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giovedì 20 settembre 2018

La grande festa [di Allan Dwan,1934 ]







LE FESTE PATRONALI

Terminate le feste Patronali, celebrate quest'anno il 19 AGOSTO (in onore della Madonna di Loreto) e il 23 SETTEMBRE (in onore di san Rocco), è bene dare uno sguardo riflessivo sul loro aspetto religioso, sociale e amministrativo.

Sotto il profilo RELIGIOSO, si può senz'altro affermare che i fedeli hanno segnato un crescita in senso cristiano.
La sacra predicazione tenuta da p. Calogero Andaloro O.P.P. (festa di Loreto) e dai p. Gregorio Volpe O.F.M. e Agatangelo Romaniello Capp. (festa di S. Rocco) è stata seguita con attenzione e profitto dai numerosi uditori.
P. Calogero Andaloro si è soffermato sull'insegnamento dato dalla case di Nazareth e sul significato della presenza della casa della Madonna in Italia.
Descrivendo la vita di san Rocco, p. Gregorio Volpe ha sottolineato le molteplici virtù cristiane esercitate dal Santo: la Carità prima fra tutte, e poi la pietà, l'umiltà, il disprezzo dei beni terreni, la Pazienza.
P. Agatangelo ha visto in quella vita, principalmente, la risposta efficace ad una "VOCAZIONE" di Dio, tanto da parte del Santo come da parte dei suoi familiari, specialmente della virtuosa madre, che assecondo la volontà del figlio. Particolari consensi, manifestati con un insolito prolungato applauso, ha ottenuto il tema dell'impegno della famiglia nella educazione dei figli.

Sotto il profilo SOCIALE, per quello che riguarda le manifestazioni civili, è degno di lode l'impegno della Commissione, presieduta dal Sindaco, dott. Mimmo De Maio, coi suoi collaboratori sig. Luigino Zappia, sig. Crupi Giuseppe e prof. Lillo Barbaro, per l’ottima riuscita dei festeggiamenti. Un sondaggio sul gradimento della popolazione fa ritenere che tutti sono rimasti soddisfatti dei numeri in programma. Particolare elogio ha riscosso la ditta Cutullè per gli eccezionali fuochi d'artificio; gradita, per la sua garbatezza, la presenza del celebre cantante TV Aurelio Fierro; mentre non ha ottenuto pieno successo il lodevole tentativo di un ritorno alla musica classica da parte dei complessi bandistici "Città di Gimigliano" e "Città di Siderno“; incantevole cornice all' ultimo tratto della processione sono state le arcate luminose del Corso XXIV Maggio e del Corso Umberto 1°.

Per quanto riguarda l'aspetto AMMINISTRATIVO, anche se si è riusciti ad ottenere un pareggio, raro negli anni precedenti, è doveroso da parte del Parroco far riflettere ancora una volta sulla possibilità di evitare inutili sprechi di denaro, specialmente coi doppioni di orchestre, bande ed altro, tenendo conto delle necessità materiali e sociali della Chiesa.
Il diversivo delle feste, specialmente nei paesi come il nostro, è giusto e necessario; ma lo spreco inutile di denaro - a parte i bisogni sempre ricorrenti per la manutenzione del sacro edificio - appare a molti un insulto a tanta gente nel mondo che soffre la fame e le malattie.
Mentre tutti sollecitano, giustamente, interventi del Governo a favore di tante necessità del "Terzo Mondo" (vedi profughi del Vietnam e della Cambogia), manchiamo al nostro dovere di carità e ci chiudiamo in un deplorevole egoismo, quando andiamo alla ricerca del divertimento, costi quel che costi. Quanto sarebbe bello che, tra le voci di uscita nel bilancio ci fosse un'offerta a pro di quelli che soffrono mentre noi ci divertiamo.

