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domenica 17 febbraio 2019

La fratellanza [di Martin Ritt, 1968]

Di quando ero piccola e stavo al mio paese non ricordo i ricchi o quelli che erano meno ricchi, ma ho in testa i proprietari terrieri, e chi, di questi ultimi, coltivava i terreni. Li coltivavano con tutta la passione che era in loro, come fossero terreni di loro pertinenza.  Soldi in giro non si vedevano, c'era la fratellanza e lo scambio dei prodotti; i signori davano al contadino le terre e in cambio avevano un terzo del prodotto. E questo era quello che faceva un mio zio, Antonio Scarfò. La signora Fera aveva dato a questo mio zio in gestione un pezzo di proprietà che si chiamava “a cabeia bella“. Non era lontano dal paese e mia cugina - sua figlia - mi portava spesso con lei. Partivamo dal paese lei, con una cofana in testa col cibo per il papà ed io che le trottolavo dietro, spesso prendendo la rincorsa per starle al passo. Le mie gambette non erano come le sue e lei andava; non si girava mai per vedere se c'ero oppure no, e tanto meno mi diceva mai: sei stanca? vuoi venire in braccio? – no - ma andavo volentieri, il posto mi piaceva assai. Era una grande proprietà con la casa circondata da muri; fuori nell'aia le galline, il maiale, una pecora e una capra e anche un cavallino; un carretto, i covoni del grano e poi pentole e pentolini col mangiare delle bestie. Era bravo mio zio, un gran lavoratore; c'era di tutto perfino i carciofi, ma guai a chi toccava le primizie, erano per la signora che lui rispettava molto.

Testo e foto sono di PAOLA VIOLI

giovedì 14 febbraio 2019

Communio [di Aldo Molinari, 1915]


La Candelora è trascorsa e con essa l'annuale ricordo di colui che queste pagine ha ispirato e in parte redatto.

mercoledì 13 febbraio 2019

Fatti corsari - veleni, pugnali & curiosità



-Riganò Carolina (Mo.9.7.1876/48) di Giuseppe e di Rachele Como.
-Trimboli Pasquale (Mo.26.9.1876/69) di Saverio e Iermanò Maria, in località Romena fu morso da un serpente velenoso.
-Virgara Anna (Mo.15.11.1876/75) da S. Cristina, moglie di Miceli Antonio.
-Gliozzi Filippo (Mo.4.3.1877/9) di Francesco e d. Rosa Fera, di 1 anno.
-Fera mf Francesca (Mo.15.4.1877/17) di Michele e di Nirta Candida, di anni 80, nubile.
-Sergi Giuseppe (Mo.2.11.1877/33) di Franc. e Strangio Caterina, vir di Anna Favone, ferito da pugnale.
-Collufio Domenico (Mo.26.11.1877/36) di Gius. marito di Papalia Michelina, da Tresilico, diocesi di Oppido.
-Perre Maria (Mo.28.11.1877/38) di Antonio e Cristarella Francesca, moglie di Pisto Pietro, da S. Nicola dei Canali.
-Lobianco Domenico (Mo.7.12.1877/41) di Franc. e Pristia Elisabetta da Gioiosa.
-Papalia d. Rosario (Mo.10.7.1878/37) sacerdote, figlio di d. Francesco e d.Teresa Frascà.
-Versaci Vittoria (Mo.10.7.1878/38) di Vincenzo, da Bagnara, ved. di Demarte Domenico.
-Scarfò Vincenzo (Mo.19.8.1878/42) di Giorgio, da Portigliola, cadde dal tetto della casa.
-Marando Domenico (Mo.11.1.1879/2) di Antonio e di Chirico Anna, muto dalla nascita.
-Oliva d. Rosa(Mo.7.3.1879/7) di d. Michele e di d. Gaetana Empoli.
-Gliozzi d. Rachele(Mo.9.3.1879/8) di d. Giuseppe e d. Filippa Codespoti, età anni 50 c.
Spagnolo Rachele (Mo.29.3.1879/12) di Giuseppe moglie di Rinaldo Giuseppe (curiosità: due recenti sacrestani: Rinaldo Pasquale e Spagnolo Domenico)

Molti nomi della lista hanno trovato posto precedentemente in queste pagine.

