Nel 1992 il regista bagherese Peppuccio Tornatore tenne una serie di lezioni presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Palermo. Nella primavera di quell’anno il tema della lezione era il rapporto tra cinema e musica e relatore fu il Maestro Ennio Morricone introdotto dallo stesso regista. Conoscendo la mia ossessione per il cinema di Sergio Leone e la musica di Ennio Morricone il regista di Baaria mi aveva già da tempo promesso di presentarmi al Maestro. Così, in compagnia di Valerio Vella, andai a Palermo per soddisfare quella promessa. Al termine della lunga ed esauriente lezione, dovendo il Maestro rientrare a Roma, il fratello del regista, Francesco, ci invitò a tenergli compagnia nella sua Fiat uno, per accompagnare il compositore all’aeroporto palermitano. Lungo il tragitto il Maestro ci svelò la sua cortesia e cordialità con uno strascico della lezione fatta questa volta a due che conoscevano bene le sue composizioni, dapprima per averle accostate ai film durante le proiezioni e di poi su supporti vinilici. All’incontro, per mia colpa, mancava Nigel Haynes (1962-2015), il più grande tra gli ammiratori del maestro e il video che state per vedere a Nigel è dedicato.
lunedì 12 ottobre 2020
domenica 11 ottobre 2020
Il vincitore [di Alex Cox- 1996]
PER UN’OPERA DI SAGGISTICAPremiato con MoraviaIl popolese Perri
Il premio letterario «Il libro dell’anno 1971», terza edizione, bandito, dall'associazione meridionale editori. per un'opera di saggistica sulle condizioni socio-economiche e politiche del mezzogiorno d’oggi, è stato assegnato a Pasquale Perri, nel corso di una riunione tenutasi presso il circolo della stampa, per il volume «Scuola e mezzogiorno» edito da «quale cultura» di Vibo Valentia. Pasquale Perri risiede a Popoli ormai da molti anni ed è nato a Platì (Reggio Calabria). Ha 37 anni. È laureato in pedagogia presso l’università de L’Aquila. «Scuola e mezzogiorno» è la sua prima opera ma ha già in preparazione una raccolta di racconti sulla Calabria e uno studio sui movimenti contadini nell'Italia meridionale dai fasci siciliani ai nostri giorni. Il premio di lire un milione abbinato all'alto riconoscimento del premio letterario «il libro dell'anno» gli sarà molto utile appunto per la pubblicazione dei lavori in corso di stesura.
La commissione che ha attribuito al Perri l’ambito premio era così composta: Mariateresa Benincasa, Gino Geriani, Giuseppe Galasso, Mario Guida, Pellegrino Sardo, Francesco Tagliamonte, Sergio Zappi, Alberto Marotta, presidente e Romualdo Marcone.
Al vincitore è stata data comunicazione con il seguente telegramma dell’organizzazione del concorso: «Lieto comunicarle giuria della sezione meridionalistica Libro dell’anno 71, terza edizione, ha attribuito premio un milione di lire volume «Scuola e mezzogiorno». La premiazione avverrà nei saloni del Maschio Angioino di Napoli il 4 dicembre.
Nella stessa circostanza, Alberto Moravia riceverà dalla stessa associazione il premio per la narrativa per l’opera «lo e lui».
IL MESSAGGERO, 12 – 11 - 1971
A Pasquale Perri
il «Libro dell’anno»
Questa. designazione sta a significare l’importanza, del riconoscimento toccato a Pasquale Perrí per Scuola e Mezzogiorno, edito da Quale cultura di Vibo Valentia. Con un solo voto contrario, la giuria ha assegnato il premio a Perri «per il contributo che l'opera può arrecare alla conoscenza e alla divulgazione della questione meridionale e delle particolari condizioni del settore scolastico-educativo; per la validità della tesi e il suo accurato svolgimento; per lo stimolo che -- si legge nella motivazione - dalla lettura può derivare ai fini di un ulteriore approfondimento e di un rilancio dei temi, che, dopo un periodo di promettente euforia e di programmazioni e realizzazioni dell'intervento straordinario ben più cospicue di quanto non risulta dall'opera del Perri, sembra attraversare una fase di meno esplicita considerazione».
