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giovedì 6 giugno 2019

Alle soglie della vita [di Ingmar Bergman,1958]



Per la terza edizione, 2019, del Premio Letterario “Ernesto Gliozzi”, archiviata come le altre volte presso la Scuola Media di Platì il 31 maggio scorso, il maggior riconoscimento, e la lode che ne consegue, vanno alle Maestre Rosaria Sacco e Santina Stilo che con l’impegno che le caratterizza hanno predisposto i loro alunni alla maturità che spetta di diritto a bambini che ancora non hanno compiuto il decimo anno di vita. Le Maestre Sacco e Stilo hanno la tempra giusta per portare a termine questo non facile compito. E’ attraverso le loro schermaglie sacrosante che nasce e matura il frutto, laddove si nota anche lo scarso interesse dimostrato dai loro colleghi, Professori in fattispecie, della Scuola Media. Le Maestre Sacco e Stilo hanno posto anche le basi di quelle che saranno le future edizioni di un Premio povero. A nessuno è chiesto niente, tanto meno a quelli che dovrebbero garantire i diritti spettanti ad una comunità abbandonata a se stessa, la quale non trova la strada per uscirne con le proprie forze. Dal canto loro i piccoli scolari si sono impegnati ad illustrare il motivo proposto dagli organizzatori: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociali e sono uguali davanti alla legge senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni sociali.  Attraverso il citato testo i piccoli partecipanti hanno illustrato con scritture e disegni la loro esperienza con la vita e la comunità sociale. E gli elaborati segnalati in fase di premiazione ne erano una valida sintesi e testimonianza. Allo stesso tempo su Annalucia Papalia, Maria Fanzago , Maria Pangallo e Pasquale Grillo si sono appuntate nuove speranze per il futuro di Platì, certi dell’infelice cammino che li aspetta, a cominciare dall’ingresso in quella Scuola Media di cui si sono già lamentate le insufficienze. In vena di polemica è quasi doveroso far notare agli uomini di buona volontà che Platì non ha bisogno di sole caserme e oratori intitolati ai caduti della benemerita ma anche un cambio di effige per l’istituto scolastico ancora intitolato al De Amicis, visto che Platì ha dato i natali ad un educatore, e unico meridionalista platiese, come Pasqualino Perri, compianto in altre terre e distretti scolastici e dimenticato nel suo paese natale. Platì, non è il distretto 13 di carpenteriana memoria, è il distretto della vita.

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