giovedì 7 febbraio 2019

All of Me - Frank Sinatra



 Here I go 
My dad Antonio Pirelli was born 12/12/1912 to Rosa Pirelli (née Trimboli). My grandfather was from  Amelia his name was Eugenio Pirelli. Mum was the youngest of nine children, she was born Giuseppina Mittiga on Nov 28 1914.  Her parents were Giuseppe and Elizabetta Mittiga (née Calabria). Her siblings were: Rosario, Annuzza, Domenico, Catarina, Ciccio, Maria, Rocco, Agostino. My father was an only child. Dad worked in the post office in Platì, his uncle was the post master general in Rome and we were supposed to go and live there, but when mum’s dad died one of her brothers (Rocco) took mum and her mother to Algiers and dad went there shortly after. They were married in Algiers. I don’t know how long they stayed there, but I know that dad was called to go to war, WW2. He was in the cavalry, he actually saw Hitler and Mussolini (he told me this). He was in Naples in the service in 1939 and was standing three feet away from them. In 1949 we emigrated to Australia where mum’s family had already started going, most of them ended up there except uncle Dominic who died in Platì and one of her sisters, Maria, who came to America. Maria married Antonio Zappia they had two children: Dominick and Giuseppe (Joe). Joe died in a car accident at the age of 17 (1948). By the way Ginette was born Nov 14 1949 and Norma Jan 18 1954. I do remember our trip to Australia. It was a nightmare, the name of the ship was Ugolino Vivaldi, a cargo ship. I can remember always being sick, never saw mum since she was always in the infirmary; the food was hideous, I ate boiled eggs for one month. Now about us in 1966 my cousin Dominick, Maria’s son (my cousin) came to Australia, I came back with him for a vacation and we ended up getting married. My life in America was very lonely at times, I came from a big family and at age 23 I felt like an orphan. We had three children MaryJo, Alessandra and Antonio. My husband was a liquor salesman, when my children started going to Uni, I got a job working as a floral designer. My husband was a Korean veteran, died Sept 19th, 2015 at 85. I do remember my few years in Platì and I wouldn’t give up those memories for anything. Every time I see a picture of “pignolata” I can still smell the things my grandmother and mum used to make. When I was 36 we built a house on the golf course and I started playing tennis, it came very easy to me. I played every minute I could, sometimes 5, 6 hrs a day, joined a team where we played competitive and in five years we went to state and won, (surprise). We were one win away from going to Flushing Meadow, NY. If I may brag, I never lost a match.  In 1980 the Pistons traded Bob Lanier to the Milwaukee Bucks. The Bucks had a membership at the country club where we lived, so we got to meet Bob a few other players (they played with Dominick) and the coaches, Dominick bought them over the house one day and from then on we became good friends especially Bob who just about lived at our house. When he wasn’t playing basketball, he would pick me up and we would go to a tennis club and play doubles with another couple. His favorite thing to eat was “pumadoro insalta platiotu” style. He would come over just for that. I loved going to the games: we had front row seats center court, and I got to see all the best players from over the last 40 yrs. My husband used to play in a golf tournament for "Boys Town" of Italy. Every year all the rich Italians (Mafia) used to come to Milwaukee and they would always have a celebrity or an actor or famous athletes, so I got to meet a lot of them: Frank Sinatra, Joe Di Maggio, Joe Pantoliano, Chaz Palminteri, Rocky Marciano,Tony Darrow, Bobby Rydel, Al Martino, Paul Sorvino, Tony Lo Bianco. I can’t remember them all, it’s been a while since I used to go. That’s about all I know. Hope I helped a little. I know my older sisters knows a lot more than me. Ciao Flora


