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mercoledì 7 dicembre 2011

Caro Michele (reg. Mario Monicelli - 1976)

zia Iolanda Mittiga 1902 - 1959

Caro Michele
Venuto Rocco Perri il quale ha detto che non hai ricevuto mie notizie io ho scritto giorno 31 Dicembre con la posta in cui ti dicevo quanto tu mi domandavi la cura che mi ha ordinato mio cognato non lo fatta perché non abbiamo trovato le medicine io però sto bene e forse vado a Napoli verso la fine di questo mese per me puoi stare tranquillo non voglio che stai in continua preoccupazione a Natale avevamo preparato i broccola per mandarli a tutti ma non abbiamo trovato occasione con nessuno ho ricevuto un capretto cucito nel tovagliolo ma non mi anno spiegato chi lo mandava solo ho conosciuto il tovagliolo che era di Giuseppino. Saluti di noi per tutti
                                                            Iolanda



Cara Iola

Con Elena ho ricevuto le cicori e il pane come li avete mandato non so come  se venuto in testa a quello che viene per le uova a venire a nome mio per chiedere le cicori io si li avevo ordinato a sua sorella per pagarle e lui invece e venuto da tua madre io queste non le potevo chedere perché lo sapevo che mia sorella non poteva andare in campagna a procurarli perciò dovete scusare e quando vengono a dire qualche cosa se non portano un mio rigo non credete niente. Io sto bene non pensate niente vi ringrazio per il pane e i cicori i tovaglioli li mando appena troverò occasione per mandare i brocccoli voglio che mi scrivete quanto avete speso per la lana saluti e baci per tutti
                                                                               tua zia Iolanda

martedì 6 dicembre 2011

Cuore di tenebra (reg. Orson Welles - mai realizzato)

Joseph Conrad, nato Józef Teodor Nałęcz Konrad Korzeniowski,
Berdicev, 3 dicembre 1857 – Bishopsbourne, 3 agosto 1924

Che sarebbe stata la mia vita senza Lord Jim, Nostromo, La linea d'ombra, Conradina e Apocalypse Now

lunedì 5 dicembre 2011

Harvest

3


Lasciando Platì, ed entrando nell’adolescenza, a Messina l’amore per il cinema si accrebbe. Ho frequentato tutti i cinema della città, che poi via via avrebbero chiuso i battenti per riaprirli come garage o supermercato. Dapprima con lo zio Peppino, non essendo in grado di andarvi da solo, ma avviandomi nella giovinezza cominciai ad andare con Gianni e dopo da solo.
In occasione di una gita scolastica, chiesi a papà il permesso ed i soldi per parteciparvi. Invece vidi in una sola giornata sei film, record mai superato neanche in tempi di Rassegna  Messina/Taormina. Due all’Orfeo dove c’era il doppio programma, uno al Garden, uno all’Aurora, uno al Lux ed uno al Trinacria, dalle dieci e trenta del mattino alle dieci e trenta della sera.
Dentro il cinema Loreto di Platì non riuscii mai a vedere un western all’italiana, questi cominciarono ad essere sgonfiati in sedici quando avevo già lasciato il paese. Mi appassionai come in un gioco,e ne ho visto di tutti i tipi senza far distinzione tra belli e brutti, anzi devo dire che quando cominciai a fare una selezione, salvavo solo quelli dei tre Sergio – cinque erano prodotti dalla PEA di Alberto Grimaldi - quelli di Giulio Petroni, di Alberto De Martino e Tonino Valerii. Ora rivedendone qualcuno, per nostalgia, sul Vostro Tubo li ho quasi rivalutati tutti. Erano film girati da registi con un grande apprendistato appresso a registi di calibro aiutandoli dapprima nella serie Maciste/Ercole e dopo nei primi western: i lavori di Gianfranco Parolini , quando si firmava Frank Kramer o di Giuliano Carmineo, quando si firmava Anthony Scott sono girati con gli occhi ai loro maestri. La maggior parte li vidi all’Orfeo, all’Excelsior o al Garibaldi, i due cinema di via Palermo. Molti di questi avevano il commento musicale di Bruno Nicolai per renderli più appetibili.

venerdì 2 dicembre 2011

Guerra e Pace (reg. King Vidor - 1956)



