Dignum laude, virum Musa vetat mori. (Orazio)
[All'uomo degno la Musa evita la morte (e l'innalza al cielo).]
Canonico Giuseppe Panetta
1867 - 1917
VOLI D’ANIME
A Te l' anime nostre,
quando la notte incombe,
stanche dalle diuturne battaglie combattute
vengon peregrinanti per le innumeri tombe
tra cui svolazza l’ùpupa in rapide volute,
e al Tuo sepolcro sòstano - mestissima coorte -
pare che lento mormori la nenia sua morte
lieve stormendo a l'aura di maggio il mesto salcio.
Lì ne la terra umida, li nella terra nera
nei la zolla il Tuo cuore sempre più si dissolve
ma intorno a Te fioriscono - eterna primavera
i fior della memoria nel tempo che si evolve
Maestro, che Ti narrano nel silenzio profondo
le anime vaganti ne la notte di maggio?
del bel maggio odoroso del bel maggio giocondo
Maestrso, che Ti narrano nel mistico linguaggio?
Forse a Te, come un giorno- o ricordanze care
di tempi che già furono! ¬ di Bellezza assetato
a Te pur ora aocorron come ruscelli al mare
e ne' muti colloquii ne godono beate …
O che forse Ti chiedono quell'Éstasi, o Maestro,
in cui rapito furono su l'ale del Tuo ingegno
in alto in alto, in alto, laddove Tu, o Maestro,
tra Verità e Bellezza Tu inchiudesti il Tuo Regno?
No... non questo Ti chiedono le animo errabonde
che su la tomba gelida versan l'angoscia estrema,
mentre meste sussurrano del salcio tra le fronde
di ricordi e di amore un eterno poema!
Ma chiedono la vita che le tombe ridesta
e il desio che vivifica parla un inno immenso
che di azzurro dipinge e circonda di festa
l'avello glorioso profumato di incenso.
Chiedono a l’aura sacra ispirazione e canto
norma e coraggio, tempra ne l’ ansie della vita
e se vacilla il core o cede il piede affranto
il freddo marmo parla ed il sentier ci addita.....
TASSONI
GIACOMO OLIVA
nel
maggio del 917.
In MEMORIAM numero
unico pubblicato in occasione della morte del Can. Francesco Panetta di Gerace