Powered By Blogger

mercoledì 12 giugno 2019

Prima e dopo [di Barbet Schroeder, 1996]


"Nell’ autunno 1951 accadde il fatto che ha portato netta separatezza nella vita e nella memoria dei plaoti: prima e dopo l’alluvione; prima e dopo la caduta di quella montagna alle spalle del paese, temuta da chi ci è nato, n dall’infanzia; prima e dopo l’esodo che fece dimenticare, con lo sradicamento, con la paura dell’ignoto, con le nuove insicurezze, la precarietà del passato e servì anzi a evocare il vecchio paese come un’oasi e non come un posto amaro dove l’esistenza — senza strada, senz’acqua, senza luce elettrica, senza locanda né bottega, ma soprattutto senza decenza di convivenza umana — risultava impossibile e amara.
Comincio a piovere il I 5 ottobre 1951 e piovve per giorni e giorni, c’è anche chi dice per qualche settimana. Una frana aveva già rotto e svuotato la montagna e rovinato il Municipio nella parte bassa del paese. Le cascate di pioggia scavarono il monte rendendo più profonda la spaccatura e i detriti di roccia, gli alberi, la terra smossa e il fango rotolarono come una fiumara solida e distrussero con un rumore sordo le pareti e i tetti delle fragili case, mentre anche il terreno franava. Le umare parvero matte più del solito, avevano scardinato tutti i possibili argini, erano uscite dai vecchi letti, portatrici di carcasse di animali, di masse informi cli fango, di macigni, di tronchi".
CORRADO STAJANO, Africo, 1979

Al testo originale ho scambiato/sostituito "... nella memoria degli africoti" con "dei platioti", ignaro l'autore, senza danneggiarne la maestria letteraria, un peana al luogo e al tempo. Lo scopo ancora una volta è quello di sottolineare le colpe di chi aveva l'obbligo del risanamento a tutto vantaggio del danneggiamento morale di un'intera popolazione. La foto di Brancatisano appartiene ed è conservata  dagli eredi di Joe Ielasi in Adelaide che ne hanno gentilmente concesso la pubblicazione. 


Nessun commento:

Posta un commento