mercoledì 7 ottobre 2020
Il Rosario di legno [di Ewa Petelska, Czeslaw Petelski - 1965]
Alla Vergine del Rosario
Nei giorni trepidi - di guerra atroce
Ascolta o Vergine – dei cuori la voce
Pel tuo Rosario – ci ottieni mercè
Di pace il giubilo - chiediamo a te
Pei gaudii eterei – del parto santo
Sui nostri militi – stendi il tuo manto
Forza, presidio – maggior non c’è
Di pace il giubilo chiediamo a Te
Il Tuo Unigenito – che ci ha redenti
Gli egri fortifichi – salvi i morenti
Pel Tuo martirio – gli attiri a sé
Di pace il giubilo - chiediamo a Te
Per Te piissima – dal tempo triste
La gente italica – risorga in Cristo
Con nuove glorie – d’antica fe
Di pace il giubilo - chiediamo a Te
O rosa mistica – madre e regina
Ai prieghi, ai gemiti – dolce t’inchini
Consola il popolo – stretto ai tuoi piè
Di pace il giubilo - chiediamo a Te
Ernesto Gliozzi il vecchio
martedì 6 ottobre 2020
Il Frate [di Francisco Lara Polop - 1990]
Frate Antonio: chi è costui?
Si presenta di buon mattino, come un familiare come uno che conosci da tanto tempo, non ti declina le proprie generalità; ti fa intuire, ma non ti dice lo scopo della sua visita; senza che tu lo inviti, ti annunzia che mangerà con te, dormirà in casa tua; non è letterato, ma ricorda con straordinaria lucidità fatti luoghi e persone; ha ottant’anni suonati, eppure sulla strada non riesci a tenergli il passo; parla con reverenza di padri guardiani e di eccellenze; se lo accogli, ti è grato, se lo scacci non se la prende...
Potresti sospettare di lui, ma le tue apprensioni vengono subito smantellate; qualche giornalista lo direbbe un mattacchione; qualche altro un ingenuo...
Ecco: le sue testimoniali sono in questo album scritto ed illustrate da migliaia di persone di ogni ceto.
Perché tanti hanno voluto testimoniare (a volte senza volerlo o volendo il contrario) stupore ed affetto per lui?
Mi sembra di poter scoprire un simbolo in quest’umile questuante: in un mondo di sofisticatori, di falsari, di violenti, di ribelli l’umanità brama un ritorno alla semplicità, al rispetto, alla verità e vi si aggrappa con tenacia quando crede di poter scoprire questi beni mancanti in una persona, quale che sia.
Anche in questo fraticello si scoprire il disegno di Dio che sceglie le cose deboli e stolte per confondere i forti e i sapienti.
In tal senso, frate Antonio potrebbe essere un segno dei tempi …
Platì, 20-28 sett. 1978 E. Gliozzi il giovane
(sull’album di frate Antonio Faruolo, questuante dell’Istituto orfanotrofio "S. Maria della Vigna" di Pietravairano (Caserta)
domenica 4 ottobre 2020
venerdì 2 ottobre 2020
Appassionatamente [di Giacomo Gentilomo - 1954]
Sono
qui riunita, nel rinnovare un dolore infinito. Io figlia adulta,
ma
così bambina, che nello smarrimento del vuoto chiamo MAMMA.
Cosa
dire di questa grande donna che è stata due volte madre per me figlia,
e
madre per i miei figli. Che nelle vicissitudini della vita hai saputo accudire
con
amore, una donna che anche nell’ultima sofferenza mi dava coraggio.
Sei
stata strappata alla vita tu che alla vita eri legata con i pugni e con i
denti.
Tu
che eri la persona più coraggiosa, solare, generosa, umile e pura che
abbia
mai conosciuto … ora tutto è diventato un silenzio che mi lacera
il
cuore e l’anima … mi hai lasciato preziosi ricordi e altrettanto preziosi
insegnamenti.
