Powered By Blogger

giovedì 19 marzo 2015

It's a gift (reg. Norma Z. McLeod - 1934)



Solo con l'arrivo in città il 19 marzo è diventato festa del papà. Al paese era, e vorrei che lo fosse ancora, la festa di San Giuseppe. Festa già ricordata in pubblicazioni precedenti. Nei registri della chiesa questo nome era popolare quanto Maria, Anna, Antonio e Francesco, questi i nomi più diffusi. Oggi lo ricordo assieme a tutti i Giuseppe che mi sono stati cari: la zia Pina, lo zio Pepè e lo zio Peppino. Lo spunto viene da Pino Fedele, mio cugino, che sebbene vive a Santa Eufemia è di origini platioti e in quei registri registrato. Sue sono queste freschissime foto scattate, davanti la casa di Platì, a me sconosciute.

mercoledì 18 marzo 2015

Rinunzia (reg. Carmine Gallone - 1913)



L’anno milleottocentosettanta, il giorno sette Gennajo in Ardore
Innanzi a noi Domenico Fortunio cancelliere della Pretura del Mandamento di Ardore, è comparso un individuo che ha detto chiamarsi
Francesco Gliozzi fu Domenico di anni ventisei sarto da Platì, ivi domiciliato, ed à detto.
Signore = Verso il milleottocentosessantuno cessava di vivere qui in Ardore il fu mio Genitore Domenico Gliozzi; siccome non conviene ai miei interessi accettare la eredità dello stesso così col presente atto formalmente ed espressamente  rinuncio alla eredità col presetto mio genitore, e ciò per ogni effetto di legge.
Data lettura a voce chiara ed intellegibile vi ha persistito e si è sottoscritto = firmato Gliozzi Francesco = Il Cancelliere Domenico Fortunio = Specifica centesimi cinquantacinque di carta . Dritto lire una. Marca e repertorio centesimi settantacinque - Tolate lire due e centesimi trenta - Numero quattro i quietanza - Fortunio
La presente copia si rilascia a richiesta fatta dal rinunciatario Francesco Gliozzi fu Domenico da Platì
                        Data in Ardore li dieci Gennaro mille otto cento settanta
                                                                                                                      Il Cancelliere
                                                                                                                         A Fortunio

martedì 17 marzo 2015

Ricorda il mio nome

                                  Libro dei Battezzati- vol.XVII°

-Perre Domenico(23.12.1934/12-136) di Rocco malavita e Romeo Elisabetta di Saverio.
-Catanzariti Elisabetta(6.1.1935/14-3)di Domenico giarruni e Perre Anna di Rocco.
-Trimboli Serafina(13.1.1935/14-5)di Giuseppe vajaneja e Perre Elisabetta di  Antonio ciuciu.
-Barbaro Santa(21.1.1935/15-7)di Rocco zumpanu e Cutrì Anna di Antonio.
-Stalteri Pasquale(20.1.1935/15-8)di Domen. e Sergi Caterina di Domen.tri.
-Marando Giuseppa(26.1.1935/16-9)di Domenico Antonio e Catanzariti Elisabetta di Giuseppe guerra.
-Trimboli Giuseppe(3.2.1935/16-10)di Antonio piseja e Perre Caterina di Giuseppe santallino.
-Trimboli Caterina(9.2.1935/17-13)di Antonio foca e Barbaro Filom.di Pasq.
-Marando M. Grazia(10.2.1935/17-14)di Vincenzo pajuni e Pangallo Elisab. di Giuseppe zoru.
-Lentini Domenica(10.2.1935/18-15)di Dom. stràscinapèdi e Frisina Anna.
-Catanzariti Sebastiano(28.2.1935/19-19)di Dom.giarruni e Papalia Orsola.
-Grillo Giuseppe(3.3.1935/18-20)di Rocco e Romeo Rosa di Dom.roseja.
-Sergi Domenico(7.3.1935/20-21)di Pasquale tiriji e trimboli Nicolina di Francesco furna
-Catanzariti Giuseppe(10.3.1935/20-23)di Francesco 'mpastagrìa e Oliva Giuseppa di Francesco trinca.
-Ielasi Pasquale(14.3.1935/21-24)di Rosario carvuneju e Catanzariti Caterina di Saverio.
-Trimboli Rosa(17.3.1935/21-25)di Domenico vajana e Pelle Mariantonia.
-Trimboli Antonio(17.3.1935/22-27)di Franc.maluni e Callipari Conmc.di Vinc.
-Murabito Caterina(24.3.1935/22-29)diGiuseppe mastrudatta.e Calabria Maria di Antonio piscilongu..
-Calabria Anna(28.3.1935/23-30)di Franc.tizzuni e Ciampa Fr.sca di Gius.
-Pangallo Domenico(21.4.1935/24-35)di Pasquale batazzinu e Sergi Elis.di A
-Catanzariti Francesco(21.4.1935/25-38)di Gius. grugna e Carbone Maria di Francesco..
-Bartone Marianna(2.5.1935/26-40)di Antonio brigante e Pangallo Filom.di Fr
-Carbone Francesco(26.5.1935/28-47)di Franc. prunarisi e Demarco Caterina di Francesco catojino.
-Carbone Michele(26.5.1935/29-48)di Dom. tridicinu e grillo Maria di Michele.
-Perre Saverio(26.5.1935/29-50) di Gius.pascalici e Barbaro Anna di Dom.
-Agresta Domenico(19.5.1935/30-51)di Saverio ddommìcu e Perre Elisabetta
-Barbaro Domenico(15.5.1935/30-52)di Dom.zumpanu e Catanz.Cater.di D.
-Sergi Domenica(6.6.1935/31-54)di Franc. birrozzu e Sergi Caterina di Paolo.
-Iermanò Francesco(9.6.1935/31-55)di Antonio pitera e Taliano Ant.a di Gius.
-Iermanò Antonio(9.6.1935/31-56)di Giuseppe pitera e Zappia Maria di Gius.
-Pangallo Rosario(9.6.1935/32-57)di Franc.batazzinu e Portolesi Gius.a di R.

