martedì 24 gennaio 2012
lunedì 23 gennaio 2012
L'assedio dell'Alcazar (reg. Augusto Genina - 1940)
Valladolid 9 – 5 – 38 XVI
Caro cugino
Più volte vi ho spediti dei giornali che trattavano della Guerra Spagnuola e non so se li avete ricevuti.
Mi giunse giorni orsono la vostra cartolina e nel mentre vi ringrazio per le preghiere fatte per me, vi esorto a continuare a pregare sempre perché il Signore non solo mi liberi dal male, ma mi conceda la grazia di poter fare sempre il mio dovere.
A causa del cattivo tempo le operazioni belliche hanno avuto una sosta. Quando esse principieranno vi manderò come prima i giornali. Non si sa quale sarà il settore prescelto per la futura offensiva.
Vi abbraccio e saluto tutti i parenti
Vostro cugino Ciccillo
Valladolid, 20 – 6 – 38
Caro cugino
Ho ricevuto la vostra cartolina e con piacere rilevo che non vi dimenticate di me nelle vostre preghiere, lo stesso posso fare io per voi, perché è necessario che i cristiani preghino gli uni per i bisogni degli altri.
Come rilevate dai giornali, nei giorni scorsi, le truppe nazionali hanno spiegato intense attività conquistando Castellon e molti altri paesi di quella provincia, avanzando di alcuni chilometri nel settore di Cordova e raggiungendo in diversi altri punti la frontiera francese.
Grande poi è stata l’attività dalla aviazione che ha intensamente bombardato i porti di Barcellona, Valenza e Terragona.
Per un etempo abbastanza prossimo si annuncia una nuova offensiva in grande stile, però si ignora il luogo dove verrà sforzata.
Baciandovi la mano vi saluto con tutti i vostri. Cugino Ciccillo
Spagna 6 . 8 – 38
Gentilissimo Signor Arciprete
Da un fitto bosco dopo i duri combattimenti del fronte di Cernel al fronte di Valencia abbiamo avuto prima due giorni di riposo in un fresco bosco di alberi di pini, in cui vi do notizia della mia buona salute. Come meglio augurio questa mia raggiunge avoi tutti e alli miei di famiglia.
Dunque dopo
Un lungo tempo ho potuto dare il mio misero regalo a favore del nostro miracoloso San Rocco lo quale il vaglia è fatto di L. 77 ma su di questi daranno L. 20 alla Madonna del Santo Rosario che le passerete alle mani della Signorina Gioconda perche mi hanno detto che debbono comprare l’abito festivo della Madonna.
La somma è molto poca, però vi faccio sapere che le figurini che voi mi avete mandato ci no ancora 60 che le porto dentro la maschera anti gassi dato che quando mi sono giunti eravamo al fronte, e questi se lui mi da la vita e saluti verranno comé di nuovo accasa,. Il motivo vi lo dirò al mio ritorno siò fortuna..,
Ho un dispiacere
Dato che questi soldi non vengono atempo per poterle portare quel giorno della festa ingiro sul bastone colla pubblicazione di Legionari di Spagna
Nulla altro mi rivolgo ai più cari e sinceri saluti
Saluto ai giovani del circolo con particolare a mio compare Nicchia Giuseppe
Saluto vostra sorella
A Voi vi saluto e mi perdonate del mio malo scritto
Stipo Rocco
Mi scrivete un rigo mi fate sapere come si è fatta la festa di San Rocco
venerdì 20 gennaio 2012
Harvest
A rivedere oggi i programmi di quel circolo dal 1978 ad aprile del 1980, dimostrano un tentativo d impiantare a Messina un tipo di programmazione più da cineclub parigino che da cineforum o circolo del cinema come era strutturato il “Barbaro” del professor Guerrera, che l’aveva diretto fino al 1975. La realtà messinese era ben diversa, per fare quel tipo di attività bisognava disporre di una sala propria e non di affittarla per un ciclo di film. Cosa che farà il circolo “Milani” di Ninni Panzera da li a poco e con poco sostegno.
Presidente del “Barbaro” fu per tutto quel tempo il professor Emanuele Conti, molto conosciuto in città per la sua attività politica come per la sua preparazione culturale. Presero pure parte Orazio, Renato, Dino e Salvatore. In questo breve arco di tempo riuscimmo a far arrivare a Messina film che nessuno voleva proiettare, opere di Cassavetes, Littin, Arrabal, Wenders,Oshima, Bogdanovich, Mazursky, accanto a quelle di autori storici: Ford, Siegel Corman, Godard, Allen, Peckinpah ed altri. Fallì, invece, un incontro con Sergio Citti, mi rimangono nel cuore le conversazioni telefoniche che ebbi con lui, quando lo chiamavo per accordarci circa la sua venuta a Messina.
Ad aprile del millenovecentottanta con l’accostamento al circolo di Ida Fazio, Francesco Calogero, Sergio Chimenz, Angelo Federico si organizzò per mano loro, una retrospettiva sul cinema espressionista tedesco, riuscitissima per l’accoglienza dimostrata dal pubblico molto eterogeneo, soprattutto di giovani. Per l’occasione si approntò pure un libretto ben fatto che andò a ruba.
