Per la terza edizione, 2019, del Premio Letterario “Ernesto Gliozzi”, archiviata come le
altre volte presso la Scuola Media di Platì il 31 maggio scorso, il maggior
riconoscimento, e la lode che ne consegue, vanno alle Maestre Rosaria Sacco e
Santina Stilo che con l’impegno che le caratterizza hanno predisposto i loro
alunni alla maturità che spetta di diritto a bambini che ancora non hanno
compiuto il decimo anno di vita. Le Maestre Sacco e Stilo hanno la tempra
giusta per portare a termine questo non facile compito. E’ attraverso le loro
schermaglie sacrosante che nasce e matura il frutto, laddove si nota anche lo
scarso interesse dimostrato dai loro colleghi, Professori in fattispecie, della
Scuola Media. Le Maestre Sacco e Stilo hanno posto anche le basi di quelle che
saranno le future edizioni di un Premio povero. A nessuno è chiesto niente,
tanto meno a quelli che dovrebbero garantire i diritti spettanti ad una
comunità abbandonata a se stessa, la quale non trova la strada per uscirne con
le proprie forze. Dal canto loro i piccoli scolari si sono impegnati ad
illustrare il motivo proposto dagli organizzatori: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociali e sono uguali davanti alla
legge senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni sociali.
Attraverso il citato testo i piccoli partecipanti hanno illustrato con
scritture e disegni la loro esperienza con la vita e la comunità sociale. E gli
elaborati segnalati in fase di premiazione ne erano una valida sintesi e
testimonianza. Allo stesso tempo su Annalucia Papalia, Maria Fanzago , Maria
Pangallo e Pasquale Grillo si sono appuntate nuove speranze per il futuro di
Platì, certi dell’infelice cammino che li aspetta, a cominciare dall’ingresso
in quella Scuola Media di cui si sono già lamentate le insufficienze. In vena
di polemica è quasi doveroso far notare agli uomini di buona volontà che Platì
non ha bisogno di sole caserme e oratori intitolati ai caduti della benemerita
ma anche un cambio di effige per l’istituto scolastico ancora intitolato al De
Amicis, visto che Platì ha dato i natali ad un educatore, e unico
meridionalista platiese, come Pasqualino Perri, compianto in altre terre e
distretti scolastici e dimenticato nel suo paese natale. Platì, non è il
distretto 13 di carpenteriana memoria, è il distretto della vita.
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