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domenica 4 febbraio 2018

Il carrarmato dell'8 settembre - ovvero - La proprietà non è più un furto (reg. Elio Petri - 1973)



giorgio delle piane
Sei un buffone Luigi Mittiga, questo video non e` tuo ne tantomeno di quello che si firma: Santa Pulinara o Santa bulunata o come cazzo si firma .I video originali VHS ce li ho io e li ho messi sul CD che poi ho caricato sulla mia pagina FB per la visione dei miei cari paesani platiesi, voi ci mettete il vostro logo per farlo apparire vostro, BUFFONI BUFFONI BUFFONI!!!!!!! tu non sei un MITTIGA, TU SEI UN piccolo gliozzi!!!! e tanti saluti ai tuoi compari di SANTA BULUNATA, GUARDATEVI ALLO SPECCHIO E POI FATE IL RESTO

Rosario Mittiga
Luigi Mittiga sei un buffone, questo video l'ho caricato io per la prima volta, il VHS originale ce l'ho io, tu e Santa Pulinara mentite, lo potete anche fare vostro, ma no mettete il logo e dite che lo avete fatto voi.... BUFFONIIIIIIIIIIII

Carissimo Saro, vorrei ricordarti che tra tuo padre e i Signori Gliozzi che tanto disprezzi c'era un legame di comparaggio, ma questo non lo sapevi, vista la fretta con cui sei scappato da Platì, prima, e quindi dal suolo italiano. Dopo, in considerazione dell'isolamento in cui versavi, ti sei tradotto in facciabucco, era il solo modo di apparire - dove c'è tanto pubblico - come Terence Hill in Il mio nome è Nessuno del 1973 di Tonino Valerii, ma sulla tua colonna Facebook dici che quel film l'hai prodotto e girato tu. Per quanto riguarda le proprietà guarda sopra. Eppoi, tu, vanitoso come sei,  hai disprezzato anche l'autore del videovista. Comunque grazie, con te il blog sale alle stelle anche per gli ingressi da dove ti trovi. 
Sarineiu, quello che ti da fastidio e invidia e proprio il LOGO




nel quale l'ulivo con le sue radici a noi rammenta il legame col suolo platioto e a te ricorda quanti da Platì, o quanto meno dall'Italia, non sono scappati e hanno la serenità di non dire porcherie, che di certo non ti ha insegnato tua madre, che qui ho l'onore di ricordarti.





giovedì 1 febbraio 2018

Heroes - David Bowie

Like the dolphins, like dolphins can swim, David Bowie








Delle foto che vedete posseggo i negativi scattati da ... non so chi. Le signore e signorine, belle e ridenti, partecipavano ad una gita/pellegrinaggio alla Grotta presso Bombile. Erano i favolosi (oggi) primi anni sessanta del passato secolo e chissà chi tra quelle, oggi, swimming tra socialisti.




mercoledì 31 gennaio 2018

Il mio amore brucia - Offret


La seconda parte del videovista prodotto da G. Mittiga, alla vostra visione, si presenta come disorganica sebbene ricca di suoni, noises e volti cinti da un’acustica com'era quella del duomo platiota. In essa però vi è contenuto un rituale ormai desueto per chi frequenta oggi la messa: il sacrificio, sotto forma di offerta, dell’animale (qui una capra) portato dal mandriano ai piedi dell’altare come rappresentante di un più corposo gregge. G. Mittiga aveva confezionato, da dilettante, il suo videovista per portarlo con sé in Australia allo scopo di farlo vedere a parenti ed amici, inconsapevole, allora, di testimoniare una memoria storica e un tempo disintegrato.


giovedì 25 gennaio 2018

Tre manifesti a Ebbing, Missouri (reg. Martin McDonagh - 2017)







Quello che andate a leggere - ma anche solo a guardare le foto che, a quanto pare, è il solo modo di procurarsi visitatori poco vogliosi di approfondire anche una freddura – è un fatto di cronaca platiota che ho indugiato a riportare alla luce: l’episodio in se stesso è ancora scottante ed i soli a darne risalto per motivi istigati sono giornalisti morti di fame e vampireschi front man mediatori mediatici. I platioti ancora non hanno detto la loro e chissà ancora quanto bisognerà aspettare. Io, invece, faccio il guastafeste e questa parte mi è stata agevolata dalla visione del film il cui titolo apre la pubblicazione odierna. Sin dalle prime immagini il volto, gli atteggiamenti … il vestito di Frances McDormand mi hanno portato alla mente le foto di sopra e il conseguente dramma della signora Angela Casella. E’ terribile! Ma la McDormand va in giro per buona parte del film con i capelli raccolti sulla nuca e indossa una tuta da cui traspare la gracilità, proprio come la Casella quando girava per le strade di Platì sotto i flash di arrapatissimi reporter. Da quella delicatezza le due donne traggono la forza per la lotta che conducono: giustizia la prima, la liberazione del figlio la seconda. Ma ancora c’è … il ruolo dei mass media, delle forze dell’ordine e degli abitanti di Ebbing come degli abitanti di Platì, dapprima scontrosi quindi partecipi delle due eroine. Io aggiungo che al contrario dei giornalisti il viaggio a Platì per la Casella è stato come il viaggio di Marlow in Cuore di tenebra di Joseph Conrad e sicuramente nelle notti insonni, passato il calvario, la Casella è ritornata a ripercorrere le strade e rivedere la gente di Platì.

