Difficilmente accade oggi, ma una volta l'affetto per i propri cari era così profondo che diventava una lotta contro l'oblio. Come nel caso dello zio Michele che conservò una una ciocca di capelli di sua sorella Jolanda (nella foto), morta ancora giovane il 28 gennaio 1959, a Oppido Mamentina. Ciocca che ancora, dono della natura, oggi è in perfetta conservazione
"Sono come un ontano del fiume, le mie radici sono fisse e profonde" Mikio Naruse, 1958
lunedì 17 settembre 2018
domenica 16 settembre 2018
NATIVE LAND [di Leo Hurwitz, Paul Strand,1954 ]
IL MIO PAESE
Antonio Catanzariti
5a elem.
5a elem.
Nascosto dietro i monti
C’è un piccolo paese,
è il paese del mio cuore
la sera la gente dopo una giornata
in campagna, anche se stanca
di sicuro non si lagna
ma è sempre pronta ad aiutare
chi non riesce a lavorare
purtroppo tanta gente
è costretta ad emigrare
l’emigrante và pensando al mio paese
che più non rivedrà
dal Premio Letterario "E. Gliozzi" ed. 2017
Così appariva la mattina del 21 agosto a quelli dal passu cantandu.
mercoledì 12 settembre 2018
Le foglie d'oro [di Michael Curtiz, 1950 ]
L’avvocatu
Lentini ndavia machini e mulini e li so terri jivunu i panarefru a cuccumeiu
In
nome di Sua Maestà
Umberto
Primo
Per grazia di Dio e per volontà della
Nazione
Re
d’Italia
La Regia Pretura del Mandamento di Ardore
Ha emesso la presente Sentenza. In nome
di Sua Maestà
Umberto
Primo
Per grazia di Dio e per volontà della
Nazione
Re
d’Italia
Il Sig. Giacomo Avv. Raso Pretore del Mandamento di Ardore ha emesso la
presente Sentenza
nella causa civile
Tra
Il Sig. Raffaele Lentini fu Muzio legale e proprietario, domiciliato in
Platì, attore comparente in persona
Contro
Saverio Marando fu Saverio parte domiciliato pure in Platì, convenuto
comparente di persona.
L’attore conchiude che sen’attendere all’eccezioni e difese contrarie,
piaccia alla giustizia accogliere e far pieno dritto alla sua domanda
giustificata colla prova accolta e con documenti esibiti.
Il convenuto conchiude rigettarsi la domanda dell’attore perché non
provata e condannarsi alle spese.
Rilevasi in fatto che il Sig. Raffaele Lentini con atto dei 4 Settembre
ultimo, conveniva in questa Pretura Saverio Marando per sentirsi condannare al
pronto pagamento di lire novantanove prezzo di sacchi 14 ½ di fronda serica,
cioè sacchi otto di fronda serica, alla ragione di £ 4, 2 per ogni sacco e
sacchi sei di mezze di fronda nera, al prezzo di Lire dieci al sacco venduta ad
esso convenuto in Maggio ultimo, restringendo la sua domanda sole sudette Lire
novantanove. Asseriva il medesimo istante che per patto si stabilì che il
prezzo doveva essere quello che egli stesso avrebbe stabilito diffinitivamente.
Chiedeva pure le spese del giudizio e gli interessi legali. Postasi la causa
all’udienza l’attore insisté alla sua domanda. Il convenuto però confessando
aversi ricevuto otto sacchi di fronda bianca e soli sei di fronda nera impugnò
che si fosse convenuto che dovesse pagarla al prezzo che avesse
diffinitivamente stabilito l’attore stesso, ma che invece era pronto a pagarla
ai prezzi fatti nella vendita della fronda del Sig. Francesco Oliva nella
decorsa industria serica. Eseguitasi la prova diretta e contraria l’attore non
giustificò punto che nel Maggio scorso, nel fare il contratto per la vendita
della fronda al convenuto si stabilì per patto che il prezzo doveva essere
quello fissato difinitivamente dall’attore. Solo si assodò che verso gli ultimi
giorni dell’industria stante la scarsezza della fronda esso Sig. Lentini vendé
qualche sacco di fronda nera a Lire dieci il sacco, che i prezzi della fronda
nell’anno decorso che fece il Sig. Francesco Oliva furono a L. £4,40 la foglia
bianca, a Lire 4,25 la fronda cappuccina ed a Lire tre a nera. E ch’essendo
esso Sig. Oliva un grosso proprietario di fronda serica generalmente in Platì i
contratti si stabilirono ai prezzi ch’egli farà nei contratti da lui stipolati.