Da quel catalogo fummo esclusi il professore Conti ed io, ritenuto uno stakanovista delle attività cinematografiche. Ebbi pure l’onore di una lettera di dimissioni di cui ancora, rileggendola, non capisco il senso, tortuosa per come è scritta. Forse il mio difetto, il mio stakanovismo, era lo stare sempre alzato dalla sedia, mentre il dimissionario riteneva opportuno stare sempre seduto.
A lui dopo tanti anni ed immutata amicizia dedico questa bella frase del buono al brutto: “vedi amico,la vita si divide in due, chi ha la pistola carica e chi scava, tu scavi!”, io scavavo.
A seguito di questa retrospettiva, defiance e lotte intestine decapitarono il “Barbaro”, ma io ero già un lavoratore dell’E.
giovedì 19 gennaio 2012
Quando il mandorlo fiorisce (reg. Ali Khamraev - 1982)
Fiori e neve
Io ti saluto, mandorlo,
che precoce, sbocciasti e su la morta,
fredda natura, gelida,
de la speme, tu sol, schiudi le porte.
Passa l’algente raffica,
-Seco portando fiocchi di neve,-
E sopra i bianchi petali
Si posano farfalle, lieve lieve.
Addio, fugaci petali,
Che cosa sia la vita, oh non mi dite.
Verrà l’algente raffica
E col vento e la neve vi partite
Sac. Ernesto Gliozzi Sen.
martedì 17 gennaio 2012
Caro papà (reg. Dino Risi - 1979)
18. 8. 40
Papà carissimo
Non c’è momento più sublime quando persone che son cari, e stanno lontani ricevono posta, o pure scrivono a casa specie quando uno e soldato, e questo voi Papà lo sapete per esperienza
Da quanto mi scrisse Rosina oggi ricorre la festa della nostra patrona ma basta solo per pregarla in questo momento che tutta l’ Italia aspettiamo pregando con la sicurezza che questa Vergine ci fa riabbracciare a tutti le nostri cari dopo aver vittoriosamente ristabilita la pace con giustizia per tutto il mondo.
E inutile dirvi che io la passo alquanto bene ringraziando sempre Dio, malgrado che si vive come non si vivrebbe nella propria casa, ma se si pensa ai nostri fratelli dislocati in Africa sia Orientale e sia Settentrionale noi siamo i fortunati perciò state tranquilli.
Nel leggere le vostre lettere mi consolo a sapervi a tutti bene. E per questo prego il Signore affinché se non altro vi dia la salute.
Caro papà vi faccio sapere che in questi giorni ci spostiamo di qui per far delle manovre che dureranno circa 10 giorni. E forse andiamo a stabilirci ad Altamura. Sempre provincia di Bari.
Mi dite che avete avuto 50 kg di suola da Scopelliti però questi non debbono servire a voi … pensate che a voi fa male e sapete con che cuore son partito lasciandovi come eravate.
Mi dite che stanno congedando i servizi sedentari lo so anche io. Speriamo che in appresso verrò io. Smetto che sto scrivendo da un caffè e a momento ce la ritirata saluto a tutti gli uomini saluto la Nonna Rachelina Rosina Peppino e Peppina e a voi genitori abbracciandovi e chiedendovi la S. B. mi dico vostro aff. Ciccillo
Fatemi sapere se i miei cugini dell’Africa scrivono
Tanti saluti dal Sig. Leo
Fatemi sapere pure se Mimi Perri e a Platì
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lunedì 16 gennaio 2012
Il capo famiglia ( reg. Charles Lamont - 1943)
Due famiglie Mittiga al loro nascere e sebbene la mia famiglia non avesse rapporti di parentela con la prima, quella del celebre don Gustinu che darà i natali all'altrettanto celebre Saro Mittiga, con la seconda attraverso nonno Rosario eravamo primi cugini, e questa è quella di Rosi, fratello tra l'altro di Cicciu u carrarmatu e di Nino. E sebbene Rosi per me è legato al suo bar dove al piano di sopra c'erano i biliardi, gli altri due fratelli con le rispettive mogli e Rosina della partecipazione riportata sopra, sono legati al panificio da dove uscivano quei profumati panini che arrivavano pure nelle marine.
venerdì 13 gennaio 2012
Confusione - Lucio Battisti
Ninu u ccinnaru l'ultimo vero pastore
Qual'è il Leitbild, come lo chiamano i tedeschi, l'immagine guida, in accordo con la quale i giovani potrebbero cercare di formarsi e di istruirsi? Non esiste: o meglio, la confusione e il pasticcio di immagini sono tali che non emerge alcuna guida saggia. Gli intellettuali, la cui funzione sarebbe proprio quella di risolvere qualcosa, trascorrono il loro tempo a proclamare che tutto è relativo, o qualcosa di questo tipo.Oppure si occupano di questioni etiche con spudorato cinismo.