                                                                                                                                                                        Palermo  25 -7 – 29
Papà carissimo
Ieri sera ò ricevuto la vostra cara lettera e grande fù la consolazione nel sentire che di saluti state tutti bene e così lo stesso vi posso assicurare di me.
Dunque caro papà sento quanto voi mi dite sul riguardo della vostra cura io sto sicuro di quanto voi mi dite e certamente voi sapeti, ma  quello che vi prego e di non lasciarla passare oramai che l’aveti cominciata e di eseguirla bene, senza pensar spesa, perché i soldi vanno e vengono ma la salute non è tanto facile. Riguardo la mamma son convinto di quanto voi mi dite che quando mi congedo io la portate anche lei a Napoli, ma a me parlar di congedo mi pare un sogno. Sul mio riguardo vi ripeto di non pensare nulla perché qui sto divinamenti bene e poi come sapeti quando uno fa il suo doveri sta sempre a posto. Come vio detto in unaltra mia giorno 5 si partì per il campo. Ma come o potuto sapere forse io non ci vado ma ancora non so sicuro. In quanto mi dite che anno licenziato il segretario Portolesi caro papà cambiano i suonatori ma gli strumenti sono sempre quelli, perché oramai abbiamo visto tanti di queste cosi, che siamo stufi.
Riguardo lo scriveri io sto sicuro che quando aveti tempo me le dati vostre notizie.
Ma io mi lo avevo già immaginato che vi trovavate a fare il solito (?) d’Agosto.
Non più passo ai saluti saluto l’avv. Fera do Michelino e suo fratello saluto Do Ciccio e suo fig do Rosario saluto il su Rosario saluto Rosario i (?) Peppantoni e Ciccio Marando saluto i discepoli saluto tutti i parenti e amici saluto la Nonna e le bacio la mano saluto Rachelina Rosina Peppino e Peppina e li bacio ora saluto a voi insiemi la mamma e vi chiedo la S. B. e caramenti mi dico vostro
                                                                                                                                             affmo figlio
          Mittiga Francesco
 


Platì  8 – 12- 29

Mio caro e benedetto figlio

Subbito rispondo la tua cara e da noi tutti desiderata lettera. Io godo molto a sapere che stai bene e così la presente ti può assicurare da noi tutti che stiamo bene.
Caro Ciccillo ti dico che ci arrivò il pacco e conteneva una vesta luno di seta  due a miei di seta per te una bianca e una azzurra la bottiglia quella calda e fredda come già avevamo parlato e calze di seta e un paio di parascarpe di gomma. Caro Ciccillo con questa mi scrivi cosa desideri nel pacco che io ti mando tutto non mi risparmiare sai che io ho piacere che tu di dirmi cosa desideri. Ti faccio sapere che Rocco tornò unaltra volta nella nostra bottega a lavorare. Ti dico che io sto con la speranza di questa dimanda che noi abbiamo parlato e credo che la Vergine Immacolata mi fa la grazia. Oggi avete fatto festa credo di si pure giorno 10.
Non più ti ricevi i saluti ti saluta la Nonna e ti bacia ti salutano i discepoli ti salutano tutti i parenti e amici ti salutano i ziani. Ti saluta la zia Maria Ti saluta Rachelina Rosina Peppino e beppa e ti baciano Ora ti saluto io con insieme a tuo papà e ti mando la S. B. baciandoti mille volte mi
Dico Affm.a mammà
Trimboli
                                                                                                                             Mariuccia

giovedì 1 dicembre 2011

Odia il prossimo tuo (reg. Ferdinando Baldi - 1968)



Ci piace pensare male del nostro prossimo, e siamo pratici a credere alla peggiore delle versioni sulla base della più piccola prova. Ma anche quando non vi sia malizia tutto ciò che è fuori dal comune viene prontamente creduto, a meno che non vada contro un forte pregiudizio.
 Bertrand Russell

mercoledì 30 novembre 2011

Mr Farmer - The Seeds

Questi piatti della tradizione familiare, non so perché mi riescono con sapori diversi da quelli cucinati dalla zia Amalia o dalla mamma. L'olio l'ho fatto io, i pomodori pure, così le melanzane e i peperoni ed il basilico, le patate sono di Pina cugina, la moglie di Luigi, il sale è trapanese. Ah,dimenticavo: ho fatto pure le cipolle e gli agli, le terrine ancora non so farle, ma, forse, seguendo Robinson Crusoe, chissà?




See the farmer on the other side of town
He's always working hard 'til the sun goes down
Osserva il contadino dalla parte opposta della città
Ha sempre lavorato duramente finchè il sole tramonta

martedì 29 novembre 2011

La sarta (reg. Jim O'Brien - 1988)

                                             
Platì 15 maggio 1942

Gentilissima Signorina
   Dovreste farmi la cortesia di cucire alcune camicie da uomo, con la solita vostra precisione ed esattezza, e per ora comincio a mandarvene una.
   Vi mando pure una camicia già confezionata da servire come campione alla quale vi atterrete.  Essa ha doppio petto e maniche staccate a metà. La parte superiore della camicia un centimetro più lunga.
   Farete un sol paio di polsi attaccati alla mezza manica, mentre di colletti ne farete due o più, secondo le possibilità.  La stoffa è m. 3.25
   Vi rimetto, anche, per modello, un colletto, ma quelli che farete debbono essere più piccoli, cioè cm 36 ¼ tra occhiello e occhiello, o meglio ancora potete regolarvi dalla pi stagnina della camicia ch’è di esatta misura.
   Vi mando pure la stoffa bianca per la fodera ed un poco di mussola nuova per il sotto petto qualora quest’ultimo non riesce della stoffa stessa della camicia.
   In seguito vi manderò le altre camicie.
 Tanti distinti saluti.
                                   V. Teresa Perrone

   Vi unisco anche sette bottoni.  




