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lunedì 14 aprile 2014

La Valle dell'Eden (reg. Elia Kazan - 1955)



Ne l'Eden

Ella, slanciata sotto il pomo verde,
Dolcemente sogguarda il ciel turchino,
E, da, le labbra, rosee, un divino
Manda sorriso che pel ciel si perde.
Striscia frattanto, su le molli erbe,
Misterioso serpente:  a capo chino
Ella lo guarda, . . al suo parlar meschino
Attenta ascolta, e sillaba non perde.
La bianca mano alfin stende sul ramo,
ll pomo coglie, il gusta, e via,leggera,
Per l'Eden chiamando: Adamo, Adamo.
E lo gustaro entrambi. - Una severa
Voce s'udì daIl’ alto ed al richiam
Nessun rispose. -- Adamo mai dov’era?

 Ernesto Gliozzi sen


domenica 13 aprile 2014

Country Down - Beck





Felicità sarebbe là ove, lavorando mente, cuore e  braccia in bell'accordo sotto l’occhio della Provvidenza, esistesse un'armonia santa fra la munificenza di  Dio ed i rapimenti dell'anima umana.       
George Sand, op. cit.



Oggi 13 aprile 2014, domenica delle palme, è venuto al mondo Raimondo Violi di Francesco di Raimondo di Francesco di Pasquale di Francesco di Antonio di Francesco di Rocco di Assunto di Francesco

quando Beck frulla Neil Young e Elton John

giovedì 10 aprile 2014

Avanti c'è posto! (reg. Mario Bonnanrd - 1942)



Con la presente scrittura privata, i sottoscritti, volendo adibire il locale di proprietà del Sig. Gliozzi Luigi ad uso di circolo di riunione, si impegnano verso il suddetto Gliozzi di pagargli per  la durata di un anno a decorrere dal giorno dell'apertura del Circolo la quota mensile anticipata di L. 7,90 per ogni socio.
Lo Gliozzi si obbliga da parte sua di consegnare ai sottoscritti convenientemente arredato detto locale, di fornire la luce necessaria e di provvedere alla pulizia.
Ogni socio s'impegna di pagare la suddetta quota mensile per la durata di un anno, anche se per sua ragione non vorrà frequentare il circolo.
  Platì 6 – Luglio 1922
Dr Giuseppe Mittiga – Mittiga Michele
Marando Domenico
Zappia Amasi
Nicola Spadaro
Dott Filippo Zappia
CavGiosofattinoFuore
Zappia Giuseppe di Filippo
Riganò Giosofatto
Morabito Domenico
Zappia Giuseppe di Carlo
Mittiga Agostino

mercoledì 9 aprile 2014

L'ultimo volo (reg. Folco Quilici - 2010)

Canonico Ernesto Gliozzi jun 12/04/1915 - 02/02/2008


sac. Ernesto Gliozzi
89039  Platì  (RC)


                                                                        Platì, 29.11.2001

                 Eccellenza Rev.ma,

                                                        sono il sacerdote Ernesto Gliozzi, e nel
chiederLe notizie sulla Sua salute, che di tutto cuore mi auguro sempre ottime,
vorrei tornare su un problema che da tanto tempo mi assilla e che altre volte in
precedenza ho esposto a V. E. Rev.ma; e cioè sulla mia posizione giuridica in
questa Parrocchia di S. Maria di Loreto in Platì.

     Quando la Parrocchia era affidata a p. Alessandro Di Tullio, come
Amministratore Parrocchiale, ed  io  avevo il titolo di Vicario Parrocchiale,  ho
pregato il cennato p. Di Tullio di domandare, in un incontro con V.E., un
chiarimento su tale questione, e la risposta orale che ho avuto è stata che le cose
stavano bene così come erano.

     Ora, con la venuta dei due Padri Missionari della Consolata, p.Luigi Manco e
p.Enrico Redaelli, mi trovo nelle medesime difficoltà di prima.