Riprodottasi la causa all’udienza le parti conchiusero come sopra leggesi.
In dritto poi
Considerando che nel pronunziare un giudizio devesi tener presente ciò
che si alliga e ciò che si prova. Or l’attore avendo assunto nel suo atto
introduttivo che nel fare il contratto col convenuto si stabilì per patto che
il prezzo della fronda doveva essere quello che il medesimo attore avesse
stabilito difinitivamente, patto ch’egli colla sua prova ha affatto dimostrato,
e quindi che la sua domanda in quanto al prezzo della fronda dev’essere rigettata,
non essendo neppure il caso di deferire giuramento di Ufficio perché le sue
pretenzioni per tale riguardo sono totalmente sfornite di prove art. 1312 e
1323 codice civile.
Considerando però che il convenuto Marando confessa di aver ricevuto
dall’attore otto sacchi di fronda bianca e sei di fronda nera il prezzo del
quale deve pagare = Considerando che i prezzi che generalmente si fissano nel
Comune di Platì si è quello che stabilisce il Sig. Francesco Oliva nei suoi
contratti e che in questo anno furono di £. 3,40 per la fronda bianca e a Lire
Tre per la nera, ed a simili prezzi confessa pure il convenuto di essere
obbligato a pagare la fronda in parola = Considerando che la confessione
giudiziaria facendo piena prova contro colui che la fa, ne consegue che la
dimanda dell’attore si deve accogliere per quanto è di ragione Art. 1356 Cod.
C. = Considerando che il convenuto è tenuto a pagare gli interessi legali sulla
somma da lui dovuta perch’è incorso nelle mora dal giorno della giudiziale
domanda Art. 1231 C.
Civile = Considerando che l’attore dovendosi ritenere soccumbente in
parte nelle sue pretenzioni è giustizia che le spese del giudizio fossero
proporzionalmente compensate Art. 370 C. Civile=
Per questi motivi
Noi Avv. Giacomo Raso Pretore del Mandamento di Ardore diffinitivamente
pronunziando in contraddizione delle parti condanniamo Saverio Marando al
pagamento in favore del Sig. Raffaele Lentini della somma di Lire
quarantacinque e centesimi venti prezzo della fronda sericada costui a quello
venduta nel Maggio 1885. Agl’interessi legali su tale somma dal dì della
domanda fino all’integrale sodisfo ed alla metà delle spese del giudizio fino
alla presente sentenza e suo registro che in totale sono liquidate per Lire
trentanove e centesimi trenta. L’altra metà rimane compensata.
Pronunziato in Ardore all’udienza del dì nove Aprile 1886. Il Pretore
firmato G. Raso. Pubblicato alla stess’udienza nove aprile 1886 fuori la
presenza delle parti. Il Cancelliere firmato Antonio Portaro. Repertorio N 18.
Registrato ad Ardore lì ventisette Aprile milleottocentottantasei N 24 fol 176.
Comandiamo
a tutti gli Uscieri che ne siano richiesti ed a chiunque spetti di
mettere ad esecuzione la presente; al ministero pubblico di darvi assistenza; a
tutti i Comandanti ed Uffiziali della forza pubblica di concorrervi con essa
quando siano legalmente richiesti.
Nota - Nel testo sopra riprodotto ritroviamo due dei protagonisti di Caci Il Brigante, libro del 2016, di
Michele Papalia. In quel tempo le norme per i buoni affari derivate da don
Francesco Oliva erano in auge e con esse ci si affrontava. Quello che qui
inoltre viene fuori è lo stato dell’economia platiota legata oltre che alla
produzione olearia a quella, molto diffusa, serica. Ambedue stagionali, la prima difficilmente mieteva vittime, di contro la seconda non guardava in
faccia le donne, specie se giovani, e i bambini. Su tutto questo nessuno ancora
ha scritto un rigo benché i Registri delle Morti di quegli anni parlino chiaro.
L'epigrafe in apertura, la ricorda e la ripete ancora, Tota Zappia di Pasquale e Lentini Caterina, born 1927, tra le ultime discendenti l'Avvocato. La foto è l’unica esistente con il volto dell’Avvocato Raffaele Lentini
di Muzio ed appartiene agli eredi di Mimì, Colonnello, Fera. Probabilmente è
uno dei pochi dagherrotipi fatti ad un platiotu di sangue.
