Mio caro Peppino
Col figlio del compare ti mando questo piccolo pensiero unito a un po di olio e una pezza di formaggio, ti faccio sapere che le feste Natalizie le abbiamo passati bene solo col tuo pensiero che sei lontano da noi, il giorno dell’Epifania sono venuti tutti i tuoi sorelle e famiglie tranne Rosa e Placido, stanno tutti bene e hanno voluto sapere perché non sei venuto tu per le feste, immagina quando eravamo tutti a tavola come ci sembrava oscuro il posto che occupavi tu.
Scrivimi e fammi sapere come stai perché è da tanto che non riceviamo tue notizie, spero che la presene ti trova bene, come ti assicuro da noi tutti, mi saluti la famiglia Morabito.
Ti ricevi tanti saluti da noi tutti e cari baci, da me la S. Benedizione
tua mamma
Platì 21 XII 66
Mio caro Fratello
La tua lettera che ci giunse gradita la rispondo subito n modo che non resti senza notizie in questi Feste. Caro Fratello pure che non ci ai mai scritto che venivi per Natale noi avevamo la speranza che ti abbracciavamo. Tu che conosce il nostro affetto per te, e tu per noi, avevamo la speranza di abbracciarti, ma pur troppo la vita e così fatta di rassegnazione
Noi stiamo in grazia di Dio tutti bene. Lo stesso mi voglio augurare di te. Caro Fratello tu immagina quanto e duro per i nostri genitori e per i miei figli, (non ti dico di me che sono uomo) la tua lontananza. Ma non ci resta altro che pregare sempre il Signore che ti mantenga sano e fuori dei pericoli.
Caro Fratello. Per quanto riguarda ai nostri genitori non devi preoccuparti tu che mi conosci non solo a me - mai i miei figli - e mia moglie stai sicuro che facciamo del nostro meglio per adempire ai nostri doveri di fronte agli uomini, di fronte a Dio di fronte a te, ed alle nostri sorelle
Per quanto riguarda la mia venuta a Milano – vengo quando me lo dici tu, tu intanto cerca di vedere per le macchine,
Caro Fratello – ci deve perdonare se non ti abbiamo fatto il pacco per Natale – come ti dicevo noi avevamo la speranza di abbracciarti – ma ora che andata così se viene qualche paesano – te lo mandiamo, poi quando altro non ce . te lo spediamo per posta
Chiudo con i saluti che ti mandono i nostri genitori unita alla S. Benedizione. Ti salutano caramente i miei figli – Io e mia moglie con grande affetto – nell’augurarti buone feste
ti abbracciamo
tuo Fratello
Francesco
Nota
La prima lettera porta la grafia della mamma che firma per la nonna, la seconda, inconfondibile, sebbene assomigliante a quella di nonno Rosario, quella di papà.
Nel rivedere quelle scritture ogni volta vedo i loro volti, in questo caso compassionevoli.
Lo zio Peppino ieri, Santo Stefano, avrebbe compiuto 95 anni.
Questo post è dedicato a Pino Fedele, mio cugino di Santa Eufemia d'Aspromonte.
Mi commuovo anch'io nel riconoscere le scritture dei nostri genitori.
RispondiEliminaRicordo sempre che a Santo Stefano era il compleanno di Peppe e sempre in quel giorno si faceva il timballo di riso che era il suo piatto preferito.
IL PIATTO DELLA MEMORIA
RispondiEliminaIl 26 dicembre Peppe faceva il compleanno, la madre si alzava presto perché, cascasse il mondo anche se l’intera famiglia stremata da cenone e pranzo boccheggiava, quello era il giorno del timballo di riso,il piatto di Peppe.
La preparazione era laboriosa, il risultato maestoso, il finale edilizio nel senso che il detto timballo ti si piazzava a mò di pietra tombale sullo stomaco come a chiudere a ogni altro elemento estraneo che avesse voluto avere accesso allo stomaco.(ricetta del timballo)
Per la madre, tutti i compleanni erano un piatto particolare preferito dal festeggiato e siccome la famiglia era numerosa e le ricorrenze personali si intrecciavano sempre armoniosamente con le festività e le ricorrenze generali si può dire che nella casa quasi ogni giorno c’era un impegno gastronomico da osservare.(continua)