martedì 5 febbraio 2019

Bird on a Wire - Leonard Cohen


I have tried in my way to be free.
Leonard Cohen


"Era scritto nelle stelle o nel gran libro del destino o comunque si voglia dire. Il destino solo volle così. Oggi … come tutto mi sembra accaduto in un momento".
Il sole di Napoli risplendeva più che mai. Lì fuori dalla Darsena niente era mutato da quel giorno che aveva varcato la soglia per esservi rinchiuso. Ora la stessa soglia gli era alle spalle e lui stava in faccia alla via che lo avrebbe portato lontano da quei muraglioni, da quel mare udibile in modo particolare di notte. Un mare senza catene come catene non ne portavano le onde, libere di infrangersi dove più le divertiva.
"Sono felice, pensava. Ma no ... non sono felice! Vivevo in un paesino che si chiama Platì, o come noi lo indichiamo Pratì, laggiù in Calabria e lì facevo il pecoraio per conto dei Signori, padroni di tutto perfino delle nostre vite. Giovanissimo avevo preso moglie ed erano nati i figli, Anna per prima. Il destino. Da che sono qui Anna è andata sposa ad un altro pecoraio e Cata s’è l’è portata via quella maledetta filanda che ne ammazza più del veleno per topi. Giuru ca s’ arrivu a Pratì …"

NOTE
- La foto appartiene agli eredi Mimì “Colonnello” Fera. Quel corso d’acqua oggi non è più come nell'immagine, persiste nell'immaginario di chi è fuori. Se guardate bene c’è un secchio, una donna e la base della Rocca visti dal centro del ponte.
- Il testo è tutto rubato ai vecchi film americani in prima persona come pure a Raymond Chandler. Sarebbe bello, anche, scrivere di Platì come William Faulkner scriveva dei luoghi dove era cresciuto. Cantarlo alla maniera di Leonard Cohen.

lunedì 4 febbraio 2019

Ricorda il mio nome - Angelo [di Ernst Lubitsch,1937]


 Perre Marisa 
1986 - 2018

Noi habiamo qualcuno di speciale in
cielo che in passato ci è stata sempre
accanto ed ora è diventata il
nostro angelo custode.
MAMMA TI
VOGLIO BENE
Maria


domenica 3 febbraio 2019

Un bicchiere di troppo [di Giorgio Ferroni, 1947]


Lavativu

Quandu Piroci ancora si stavìa
Ragiunandu davanti a lu biccheri
Ntisi jiavanti ad Angelamaria
Chi volìa erba pe setti sumeri
Lu spinci ntisi puru chi dicìa
Dde mu ndi libira di chisti mugghieri!
Ca non è megghiu mu restu cattivu
Non mu mi sentu diri “Lavativu?!
Ti dissi “lavativu” e si fitentu
Ripetiva la figghia i Don Nicola
Piroci chi la ntisi fu cuntentu
E non chiamatu, vorzi la parola
“O lavativu, senti, statti attentu
Nommu ti pensi ca tratti ca mola
A me soru tu sa chi si nda diri?
Ca sunni perzi setti mila liri
A chistu, lavativu s’offendiu
La spincina  curriu – paria ca figghia
La monaca di supra s’arrindiu
E forzi s’arrindiu pe maravigghia
Ma donna Marantonia fughiju
Cu l’ali aperti chi paria na nigghia
Don Nicola a stu puntu vinni a rangu
Dicendu dui o tri voti “E kijetta sangu!”
Ernesto Gliozzi il Vecchio

giovedì 31 gennaio 2019

MURAGLIE [di James Parrott, 1931]



E' una vecchia storia, 
ripetutasi infinite volte.

Detesto il mattino è la parte peggiore del giorno”. Questo sta pensando Cicciu Stalteri, platiotu, di condizione pecoraro.  Quel primo pensiero viene istantaneamente dimenticato perché si chiede: “Comu rrivai ccà?”. E' appena uscito da una umida cella e sta percorrendo, sotto una flebile luce, il lungo sotterraneo della Darsena dove è recluso da giorni. Lo scorta  una guardia consumata, che, a forza di vivere in quei sotterranei per la maggior parte della giornata, sta perdendo la vista come una talpa. Fatti un numero considerevole di gradoni in pietra si accorge che ad attenderlo, libera, si stende una gioiosa mattina di maggio, che filtra dagli alti finestroni protetti da enormi grate in ferro. Ed il pensiero vola alla verde, ricca di erba grassa, collina d’Acone dove era solito, fin da quando aveva compiuto gli otto anni, far pascolare gli animali della ricca famiglia Furore. Ora di anni ne ha … questo non lo sa più neanche lui, essendosi annebbiata la mente da che è rinchiuso a Napoli, come non conosce il motivo per cui è stato portato fuori dalla cella dove è segregato. Arrivato davanti una porta in legno massiccio viene sciolto dalle catene che gli tengono legati i polsi ed i piedi. Oltrepassata, gli è fatto cenno di avvicinarsi ad un rozzo tavolo dietro cui si trovano un camuso signore in redingote e due militari in forza nella Darsena.