Cara
mamma riunita in questo momento ti chiedo un linguaggio nuovo,
quello
silente che parla al cuore. Ora più che mai ho bisogno di te,
e
che dall’alto del cielo mi proteggi ancor di più.
Mamma
mi hai insegnato l’amore più puro, un more che va
oltre
la vita. Ogni notte mi addormento sperando di svegliarmi
il
giorno dopo e vederti di nuovo lì con me … ma ogni volta il risveglio è sempre
più
amaro e sempre più doloroso … in questo momento le lacrime scendono
sul
mio viso ti dico ti amo e ti amerò per tutta la vita …
… GRAZIE
MAMMA
Tua Figlia Rosa
venerdì 25 settembre 2020
Storie sospese [di Stefano Chiantini - 2015]
Vedeva gente che negava e seppelliva e, con tristezza improvvisa, vedeva cambiare anche sé stessa.
Renato stava per fargli notare che almeno aveva attraversato la Storia. *
Ci sono libri che sono delle partenze, o meglio un ricominciare. Sono
libri fondati sulle coscienze di chi scrive. Chi riparte? Platì e Mara!
Non c’è niente che accomuni Nadia Terranova e Michele Papalia. Se
vogliamo calcolare la distanza che c’è tra di loro il risultato è di 115 km. La
distanza che c’è tra lo Stretto e quel paese del primo Aspromonte per chi
risale dalla statale 106 confluendo nella sbarrata 112. Il racconto della prima
è aperto come lo Stretto, quello di Michele chiuso, come la forra in cui si dimena
Platì. Ancora: chiude la prima con la sua infanzia ed apre il secondo il futuro
del nostro paese.
Il primo romanzo di Nadia Terranova e il primo di Michele Papalia, due
quasi coetanei, sono una rivisitazione di un passato ancora prossimo. Letti
casualmente di seguito io che ho lasciato Platì e mi sono trapiantato nella
città di cui lo Stretto porta il nome, che ho attraversato una parte di quanto
nelle loro opere viene raccontato, non posso fare a meno di unirle col confronto.
La causa è senz’altro una: l’istintiva, banale ricerca in quelle storie
rivisitate di quanto ci sia con personaggi esistiti e fatti realmente accaduti
che hanno attraversato la mia vita.
Una volta letti, i libri appartengono al lettore più che all’autore e
nella sua testa, un lettore che non sia passivo, li può rimescolare.
E così la distanza tra Platì e lo Stretto, quella tra Nadia Terranova e
Michele Papalia accorciate di netto.
* Nadia Terranova, Gli anni al
contrario, 2015
Il Lou Reed che segue non dispiace a Mara e Giovanni Santatorre
giovedì 24 settembre 2020
Assolutamente famosi [di Dominique Deruddere - 2000]
I’ve nothing much to offer
There’s nothing much to take
I’m an absolute beginner
And I’m absolutely sane
There’s nothing much to take
I’m an absolute beginner
And I’m absolutely sane
David Bowie
DOTT. FRANCESCO ANTONIO PERRI
Viale della Libertà, 16 A Tel. 26997
PAVIA
9 OTTOBRE 1971
Egregio Professore,
il suo libro “Scuola e
Mezzogiorno”, mi giunse oggi, e mi trovò in condizioni di salute non buona.
Tuttavia, un po' per il suo
casato e il suo paese natale, dove noi avevamo un lontano parente – Don
Fortunato Furore il vecchio, mi misi a leggerlo.
Lessi l’introduzione.
La lessi tutta affascinato dallo
stile robusto, dalla prosa energica e chiarissima, in bella lingua italiana
senza neologismi inutili e presuntuosi.
Lo leggerò tutto, quanto più
presto me lo permetteranno il mio lavoro consueto e i miei anni, che sono
molti!
Per adesso posso dirle che lei
scrive magnificamente, con chiarezza ed energia, e solo per questo deve essere
tratta con serietà e rispetto.
Le scriverò a lettura finita.
