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lunedì 17 settembre 2012

Ricomincio da tre (reg. Massimo Troisi - 1981)



Il pane, vero orgoglio e vanto di Platì


La mattina del 18 maggio scorso pubblicando il post scelto per quel giorno non avevo nessuna idea che la sera avrei deciso di sospendere il lavoro intrapreso. Nel corso dei quindici mesi trascorsi dall’inizio delle pubblicazioni avevo già avuto sentore che quanto stavo facendo non mi soddisfaceva in pieno. Parlo di una cosa per me importante: la creazione artistica, perché prima per me conta l’arte, o meglio la riproposizione attraverso una ricreazione, ed in questo aveva ragione l’impareggiabile Orazio Nastasi.
Ora, ancora, quanto state per leggere, se non vi siddiate, è a mio uso e consumo, lo devo a me e per me. Un blog non è Feis Buc, checché ne dica qualcuno le cui iniziali sono F.B., perché i pochi o tanti contatti non contano, e non è neanche Blob.
La sera del 18 maggio vedendo il film di Renato Castellani Il Brigante, di colpo mentre assisto ad una scena, non mi va più niente bene. A questo c’è da aggiungere la rilettura , in quei giorni, della parte “ della svolta” ne Il tempo ritrovato di Marcel Proust.
Dopo due giorni mi telefona Valerio per chiedermi se quanto avevo scritto non derivava dall’apprendere che a Cannes qualche giorno prima era stato ripresentato, in versione definitiva, con le scene escluse nel 1984, C’era una volta in America.
All’oscuro di tutto cerco di saperne di più e mi accorgo che la frase inserita nello spezzone di quel film che chiude il post “Proust abita da queste parti” mi pareggia il conto.
Come non vedere con rimpianto – tramite il Tuo Tubo – Robert De Niro, e con lui James Woods ed Elizabeth Mc Govern, invecchiati per davvero e non con il trucco della magica ditta Rocchetti-Carboni. Oggi hanno la stessa età di quella anticipata nel film. Il cerchio era chiuso: come Marcel nel volume finale della Recherche,De Niro vecchio si rivede invecchiato trent’anni prima e per certo non è andato a letto presto in tutti questi anni.
Non vedrete novità su come tratterò i temi principali che sono la vita di questo Blog: sarà come vedere tanti anni dopo le varie opere di Jean Luc Godard da A bout de souffle a Numero deux all’ultimo che sta girando in questo momento: anche se ci sono, non vedo cambiamenti nei suoi film, è cambiato Godard “ nel corso del tempo”.
Ora ho capito che la vita di nonno Luigi, di nonno Rosario, di papà, della mamma, dello zio Ernesto, di Platì, di me bambino, è la vita ai loro tempi e rivista al giorno d’oggi non ne altera il valore, se non la vedo con i loro occhi non ci capisco un bel niente.
Mi spiego meglio. Quello che mi (vi) voglio dire è che la vita di una persona come quella di un Paese è fatta di lati oscuri,  luminosi, e non è con lo sviscerarli ai quattro venti che si cambiano le cose, andranno avanti come sono state impostate diecimila anni fa, agli albori della prima comunità o società.
Ulisse non era solo l’eroe dei due mondi era anche un astuto ingannatore. Non per  questo le sue avventure affascinano di meno Di lui ci restano nella mente le prodezze mitologiche.
Ed è così che continuerò a raccontare la storia della Famiglia e del Paese, mitologicamente.

2 commenti:

  1. Bentornato Gino,la tua finestra, anche mitologica, mancava. Che t'importa della qualifica dei tuoi scritti, si può anche avere solo il piacere di leggere, a volte si hanno cose da dire in merito ma anche senza dire si può gustare il racconto vero o fantastico che sia.A presto maria

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  2. al mattino ormai da un pò di tempo il mio risveglio è scandito da: caffè, brioche e blog. ogni dì negli ultimi mesi, prima delle mail del lavoro, prima del sole 24ore, prima dei libri di archeologia medievale, digitavo il lungo titolo del blog nella speranza di ritrovare un nuovo ritaglio di estasi o a volte stasi scaturito dalla mente di Gino. finalmente sei ritornato. sappi che ti leggerò anche da NY durante il mio viaggio di nozze e quando sarò a Ellis Island, dove molti platioti hanno messo piede per un nuovo sogno, ti penserò...

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