LA MADONNA DI LORETO
foglietto di Pastorale Parrocchiale della Comunità cristiana dì P L A T I'
n° 6 - R o c c o - festa di S. Rocco - Platì (RC), 23 settembre 1979


Nota. Stavo per fare un breve descrizione dei festeggiamenti 2018 quando mi venne in aiuto quella fatto dallo zio Ernesto per i festeggiamenti del 1979. Oggi il suo testo può apparire datato per come si è cambiati. E' fuori moda parlare di Terzo Mondo, Vietnam, Cambogia … predicatori, musica classica (una fissazione dello zio), spreco, povertà e divertimento. Come fuori moda è oggi Aurelio Fierro con la sua garbatezza. Da ricordare (presenze perdute) Mimmo De Maio, Gino Zappia, Peppino Crupi e Lillo Barbaro.
L’immagine venerabile, in Casignana, anch'essa demodé, di San Rocco, apparteneva allo zio Ernesto il vecchio, che lo celebrò in qualità di parroco fino al 1948, anno della sua morte. Il santo sullo zio non esercitò per niente “le molteplici virtù cristiane” portandogli l’avversione dei casignani e del chiappetta di turno!

lunedì 17 settembre 2018

Ekusute [di Sion Sono, 2007 ]




Difficilmente accade oggi, ma una volta l'affetto per i propri cari era così profondo che diventava una lotta contro l'oblio. Come nel caso dello zio Michele che conservò una una ciocca di capelli di sua sorella Jolanda (nella foto), morta ancora giovane il 28 gennaio 1959, a Oppido Mamentina. Ciocca che ancora, dono della natura, oggi è in perfetta conservazione

domenica 16 settembre 2018

NATIVE LAND [di Leo Hurwitz, Paul Strand,1954 ]



IL MIO PAESE
Antonio Catanzariti
5a elem.

Nascosto dietro i monti
C’è un piccolo paese,
è il paese del mio cuore
la sera la gente dopo una giornata
in campagna, anche se stanca
di sicuro non si lagna
ma è sempre pronta ad aiutare
chi non riesce a lavorare
purtroppo tanta gente
è costretta ad emigrare
l’emigrante và pensando al mio paese
che più non rivedrà

dal Premio Letterario "E. Gliozzi" ed. 2017

Così appariva la mattina del 21 agosto a quelli dal passu cantandu.


mercoledì 12 settembre 2018

Le foglie d'oro [di Michael Curtiz, 1950 ]



L’avvocatu Lentini ndavia machini e mulini e li so terri jivunu i panarefru a cuccumeiu