Le stringo la mano con amicizia e
stima. Suo
Francesco Perri
Bovalino M. 21 – 1 – 1971
Sig. Prof. Pasquale Perri,
vi ringrazio degli auguri che mi
avete mandato per il nuovo anno e ve li ricambio cordialmente. Ho spesso vostre
notizie da vostro padre e mi rallegro dei vostri successi.
Se venite in Calabria, mi farete
piacere se vi ricorderete di passare da casa mia.
Saluti e auguri
Mario La Cava
Difficile al giorno d'oggi trovare un illustre letterato, un famoso scrittore anche calabrese, uno che dice di esserti vicino, il quale dia una spinta all'absolute beginner, altri tempi, altri uomini e Francesco Perri (in queste pagine talvolta trattato male, oggi scopriamo che era imparentato con la casata Furore ) e Mario La Cava non si facevano pregare. Eppure a tutt'oggi Pasqualino Perri è tra gli absolute beginners, e la sua pubblicazione, accolta con favore alla sua uscita, giace dimenticata. Così ricorro a David Bowie per celebrarlo:
lunedì 21 settembre 2020
London calling - The Clash
London calling to the faraway towns
Forget it, brother, you can go it alone
The Clash
sabato 19 settembre 2020
Addio Mr Harris [di Anthony Asquit - 1951]
God from afar, looks graciously
upon a gentle
master
Michael Redgrave, The
Browning Version (Addio Mr. Harris), 1951
La chiesa non ce l'ha fatta a contenere la folla che ha voluto rendere l'estremo omaggio a Perri. Tantissimi i bambini, tutti alunni delle scuole elementari di viale Regina Elena e via del Milite ignoto, e tantissimi anche i maestri e i non docenti. Ma ieri nella parrocchia dei Padri Oblati si è ritrovato l’universo della scuola pescarese al completo. Insieme al v, Sandro Santilli, c’erano i colleghi di tutta la provincia, il personale del provveditorato, i docenti del liceo classico dove insegna il figlio Giuseppe, oltre ad amici e semplici conoscenti. Tra volti noti anche quelli dell’assessore comunale alla pubblica istruzione, Carlo Masci, dei docenti universitari, Pino Mauro e Nando Filograsso, e del gallerista Veniero de Giorgi. Un discorso a parte meritano i suoi conterranei: Perri, nato a Platì in provincia di Reggio Calabria, aveva contribuito a fondare l’associazione di calabresi in Abruzzo a cui teneva moltissimo. E molti di quelli che ieri affollavano le navate della chiesa erano calabresi di origine.
L’amore per la propria terra e un tratto distintivo
della vita di Perri, e lo testimonia la volontà da lui espressa di essere
seppellito in Calabria. L’omelia di don Pino -- con citazioni dell’Apocalisse
di San Giovanni e del Vangelo di San Luca - ha tratteggiato la figura di un
uomo molto legato alla famiglia. Il sacerdote ha ricordato quanto Perri desiderasse
fargli conoscere i quattro figli avuti dalla moglie Anna: Rosalba, Giuseppe, Fabio e Isabella. Ma il colpo d’occhio della chiesa di viale
Vespucci lasciava anche immaginare la dedizione del direttore didattico alla
scuola in generale e, in particolare, alla «sua›› scuola, quel terzo circolo
che ieri ha indetto una giornata di lutto per onorare
l'uomo che ne aveva retto le sorti negli ultimi dieci anni. La parte finale
della messa è stata riservata alle testimonianze. Sono intervenuti per primi
tre bambini delle elementari “Illuminati”, che hanno recitato il testo di
alcune lettere dedicate al loro ex direttore («Più padre che direttore››) consegnandole poi alla moglie Anna.
Hanno poi preso la parola l'ispettore scolastico, Contardo Romano, e il
direttore del circolo di Pianella, Rocco Ruscitti. Per ultima ha parlato la
sorella Maria Carmen, madre generale delle “Figlie della
divina provvidenza”, che ha salutato il fratello tra gli applausi.
Fabrizio
Santamaita
Testo e foto: IL CENTRO, 22 settembre 2000
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