lunedì 16 marzo 2015

La strada (reg. Federico fellini - 1954)


Invece di costruire la strada da Platì a Bovalino,  si pensò di costruire quella da Santa Cristina a Platì, unendo quindi tra loro due comuni perfettamente isolati dal resto del mondo. Solo ora si pensa di congiungere Platì con la littoranea jonica.
Non è il caso questo di lesinare sui dubbi: il Governo da troppo tempo ha mostrato a quelle regioni di non tenerne conto che per formare la propria maggioranza parlamentare.


G. Malvezzi e U. Zanotti Bianco, L’Aspromonte occidentale, 1910

domenica 15 marzo 2015

Il cavaliere della Carità (reg. Flavio Calzavara 1933)

S. Rocco di Casignana



W. Gesù!
                Casignana 14 – XI – 1926
Rev. mo Padre,

Sono lieto di comunicarvi le notizie chiestemi, concernenti il culto che si presta in questo paese al Grande Taumaturgo S. Rocco.
Prima di tutto posso dire che qui sorge come un santuario del Glorioso Santo, dove convengono da tutti i paesi vicini i devoti, e non solo il giorno della festa, ma quasi tutti i giorni. La chiesa che porta il suo nome è un gioiello, ricca di marmi, di quadri e di arredi. Pare sia stata edificata due secoli fa, ma fu restaurata recentemente.
L’immagine del Santo spira molto devozione e, starei per dire, molta soggezione per cui questi miei filiani lo temono anche. Trovai qui una reliquia “ ex ossibus “ rinchiusa in una tecla d’argento, munita di doppio cristallo e avvolta in pannolino rosso. Il relativo decreto della concessione, una carta ingiallita dal tempo, porta la data del 1810 e il nome di un Bartolomeo, prefetto delle reliquie. La festa si celebra nei giorni 14 – 15 – 16 Agosto, con un concorso di forestieri straordinario. Fiera propriamente non c’è ma tutto il paese, in quei giorni è una fiera. Messa ed ufficio proprio, neppure, tranne di alcuni colloquii che si leggono  nei giorni della novena e accompagnati e seguiti da canzoncine. Esiste una, per così dire, congrega … ma è affetta di anemia; bisogna fare ogni anno una Commissione per la festa, (di cui l’Arciprete è il Capo) e l’incasso si aggira dai 20 a 30 mila lire. L’origine di tanta devozione s’ignora. Ma se si pensa che quei paesi furono sempre decimati dalle epidemie, si dovrà supporre che il “ Cavaliere della Carità “ in parola ha dovuto essere sollecito ad esercitare il suo patrocinio a favore di questi naturali.
Ed eccovi servito.
Con molto rispetto vi bacio la mano.
                               Dev. Mo
                Arcip: Ernesto Gliozzi

P. S. Quando il Parroco vostro conterraneo, avrà compilato la “nuova vita “ del Taumaturgo S. Rocco, spero, vorrà spedirmi una copia.
Ossequi anche a Lui.
D. EG

giovedì 5 marzo 2015

mercoledì 4 marzo 2015

Papà ma che cosa hai fatto in guerra? Pt. 13

 

