Sabrina Carbone – omaggiata in apertura con il titolo di una
pellicola famosa che a sua volta rimanda ad una icona immortale - in questo suo
testo – è nel corpus di opere presentate nel 2° anno dell’edizione “E. G. award” promosso dall'Ass. Cult. Santpulinara- ha sottaciuto il suo paese
di origine. Anche per via del cognome molto diffuso, lo scritto poteva
provenire da un qualsiasi paese posto nell’entroterra calabrese. Il suo valore
è pari alla Lettera ai platiesi di
Pasqualino Perri e come tale va riproposto, una catena di sant’Antonio, per
mezzo del copy and paste degli uomini
di buona volontà calabresi, operanti nel social magma webbiano. Sarebbe un meritato
premio al coraggio della piccola Sabrina, la quale non tace sulle benemerenze
come sulle colpe dei calabresi e di chi sta sopra di loro. E così il suo
miraggio per certi aspetti riecheggia quello di Martin Luther King “I have a dream … un giorno di vedere ripopolare tutti i paesi ormai vuoti, sogno di
vedere tornare tutti gli emigrati nelle loro terra nativa ...”, oggi diventerebbe
quello di un qualsiasi calabrese sparso nei continenti. Ma ancora: augurare un
luminoso futuro a Sabrina.
Calabria: Un racconto
della mia Terra
La Calabria è lo stivale d’Italia, ha una posizione molto strategica,
era considerata nei tempi antichi la porta della Magna Grecia, tanti personaggi
hanno toccato questa dolce e amara terra.
Io sono nata in un piccolo paese della provincia di Reggio Calabria,
sono contenta di essere calabrese poiché la gente di questa splendida regione è
molto ospitale e generosa. Ma a causa della scarsa possibilità di lavoro che
questa regione offre tanti calabresi sono dovuti emigrare in paesi lontani,
infatti anch’io ho tantissimi parenti che a causa dei danni dell’alluvione del
1951 sono dovuti emigrare in terre lontane Australia, America e Argentina. La
Calabria malata di cuore per tutti questi figli lontani e per il brutto marchio
che la “ndrangheta”, la più grande piaga che la nostra regione ha, l’ha resa,
purtroppo famosa in tutto il mondo.
Questo problema mi rende triste perché si poteva vivere tutti più
sereni e felici, perché abbiamo una bellissima posizione sul Mar Ionio e sul
Mar Tirreno, il meraviglioso stretto di Messina che ci separa dalla bella
Sicilia, alle spalle le montagne che se l’uomo non le avesse malridotte
sotterrando tutti i veleni e se la malavita non avesse ostacolato la
costruzione di strutture alberghiere sulle nostre immense spiagge, di parchi di
divertimenti per noi bambini, di una gestione e cura delle strade, di
un’amministrazione fantasma, di un assenteismo delle istituzioni e tutti i
problemi che hanno colpito e affondato questa nostra regione.
Io sogno un giorno di vedere ripopolare tutti i paesi ormai vuoti,
sogno di vedere tornare tutti gli emigrati nelle loro terra nativa, di vedere
tutti i giovani lavorare con un lavoro onesto, nella loro regione, di vedere
giocare i bambini felici nei parchi delle loro città, di passeggiare
spensierata sul lungomare più bello del mondo senza inciampare in qualche buca,
di sentire alla televisione e alla radio che tutto il mondo parla della
“Calabria” e non per denunciare un ennesimo omicidio, ma per ammirarla e
decantare le sue bellezze, e le sue coltivazioni come il grano di cui i nostri
nonni ancora oggi fanno il buon pane, gli ortaggi: pomodori, melanzane,
cipolle, vigneti e per non parlare degli uliveti che producono il buonissimo
olio.
Sabrina Carbone 1 A
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