessantasette anni e non sarà per niente disilluso. È la
scuola fatta da chi la sa fare e il cinema a fargli da compare.
* https://iloveplati.blogspot.com/2021/12/mare-lento-di-michele-dignazio-2009.html
sabato 19 marzo 2022
Qualcosa di personale - Canonico Giuseppe Branciforti Quaresimabita
L’ideale accanto al reale svanisce come nebbia al sole …
L’impressioni della prima età sono d’influenza decisiva … e gli anni non potranno cancellarle del tutto …
La culla e la tomba … ecco le due stazioni della vita.
Platì 19 Marzo 1907
Canonico Giuseppe Branciforti Quaresimabita
da Caltagirone
mercoledì 16 marzo 2022
L'asina capricciosa [di Alf Thunder - 1973]
23 – 8 – 945 Carissimi
Sono giunto bene
e immacolato di sole. Non posso mandare più grano, perché Rosario protesta che
l’asina è ammalata.
Anche per il vino
disdetta …
Non mi resta che
il pettine di Roca.
State tranquilli
per me. Andando a Polsi, Ernesto ricordati del cambio del fagiolo col grano. Mi scriva
pure per l’affare
Baci per tutti
Aff zio
Ernesto
domenica 13 marzo 2022
Stati di alterazione progressiva [di Alan Rudoph - 1985]
Si fa certo da
me, sottoscritto Medico Chirurgo, che Caterina Zappia nata Ielasi è da parecchi
mesi che soffre di prosopalgia, nevralgia del quinto, tale da renderla in uno
stato deplorevoli primo, in cui l’inferma, nell’attualità, trovasi, poiché tal processo
morboso, ribelle a qualsiasi metodo curativo, ha avuto per effetto alterazione
dei nervi ottici onde l’ammalata è divenuta cieca, e come tale, è impossibile
ella sia abile al lavoro.
In fede, si
rilascia il presente a richiesta della stessa Zappia in carta informe per uso
militare.
Platì, 10
Dicembre 1916
Dottor Papalia Vincenzo
Per una biografia
sul dottor Papalia Vincenzo:
https://iloveplati.blogspot.com/2014/09/dottore-nei-guai-reg-ralph-thomas-1963.html
https://iloveplati.blogspot.com/2019/11/dottore-nei-guai-teresita-annita.html
mercoledì 9 marzo 2022
Ninfa plebea [di Lina Wertmüller - 1996]
BOZZETTO CALABRESE
La ninfa del bosco Acone
Platì, 21 maggio
Mico si accese la pipa e aperse la bocca in atto di parlare. L'uditorio
divenne attentissimo, ma Mico, imperterrito apri la bocca ancora un pò, poi la
spalancò del tutto e infine la rinchiuse, tacendo. Aveva semplicemente fatto
uno sbadiglio. Ciccio Donarom si stizzì e mise subito in atto il suo metodo
infallibile per far parlare il vecchio. Gli diede una martellata su un
ginocchio, e, in atteggiamento michelangiolesco, gli gridò- «E perché non parli?»
- «Va al diavolo!» — ribatté Mico, ma incominciò
subito il suo racconto (Inutile
dire che l'aveva appreso dai libri
della Saggia Sibilla, di cui si vanta d'essere stato, l'ultimo
segretario).
— «La più bella ninfa del bosco di Acone era
Anna. Il suo sorriso si comunicava a tutta la natura. Nella zona non si trovava
più un salice piangente: quei pochi che c'erano s'erano riconfortati alla sua
vista e non facevano che ridere e cantare. Fu in quel periodo che nacquero gli
Ippocastani, quei bellissimi alberi s'erano fino allora chiamati «Ippobiondi», ma
decisero di cambiar nome per intonarlo al colore dei capelli della ninfa.
Avevano un bel da fare gli astronomi di quel tempo, per osservare le comete che
navigavano nello spazio: alla vista di Anna, quegli astri si mettevano ad
agitare la propria coda in segno di saluto, proprio come cagnolini affezionati..»
Qui ci parve che Mico cominciasse ad esagerare;
cercammo allora di interromperlo, perché, se il racconto prendeva quella piega,
chissà dove si sarebbe andati a finire.
— «Alle corte » — gli chiese a bruciapelo Ciccio Donarom, agitando
il martello, — « qual è il fatto che volevi narrarre?»
Mico parve imbarazzato. Con voce più cauta ci
confidò: «Quando le ninfe
sparirono dai
boschi, Anna promise alla natura, sua amica, che sarebbe tornata.
Ebbene, voi non ci crederete, ma la ninfa, dopo tanti secoli, ha mantenuto la promessa. Me
ne sono accorto
iersera, quando ho visto la cometa
«H» muovere la coda in segno di saluto...»
Decisamente Mico non era in vena che di raccontar balle. Lo mandammo a
quel paese in termini più che poveri, e uscimmo all'aperto.
Fuori c'era un'inondazione di sole. Guardammo instintivamente il
vecchio salice piangente, in un angolo del giardino: l'albero era scosso dalla brezza
e tra le sue foglie fremeva una interminabile risata d'argento.
MICHELE FERA
domenica 6 marzo 2022
Storia di erbe fluttuanti - dal blog alla lapide
La pratica della decontestualizzazione
è abbondantemente presente nei movimenti artistici moderni da Andy Warhol a
Quentin Tarantino. È benaccetto constatare che quanto in queste pagine va pubblicato
possa essere decontestualizzato e ricontestualizzato in nuove espressioni o sfociando
sulle lastre sepolcrali, come è accaduto con Michele Papalia senior.
“A … Michele Papalia, … biblico patriarca, saggio analfabeta
vissuto in terra di Platì. A lui e a quanti nell’operosa ombra vivono,
questo umile omaggio.”
https://iloveplati.blogspot.com/2017/06/storia-di-erbe-fluttuanti-reg-yasujiro.html
mercoledì 2 marzo 2022
Chiaro di donna - Caterina
Caterina Sergi “i Roccu i Petru” è la settima di dieci figli nati da Rocco e Francesca Calabria. Dodici, compresi i genitori, come lei accenna nel video. Il padre non era figlio i Petru, come è facile pensare, ma di Michele, sposò Francesca, tizzuni di lignaggio, il 19 novembre del 1922. Petru è l’ultimo dei dieci figli, classe 1948.
Dunque grazie alla Signora Francesca, a Rosalba e Michele ma soprattutto a Caterina Sergi.
SDG
martedì 1 marzo 2022
Primo incontro [di H. H. Zerlett - 1936]
Con i superstiti amici pulinaroti ci siamo recati a Vibo, dapprima, per
incontrare il dottor Gilberto Floriani, vicentino come l'autore dell'epigrafe d'apertura, direttore del SBV Sistema Bibliotecario
Vibonese e, di seguito, l’architetto Francesco Bartone direttore della
Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro. Nostro biglietto da visita è stato il
pane di Platì. Dire che sono incontri che segnano un passo della vita personale
è poco. Sono incontri che offrono soprattutto un futuro per Platì. Se con
Gilberto Floriani abbiamo parlato per lo più di libri e Platì con Francesco Bartone
abbiamo conversato dell’immenso e incomparabile contributo che esercita la
Biblioteca di Soriano per la Calabria. Il futuro … ricominciare!