 

Adorato Papà

Mi è piaciuta tanto la vostra cartolina che l’ho voluta con me anche la notte. Ma io vedeva in essa qualche cosa più bella della signorina vestita da bersagliere; vedeva in essa il vostro carattere, il vostro amore. Vorrei diventare io un forte soldato, se sapessi che vi potrei dare il cambio e farvi ritornare in mezzo alla famiglia. Faccio quel che posso. Vi sogno col pensiero, vado a scuola e voglio un poco più bene alle sorelline e il fratellino. La mamma è contenta di me e lo zio pure. Vi chiedo la S. B. anche a nome di Rosina, Caterinuzza ed Ernestino.
Vogliatemi sempre bene.
Vostro
Ciccillo


Adorato Papà
Io vi ringrazio delle bellissime cartoline che mi avete mandato e vi prometto di essere sempre più buono e meritarmi tutto il vostro amore. Mi dispiace che voi siete lontano e più mi addolora il pensiero che voi state in collera per noi. Non ò che fare e cerco di consolare la mamma che anche piange per la vostra lontananza. Ella vi ringrazia con me di quanto manifestate di amarla. Rosina è buona e vuole scrivervi ed io l’aiuto per una bella letterina. Le vostre cartoline le conserverò con me e mi sono un ricordo ed un incitamento a studiare ed essere diligente per piacere a voi e per mio bene.
Vi bacio caramente con la mamma con le sorelline e il fratellino
Vogliatemi bene
Vostro aff.mo figlio
Ciccillo



martedì 24 febbraio 2015

Il Re e il Monsignore (reg. Pierre Chevalier - 1963)




  Il Procuratore Generale del Re presso la Corte d’Appello della Calabria.
  Vista la precedente Bolla rilasciata dal Vescovo di Gerace in data 2 Maggio 1882 con la quale il Sacerdote Filippo Gliozzi da Platì è nominato Parroco della Chiesa sotto il titolo di S. Nicola de Canalibus in S. Nicola d’Ardore.
  In virtù di Regia Delegazione Concede il Regio Placet alla Bolla suddetta; salvo le leggi dello Stato e le ragioni dei terzi . Con dichiarazione che in quanto al giuramento di cui è senno nella ripetuta provvisione; non s’intende irrogato pregiudizio ai dritti  Sovrani, né rimane l’investito Gliozzi ne alcun modo prosciolto dall’ubbidienza dovuta al Re, allo Statuto ed alle leggi del Regno.
Catanzaro 10 Giugno 1882

N° 1026
Del Registro
Il Segretario
Papalia

Franciscus Xaverius Mangeruva
Sacrae Theologiae Doctor
Dei et Apostolicae Sedis gratia
Episcopus Hieracensis

       Dilecto Nobis in Christo Reverendo Sacerdoti Saeculari Philippo Gliozzi terrae  Platì huius Diocesis Hieracensis salutem et benedictionem in Domino.
       Vitae, morunque onesta, laudabile Ecclesiae servitium, mumera confessarii utriusque sexus, Concionatoris , Oeconomi coadiutoris Ecclesia Platì ab anno 1852, usque modo laudabiliter exercita, aliasque laudabilia probitatis et virtutum merita, super quibus apud Nos fidedigno commendarsi testimonio….

       Datum Hieracii ex Episcopali Curia dia 2. Mens Maii 1882. Pontificatus  in Christo Patri set Domini Nostri Leonis Divina Provvidentia Papae XIII anno V. Praesulatus vero Nostri anno X. Feliciter amen
                                                              
                                                               + Franciscus Xaverius Episcopus Hieracensis

Felix Lombardo Pro = Cancellarius
     



lunedì 23 febbraio 2015

Camicia Nera (reg. Giovacchino Forzano - 1933)



Sig. Gliozzi Luigi fu Francesco
   P L A T I’
                                                                                                                                 

                Con la presente vi nominiamo nostro Vice Delegato per codesto centro.

