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mercoledì 7 gennaio 2015

Dedicato a una stella (reg. Luigi Cozzi - 1976)

 Il primo post dell’anno appena dischiuso è per lo zio Ernesto, il giovane. Quest’anno ricorrono i cento anni dalla sua nascita. Non aspetterò il giorno nel quale egli venne sulla terra, il 12 aprile, come ho fatto con la mamma, perché egli è parte, ma anche autore di queste pagine. Dirò di più, è l’artefice principale e avete avuto modo di scoprirlo dalla prime pubblicazioni. Non tesserò lodi, non aggiungo niente a quanto precedentemente scritto. Dico solo che ognuno dei platioti residenti o emigrati per varie ragioni deve additare un personaggio, che sia anche un parente, da ricordare a quanti vivono oggi o verranno domani, che in pubblico, come nel privato, hanno arricchito Platì. Non servono gesta o atti di eroismo, come non bastano le dediche di una via. Peggio, non lo farà mai chi viene da fuori ed ha in testa solo lo stipendio canalizzato sul conto corrente. Sindaci, assessori o membri della giunta avranno sempre, vi risponderanno, problemi più urgenti da risolvere. E tra questi, perdonate la polemica, quelli che fanno parte del consiglio parrocchiale. Ormai anche il parroco e uno inviato da fuori, da una burocrazia parallela. L’ultimo parroco nato in paese è stato proprio lo zio Ernesto, che per le ragioni già diffuse in questo blog, ha sempre rifiutato quella carica, seppure svolgendo diligentemente, e a volte puntigliosamente, per conto di quella burocrazia, la missione a lui affidata. Da lui, molti di quanti oggi vivono, dentro e fuori il paese, hanno avuta versata sul capo l’acqua del battesimo, a loro è dedicato questo post.


La seconda foto, che inaugurava questo blog, il 4 febbraio 2011, e qui photoshoppizzata, è di Luigi Gliozzi mio cugino.


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