La mamma aveva studiato l'arte del confezionare vestiti, ancora ho i suoi quaderni d'appunti, con passione e diligenza. Pe Saro, Maria, Gino e Gianni quasi tutti i vestiti da cerimonia furono allestiti da lei, cosi come altri capi d'abbigliamento, sebbene Maria, figlia unica, fu quella che più di tutti godette di tale maestria.




lunedì 28 novembre 2011

Harvest

2



Il cinema Loreto di Platì era attaccato alla chiesa parrocchiale del paese, dedicata alla Madonna di Loreto. Se, andare a messa  o al cinema, la domenica, non sbagliavo, era solo perché gli orari erano differenti: alle otto e trenta la messa per bambini e ragazzi, officiata dall’arciprete, monsignor Minniti, o dallo zio Ciccillo, però tutti volevamo lo zio Ciccillo perché era veloce come Ridolini, e come detto prima, alle quattordici l’inizio delle proiezioni, officiante esclusivo Mimmo Addabbo. Nei sogni creavo confusione, specialmente durante il catechismo preparatorio per la prima comunione: le due porte diventavano una, e l’elevazione del calice poteva essere confusa con  Charlton Heston che innalzava le tavole dei dieci comandamenti.
Questo accostamento di porte è ulteriormente marcata dal fatto che per andare a messa o al cinema – a parte le campane intonate da Micuzzu u sacristanu – venivamo chiamati dai suoni che provenivano da un unico altoparlante, posto sul campanile, e se per la messa vi era qualche canzoncina cantata da un coro di piccoli cantori, per il cinema c’era In ginocchio da te cantata da Gianni Morandi:
io voglio per me le tue carezze
si io t’ amo più della mia vita
con nell’intermezzo della canzone quel breve assolo del corno accompagnato dall’orchestra che solo anni dopo  con infinita gioia avrei scoperto essere di maestro Morricone.
Al cinema Loreto, essendo una sala parrocchiale, la programmazione era tutta affidata ai cataloghi della San Paolo Film di Catania e all’Anglicus di Messina. Grazie al suo factotum Mimmo Addabbo ho potuto vedere di tutto: I Dieci Comandamenti ( sei tempi), Le Fatiche di Ercole, I Battellieri del Volga, Marco Polo, Gli Spadaccini della Serenissima,, Catene, I Reali di Francia, La Notte del Grande Assalto.
Un pomeriggio, studiando inglese con un compagno di scuola, stavamo ripetendo dei vocaboli nella loro traduzione inglese,in più ricordavamo i film visti al cinema, io ero talmente preso da quest’ultima discussione che quando l’altro disse “tempesta” io invece di rispondere “storm”, dissi “l’ho visto”!



giovedì 24 novembre 2011

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (reg. Elio Petri - 1970)


Reggio Cal, 13/2/949
Gent.mo Signor compare.  Anzitutto ci vogliamo augurare che la presente troverà Voi e famiglia ottimi – noi anche bene.
   Vi chiedo scusa anticipatamente del fastidio che vi potrà recare il favore che sto per chiedervi, ma trattandosi di cosa delicata, nessuno meglio di Voi può rispondere a quanto mi occorre sapere. Compare R. P. mi ha detto che l’avvocato C. S.  di Giuseppe e di L. M. vuole sposarsi e il compare ha proposto M. N. mia cugina, figlia del segretario N.
   Quanto ci ha detto compare R. rigardo il giovane avvocato ci ha soddisfatte e abbiamo piena fiducia in lui, ma le informazioni che tanto gentilmente ci darete Voi completeranno la nostra fiducia. Vi preghiamo quindi comunicarci quanto lo riguarda moralmente, fisicamente e finanziariamente.
    Vi ringraziamo molto e invio rispettosi  saluti anche per parte di questi miei estensibili alla vostra famiglia.
D.nna comare Gilda Nicita Ambrosi
Come sta comare Serafina? Aff.si saluti


Reggio Cal, 22/2/949
Egr. signor compare, rispondo alla vostra soddisfacente lettera e vi ringrazio molto del Vostro sollecito interessamento riguardo a quanto volevo sapere. Se valgo in qualche cosa non mi risparmiate.
Tutti noi siamo dispiaciuti di quanto è accaduto a vostro figlio, meno male ch’è andata così e che ben presto giustizia sarà fatta. Come sta comare Serafina? Ce la salutare assai assai. Io e questi miei ricambio cordiali saluti a Voi e la vostra gentile famiglia. D.nna comare Ermenegilda

mercoledì 23 novembre 2011

I giovani eroi (reg. Francis D. Lyon - 1963)


A Ciccillo Fera
Caduto da forte

Dona a l’eroe la gloria ,
Dona a l’avello i fiori,
Sacrando alla vittoria
O madre, i tuoi dolori:

Ché quando a noi riedono
D’Italia i figli suoi,
D’Italia e risiedono
Ai focolari suoi…

Anche il tuo primo nato
Vedremo in mezzo a loro
Di fiori incoronato
Di palma e con alloro.

Sac Ernesto Ghiozzi
 Platì Febbraio 1917