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Once upon a time in Platì
lunedì 10 settembre 2018
Sound of the Mountain [山の音 Yama no Oto di Mikio Naruse, 1954 ]
Intorno alle montagne
dell’Aspromonte, in una valle, c’era un paesino chiamato Platì.
La rissa Catanzariti Bruno Arcangelo
Classe 4 A - Scuola primaria di Platì, 2018
Quando un novello platiotu arriva sulla Terra, attraverso il contatto
continuo con la madre riceve un numero regolare di informazioni che lo
predisporranno alla Vita. Successivamente apprenderà il linguaggio attraverso i
gesti e le parole; una di queste prime sarà Montagna. Il rapporto del piccolo
platiotu con la montagna è dapprima un gioco, poi un amore. Tutti i bambini
platioti amano la Montagna. Questo lo messo in mente attraverso i componimenti
concorrenti il Premio Letterario “E. Gliozzi”. Da qualche tempo ho visto con gli occhi questa
passione seguendo i movimenti di Antonio e Bruno, ragazzi, fratelli. Loro
hanno la fortuna di abitare ai piedi della Montagna di Platì; il paese è poco
più sotto e il Ciancio appare di continuo alla loro vista. Questa confidenza
con la montagna è frutto dell’educazione ricevuta, attraverso il padre, dal nonno,
tramite il durevole contatto che questi ultimi hanno con la montagna. Questo contatto
si chiama Funghi. Per conoscere una montagna il modo migliore è andare a
funghi. Corpo e anima vanno avanti con questo primitivo scopo che potremmo
definire istinto. Bruno e Antonio hanno partecipato al Passo Cantando del 21 agosto ultimo; al ritorno erano sempre avanti
a tutti come piccole guide: “Sunnu servaggi “ esclama Paolo loro zio,
inconsapevole di citare Saverio Strati il quale, bisogna dirlo, conosceva la Montagna assai meglio di Corrado Alvaro. C’era
pure Nicola, figlio di Paolo, tutta la famiglia vive a Milano. Con mia sorpresa
ho potuto notare che Nicola pur risiedendo in quella megalopoli, a contatto con
un sistema che tende ad appiattire l’individuo, ha appreso e parla molto bene
il platiotu; nel modo di camminare, osservare, chiedere, nei cugini permane l’amore per la Montagna trasfuso da mastr’Antoni.
Nota: Il film citato è uno dei più belli del maestro giapponese, il suo titolo è la parte sottintesa al testo.
martedì 4 settembre 2018
Carcere [di George Hill, 1930 ]
“U
CARCIRI”
(PERRE FRANCESCO cl. 1959)
(PERRE FRANCESCO cl. 1959)
Pari
ca catti u cielu e mi mpittau
Chistu
chi staju passandu u sapi sulu Diu
Ma
puru Diu ora mi bbandunau
Cu
sti penseri sugnu ancora eu
Senti
u cori mei chi staci mali
Pacchì
i sti porti si sperdiru i chjiavi
I
porti du mpernu si lapriru
Jettaru
i chjavi e cca intra mi rassaru
Quandu arbisci a matina
U
cori meu si risbigghja e si lluntana
Sentu
puru u trenu quandu passa
Si
leva i soi penseri e i mei mi rassa
Penseri
chi mi stannu cunsumandu
Pari
ca finiu pa mia chistu mundu
Mundu
salatu, dimmi, chi ti fici?
Notti
e jornu nommu pigghju paci.
Paci
trova sulu sta vita mia
Quandu
tornu ammata ca famigghja mia
Ciccio Perre, alias biscottu, il 21 agosto in montagna
ha portato una nota allegra, lui è fatto cosi, con le sue pronte rime, in uno
scontro, amichevole, continuo, con chi lo provocava. Questa poesia è un testo
di notevole importanza per ridefinire il paradigma* Platì.
*Secondo Thomas Kuhn il paradigma è «Una costellazione di concetti, valori, percezioni e comportamenti»,
pregiudizi costruiti altrove, aggiungo io.
venerdì 31 agosto 2018
mercoledì 29 agosto 2018
lunedì 27 agosto 2018
Cammina, non correre [di Charles Walters, 1966 ]
“now I’ll do what I can
I’ll walk like a man
and I’ll keep on walkin’”
I’ll walk like a man
and I’ll keep on walkin’”
Bruce
Springsteen, Walk like a man
La semplice arte del camminare la ebbi trasmessa da un Padre Rogazionista.
