LE FESTE PATRONALI
Terminate le feste Patronali, celebrate quest'anno il 19 AGOSTO (in onore
della Madonna di Loreto) e il 23 SETTEMBRE (in onore di san Rocco), è bene dare
uno sguardo riflessivo sul loro aspetto religioso, sociale e amministrativo.
Sotto il profilo RELIGIOSO, si può senz'altro affermare che i fedeli hanno
segnato un crescita in senso cristiano.
La sacra predicazione tenuta da p. Calogero Andaloro O.P.P. (festa di Loreto)
e dai p. Gregorio Volpe O.F.M. e Agatangelo Romaniello Capp. (festa di S.
Rocco) è stata seguita con attenzione e profitto dai numerosi uditori.
P. Calogero Andaloro si è soffermato sull'insegnamento dato dalla case di
Nazareth e sul significato della presenza della casa della Madonna in Italia.
Descrivendo la vita di san Rocco, p. Gregorio Volpe ha sottolineato le molteplici
virtù cristiane esercitate dal Santo: la Carità prima fra tutte, e poi la
pietà, l'umiltà, il disprezzo dei beni terreni, la Pazienza.
P. Agatangelo ha visto in quella vita, principalmente, la risposta efficace
ad una "VOCAZIONE" di Dio, tanto da parte del Santo come da parte dei
suoi familiari, specialmente della virtuosa madre, che assecondo la volontà del
figlio. Particolari consensi, manifestati con un insolito prolungato applauso,
ha ottenuto il tema dell'impegno della famiglia nella educazione dei figli.
Sotto il profilo SOCIALE, per quello che riguarda le manifestazioni civili,
è degno di lode l'impegno della Commissione, presieduta dal Sindaco, dott. Mimmo
De Maio, coi suoi collaboratori sig. Luigino Zappia, sig. Crupi Giuseppe e prof. Lillo Barbaro, per l’ottima riuscita dei
festeggiamenti. Un sondaggio sul gradimento della popolazione fa ritenere che
tutti sono rimasti soddisfatti dei numeri in programma. Particolare elogio ha
riscosso la ditta Cutullè per gli eccezionali fuochi d'artificio; gradita, per
la sua garbatezza, la presenza del celebre cantante TV Aurelio Fierro; mentre
non ha ottenuto pieno successo il lodevole tentativo di un ritorno alla musica
classica da parte dei complessi bandistici "Città di Gimigliano" e
"Città di Siderno“; incantevole cornice all' ultimo tratto della
processione sono state le arcate luminose del Corso XXIV Maggio e del Corso
Umberto 1°.
Per quanto riguarda l'aspetto AMMINISTRATIVO, anche se si è riusciti ad
ottenere un pareggio, raro negli anni precedenti, è doveroso da parte del
Parroco far riflettere ancora una volta sulla possibilità di evitare inutili sprechi di denaro, specialmente coi doppioni di orchestre,
bande ed altro, tenendo conto delle necessità materiali e sociali della Chiesa.
Il diversivo delle feste, specialmente nei paesi come il nostro, è giusto
e necessario; ma lo spreco inutile di denaro - a parte i bisogni sempre
ricorrenti per la manutenzione del sacro edificio - appare a molti un insulto a tanta gente nel mondo che soffre la fame e le malattie.
Mentre tutti sollecitano, giustamente, interventi del Governo a favore
di tante necessità del "Terzo Mondo" (vedi profughi del Vietnam e della
Cambogia), manchiamo al nostro dovere di carità e ci chiudiamo in un deplorevole
egoismo, quando andiamo alla ricerca del divertimento, costi quel che costi.
Quanto sarebbe bello che, tra le voci di uscita nel bilancio ci fosse
un'offerta a pro di quelli che soffrono mentre noi ci divertiamo.
LA MADONNA DI LORETO
foglietto di Pastorale Parrocchiale della Comunità cristiana dì P L A T
I'
n° 6 - R o c c o - festa di S. Rocco - Platì (RC), 23 settembre 1979
Nota. Stavo per fare un breve descrizione dei
festeggiamenti 2018 quando mi venne in aiuto quella fatto dallo zio Ernesto per
i festeggiamenti del 1979. Oggi il suo testo può apparire datato per come si è
cambiati. E' fuori moda parlare di Terzo Mondo, Vietnam, Cambogia … predicatori, musica classica (una fissazione dello zio), spreco, povertà
e divertimento. Come fuori moda è oggi Aurelio Fierro con la sua garbatezza. Da
ricordare (presenze perdute) Mimmo De Maio, Gino Zappia, Peppino Crupi e Lillo Barbaro.
L’immagine venerabile, in Casignana, anch'essa demodé, di San
Rocco, apparteneva allo zio Ernesto il vecchio, che lo celebrò in qualità di parroco fino al 1948, anno
della sua morte. Il santo sullo zio non esercitò per niente “le molteplici virtù cristiane”
portandogli l’avversione dei casignani e del chiappetta di turno!