Arciprete
ERNESTO GLIOZZI
CASIGNANA
(Reggio Cal.)
Caro Dionino,
Voi mi avete avvertito di non scrivere versi. Il Poeta siete voi, oggi
scrivete l’eterno epitalamo della vita e non sopportate che altri si permetta
di varcare la soglia del vostro paradiso terrestre. Fate bene!
Oggi un’ombra di tedio
E terra e ciel coprì
Il Vate è cosa inutile. Il vero immortale è l’Amor.
Non per tanto, per sbarcare il lunario, la bottega della poesia la
cambio oggi in una officina di fabbro. Vedete? Su l’incudine della fantasia
metto, incandescente, un metallo che ha i riflessi dell’oro. Forgio un anello.
Un anello nuziale che non ammette eleganze, tranne di quelle della materia
pura. A tutta prova del fuoco. Colato dal crogiolo. E’ quello che le vecchie
mamme solevano chiamare la Fede. Vi incido un motto latino: Ordinavit in me charitatem.
Ha posto una legge ai miei sentimenti l’Amore.
Ed ora, col bulino, mi faccio a disegnare una croce uncinata, come
quelle che somigliano all’ancora, e si gettano nelle profondità del cieli.
Fatta. Una margherita … sembra una stella bianca col cuore d’oro. Benissimo. Ed
infine un ramoscello d’ulivo, rubato al becco della colomba di Noé. Oh bella !
ho fatto la bandiera, dai tre colori sacri alla religione e alla patria mia. Il
rosso della Croce insanguinata. Il verde della speme della pace. Il bianco della vergine sposata.
Stavo per cadere … Memento.
La Croce ti ricordi la follia dei nostri padri, che furono felici
perché credenti. La margherita è l’innocenza, il candore, la modestia della tua
dolce compagna che ti sorride col cuore d’oro e con la corona di petali a forma
di stelle. La stella del tuo cammino è Maria. E l’ulivo? Quante cose non ti
ricorda l’ulivo, sempre verde come la speranza! Che produce olio che
ammorbidisce, sana, rinvigorisce ed è incorruttibile come la religione. E’ il
simbolo della pace, e se non lo ricordi domandalo a quello dell’arca. Sicut novellae olivarum in circuito mensae
tuae.
Sunto
L’anello è finito e sembra una enciclopedia. Vi trovi:
La Fede, la Speranza, l’Amore (che formano la Bandiera)
La Bontà, l’innocenza, il candore (che sono le doti della tua sposa)
La Religione, il dovere, l’augurio (che sono ciò che devi fare …)
O meglio … che fra pochi anni in obbedienza alle savie leggi fasciste e
bevendo acqua di Matartaci … possano intorno alla tua mensa, spuntare le novellae olivarum, ed allietarti col
balsamo dell’olio e della pace. Ho finito.
Non permetti ora al fabbro ferraio, figlio di mio padre, di ripetere le
parole di Nerone morente: Qualis artifex
pereo Quale artefice son io?
E. G.
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