In nome di Sua Maestà
Umberto Primo
Per grazia di Dio e per volontà della Nazione
Re d’Italia
La Regia Pretura del Mandamento di Ardore
Ha emesso la presente Sentenza. In nome di Sua Maestà
Umberto Primo
Per grazia di Dio e per volontà della Nazione
Re d’Italia
Il Sig. Giacomo Avv. Raso Pretore del Mandamento di Ardore ha emesso la presente Sentenza
nella causa civile
Tra
Il Sig. Raffaele Lentini fu Muzio legale e proprietario, domiciliato in Platì, attore comparente in persona
Contro
Saverio Marando fu Saverio parte domiciliato pure in Platì, convenuto comparente di persona.
L’attore conchiude che sen’attendere all’eccezioni e difese contrarie, piaccia alla giustizia accogliere e far pieno dritto alla sua domanda giustificata colla prova accolta e con documenti esibiti.
Il convenuto conchiude rigettarsi la domanda dell’attore perché non provata e condannarsi alle spese.
Rilevasi in fatto che il Sig. Raffaele Lentini con atto dei 4 Settembre ultimo, conveniva in questa Pretura Saverio Marando per sentirsi condannare al pronto pagamento di lire novantanove prezzo di sacchi 14 ½ di fronda serica, cioè sacchi otto di fronda serica, alla ragione di £ 4, 2 per ogni sacco e sacchi sei di mezze di fronda nera, al prezzo di Lire dieci al sacco venduta ad esso convenuto in Maggio ultimo, restringendo la sua domanda sole sudette Lire novantanove. Asseriva il medesimo istante che per patto si stabilì che il prezzo doveva essere quello che egli stesso avrebbe stabilito diffinitivamente. Chiedeva pure le spese del giudizio e gli interessi legali. Postasi la causa all’udienza l’attore insisté alla sua domanda. Il convenuto però confessando aversi ricevuto otto sacchi di fronda bianca e soli sei di fronda nera impugnò che si fosse convenuto che dovesse pagarla al prezzo che avesse diffinitivamente stabilito l’attore stesso, ma che invece era pronto a pagarla ai prezzi fatti nella vendita della fronda del Sig. Francesco Oliva nella decorsa industria serica. Eseguitasi la prova diretta e contraria l’attore non giustificò punto che nel Maggio scorso, nel fare il contratto per la vendita della fronda al convenuto si stabilì per patto che il prezzo doveva essere quello fissato difinitivamente dall’attore. Solo si assodò che verso gli ultimi giorni dell’industria stante la scarsezza della fronda esso Sig. Lentini vendé qualche sacco di fronda nera a Lire dieci il sacco, che i prezzi della fronda nell’anno decorso che fece il Sig. Francesco Oliva furono a L. £4,40 la foglia bianca, a Lire 4,25 la fronda cappuccina ed a Lire tre a nera. E ch’essendo esso Sig. Oliva un grosso proprietario di fronda serica generalmente in Platì i contratti si stabilirono ai prezzi ch’egli farà nei contratti da lui stipolati. Riprodottasi la causa all’udienza le parti conchiusero come sopra leggesi.
In dritto poi
Considerando che nel pronunziare un giudizio devesi tener presente ciò che si alliga e ciò che si prova. Or l’attore avendo assunto nel suo atto introduttivo che nel fare il contratto col convenuto si stabilì per patto che il prezzo della fronda doveva essere quello che il medesimo attore avesse stabilito difinitivamente, patto ch’egli colla sua prova ha affatto dimostrato, e quindi che la sua domanda in quanto al prezzo della fronda dev’essere rigettata, non essendo neppure il caso di deferire giuramento di Ufficio perché le sue pretenzioni per tale riguardo sono totalmente sfornite di prove art. 1312 e 1323 codice civile.
Considerando però che il convenuto Marando confessa di aver ricevuto dall’attore otto sacchi di fronda bianca e sei di fronda nera il prezzo del quale deve pagare = Considerando che i prezzi che generalmente si fissano nel Comune di Platì si è quello che stabilisce il Sig. Francesco Oliva nei suoi contratti e che in questo anno furono di £. 3,40 per la fronda bianca e a Lire Tre per la nera, ed a simili prezzi confessa pure il convenuto di essere obbligato a pagare la fronda in parola = Considerando che la confessione giudiziaria facendo piena prova contro colui che la fa, ne consegue che la dimanda dell’attore si deve accogliere per quanto è di ragione Art. 1356 Cod. C. = Considerando che il convenuto è tenuto a pagare gli interessi legali sulla somma da lui dovuta perch’è incorso nelle mora dal giorno della giudiziale domanda Art. 1231 C.
Civile = Considerando che l’attore dovendosi ritenere soccumbente in parte nelle sue pretenzioni è giustizia che le spese del giudizio fossero proporzionalmente compensate Art. 370 C. Civile=
Per questi motivi
Noi Avv. Giacomo Raso Pretore del Mandamento di Ardore diffinitivamente pronunziando in contraddizione delle parti condanniamo Saverio Marando al pagamento in favore del Sig. Raffaele Lentini della somma di Lire quarantacinque e centesimi venti prezzo della fronda sericada costui a quello venduta nel Maggio 1885. Agl’interessi legali su tale somma dal dì della domanda fino all’integrale sodisfo ed alla metà delle spese del giudizio fino alla presente sentenza e suo registro che in totale sono liquidate per Lire trentanove e centesimi trenta. L’altra metà rimane compensata.
Pronunziato in Ardore all’udienza del dì nove Aprile 1886. Il Pretore firmato G. Raso. Pubblicato alla stess’udienza nove aprile 1886 fuori la presenza delle parti. Il Cancelliere firmato Antonio Portaro. Repertorio N 18. Registrato ad Ardore lì ventisette Aprile milleottocentottantasei  N 24 fol 176.
Comandiamo
a tutti gli Uscieri che ne siano richiesti ed a chiunque spetti di mettere ad esecuzione la presente; al ministero pubblico di darvi assistenza; a tutti i Comandanti ed Uffiziali della forza pubblica di concorrervi con essa quando siano legalmente richiesti.