Per suo merito ho messo piede sulle cime che si estendono da Capo Peloro a
Dinnamare. Padre Siciliano era di Cittanova! Era anche un abile tiratore di
pallone oltre che di ceffoni, ma questa sua passione non la trasfuse in me,
sebbene ricordi ancora il dolore e il bruciore di quei manrovesci. In seguito
il risvolto cerebrale del camminare lo appresi da autori come Henry David Thoreau
e Peter Handke. Passu Cantandu è ora
l’evento più riuscito dei pulinaroti e, ancora una volta, voglio precisarvi il
suo ideatore: Mimmo Catanzariti, che è anche la migliore guida per chi voglia
conoscere l’area grecanica del reggino. I tributi finiscono qui.
Se ognuno i partecipanti del 21 agosto dovesse raccontare la sua
esperienza ne verrebbero fuori infinite storie. Qui sta la mia. Ancora una
volta ho potuto avere la certezza delle mie origini e constatare con piedi e
mani la bontà e l’innato senso dell’accoglienza platiota. E queste son virtù
che bisogna ripetere ogni qualvolta se ne presenti l’occasione. Ma è doveroso
affermare il sentimento dello stare al mondo dei platioti. Credevo di essere un uomo
arrivato e invece sono ancora in cammino, pronto a fare nuovi incontri da non
crederci. Tutti quelli che erano presenti a quell’evento provenivano da zone
distanti tra loro ma avevano un motivo tutto particolare per esserci. Chi non
era presente e li si aspettava hanno rivelato che non hanno motivi da impegnare.
E non ne avranno mai. Come riferirvi il mio essere riconosciuto passo dopo
passo per il figlio di don Ciccillu i
barva o u niputi i don Ciccillu da cresia du Rosariu?
Eppure accadeva procedendo nel cammino fino al momento conviviale più atteso,
quello del pranzo finale, con quella capra sacrificata, divenuta miele, per le generose mani di mastru ‘Ntoni Catanzariti.
sabato 25 agosto 2018
Walk like a man - PASSU CANTANDU
Ora vi dico come è andata, anzi, come non è andata, almeno per quelli
che non si sono visti. Innanzitutto bisogna ringraziare Mimmo, giarruneiu, Catanzariti per aver
concesso ai pulinaroti l’idea di Passu
Cantandu. Ed ecco come ho valutato tale evento.
Non vi siete persi: Quel sonnolente risveglio che solo il mese di
agosto vi può concedere, e di conseguenza il profumo della moka Bialetti da cui
si guadagna un'epica riflessione su una Richard-Ginori con in grembo l’IPhone
per sapere l’ultima trovata della Salvini mente; La sfoglia di crema mandata in
circolo con caffellatte freddo o, se eravate nella città dello Stretto, la
granita caffè con panna e brioche da Irrera, che non è l’antico Irrera - senza
essere a conoscenza che ora di moda va u
tedescu sul viale Europa; E che dire dell’incombenza di portare Dog a fare
acqua e solidi in una traversa laterale o su una finta siepe; Non avete
disoccupato, per un giorno, il vostro angolo di mondo al Lido, benché la
giornata andava compromessa da cielo di piombo; … Per il resto … ubi maior, minor cessat!
Fine delle baggianate, il serio verrà prossimamente.
lunedì 13 agosto 2018
Saremo film [di Ludovica Marineo, 2006 ]
Francesco – Ciccillo – Mittiga
1908 – 1986
Non vi è capitato mai di scorgere nell’andatura, nel profilo, in un
gesto ... un parente o un affezionato amico da poco morto? Essi possono ritornare
anche nell’espressione di un grande attore. Gianmaria Volontè nel suo ultimo lavoro mi richiama papà: negli occhi, nelle sopracciglia, nelle labbra
corrucciate. E le interpretazioni dell’attore così come la vita del mio
genitore si svolgono in uno svolgimento velocissimo in loop.
A papà per il suo 110° compleanno nel giorno della morte del suo
Giannuzzeiu.
Il fotogramma si riferisce a Una storia semplice di Emidio Greco del 1991.
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