                Vogliate prendere accordi col nostro delegato, camerata Marando Domenico, onde possiate mettervi subito al lavoro-
                Saluti fascisti
.   
     IL COMMISSARIO
         (Dr. Ezio Milesi)




 Sig. Gliozzi Luigi fu Francesco
 P L A T I’
                                                                                                                                                             ^^^^^^^^^^^^
Oggetto:
Credito al piccolo commercio
                                ^^^^^^^^^
Riscontriamo la Vostra lettera di cui all’oggetto in data 3 corr. E Vi alleghiamo un modulo di domanda che trasmetterete al più presto debitamente riempito.
IL DIRETTORE                                                                IL PRESIDENTE                           
Dott. A.Abbadessa                                                               Rag. F. Romeo
                                                                                                                                       

domenica 22 febbraio 2015

Casualities of War (reg. Brian De Plama - 1989)




Signori
   Non siete qui venuti per accompagnare la salma d'una madre, morta di dolore?  E non debbo io rappresentare colui che è assente e che domani si aggirerà per le stanze vuote in traccia di sua madre?
Oh dolente per sempre il figlio, a cui non è dato di tergere con ardenti baci, la fronte gelida della morente genitrice e che dovrà piegare la fronte stanca sopra una muta croce che custodisce un tesoro e questo tesoro è invisibile! …
Io so bene che i morti si fanno accompagnare dai vivi verso l’ultima dimora; so pure che questo tributo di ossequio è l’indice della loro virtù, il termometro che misura il grado di stima che essi godettero in vita.
Se così non fosse voi non sareste venuti in largo stuolo a salutare la Signora Grazia Fera né io mi permetterei di profferire verbo che suonasse malamente o che stridesse come una finzione.
Se forti legami di parentela non me lo impedissero, vi direi come la morta che piangiamo fosse d’una tempra forte, alla maniera evangelica, intemerata nella fede sino allo scrupolo, sollecita e zelante nelle pareti domestiche, sino all’eroismo, paziente nei dolori sino al martirio. Vi svolgerei questi tre punti del mio tema, ma il tempo incalza né voi siete disposti a sentirmi. Come un avvocato che difende una causa giusta, come un oratore che parta ad una comunità devota, voi mi dispensate di tracciare nuovi argomenti e mi spingete sopra un altro tema; sopra il tema della guerra, che è assillante, vivo, palpitante … Ebbene anche Grazia Fera è vittima di una guerra.
Quante madri muoiono di dolore!
Se alla lunga lista dei delitti commessi dai nostri nemici dovessimo aggiungere anche le madri dal cuore spezzato, che si vedono rapiti i figli per lunghi anni, che vivono una lenta agonia nelle case deserte, attorno ai focolari spenti, e tendono l’orecchio ad ogni rumore di passi, e tremano ad ogni notizia, sotto l’incubo della sciagura imminente. Se il martirio di questa madre si potesse descrivere si vorrebbe altro che un discorso funebre …  si vorrebbero dei volumi! Voi sapete che, in mezzo a noi la Signora Grazia Fera fu una delle più provate dal dolore.
Non appena il maggiore dei figli conseguì la laurea, viene chiamato alle armi, scoppia la Guerra Libica e là è mandato; ritorna dopo circa due anni e non ha tempo ancora di riposarsi che scoppia la Guerra Mondiale. Questa assorbisce tutti, parte anche il secondo e la povera madre rimane a piangere da sola con le figlie.
Chi può dire le giornate di ansie, di trepidazione, di sconforto? Si ammala e viene chiamato dal fronte ad assisterla il medico, viene anche chiamato il maestro,, ma essa non li riconosce! Inutilmente si esprimeranno tutti i ritrovati della scienza: ella è già freddo cadavere!
Questa è la storia breve e dolorosa. E questo è il mio pensiero. Che se il giorno della Giustizia umana ed eterna, i colpevoli di questa immane tragedia dovranno pagare le vittime delle sanguinose battaglie, delle incursioni barbare degli areoplani, dei crudeli disastri marittimi, si dovrà giungere  anche la lunga lista delle madri che ebbero il cuore trafitto dalla spada del dolore e morirono di una morte lenta, lenta inesorabile come Grazia Fera. O voi tutti che accompagnate questa morta, scopritevi. Salutate in lei la madre di tutti i soldati, perché tutte le madri la rassomigliano. Salutate la buona, la pia, l’affettuosa madre e pregate Iddio perché la riceva nella sua gloria.
Addio, dunque, o Madre, permetti che ti chiamo così, perché mi sento affratellato ai tuoi figli, dall’amicizia tenera e anche dalla comunanza del dolore. Addio Madre, riposa in pace. Ci giunga, lassù la gioia d’una Pace che ci auguriamo vicina.
Platì 29 – 8 –1918

Sac. Ernesto Gliozzi sen.

segue un breve commento ad opera di Giacomo Tassoni Oliva



Mi piace perché senza sfoggio di paroloni racchiude tutta quanta la sublime poesia di un dolore muto e profondo