Nota - Nel testo sopra riprodotto ritroviamo due dei protagonisti di Caci Il Brigante, libro del 2016, di Michele Papalia. In quel tempo le norme per i buoni affari derivate da don Francesco Oliva erano in auge e con esse ci si affrontava. Quello che qui inoltre viene fuori è lo stato dell’economia platiota legata oltre che alla produzione olearia a quella, molto diffusa, serica. Ambedue stagionali, la prima difficilmente mieteva vittime, di contro la seconda non guardava in faccia le donne, specie se giovani, e i bambini. Su tutto questo nessuno ancora ha scritto un rigo benché i Registri delle Morti di quegli anni parlino chiaro.
L'epigrafe in apertura, la ricorda e la ripete ancora, Tota Zappia di Pasquale e Lentini Caterina, born 1927, tra le ultime discendenti l'Avvocato. La foto è l’unica esistente con il volto dell’Avvocato Raffaele Lentini di Muzio ed appartiene agli eredi di Mimì, Colonnello, Fera. Probabilmente è uno dei pochi dagherrotipi fatti ad un platiotu di sangue.


lunedì 10 settembre 2018

Sound of the Mountain [山の音 Yama no Oto di Mikio Naruse, 1954 ]



Intorno alle montagne dell’Aspromonte, in una valle, c’era un paesino chiamato Platì.
La rissa Catanzariti Bruno Arcangelo
Classe 4 A - Scuola primaria di Platì, 2018

Quando un novello platiotu arriva sulla Terra, attraverso il contatto continuo con la madre riceve un numero regolare di informazioni che lo predisporranno alla Vita. Successivamente apprenderà il linguaggio attraverso i gesti e le parole; una di queste prime sarà Montagna. Il rapporto del piccolo platiotu con la montagna è dapprima un gioco, poi un amore. Tutti i bambini platioti amano la Montagna. Questo lo messo in mente attraverso i componimenti concorrenti il Premio LetterarioE. Gliozzi”.  Da qualche tempo ho visto con gli occhi questa passione seguendo i movimenti di Antonio e Bruno, ragazzi, fratelli. Loro hanno la fortuna di abitare ai piedi della Montagna di Platì; il paese è poco più sotto e il Ciancio appare di continuo alla loro vista. Questa confidenza con la montagna è frutto dell’educazione ricevuta, attraverso il padre, dal nonno, tramite il durevole contatto che questi ultimi hanno con la montagna. Questo contatto si chiama Funghi. Per conoscere una montagna il modo migliore è andare a funghi. Corpo e anima vanno avanti con questo primitivo scopo che potremmo definire istinto. Bruno e Antonio hanno partecipato al  Passo Cantando del 21 agosto ultimo; al ritorno erano sempre avanti a tutti come piccole guide:  Sunnu   servaggi “ esclama Paolo loro zio, inconsapevole di citare Saverio Strati il quale, bisogna dirlo, conosceva  la Montagna assai meglio di Corrado Alvaro. C’era pure Nicola, figlio di Paolo, tutta la famiglia vive a Milano. Con mia sorpresa ho potuto notare che Nicola pur risiedendo in quella megalopoli, a contatto con un sistema che tende ad appiattire l’individuo, ha appreso e parla molto bene il platiotu; nel modo di camminare, osservare, chiedere, nei cugini permane l’amore per la Montagna trasfuso da mastr’Antoni.


Nota: Il film citato è uno dei più belli del maestro giapponese, il suo titolo è la parte sottintesa al testo.

martedì 4 settembre 2018

Carcere [di George Hill, 1930 ]

 “U CARCIRI”    
(PERRE FRANCESCO cl. 1959)

Pari ca catti u cielu e mi mpittau
Chistu chi staju passandu u sapi sulu Diu
Ma puru Diu ora mi bbandunau
Cu sti penseri sugnu ancora eu
Senti u cori mei chi staci mali
Pacchì i sti porti si sperdiru i chjiavi
I porti du mpernu si lapriru
Jettaru i chjavi e cca intra mi rassaru
Quandu arbisci a matina     
U cori meu si risbigghja e si lluntana
Sentu puru u trenu quandu passa
Si leva i soi penseri e i mei mi rassa
Penseri chi mi stannu cunsumandu
Pari ca finiu pa mia chistu mundu
Mundu salatu, dimmi, chi ti fici?
Notti e jornu nommu pigghju paci.
Paci trova sulu sta vita mia
Quandu tornu ammata ca famigghja mia




Ciccio Perre, alias biscottu, il 21 agosto in montagna ha portato una nota allegra, lui è fatto cosi, con le sue pronte rime, in uno scontro, amichevole, continuo, con chi lo provocava. Questa poesia è un testo di notevole importanza per ridefinire il paradigma* Platì.