       A me, data la mia anzianità e le mie condizioni di salute, non dispiacerebbe
di essere annoverato fra gli inabili, con il conseguente disimpegno dal lavoro che
sto svolgendo nella Parrocchia, specie le confessioni, per cui mi son dato sempre
da fare, e col relativo trattamento economico da parte dell' I.D.S.C.

     La prego, pertanto, di volermi dare una risposta che mi possa liberare da ogni
preoccupazione.

     Sempre a disposizione di V.E. Rev.ma e con devozione La ossequio.

                                                                 (sac. Ernesto Gliozzi)



mercoledì 2 aprile 2014

Storia immortale Pt. 5


Platì, comune della provincia di Reggio Calabria - Italia - pone la sua origine nell' anno 1505, quando il Principe di Cariati (Cosenza)  D.Carlo Spinelli, avendo avuto in feudo dal re Ferdinando II° d'Aragona, detto il Cattolico alcune estensioni di terreni di questo territorio denominati Prati e Santa Varvàra, chiamò a coltivarli gli abitanti dei luoghi vicini, accordando loro in proprietà dei pezzetti di terra  dove potessero fabbricarsi una casa  e farsi un orticello. (memoria scritta dall' arciprete Francesco Oliva nel volume IV° del Libro dei Battezzati di questa Parrocchia).
      In origine il primo nucleo di case edificate ebbe la denominazione di "casale del fondaco";  ma quando le costruzioni si fecero più numerose (nei primi anni del 1700) esso fu chiamato Platì, nome che alcuni dicono derivato da Prati (in dialetto diciamo Pratì), ma che io preferisco derivare dal greco "Platiùs", ossia "luogo ampio, vasto ed aperto", data l' ampiezza della vallata in cui sorge il paese: infatti, in tutti i libri parrocchiali esistenti in questo archivio si legge sempre il  nome Platì.
      Col crescere del numero degli abitanti, verso il 1550, fu costruita una chiesa, che fu dedicata alla Madonna di Loreto, poiché in quei tempi si era molto diffusa in Italia la devozione alla Madonna, la cui immagine è venerata nella città di Loreto (regione Marche), nella cappella della Basilica dove si trovano due pareti costruite coi mattoni che si credono portati da quella casa di Nazareth dove dimorava la Madonna con Gesù e san Giuseppe.
      In questa Chiesa Matrice vi sono due immagini della Madonna di Loreto, scolpite in legno:
      una riposta nella nicchia dell' altare maggiore, donde, per antica tradizione, non viene mai rimossa, in occasione di feste o altro; essa risale agli anni tra il 1500 e il 1600. E' molto simile alla sopraddetta immagine venerata in Loreto; fu restaurata da valenti artisti a Firenze e fu incoronata solennemente con nuove corone offerte dalla pietà di tutti i fedeli, nell'anno 1992;
      l' altra costruita in tempi più recenti, usata nelle feste e processioni, rappresentante la Madonna che vola, portata sulle ali degli angeli, recando con sé la casa di Nazareth.                                                               
   La festa della Madonna di Loreto ricorre, liturgicamente, il 10 dicembre, ma per ovvie ragioni, essendo il 10 dicembre, qui da noi, tempo d' inverno, i festeggiamenti esterni si celebrano la seconda domenica di agosto.
    
Questa è una memoria scritta da dallo zio Ernesto jr, si trova nell’hard-disk del pc sul quale ha lavorato e ricordato fino a che le sue forze fisiche l’hanno acconsentito.
A lui è dedicato il post di oggi,ricordando il suo novantanovesimo compleanno.                                               

domenica 30 marzo 2014

Pastorale (reg. Otar Iosseliani - 1975





L'uomo agiato non ama in generale per se stessi né campi né praterie né lo spettacolo della natura né gli animali superbi che debbono  convertirsi in denaro sonante. L'uomo agiato viene a  cercare un po' d'aria e di salute nel soggiorno campestre, poi ritorna nella grande città.