Ernst F. Shumacher, op cit.
giovedì 12 gennaio 2012
Correva l'anno di grazia 1870... (reg. Alfredo Giannetti - 1971)
Francesco Gliozzi fu Domenico
28/09/1844 - 14/05/1909
queste note le ha scritte lui medesimo in un quaderno dove appuntava i crediti dei paesani ed altre note di carattere personale
Gliozzi Franciesco fu Dominico nato 1844 a 28 Settembre partito per soldato 1865 congiedato 1870
Richiamato per la Prese di Roma 1870 ritornò in congiedo dopo 6 mese
Gliozzi Francesco fu Dominico nato 28 Settembre 1844 partito per soldato 1865 partito per la Guerra contro gli Agusterece 1866 congiedato 1870 partito per la presa di Roma 1870 congiedato dopo 7 mese dopo si prese Roma Avuto la Medaglia d’Argiente per la campagna 1866 e la Fasciette corrispondente al canpagna suddetta e la Fasciette del canpagna di Roma 1870.
Queste ultime sono analogie fatte dal nonno Luigi
Gliozzi Francesco era il nonno della mamma ed a Platì, quando non aiutava Garibaldi in giro per l'Italia da fare, gestiva una specie di emporio dove vendeva tabacco, sali, stoffe, alimentari e un farmaco molto utilizzato all'epoca: il chinino.
Ricapitolando: Gliozzi Domenico, Francesco, Luigi, Giuseppe, Luigi, Giuseppe...
Francesco Violi di Raimondo eccoti accontentato
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mercoledì 11 gennaio 2012
Mamma (reg. Guido Brignone - 1940)
La Mamma, Platì 01/03/1913 - Messina 11/01/191
Caro Ciccillo
Prima di tutto ti dono l’incarico formale di rappresentarmi nella cerimonia dell’imminente festa di famiglia. Tu esprimi con quanto dolore io debba stare lontano e gli auguri che nel mio cuore formulo per i novelli sposi. A Cata ho parlato lunedì, ma a Ciccillo non ancora. Ebbene, digli che l’accolgo con grande gioia nel numero dei miei più cari e che il fiore che gli affidiamo desidero che sia sempre all’altezza dei suoi pensieri. Che spero di vederli presto qui ad abbracciarli.
Ho ricevuto le medicine.
Vi mando lo scatolo dimenticato
Abbracci e carezze per tutti.
Tuo aff zio
Ernesto
Li 13 - 2 - 1947
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Ernesto Gliozzi Sen,
OGGI SPOSI,
Once upon a time in Platì
martedì 10 gennaio 2012
Harvest
Come Neil Young che pronto per una carriera da solista lascia i Buffalo Springfield e crea un nuovo gruppo che lo accompagnerà fino e dopo la maturità, i Crazy Horse, con capolavori come Zuma o Rust Never Sleep o quel sodalizio con il supergruppo dei supergruppi che pubblicheranno da subito il disco più bello degli anni settanta, Deja vù, chi ha dimenticato quella foto sulla busta dell’lp? O l’attacco di Carry On? Sentendomi represso e voglioso di fare cose diverse lasciai il cineforum e Ubaldo e me ne andai con suo cognato Totò Caratozzolo per riprendere il Circolo di Cultura Cinematografica “U. Barbaro”. Nel mio entusiasmo di allora non mi accorgevo che stavo cambiando un oratorio con una sede di partito. Ma non per questo ho sentito, mai, venir meno l’affetto per Ubaldo che a tutt’oggi considero il mio vero maesto. E’ che lui sbandava sempre più verso la parrocchia e i gesuiti, mentre io sbandavo sempre di più per il cinema e le novità.
Per due anni la sede delle proiezioni del “Barbaro” divenne il cinema Orientale di Parlagreco a Camaro, e fu un’impresa portare gli associati in un quartiere ritenuto, oltre che fuori mano, poco sicuro. Il terzo ed ultimo anno fu al cinema Royal ex Garibaldi in via Palermo del signor Gianni Previti che già conoscevo per essere stato datore di lavoro di papà nei primi anni settanta.
Durante questo periodo, essendo il “Barbaro” aderente all’Unione Circoli Cinematografici dell’ARCI, con Totò fummo designati a partecipare al congresso che si teneva a Mantova. Alla stazione di Messina salendo sul treno, in manovra per traghettare, Totò avvicina una persona, in viaggio verso Mantova anch’egli, della stessa mia età, che conosceva per averla frequentata all’ARCI regionale di Palermo: “piacere Peppuccio Tornatore” ed io “piacere Mittiga”. L’unico argomento per l’intera notte fu C’era una volta il West e Sergio Leone con meraviglia e incredulità di Totò che si rivoltava in cuccetta. Mi parlò pure delle sue attività a Bagheria dove gestiva un cinema e dei suoi primi tentativi in super 8. A Mantova insieme avvicinammo Bruno Ventavoli che allora era uno che contava nell’Agis, invitato in quel congresso. Raccontammo del malcostume dei presidenti Agis isolani e di quel loro gestire da padroni con chi intendesse intraprendere un’attività col cinema. Qualche tempo dopo seppi che il buddace presidente di quella nobile congrega mi andava cercando con l’intenzione di tirarmi le orecchie, dopo che le avevano tirate a lui.
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