*Secondo Thomas Kuhn il paradigma è «Una costellazione di concetti, valori, percezioni e comportamenti», pregiudizi costruiti altrove, aggiungo io.


venerdì 31 agosto 2018

Poeti [di Toni D'Angelo, 2009 ]


Omero supra a Muntagna
Pasquale Favasuli al Passu Cantandu

mercoledì 29 agosto 2018

lunedì 27 agosto 2018

Cammina, non correre [di Charles Walters, 1966 ]



now I’ll do what I can
I’ll walk like a man
and I’ll keep on walkin’
Bruce Springsteen, Walk like a man

La semplice arte del camminare la ebbi trasmessa da un Padre Rogazionista. Per suo merito ho messo piede sulle cime che si estendono da Capo Peloro a Dinnamare. Padre Siciliano era di Cittanova! Era anche un abile tiratore di pallone oltre che di ceffoni, ma questa sua passione non la trasfuse in me, sebbene ricordi ancora il dolore e il bruciore di quei manrovesci. In seguito il risvolto cerebrale del camminare lo appresi da autori come Henry David Thoreau e Peter Handke. Passu Cantandu è ora l’evento più riuscito dei pulinaroti e, ancora una volta, voglio precisarvi il suo ideatore: Mimmo Catanzariti, che è anche la migliore guida per chi voglia conoscere l’area grecanica del reggino. I tributi finiscono qui.
Se ognuno i partecipanti del 21 agosto dovesse raccontare la sua esperienza ne verrebbero fuori infinite storie. Qui sta la mia. Ancora una volta ho potuto avere la certezza delle mie origini e constatare con piedi e mani la bontà e l’innato senso dell’accoglienza platiota. E queste son virtù che bisogna ripetere ogni qualvolta se ne presenti l’occasione. Ma è doveroso affermare il sentimento dello stare al mondo dei platioti. Credevo di essere un uomo arrivato e invece sono ancora in cammino, pronto a fare nuovi incontri da non crederci. Tutti quelli che erano presenti a quell’evento provenivano da zone distanti tra loro ma avevano un motivo tutto particolare per esserci. Chi non era presente e li si aspettava hanno rivelato che non hanno motivi da impegnare. E non ne avranno mai. Come riferirvi il mio essere riconosciuto passo dopo passo per il figlio di don Ciccillu i barva o u niputi i don Ciccillu da cresia du Rosariu? Eppure accadeva procedendo nel cammino fino al momento conviviale più atteso, quello del pranzo finale, con quella capra sacrificata, divenuta miele, per le generose mani di mastru ‘Ntoni Catanzariti.

sabato 25 agosto 2018

Walk like a man - PASSU CANTANDU



Ora vi dico come è andata, anzi, come non è andata, almeno per quelli che non si sono visti. Innanzitutto bisogna ringraziare Mimmo, giarruneiu, Catanzariti per aver concesso ai pulinaroti l’idea di Passu Cantandu. Ed ecco come ho valutato tale evento.
Non vi siete persi: Quel sonnolente risveglio che solo il mese di agosto vi può concedere, e di conseguenza il profumo della moka Bialetti da cui si guadagna un'epica riflessione su una Richard-Ginori con in grembo l’IPhone per sapere l’ultima trovata della Salvini mente; La sfoglia di crema mandata in circolo con caffellatte freddo o, se eravate nella città dello Stretto, la granita caffè con panna e brioche da Irrera, che non è l’antico Irrera - senza essere a conoscenza che ora di moda va u tedescu sul viale Europa; E che dire dell’incombenza di portare Dog a fare acqua e solidi in una traversa laterale o su una finta siepe; Non avete disoccupato, per un giorno, il vostro angolo di mondo al Lido, benché la giornata andava compromessa da cielo di piombo; … Per il resto … ubi maior, minor cessat!
Fine delle baggianate, il serio verrà prossimamente.