Bari 19 maggio 1942 XX
Mio caro zio,
la vostra cartolina-lampo mi raggiunse alla stazione di Noci, allorché
stavo pigliando il treno per recarmi a Bari. Mi avete tolto dall’incubo che mi
tormentava da tanti giorni. Era un susseguirsi di cattivi pensieri che mi assillava. Ma ora mi sono tranquillizzato
completamente, anche perché ho pure ricevuto posta sia da Platì, che da Locri.
Ernesto mi dice che si sente male per
“risentimenti appendicolari”. Ditemi voi effettivamente di cosa si
tratta, perché ciò che lui mi scrisse mi fa stare in pensiero.
Stamattina ho pure ricevuto il vaglia che mi avete mandato a Locri. Non
vi nascondo che esso è arrivato molto a proposito, perché devo fare delle
spesuccie in vista della mia partenza.
Siamo qui n attesa di imminente imbarco per raggiungere il distretto di
Argirocastro. Non sono affatto preoccupato per questa partenza, che del resto
era nelle previsioni. Non so precisamente quando si parte, ma pare che non ci
si tratterrà molto qui. Magari la posta me la potete indirizzare a Noci oppure all’indirizzo che c’è sulla
busta.
Allorché sono partito da Noci, sia dai superiori che dai compagni, ho
ricevuto un vero plebiscito d’affetto. Il mio capo-ufficio, al momento del
commiato stava quasi per piangere e mi disse parole che mai dimenticherò. Mi
fece un elogio di fronte ai compagni dicendo che in me perde il suo braccio
destro e il suo più fido e capace collaboratore. Perfino l’Aiutante Maggiore in
“I” mi rivolse bellissime parole, incitandomi a compiere sempre il mio dovere,
siccome ho fatto fin’ora, e che lui sa quello che valevo al Comando.
Tutte queste manifestazioni di affetto, caro zio, mi hanno riempito di
orgoglio mi hanno commosso.
Esse son valse a rifondere in me maggiore coraggio ed incitarmi a
compiere sempre e dovunque il mio dovere di italiano e fascista, in questo
momento che la patria ha bisogno dei nostri maggiori sforzi per il
raggiungimento della immancabile vittoria. Ed io vi prometto, zio, che il mio
dovere lo farò sempre ed a tutti i costi. Anzi mi spiace che da me si richiede
così poco sacrificio.
Sto benone e il morale è altissimo.
Vi abbraccio unitamente alla zia e vi bacio la mano.
Vostro aff. Peppe