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giovedì 21 giugno 2018

Sabrina [di Billy Wilder, 1954 ]


Sabrina Carbone – omaggiata in apertura con il titolo di una pellicola famosa che a sua volta rimanda ad una icona immortale - in questo suo testo – è nel corpus di opere presentate nel 2° anno dell’edizione “E. G. award” promosso dall'Ass. Cult. Santpulinara- ha sottaciuto il suo paese di origine. Anche per via del cognome molto diffuso, lo scritto poteva provenire da un qualsiasi paese posto nell’entroterra calabrese. Il suo valore è pari alla Lettera ai platiesi di Pasqualino Perri e come tale va riproposto, una catena di sant’Antonio, per mezzo del copy and paste degli uomini di buona volontà calabresi, operanti nel social magma webbiano. Sarebbe un meritato premio al coraggio della piccola Sabrina, la quale non tace sulle benemerenze come sulle colpe dei calabresi e di chi sta sopra di loro. E così il suo miraggio per certi aspetti riecheggia quello di Martin Luther King “I have a dream un giorno di vedere ripopolare tutti i paesi ormai vuoti, sogno di vedere tornare tutti gli emigrati nelle loro terra nativa ...”, oggi diventerebbe quello di un qualsiasi calabrese sparso nei continenti. Ma ancora: augurare un luminoso futuro a Sabrina.

Calabria: Un racconto della mia Terra
La Calabria è lo stivale d’Italia, ha una posizione molto strategica, era considerata nei tempi antichi la porta della Magna Grecia, tanti personaggi hanno toccato questa dolce e amara terra.
Io sono nata in un piccolo paese della provincia di Reggio Calabria, sono contenta di essere calabrese poiché la gente di questa splendida regione è molto ospitale e generosa. Ma a causa della scarsa possibilità di lavoro che questa regione offre tanti calabresi sono dovuti emigrare in paesi lontani, infatti anch’io ho tantissimi parenti che a causa dei danni dell’alluvione del 1951 sono dovuti emigrare in terre lontane Australia, America e Argentina. La Calabria malata di cuore per tutti questi figli lontani e per il brutto marchio che la “ndrangheta”, la più grande piaga che la nostra regione ha, l’ha resa, purtroppo famosa in tutto il mondo.
Questo problema mi rende triste perché si poteva vivere tutti più sereni e felici, perché abbiamo una bellissima posizione sul Mar Ionio e sul Mar Tirreno, il meraviglioso stretto di Messina che ci separa dalla bella Sicilia, alle spalle le montagne che se l’uomo non le avesse malridotte sotterrando tutti i veleni e se la malavita non avesse ostacolato la costruzione di strutture alberghiere sulle nostre immense spiagge, di parchi di divertimenti per noi bambini, di una gestione e cura delle strade, di un’amministrazione fantasma, di un assenteismo delle istituzioni e tutti i problemi che hanno colpito e affondato questa nostra regione.
Io sogno un giorno di vedere ripopolare tutti i paesi ormai vuoti, sogno di vedere tornare tutti gli emigrati nelle loro terra nativa, di vedere tutti i giovani lavorare con un lavoro onesto, nella loro regione, di vedere giocare i bambini felici nei parchi delle loro città, di passeggiare spensierata sul lungomare più bello del mondo senza inciampare in qualche buca, di sentire alla televisione e alla radio che tutto il mondo parla della “Calabria” e non per denunciare un ennesimo omicidio, ma per ammirarla e decantare le sue bellezze, e le sue coltivazioni come il grano di cui i nostri nonni ancora oggi fanno il buon pane, gli ortaggi: pomodori, melanzane, cipolle, vigneti e per non parlare degli uliveti che producono il buonissimo olio.
Sabrina Carbone 1 A

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