Regno delle Due Sicilie
Oggi lì ventotto maggio milleottocentotrentotto in …
Regnante Ferdinando secondo per la Grazia di Dio Re del Regno delle Due Sicilie
Innanzi di Noi Francesco Mele del fu Gennaro Pubblico Notaio di questo Comune e Provincia di Napoli di studio in strada de Tribunali n. 214 e delli qui sottoscritti testimoni godenti dei diritti civili d’età maggiore venti compiuti
Si è presentato Francesco Staltere figlio del fu Antonio di anni 45 circa di condizione Pecoraro marito di Caterina Portolesi Nativo di Platì in provincia di Calabria Ultra prima detenuto nelle forze della Darsena e d’ivi domiciliato e avendone ottenuto dal Grande Ammiraglio Marchese Don Giuseppe De Blasio Ispettore … de navi alieni e della Real Marina del dì ventidue maggio corrente anno sotto al numero 1193 sciolto da vincoli e catene e posto in luogo di libertà di età maggiore e cognito ai sottoscritti testimoni i quali l’attestano a norma della legge il quale han dichiarato che avendo inteso la disposizione della Donzella Nubile Anna Stalteri di anni venti sua figlia e alla detta Caterina Portolese, nativa di Platì ivi domiciliata con detta sua madre di volersi unire in matrimonio con Giuseppe Carbone di anni venti compiuti Pecoraro privo dell’avo paterno figlio del fu Pasquale nativo di Platì ivi domiciliato e conoscendo gli ottimi costumi del medesimo intende apprestare il suo libero consenso acciò detta sua figlia possa liberamente contrarre l’accennato matrimonio con esso Giuseppe Carbone il tutto in conformità delle leggi viggenti e del sacro Concilio di Trento. Dichiarando … che detta sua figlia sino alla presente giornata non è maritata né tien verun voto fatto non è stata religiosa professa né tiene verun grado di parentela né ramo di tutela consanguineità o affinità anche in linea di adozione giusti gli articoli 167,168,169 contemplati nella prima parte del codice civile con detto Giuseppe Carbone sottomettendosi a ciò che prevedono le leggi per la falsa assertiva quale atto letto da me Notaio ad esso Costituito ed ai testimoni fatto peraltro ad alta ed intellegibile voce continente un consenso per matrimonio
Fatto letto e pubblicato in questo Comune e Provincia di Napoli oggi questo giorno sudetto Bagno della Darsena sito come sopra indove il presente atto dietro lettura fattane da me sottoscritto da noi Notaio e testimoni sottoscritti Signori D. Gabriele Durante figlio del fu Tiberio Sergente del Reggimento della Real Marina, nativo di Napoli domiciliato Rua Catalana numero venti e Giuseppe Mangano figlio del fu Santo Caporale del Reggimento della Real Marina Nativo di Napoli domiciliato strada San Matteo n. 18 e richiesto al detto detenuto Francesco Staltere il medesimo ha dichiarato di non sapere scrivere e rilasciatelo pel matrimonio di detta sua figlia.

Gabriele Durante
Giuseppe  Mangano
Francesco Mele
Napoli 20 Maggio 1838




 NOTE
 -This text is based on historical events. Dialogue and certain events and characters contained in the text were created for the purpose of dramatization - come nei migliori film americani -
- Nella foto, una concessione degli eredi Mimì, "Colonnello" Fera, il sito Santa Pulinara, oggi Tuppuiancu, come appariva agli inizi degli anni '60 del secolo scorso.
- I puntini di sospensioni si riferiscono alle parti illeggibili dato il carattere frettoloso con cui è stato redatto l'atto notarile.
- Il Maestro Morricone quando entra in un testo, la fa da padrone!

mercoledì 30 gennaio 2019

I Fratelli Senza Paura [di Richard Thorpe, 1953]