Nota – In quei tempo uno dei bersagli principali dei giornalisti era lo zio Ernesto, parroco reo di non dire il suo pensiero. Figuriamoci, lo zio il suo riserbo lo mantenne finché visse con noi nipoti, figuriamoci con quelli i quali non scrivevano neanche bene il suo cognome, come il tal Pantalone Sergi. 
La foto in BN sono di  Sky TG24 e Gazzetta del Sud, quelle a colori di Famiglia Cristiana


mercoledì 24 gennaio 2018

Post Tenebras Lux (reg. Carlos Reygadas - 2012)

It's a dream/
Only a dream/
And it's fading now/
Fading away
Neil Young, It's a dream











lunedì 22 gennaio 2018

Schiavi della colpa (reg. Allan Dawn - 1930)



II parallelo, tracciato da «Sette», tra il paese della 'ndrangheta e quello della peste, Suruf, non è piaciuto al vescovo di Locri. Che qui protesta.

LASCIATE CHE I BAMBINI DI PLATI' CRESCANO IN PACE

di padre Giancarlo Bregantini

C`e un gelsomino sull`uscio dell`asilo delle suore, a Platì. Un profumo delicatissimo, nella brezza della sera, si espande attorno. Non fa rumore, non si impone, ma c`è. Un regalo, che però non tutti colgono. Specie i giornalisti frettolosi o i fotografi che guardano quel paese, non loro, con occhi «professionali», cioè miopi e freddi.
Certo, non e facile parlare o descrivere la Calabria. Ancora meno facile e cogliere un paese contraddittorio e complesso come Platì. Mi riferisco all`inutile servizio su Platì apparso sul numero 41 di Sette. lnutile?
Sì, proprio così, perché di questi servizi, spietatamente veristi, la gente, sia in Calabria che fuori, non sa più che farsene. Le solite analisi, i soliti colori ormai sbiaditi. Non di denunce la Calabria ha bisogno, ma di forza, di animo nuovo, di incoraggiamento. l calabresi, che tanto soffrono, conoscono benissimo i loro problemi. Il vero rischio che corrono è piuttosto un altro: chiudersi nel fatalismo e nella rassegnazione. Questo sì è il vero «incubo››, ben peggiore della stessa `ndrangheta, perché colpisce l`interno del cuore, il midollo delle coscienze. Ora un servizio come quello recentemente apparso su Sette scoraggia e demolisce. Uccide quei tentativi mirati che proprio in quella difficile scuola media di paese si stanno già facendo da parte di insegnanti e presidi coraggiosi, per sensibilizzare e illuminare gli occhi scrutatori di adolescenti prematuramente provati dalla vita e ora anche delusi da un servizio giornalistico e fotografico che li ha inchiodati al negativo.
Che diranno ora quei ragazzi, quasi colpevoli di essere nati e di vivere a Platì? Gioverà alla loro maturazione? Si sentiranno incoraggiati, vedendosi confrontati con la peste di Surat?
Perché non si e confrontato Surat con qualche periferia di grandi città del Nord, tra siringhe abbandonate e
panchine sfasciate...? E non diteci che non ci sono. Perché non fotografare invece il centinaio di ragazzi dell`Acr, nel giardino delle Suore, che giocano sull`altalena o costruiscono coloratissimi cartelloni sulla pace? Già, ma questo non fa «cassetta», non fa cronaca, non ripaga. Eppure è proprio di questa cronaca che la Calabria ha bisogno, per cogliere positivamente i luoghi in cui, pur con tanta fatica, sta crescendo la coscienza civica della gente d`Aspromonte.
E allora l`obiettivo del fotografo si fermerà sulla cinquantina di ragazze che, insieme a suor Gerarda, imparano a ricamare, unendo l`antico e il nuovo nella trama di meravigliosi colori, riflesso delle bellissime pinete che si aprono a pochi passi da Platì.
Non si tratta solo di artigianato ma di coscienza. E allora, perché non regalare loro una macchina da cucito o
non lanciare una sottoscrizione per l’acquisto di un arazzo tessuto a mano frutto della fatica notturna delle
mamme di questo nobile paese?
Certo Platì non e solo questa immagine quasi idilliaca. Ma e anche questo! Certo, anche le istituzioni dovranno aiutare la crescita di questa nuova coscienza. Anche i giornali. Allora, anche il sindaco sarà finalmente in grado di terminare i lavori della nuova scuola media (dopo ben 17 anni) e il campo sportivo verrà finalmente finito. E un prete giovane proprio per i giovani ci impegniamo, come chiesa, a inviarlo a Platì per piantare tante nuove piantine dalle radici profonde.
Eco di tutto, la poesia di un ragazzo di terza media:

A volte ho l`impressione di avere
sulle spalle il peso
di colpe non commesse.
Perché, mi chiedo! Perché ?
Perché sono nato qui.
A Platì.
A volte ho l`impressione di essere
diverso dagli altri ragazzi del mondo
e allora penso di odiarti, paese mio,
ma è solo un attimo
perché mi rendo conto di amarti
all`infinito
e mi dico che è ingiusto
tu non puoi essere colpevolizzato
la tua realtà non è poi così diversa
da altri paesi del mondo,
anche se costringi i figli tuoi ad emigrare
e forse un giorno anche me.
Ma una parte di te rimarrà sempre
nel mio animo.


domenica 21 gennaio 2018

Il mio amore brucia (reg. Kenji Mizoguchi - 1949)







Sono ormai quattrocento anni che la devozione per la Signora di Loreto infiamma i cuori dei platioti e forse questo amore arde più in quelli che vivono in terre lontane; prova ne è questa prima parte del videovista di G. (tranquilli non sono io!) Mittiga che in quell'estate del 1986 fece ritorno a Platì dall'Australia. Oggi  chi lo vede è costretto a fare un balzo indietro come trasportati da quelle macchine del tempo che si vedono nei film. Molti i volti strappati alla vita, carissimi quelli che ancora resistono.
Questo documento, dal qualetrapela e riconosciamo anche l'intatta acustica odierna, è prezioso perché era una delle prime volte che veniva utilizzato il dolly progettato dallo zio Ernesto (nel film Arnesto)  e messo in opera con il prezioso aiuto di Micuzzu. Evento, quest'ultimo, non ancora riconosciuto pubblicamente per come merita.
La foto appartiene agli eredi di Mimì, Colonnello, Fera.

giovedì 18 gennaio 2018

The sailor's girlfriend (reg. André De Toth - 1932)


MR. AND Mrs. Anthony Trimboli (Platì 24 oct. 1896), 802 East Battell street, have announced the engagement of their daughter, Rose Pauline, to Aviation Ordnance Mate 2/c D(ominick). S. Catanzarite, son of Mr. and Mrs. D. S. Catanzarite of Massena N. Y. Seaman Catanzarite is back in this country after serving for two years in the South Pacific.

Rose Pauline was born January 25, 1925 in Mishawaka, Indiana. She was the daughter of the late Anthony and Josephine Trimboli. After graduation from Mishawaka High School class of 1943, she was a secretarial supervisor at Uniroyal of Mishawaka Indiana. She was also employed by Levine’s Department Store and Marine Midland Bank of Massena. On May 4, 1946 she married Dominick S. (Julo) Catanzarite in Mishawaka, Indiana at St. Monica’s Church. Pauline passed away on September 21, 2013, was predeceased by Dominick in 2004

mercoledì 17 gennaio 2018

Fatti corsari


-Lenzi d.Beatrice (Mo.27.4.1890/17) di Luigi e Ascrizzi Domenica da Varapodio, ux. di d. Filippo   Zappia.
-Murabito d. Luisa (Mo.3.9.1890/28) di d. Francesco e d. Rosa Oliva, ux. di d. Giuseppe Empoli.
-Stancati Giovanni (Mo.12.10.1890/40) di Gius. e Trimboli Saveria,da S. Cristina.
-Puntoriere Giuseppe (17.1.1891/4) di Gius. e Furfaro Cater.da Cittanova, mentre andava ad Ardore   fu sopraffatto dall' ingente abbondanza di neve.
-Puntoriere Domenico (17.1.1891/5) di Gius. e Furfaro Cater, da Cittanova, mentre andava ad Ardore   fu sopraffatto dall' ingente abbondanza di neve.
-Tassoni Francesco (26.8.1891/39) di Giuseppe e di Luisa..., da Piminoro.
-Brancato Domenico (10.9.1891/41) di Francesco e Larosa Fr.sca, da Ciminà.
-Gliozzi Maria(24.9.1891/42) di Michele e Michela Demaio, di anni 4:
-Gliozzi Domenico(29.9.1891/43) di Michele e Michela Demaio, di anni 4.
-Demaio Michela (13.12.1891/53)di Antonino e Vadalà Carmela, ux. Gliozzi Michele.
-Curatula Vincenza (3.12.1891/61) di Pasq. e Maisano Carmela, ux. Di Zoccali Giuseppe.
-Gliozzi Domenico (17.12.1891/63) di Michele e Michelina Demaio, di 1 mese.
-Deagostino Angela(18.12.1891/67) di Giuseppe e Panetta Anna Rosa, da Mammola.
-Oliva d. Giacomo(25.12.1891/69) di d. Saverio e di d. Serafina Macrì, da Ardore, vir di d. Paola   Oliva, figlia d d. Nicola e d. Oliveria Bagalà da Palmi. Fu sepolto nel Campo Santo, vicino alla   Località Crocifisso, di sua proprietà.

lunedì 15 gennaio 2018

Non siamo angeli (reg. Neil Jordan - 1989)

Il paese come lo vedono quelli di Getty e ...


quelli di raitre



il filmato risale alla metà degli anni ottanta del secolo della bomba atomica.