Natile 27 . Ottobre . 1920
Caro Ernesto,
Da tre giorni son venuto a Natile per tentare possibilmente un
accomodamento con questi miei concittadini.
Però debbo dirti che qui appena arrivato, mi son dovuto accorgere che
ogni tentativo sarebbe riuscito inutile, tanto gli animi sono esaltati. Anzi li ho trovati quasi a me ostili, avendo
saputo che io avevo deplorato i loro operati.
Stando così le cose, e perdurando le opposizioni di codesti signori
alla mia venuta a Platì, me ne ritorno a Bovalino, in attesa di migliori
eventi, e che l’opera di voi tutti miei amici, riesca a separare la mia dalla
responsabilità di questi naturali.
Mattina di venerdì ritornerò pertanto a Bovalino e colà spero di
sentire tue notizie al mio riguardo.
Ho presso di me il telegramma di protesta inspirato dai soliti e
firmato dal Cav. Oliva Michele al Vescovo per revocare la mia nomina. Chi è
stato favorito da Pangallo nel colloquio, non desiderato di S Luca, il
quale convegno ha lasciato le cose com’erano
Certo io non intendo venire a Platì a dispetto dei Signori e della maggioranza
del paese, ma tra le righe di queste manovre, so leggere gli sfruttamenti di
una situazione, che qualche interessato cerca utilizzare in suo favore, per
crearmi ostilità non meritate e per impedire fino all’ultimo istante, il mio
insediamento in codesta Arcipretura.
A voi non manca modo e garbo di selezione le diverse responsabilità,
sventando le mire subdole dei rimestatori di odii e di eterne inimicizie
Ti abbraccio caramente.
Tuo
A. Pipicelli