George SandLa Mare au Diable, trad. Maria Barbano, UTET, 1981

giovedì 27 marzo 2014

Papà, ma che cosa hai fatto in guerra Pt.3


Caro Luigi Ho letto la tua lettera stasera e mi sembra che cominci a prepararci qualche triste notizia. Io ho fede ferma che il Signore ti protegga sempre anche se per nostro dispiacere sarai destinato al fronte. In tutti i modi, ciò che ho letto fra le linee della tua lettera non l’ho manifestato alla famiglia per non allarmarli ma ho pianto segretamente in cuore mio. Notizie non sono arrivate più di morti né di feriti e speriamo che non c’è ne saranno più. Tu abbi coraggio e speriamo sempre. Dimmi se hai avuto le febbri per le iniezioni che ti hanno praticato e se veramente stai benone. Questo è l’unico pensiero che oggi ci preoccupa e il resto non ci riguarda. Qui tutto procede al solito e noi tutti stiamo bene. Baci ed abbracci da Ciccillo, Rosina, Caterinuzza ed Ernestino, mentre con me ti stringono al petto Bettina e Serafina. Ti saluta lo zio D. Peppe, la zia Betta, Mussobello il Garzone m. Natale ecc. Arrivederci

mercoledì 26 marzo 2014

Storia immortale Pt. 4


Da:"Francesco Russo=Regesto Vaticano per la Calabria" vol. 2°-pag.132
 22.marzo 1415-(9118) Instrumentum oboedientiae praestitae ab universiitate terrae Placiae.

questa notizia risalirebbe al 1415 mentre si cita Platì come villaggio riconosciuto a partire dal 1505, anno di concessione alla famiglia Spinelli. non è detto che "terrae Placiae" sia stato tradotto correttamente e che si riferisca a Platì. dubbio condiviso anche dal prof. D'Agostino di Siderno.

Questo è un contributo di Francesco di Raimondo di cui suo papà ed io aspettiamo l'opera definitiva sulla storia di Platì. Fai presto, prima chi mi veninu i catarratti e non pozzu cchiu lejiri.



giovedì 20 marzo 2014

mercoledì 19 marzo 2014

Help! (reg. Richard Lester - 1965)





Ill mo
Signor Commissario
Platì

Papalia Rosa fu Giuseppe, moglie di Miceli Graziano e madre di due soldati, avendo il marito ammalato e una numerosa famigliola, domanda un sussidio straordinario – non potendo bastare il sussidio governativo assegnato al marito.
Tanto spera di ottenere
  Della S. V.
                Devotissima
             Papalia Rosa


Preg. mi
Signori Componenti il Comitato di A. C.
Platì

Zappia Domenico fu Antonio che ha due figli militari, si rivolge alle S. V. per avere un sussidio, avendo la moglie perfettamente cieca ed essendo egli nella miseria con numerosa famiglia.
Tanto spera dalle S. V. Ill.m
Zappia Domenico fu Antonio
Platì 9 – 12 - 1916


Domanda
Sussidio
Al
Comitato
  assistenza

  Si fa certo da me, sottoscritto Medico Chirurgo, che Caterina Zappia nata Ielasi è da parecchi mesi che soffre di prosopalgia , nevralgica del quinto, tale da renderla in uno stato deplorevolissimo, in cui l’inferma, nell’attualità, trovasi, poiché tal processo morboso, ribelle a qualsiasi metodo curativo, ha avuto per effetto alterazione dei nervi ottici onde l’ammalata è divenuta cieca, e, come tale, è impossibile ella sia abile al lavoro.
   In fede, si rilascia il presente a richiesta della stessa Zappia in carta informe per uso militare.
   Platì, 10 Dicembre 1916
                  Dottor Papalia Vincenzo         

Concesse
 lire quindici
una volta
tanto 12/12 916
Aricò

Il post di oggi è per Michele Papalia seguitorissimo di questi lavori.
per ricordare il Dottor Vincenzo Papalia, medico condotto di Platì, medico della famiglia Gliozzi, poeta e scrittore.