Con la presente scrittura sinellamatica in doppio originale, oggi infrascritto giorno tra noi qui sottoscritti fratelli germani Francesco e Filippo Gliozzi fu Domenico di questo comune di Platì si è conchiuso e perfezionato il seguente contratto.
Dichiaro io Filippo Gliozzi di aver precedentemente preso in affitto dal Signor Don Pasquale Calabrò Arciprete del villaggio di Piminoro i fondi olivetati denominati Giocana, Fontana mangù, monaca superiore ed inferiore, medico o maratà tutti situati nel territorio di Lubriche ma appartenenti alla Chiesa di Piminoro a titolo di congrua, quale affitto avrà la durata di anni sei a cominciare dall’anno colonico mille ottocento settantanove per finire nel mille ottocento ottantaquattro per l’estaglio biennale di otto botte di olio di ulivo passante in commercio, e siccome per la buona e regolare raccolta delle ulive e delle altre fatiche accessorio ho bisogno di un aiuto così ho risoluto di associarmi il detto mio fratello il quale possiede e dispone di tutti quei mezzi che sono necessari allo scopo. Quindi è che di quanto si è stabilito di dritti ed obbligazioni tra me ed il Signor Calabrò con la presente s’intende conferire e trasferire la metà al detto mio Fratello, il quale nella stessa proporzione contribuirà nelle spese occorrenti, come nel guadagno e nella perdita.
Ed io Francesco Gliozzi dichiaro di accettare come accetto il contratto di società di cui sopra obbligandomi di adempire esattamente alle obbligazioni che ne risultano.
Dichiariamo infine di obbligarci scambievolmente l’uno verso l’altro alla esatta osservanza del presente contratto mediante la penale di Lire Italiane quattrocento a carico della parte che ... ed a favore dell’altra
Così conchiuso, fatto e sottoscritto da entrambi in ciascuno originale
Platì ventuno del Mese di  Dicembre mille ottocento settantanove
Gliozzi Filippo fu Domenico
Gliozzi Francesco fu Domenico
Il tutto come risulta dall’atto pubblico rogato da Musitano Rocco Notaio di Bovalino il 16 Giugno 1879 Registrato in Ardore il 1° Luglio detto al Numero 317 Libro 1° Volume 13 folio 113

lunedì 28 gennaio 2019

Un minuto per pregare, un istante per morire [di Franco Giraldi,1968]



Ill. mo
Signor Commissario
Platì
Fotia Rosa fu Domenico, vedova Carbone Antonio si rivolge alla S. V. Ill.ma per essere ammessa al godimento del sussidio avendo l’unico figlio, Carbone Domenico fu Antonio sotto le armi, nella classe del 1895.
Non avendo altri mezzi per poter vivere, che l’unico figlio ora assente chiede dalla giustizia della S. V. Ill.ma quanto sopra.
In attesa, della S. V.
Platì 14 Settembre 1915
Umil.ma
Fotia Rosa fu Domenico


Ill. mo
Signor Commissario Prefettizio del Comune di Platì
Fotia Rosa fu Domenico vedova Carbone Antonio e madre di un unico figlio, il quale per essere ubbidiente alle leggi; lasciò L’America e venne in Italia da dove fu chiamato per andare nella zona di Guerra e combattere per l’Unità d’Italia.
La ricorrente non essendo di solida salute per procacciarsi colle braccia il sostentamento della vita prega V. S. Ill. ma di volersi benignare concedere il sussidio che la legge accorda per potersi alimentare.
La suddetta ricorrente sicura che V. S. Ill.ma le vorrà esaudire la preghiera le anticipa i più sentiti ringraziamenti Platì 1 Marzo 1916


SCHEDA DEL CADUTO
Nominativo (e paternità):
CARBONE DOMENICO DI ANTONIO
Albo d'Oro:
Calabria - (Vol IV) (3)
Province:
RC - CZ - CS
Pagina:
102
Sub in Pagina:
6
Comune nascita:
Platì
Comune nascita Attuale:
Platì
Data nascita:
23 Novembre 1894
Grado:
Soldato
Reparto:
48 Reggimento Fanteria
Distretto:
Distretto Militare Di Reggio Calabria
Morto o Disperso:
Morto
Data Morte:
24 Febbraio 1916
Luogo Morte:
22 Reparto Di Sanità
Causa Morte:
Ferite Riportate In Combattimento